Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

i mesi dell'anno -DICEMBRE

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    Dicembre

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    Dicembre è il dodicesimo ed ultimo mese dell'anno secondo il calendario gregoriano, conta di 31 giorni e si colloca nella seconda metà di un anno civile.
    Era il decimo mese del calendario romano (da cui il nome), che iniziava con il mese di marzo.
    La Chiesa cristiana celebra il Natale di Gesù il 25 dicembre.


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    curiosita-sul-mese-di-dicembre-L-Rmk7ux

    Curiosità sul mese di dicembre


    Dicembre è il dodicesimo ed ultimo mese dell'anno secondo il calendario gregoriano, conta di 31 giorni e si colloca nella seconda metà di un anno civile. Era il decimo mese del calendario romano (da cui il nome), che iniziava con il mese di marzo. La Chiesa cristiana celebra il Natale di Gesù il 25 dicembre.
    Alcuni provebi famosi:
    Neve di Dicembre dura fin che dura la brina.
    Dicembre piglia e non rende.
    Se nevica a Dicembre per tre mesi nevicherà.
    Neve di Dicembre dura fin che dura la brina



     
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    Avvento

    Christmas

    CHE COSA E'
    L'avvento, e cioè l'Arrivo, è il periodo di quattro settimane che precede il Natale. Fa parte delle festività del ciclo natalizio ed è un periodo di preparazione al Natale.
    I popoli di religione cristiana che celebrano la nascita di Cristo si preparano al Natale durante l'Avvento con il digiuno e la preghiera.

    LE ORIGINI
    Questa festa di preparazione ricalca una festa pagana. Ha le sue origini storiche nell'Adventus, detto parusia, che significava la presenza annuale della divinità, oppure anche l'anniversario della visita dell'imperatore, e di qui trae origine il tema del "Cristo che viene".


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    LA CORONA DELL'AVVENTO
    Per segnare l'avvicinarsi del giorno in cui si ricorda la nascita di Cristo, il 25 dicembre, le comunità cristiane del Nord Europa utilizzano la corona dell'Avvento.
    Nei Paesi di lingua tedesca il simbolo dell'Avvento è una corona, chiamata "Adventskranz".
    La disposizione di quattro ceri su una corona di rami sempre verdi è divenuta il simbolo dell’Avvento nelle case dei cristiani. La corona di Avvento, con il progressivo accendersi delle sue quattro luci, domenica dopo domenica, fino alla solennità del Natale, è memoria delle varie tappe della storia della salvezza prima di Cristo e simbolo della luce profetica che via via illuminava la notte dell’attesa fino al sorgere del Sole di giustizia (cf. Ml 3, 20; Lc 1, 78).
    La sua origine va ricercata presso i Luterani della Germania orientale. La corona d'Avvento può essere considerata la continuazione di antichi riti pagani che si celebravano nel mese di yule (dicembre) con luci. Nel sec. XVI divenne simbolo dell'Avvento nelle case dei cristiani. Questo uso si diffuse rapidamente presso i protestanti e i cattolici. Successivamente fu impiantato anche in America. La corona d'Avvento è costituita da un grande anello fatto di fronde d'abete (si usa anche il tasso o il pino, oppure l'alloro). E sospesa al soffitto con quattro nastri rossi che decorano la corona stessa. Può anche essere collocata su di un tavolo.

    corona3Attorno alla corona sono fissati quattro ceri, posti ad eguale distanza tra di loro. Si inizia, quindi, ad attendere il Natale con la prima domenica di Avvento. La tradizione vuole che essa sia di forma circolare poiché il cerchio è, fin dall’antichità, un segno di eternità e unità. Come l’anello, che è tutto un continuo, la corona è anche segno di fedeltà: la fedeltà di Dio alle promesse. Quindi, la corona dell’Avvento deve mantenere la sua forma circolare e non diventare una qualsiasi composizione floreale, come si tende a fare oggigiorno, con quattro candele. La corona, che è un segno di regalità e vittoria, annuncia che il Bambino che si attende è il re che vince le tenebre con la sua luce. I rami sempreverdi dell’abete o del pino che ornano la corona sono i simboli della speranza e della vita che non finisce, eterna appunto. Questi rami richiamano anche l’entrata di Gesù in Gerusalemme, accolto come Re e Messia e salutato con l’agitare di rami. Ancora oggi la liturgia ambrosiana pone nell’Avvento, il racconto dell’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme. Per ornare la corona si usano nastri rossi o violetti: rosso o rosa, simbolo dell’amore di Gesù che diventa uomo; violetto, segno della penitenza e della conversione per prepararsi alla sua venuta. Data la sua origine la corona d’Avvento ha una funzione soprattutto religiosa: annuncia l’avvicinarsi del Natale a tutti coloro che vogliono prepararsi ad esso. Il consumismo moderno se ne è impadronito, ne ha predisposte di tutte le forme e con materiali diversi, ne ha fatto un motivo ornamentale natalizio che si trova non solo nelle case e nelle chiese, ma anche nei negozi, nelle piazze, durante i concerti, durante le feste.


    Le quattro candele...
    corona1Le quattro candele hanno un loro significato e vengono accese una per settimana, ogni domenica, quando la famiglia è riunita. Di solito l’accensione è riservata ai più piccoli, proprio perché questa tradizione è nata per preparare i bambini al Natale:
    La prima candela, quella che si accende la prima domenica di Avvento, si chiama Candela del Profeta ed è la candela della speranza. Ci ricorda che molti secoli prima della nascita di Gesù ci furono uomini saggi, chiamati profeti, che predissero la sua venuta al mondo. Un profeta di nome Michea predisse perfino che Gesù sarebbe nato a Betlemme.
    La seconda candela, chiamata Candela di Betlemme: candela della chiamata universale alla salvezza; ci ricorda la piccola città in cui nacque il Salvatore.
    La terza candela è chiamata la Candela dei pastori, candela della gioia, perché furono i pastori ad adorare il santo Bambino e a diffondere la lieta notizia.
    La quarta candela è al Candela degli Angeli per onorare gli Angeli e la notizia che portarono.

    IDEE PER REALIZZARE LA CORONA DEL'AVVENTO


    IL CALENDARIO DELL'AVVENTO

    advent-calendarL'avvento, un periodo di attesa e riflessione che precede il Natale, costituito dalle quattro settimane precedenti il 25 dicembre (data attribuita per convenzione alla nascita di Gesù). Nella tradizione dei popoli centro europei di matrice tedesca, usanza diffusa oggi in tutta Europa, è tipico rappresentare i 24 giorni di Dicembre precedenti il Natale, in un calendario detto appunto dell'avvento; ogni giorno si apre una finestrella fino ad arrivare alla tanto attesa vigilia. Sotto la finestrella, possiamo trovare una gradita sorpresa che va dal classico cioccolatino dalle forme più varie (stella, abete, pallina colorata...) al disegno colorato fino ad un piccolo gioco. E' dunque un gradito passatempo soprattutto per piccoli, non disdegnato però nemmeno dai grandi. Ne esistono infatti di varia fattura, in grado di accontentare anche gli intenditori più esigenti. Alcuni sono delle vere e proprie opere d'arte, realizzati per esempio in legno con tanto di dipinti fatti a mano al posto dei classici disegnini stampati.
    Nonostante la sua ampia diffusione, il calendario dell'avvento non ha un'origine poi tanto remota. Essa si fa infatti risalire al XIX secolo, nei paesi di cultura protestante, dove già erano diffuse alcune usanze che lo hanno anticipato: appendere nelle case 24 disegni, segnare sui muri con un gessetto bianco 24 segni che i piccoli cancellavano giorno dopo giorno o mettere 24 fili di paglia nel presepe, uno per ogni giorno dell'avvento. Di analogo significato era la candela dell'avvento: una grossa candela su cui venivano incise 24 tacche che venivano bruciate al ritmo di una per sera. Comunque, il primo calendario dell'avvento fatto in casa, attualmente ritrovato, risale al 1851 mentre nel 1902 , ad Hamburg, la libreria evangelica pubblicò il primo calendario stampato, rapppresentante un orologio natalizio per bambini.

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    Gerhard Lang è da tutti considerato il produttore del primo calendario dell'Avvento stampato agli inizi del 1900. Nello stesso periedo, un giornale tedesco incluse un inserto con un calendario dell'Avvento come regalo per i suoi lettori. Lang realizzò il suo calendario ispirandosi a quello che la madre realizzava per lui, ritagliando ventiquattro immagini che poi attaccava su un pezzo di cartone. Lang modificò i suoi calendari per includere le porticine,ogni giorno se ne apriva una che nascondeva un pezzetto di cioccolata. La produzione venne interrotta a causa di una carenza di cartone durante la seconda guerra mondiale, ma riprese subito dopo, con Richard Sellmer che divenne il principale produttore di calendari dell'Avvento commerciale.
    Considerato un modo divertente per fare il conto alla rovescia dei giorni fino a Natale, molti calendari dell'Avvento oggi non hanno nessun contenuto religioso ed accanto a quelli tradizionali raffiguranti angeli e personaggi biblici, ci sono quelli le cui porte si aprono per mostrare orsacchiotti, pezzi di cioccolato, o piccoli doni.
    Da allora quello dei calendari dell'avvento è diventato un vero e proprio settore, tanto che se ne possono trovare diversi persino nei piccoli supermercati o nelle botteghe di paese. Mancano pochi giorni al primo dicembre, voi avete il vostro?

    LA STORIA DEGLI ANGELI DELL'AVVENTO
    Gli angeli dell'Avvento sono quattro, proprio come le quattro settimane che preparano al Natale. Vengono in visita sulla Terra, indossando abiti di un colore diverso, ciascuno dei quali rappresenta una particolare qualità.


    angelo+blu

    L'angelo blu. Durante la prima settimana un grande angelo discende dal cielo per invitare gli uomini a prepararsi per il Natale. E' vestito con un grande mantello blu, intessuto di silenzio e di pace. Il blu del suo mantello rappresenta appunto il silenzio e il raccoglimento.

    angelo+rosso
    L'angelo rosso. Durante la seconda settimana un angelo con il mantello rosso scende dal cielo, portando con la mano sinistra un cesto vuoto. Il cesto è intessuto di raggi di sole e può contenere soltanto ciò che è leggero e delicato. L'angelo rosso passa su tutte le case e cerca, guarda nel cuore di tutti gli uomini, per vedere se trova un po' di amore… Se lo trova, lo prende e lo mette nel cesto e lo porta in alto, in cielo. E lassù, le anime di tutti quelli che sono sepolti in Terra e tutti gli angeli prendono questo amore e ne fanno luce per le stelle. Il rosso del suo mantello rappresenta l'amore.

    L'angelo bianco. Nella terza settimana un angelo bianco e luminoso discende sulla terra. Tiene nella mano angelo+biancodestra un raggio di sole. Va verso gli uomini che conservano in cuore l'amore e li tocca con il suo raggio di luce. Essi si sentono felici perché nell'Inverno freddo e buio, sono rischiarati ed illuminati. Il sole brilla nei loro occhi, avvolge le loro mani, i loro piedi e tutto il corpo. Anche i più poveri e gli umili sono così trasformati ed assomigliano agli angeli, perché hanno l'amore nel cuore. Soltanto coloro che hanno l'amore nel cuore possono vedere l'angelo bianco… Il bianco rappresenta il simbolo della luce e brilla nel cuore di chi crede.
    angelo+viola

    L'angelo viola. Nella quarta e ultima settimana di Avvento, appare in cielo un angelo con il mantello viola. L'angelo viola passa su tutta la Terra tenendo con il braccio sinistro una cetra d'oro. Manca poco all'arrivo del Signore. Il colore viola è formato dall'unione del blu e del rosso, quindi il suo mantello rappresenta l'amore vero, quello profondo, che nasce quando si sta in silenzio e si ascolta la voce del Signore dentro di noi.

     
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    AUGURI A TUTTE LE IMMACOLATE!!!

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    8 Dicembre: Festa dell'Immacolata!


    A te non pare di udire una musica?
    A te non pare di vedere una fiaccolata?
    E l'aria che respiri non ti sembra profumata?
    E' vero, non solo l'Immacolata è la Madonna,
    anche se, in realtà, una sola è Maria,
    ma permettimi che, in questo Santo giorno,
    io sia a parlar soltanto della Madonna mia,
    della Vergine che vent'anni fà mi ha miracolato,
    e da un un tremendo male al colon mi ha salvato!
    E' vero, di Maria son proprio tante le Festività,
    come tanti sono i nomi di paesi e di città
    che festeggiano puntualmente il Suo Anniversario
    e lo si può vedere consultando il calendario!
    Si festeggia l'Annunziata, la Madonna di Loreto
    Quella di Montevergine e Quella di Roseto;
    tanto venerata è pure la Madonna di Pompei,
    ma permetti che quattro righe io le dedichi
    alla Madonna dei tanti pellegrinaggi miei?
    Sono andato a Parigi a la Medaille Miraculeuse,
    a Lourdes, Fatima, Siracusa e Medjugoria
    e, ovunque, l'ho vista portare sempre in gloria!
    Era sempre Lei: l'Immacolata Concezione,
    Quella che, in ogni luogo, fa tanti miracoli,
    purché la preghi veramente con fede e devozione!

    Gilbert Paraschiva

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    Edited by Lussy60 - 8/12/2012, 18:34
     
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    Dicembre l'elleboro

    elleboro

    Stando alla leggenda, il bel fiore dalla corolla candida e dal cuore d'oro, sbocciò per la prima volta nei giorni del Natale ad opera di un angelo.
    Per questo è anche chiamato ROSA DI NATALE.
    Davanti alla grotta del Bambinello sfilavano in quei giorni le genti ogni Paese. Poveri e ricchi, grandi e piccini, vecchi e giovani, giungevano da ogni dove per venire ad adorare il Redentore e ciascuno aveva un regalo da deporre ai suoi piedi, in cambio del grande dono che Lui aveva fatto all'umanità venendo al mondo. Ma nei pressi della grotta che accoglieva Gesù Bambino c'era una povera bambina infelice che avrebbe tanto desiderato farsi avanti con gli altri per vedere il neonato, ma che non osava farlo perché non aveva nulla da portare in dono. Così, nell'ombra, la piccina se ne stava a guardare e piangeva sommessamente.
    Un angelo la vide e le si avvicinò chiedendole perché mai piangesse in mezzo a tanta felicità e la piccola gli mostrò le manine vuote, spiegando il motivo della sua tristezza. L'angelo allora sorrise e raccolse nella coppa della mano qualche lacrima della piccina. Poi si chinò e lasciò scivolare a terra quel pianto. Sotto lo sguardo stupito della bimba crebbe un folto cespuglio di foglie in mezzo al quale si aprirono le bianche rose di Natale.
    L'angelo ne fece un mazzo, lo annodò coi fili d'oro dei suoi capelli e lo pose tra le braccia della bambina che, tornando a sorridere, lo portò a Gesù.

    fonte:.raccontidifata.com/

     
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    8 dicembre: Immacolata Concezione Beata Vergine Maria

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    L’Immacolata Concezione è un dogma cattolico proclamato dal Beato Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti, 1846-1878), l’8 dicembre 1854, con la Bolla “Ineffabilis Deus” che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento: «(…) affermiamo e definiamo rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certo ed immutabile per tutti i fedeli». Ma la storia della devozione per Maria Immacolata è molto più antica. Precede di secoli, anzi di millenni, la proclamazione del dogma che, come sempre, non ha introdotto una novità, ma ha semplicemente coronato una lunghissima tradizione. Già i Padri della Chiesa d’Oriente, nell’esaltare la Madre di Dio, avevano avuto espressioni che la ponevano al di sopra del peccato originale. L’avevano chiamata: “Intemerata, incolpata (nel senso di “senza colpa”), bellezza dell’innocenza, più pura degli Angeli, giglio purissimo, nube più splendida del sole, immacolata”. In Occidente, però, la teoria dell’immacolatezza trovò una forte resistenza, non per avversione alla Madonna, che restava la più sublime delle creature, ma per mantenere salda la dottrina della Redenzione, operata soltanto in virtù del sacrificio di Gesù. Se Maria fosse stata immacolata, se cioè fosse stata concepita da Dio al di fuori della legge del peccato originale, comune a tutti i figli di Eva, Ella non avrebbe avuto bisogno della Redenzione, e questa dunque non si poteva più dire universale. L’eccezione, in questo caso, non confermava la regola, ma la distruggeva. Il francescano Giovanni Duns, detto Scoto perché nativo della Scozia, e chiamato il “Dottor Sottile”, riuscì a superare questo scoglio dottrinale con una sottile ma convincente distinzione. Anche la Madonna era stata redenta da Gesù, ma con una Redenzione preventiva, prima e fuori del tempo. Ella fu preservata dal peccato originale in previsione dei meriti del suo figlio divino. Ciò conveniva, era possibile, e dunque fu fatto. Giovanni Duns Scoto morì sui primi del ’300. Dopo di lui, la dottrina dell’Immacolata fece grandi progressi, e la sua devozione si diffuse sempre di più. Dal 1476, la festa della Immacolata Concezione di Maria venne introdotta nel Calendario romano. Nel 1830, la Vergine apparve (Rue du Bac a Parigi) a Santa Caterina Labouré chiedendo di far coniare una medaglia chiamata, in seguito, “medaglia miracolosa” con l’immagine dell’Immacolata incorniciata dalla scritta «O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi » (Originale: «Ô Marie conçue sans peché priez pour nous qui avons recours à Vous»). Questa medaglia suscitò un’intensa devozione; molti Vescovi chiesero a Roma la definizione di quel dogma che ormai era nel cuore di quasi tutti i cristiani. Così, l’8 dicembre 1854, il Beato Pio IX proclamava Maria esente dal peccato originale, tutta pura, cioè Immacolata: fu un atto di grande fede e di estremo coraggio che suscitò gioia tra i fedeli della Madonna ma indignazione tra i nemici del Cristianesimo in quanto il dogma dell’Immacolata era una diretta smentita dei naturalisti e dei materialisti. Quattro anni dopo, le apparizioni di Lourdes apparvero una prodigiosa conferma del dogma che aveva proclamato la Vergine “tutta bella”, “piena di grazia” e priva di ogni macchia del peccato originale. Una conferma che sembrò un ringraziamento, per l’abbondanza di grazie che dal cuore dell’Immacolata piovvero sull’umanità.
    E dalla devozione per l’Immacolata ottenne immediata diffusione, in Italia, il nome femminile di Concetta, in Spagna quello di Concepción: un nome che ripete l’attributo più alto di Maria, “sine labe originali concepta”, cioè concepita senza macchia di peccato e, perciò, Immacolata.



    L’Immacolata Concezione spiegata ai bambini

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    Oggi inizia la novena che precede la solennità dell’Immacolata Concezione. La festa sarà l’8 dicembre.

    Il dogma fu proclamato nel 1854 dal beato Pio IX, ma in realtà nella credenza popolare l’idea era presente (per quanto non esente da dispute teologiche) sin dalle primissime comunità cristiane.

    Ma cosa significa “Immacolata Concezione”? Come spiegarla ai bambini?

    In questo periodo di attesa per il Natale, per la nascita di Gesù, è abbastanza normale parlare anche della mamma di quel bambino che il mondo attende. Possiamo prima di tutto parlare dell’angelo che porta l’annuncio a Maria. Chi è Maria? Una giovane donna ebrea, molto pia e molto buona, che vive intensamente l’attesa del Messia, conosce le promesse dei profeti dell’Antico Testamento e desidera ardentemente che si realizzino.

    Uno splendido angelo, l’arcangelo Gabriele, le appare un giorno e le parla di cose enormi: le dice “Ave, piena di grazia. Il signore è con te” (qui si può chiedere ai bambini se ricordano una preghiera che inizia proprio così). Le dice che avrà un bambino, sarà il figlio di Dio.

    Poteva Dio scegliere una persona malvagia per accogliere il suo Figlio?

    Quando una mamma qualunque aspetta un bambino prepara la casa, prepara i vestiti, il lettino… Dio ha “preparato” in un certo senso la sua mamma, facendola nascere senza peccato (sin dal concepimento). I genitori di Maria si chiamavano Anna e Gioachino (erano i nonni di Gesù) ed erano molto vecchi quando lei nacque. Lei fu la risposta alle loro più ardenti preghiere. Maria nacque dunque senza il peccato originale, senza la macchia che colpisce gli uomini fin dalla cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre. Questo è un regalo unico, nessun altro essere umano ha mai avuto un regalo così, perché Gesù aveva scelto la sua mamma ancora prima che lei venisse al mondo e le aveva fatto un regalo speciale. Maria è nata dunque senza peccato originale e non ha mai commesso nessun peccato in vita sua, né mortale né veniale. Eppure Maria rimane libera in ogni momento della sua vita: l’angelo non va a darle un ordine, va a chiedere un permesso. E Maria risponde senza esitazioni: “Eccomi, sono la serva del Signore”. Pur senza il peccato originale, Maria poteva scegliere il bene come il male e ha scelto di fidarsi di Dio.

    Anche noi, come Maria, dobbiamo fidarci di Dio, dirgli di sì in ogni momento della nostra vita.

    Anche noi, come Maria, siamo liberi di fare il bene o il male, ma abbiamo da Dio tutti gli strumenti (la grazia) necessari a fare il bene.

    Noi non siamo nati senza il peccato originale, ma ci è stato tolto con il battesimo.

     
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    13 dicembre: Santa Lucia


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    Lucia nacque intorno all’anno 283 d.C., a Siracusa, da una nobile famiglia cristiana. Il padre di Lucia, che forse si chiamava Lucio, morì quando lei era ancora molto piccola, così fu allevata da mamma Eutichia dalla quale apprese le verità del cristianesimo e il messaggio di amore di Gesù. Fu così che Lucia conobbe le storie dei primi cristiani, il loro martirio per amore di Gesù e, così crescendo, in cuor suo, decise di consacrarsi con voto perpetuo della verginità. Lucia, preoccupata per l’aggravarsi della malattia che aveva colpito la mamma, una emorragia ritenuta incurabile, suggerì il pellegrinaggio presso il sepolcro della martire sant’Agata, a Catania, perché la fama della gloriosa santa si era sparsa ovunque grazie ai miracoli da lei operati; in cuor suo Lucia era certa che avrebbe giovato anche alla sua cara mamma. Eutichia accettò piena di speranza l’esortazione di Lucia e così stabilirono di partire in pellegrinaggio per raggiungere Catania, dove arrivarono proprio nel giorno della festa di sant’Agata: era il 5 Febbraio del 301. Durante la celebrazione sentirono il passo del Vangelo di Matteo riguardante il racconto della donna che soffriva di emorragia e guarita per aver toccato il mantello di Gesù. Lucia, illuminata, propose alla mamma di toccare il sepolcro di sant’Agata convinta della potente intercessione della Santa. Mentre Eutichia toccava il sepolcro, a Lucia apparve in visione S. Agata che le disse “Lucia, sorella mia, perché chiedi a me ciò che tu stessa puoi ottenere per tua madre? Ecco, tua madre è già guarita per la tua fede”. Lucia disse alla mamma: “Per l’intercessione di S. Agata, Gesù ti ha guarita” e, pensando che quello era il momento giusto, rivelò alla sua mamma l’intenzione di consacrarsi a Gesù, e di voler donare la sua ricca dote nuziale ai poveri: Eutichia acconsentì anche se forzata. Un giovane pagano della sua città, innamorato di Lucia, deluso per il mancato matrimonio, in quanto Lucia le aveva spiegato che lei si era consacrata a Gesù, si vendicò con rabbia, denunciandola, come seguace di Cristo, al terribile prefetto romano Pascasio. L’imperatore Diocleziano aveva emesso un editto che prevedeva una feroce repressione contro i cristiani. Lucia fu arrestata e condotta dinanzi al prefetto Pascasio, che le ordinò di fare sacrifici agli dei pagani per rinnegare la propria fede cristiana, ma Lucia oppose un fermo rifiuto. Pascasio si rese conto che non avrebbe ottenuto nulla ed allora ordinò che la ragazza fosse portata nei peggiori bassifondi della città affinché le fosse usata violenza. I soldati l’afferrarono per portarla via, ma, benché legata mani e piedi e tirata da 6 uomini e 6 buoi, non riuscivano a spostarla; inspiegabilmente Lucia rimaneva salda come un masso. Pascasio pensò che tale prodigio fosse opera di magia ed, infuriatosi, ordinò che fosse trattata come una strega: fu quindi cosparsa di resina e pece e data a fuoco ma le fiamme non la bruciavano. Lucia disse a Pascasio : “Ho pregato il mio Signore Gesù Cristo affinché questo fuoco non mi molestasse per dare ai credenti il coraggio del martirio…” Pascasio furente la condannò alla decapitazione. Lucia, prima dell’esecuzione, preannunciò la morte di Diocleziano, avvenuta dopo pochi anni, e la fine delle persecuzioni, terminate nel 313 d.C. con l’editto di Costantino. Lucia venne uccisa il 13 Dicembre del 304 ed ebbe sepoltura nello stesso luogo dove nel 313 fu costruito un santuario a lei dedicato. Nel 1039 il generale bizantino Giorgio Maniace trasferì il corpo di S. Lucia da Siracusa a Costantinopoli, per sottrarla al pericolo di invasione della città di Siracusa da parte dei Saraceni. Nel 1204, durante la quarta crociata, il doge di Venezia, Enrico Dandolo, trova a Costantinopoli le spoglie della Santa, le porta a Venezia nel monastero di San Giorgio e nel 1280 le fa trasferire nella chiesa a lei dedicata a Venezia. Le sacre spoglie della santa siracusana tornarono eccezionalmente a Siracusa per 7 giorni nel dicembre 2004 in occasione del 17° centenario del suo martirio; l’arrivo e la partenza delle spoglie furono salutati da una incredibile folla di siracusani che sperano in un ritorno definitivo. S. Lucia ha salvato tante volte Siracusa nei suoi momenti più drammatici come carestie, terremoti, guerre; è intervenuta anche in altre città come Brescia che, grazie alla sua intercessione, fu liberata da una grave carestia. Papa S. Gregorio I Magno (590-604), inserì S. Lucia nel canone della messa romana. Alcune citazioni si ritrovano nella “Summa Teologica” di S. Tommaso d’Aquino.
    Dante ne fa il simbolo della Grazia illuminante e si definisce suo fedele. La reputava protettrice della vista e, come racconta nel “Convivio”, si rivolse spesso a Lei per guarire dai disturbi agli occhi. La leggenda popolare narra, che alla Santa furono strappati gli occhi dalle orbite, per questo alcune iconografie raffigurano la Santa con un vassoio in mano su cui sono posti gli occhi. La vita di S. Lucia, come spesso accade per i santi dei primi secoli del cristianesimo, è intessuta di elementi leggendari; questi stanno a testimoniare l’enorme venerazione di cui la santa ha goduto e gode sia in Italia che nel mondo. Santa Lucia è Patrona di Siracusa e di molte altre città in Italia e nel mondo: è considerata la protettrice degli occhi, degli oculisti, degli elettricisti e degli scalpellini e viene spesso invocata nelle malattie degli occhi.
    Preghiera
    O gloriosa Santa Lucia, che alla professione della fede, associasti la gloria del martirio, ottienici di professare apertamente le verità del Vangelo e di camminare con fedeltà secondo gli insegnamenti del Salvatore.
    O Vergine Siracusana, sii luce alla nostra vita e modello di ogni nostra azione, cosicché, dopo averti imitato qui in terra, possiamo, assieme a te godere della visione del Signore. Amen.

    Oggi si celebrano anche:
    S. Aristone, Martire († cc sec. IV)
    S. Antioco di Sulcis (Sardegna), Martire († cc sec. IV)
    SS. Eustrazio, Aussenzio, Eugenio, Mardario ed Oreste, Martiri († fine III sec.)
    S. Odilia (Odile) di Hohenbourg, Badessa († 720)
    B. Giovanni Marinoni (Venezia,1490-Napoli,1562), Sacerdote Teatino
    B. Antonio Grassi di Fermo (1592-1671), Sacerdote
    SS. Pietro Cho Hwa-so e cinque compagni, Martiri in Corea († 1866)

     
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