Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Le siepi, (arrediamo il giardino)

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    Le siepi, utilità ed arte per il nostro giardino

    siepe

    Avete voglia di nascondervi dietro un muro verde, impedendo a vicini e passanti di curiosare nella vostra quotidianità? Avete l’esigenza di coprire recinzioni o muri antiestetici? O più semplicemente volete circordarvi di verde per tutto l’anno? Per questi ed altri bisogni, la soluzione ideale è una bella siepe, utile sia a scopo ornamentale che per salvaguardare la privacy da sguardi indiscreti.
    Ma che cos’è una siepe? Cominciamo col dire che non esiste una tipologia di piante nata appositamente con lo scopo di dividere il nostro giardino dal resto del mondo, ma che ci sono delle specie particolari che noi “costringiamo” a tale utilizzo, piantandone diversi esemplari ad una certa distanza, in modo che, una volta cresciuti, fungano appunto da parete divisoria.
    A ben vedere, qualunque tipo di pianta può tornare utile al nostro scopo (purché raggiunga una certa altezza), anche se generalmente si scelgono solo alcune varietà, come ad esempio il lauroceraso, l’alloro, l’agrifoglio, il bosso ed alcune specie di conifere.

    Come si costruisce una siepe? Generalmente si scelgono piante della stessa specie, sebbene non sia così difficile vedere in giro siepi che uniscono varietà diverse. Si scavano delle buche nel terreno, abbastanza profonde da poter contenere le radici della nostra pianticella e poi si passa alla fase della messa a dimora. Per essere certi di seguire una linea retta, sarà utile piantare dei picchetti in diversi punti e poi tirare un filo o una corda in modo da non staccarci troppo dalla nostra linea ideale.
    Inutile dare consigli su collocazione e fabbisogno d’acqua, perché in questo caso bisognerà regolarsi in base all’esposizione della nostra siepe ed alla pianta scelta per il nostro obiettivo. Qualche consiglio può invece essere utile per la questione-potatura.
    Scegliere una pianta di lauroceraso, ad esempio, significa andare incontro a grossi problemi nel corso degli anni, vito che si tratta di una pianta che tende a lignificare molto rapidamente, rendendo la potatura estrememente difficoltosa. Sarà meglio optare per piante forse un po’ più costose inizialmente, ma poi più facili da sfoltire, come il Ligustro o il Pyracantha.
    Per una potatura armonica, non bisogna certo essere degli esperti (alle siepi artistiche dedicheremo a breve un capitolo a parte), ma basterà liberarsi dei ramoscelli che fuoriescono dalla nostra famosa “linea ideale”, magari aiutandosi con il classico filo tirato da un’estremità all’altra della siepe. Provate, non è poi così difficile.

    Siepi: preparazione del terreno e trapianto


    siepe

    Torniamo a parlare di siepi. Questa tipologia di costruzione è pianificata per durare a lungo e mantenere il suo aspetto compatto e ordinato sul lungo termine. Per tale motivo una delle operazioni primarie affinché tutto vada come deve, è necessario preparare bene il terreno. E fare in modo tale che il trapianto sia effettuato al momento giusto e con la giusta manualità. Partiamo dalla preparazione del terreno. Prima di tutto bisogna limitare la striscia che verrà occupata dalla siepe.
    E’ consigliato per comodità ed efficienza utilizzare canne di bambù e corda resistente per tale passaggio. Dopo aver preso le misure e delimitato la porzione di terra, bisognerà scavare un fosso largo dai 50 cm ad un metro, e profondo almeno quanto la lunghezza del ferro di una vanga. Aiutati da un forcone sarà poi necessario lavorare il fondo dello scavo effettuato inserendovi della composta matura, della torba o del terriccio di foglie.
    Altre sostanze organiche nutrienti dovranno essere messe da parte per richiudere il fosso dopo l’impianto dell’arbusto scelto. E’ bene regolarsi adeguatamente nella scelta delle piante. E resistere alla tentazione di impiantare immediatamente nella siepe delle piante di grandi dimensioni che sarebbero sì in grado di raggiungere immediatamente l’effetto divisorio che si vuole creare ma che risultano non solo più costose ma difficili da far attecchire. Meglio comprare delle piante più minute, alte dai 30 ai 45 cm che attecchiscono con facilità e con maggiore velocità.
    Arriviamo quindi al momento del trapianto: esso deve essere effettuato quando il terreno è umido e di conseguenza più facile da lavorare. Lasciar perdere se è secco o fangoso. Prendete le piante ed eliminate con le cesoie tutte le radici rotte o danneggiate. Se i vostri arbusti sono stati coltivati in vaso, toglieteli dal contenitore senza per questo eliminare il pane di terra nel quale sono inserire. Piantate le vostre piante a circa 30-40 cm l’una dall’altra se volete una siepe di almeno un metro di spessore. Controllate, prima di considerare il lavoro finito, se le vostre piante necessitino di potatura.

    Siepi, le principali tipologie

    siepe_castello1

    Oggi continuiamo a parlare di come arredare adeguatamente il nostro giardino, entrando maggiormente nello specifico nella questione siepi. Al pari delle bordure e delle aiuole esse nascono per dividere gli spazi verdi e dare loro una forma ben precisa che sia gradevole all’occhio umano. Nel caso delle siepi parliamo di vere e proprie delimitazioni che possono essere usate anche come confini territoriali ben distinti. Come tanti compendi utili all’arredamento, esse possono essere di diversi tipi.
    Le tipologie principali sono essenzialmente tre: la prima è di tipo irregolare ed è composta solitamente da arbusti o cespugli da fiori. E’ così definita perché viene lasciata crescere secondo natura senza particolari interventi. Un esempio di siepe irregolare molto utilizzata, specialmente nelle regioni mediterranee è quella rappresentata dagli arbusti di oleandro. Sebbene la pianta non sia adattissima, specialmente se il giardino prevede la presenza di bambini, i suoi colori e la sua crescita sono molto apprezzati.

    Abbiamo poi le siepi difensive, solitamente composte da piante con le spine. In alcuni casi vengono utilizzate le more gelso. Con molta più facilità si ricorre alle rose che non solo creano un colpo d’occhio molto bello ed interessante, ma che soprattutto riescono ad essere curate anche da un neofita della coltura e della botanica. Si tratta di una siepe di tipo regolare, la cui sezione può essere sia trapezoidale che arrotondata.
    Una tipologia di siepe utilizzata prettamente per la sua bellezza è quella ornamentale. Solitamente per questo tipo di compendio ci si basa su una scelta sempreverde, in modo tale da mantenere nel massimo del suo rigoglio la siepe. Anche la foglia caduca viene usata in questo tipo di “divisorio”, anche se ciò presuppone da parte del suo proprietario un impegno maggiore nel mantenimento. La prossima volta parleremo della loro potatura e dei suoi tempi e modalità. Al fine di darvi le giuste basi per una siepe rigogliosa e funzionale.
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    Siepi: quale è la distanza giusta da rispettare?

    siepe

    Torniamo a parlare di siepi. Questa volta in modo differente rispetto a quello botanico canonico. Oggi ci occuperemo di capire quale sia la distanza giusta nella quale mettere a dimora le nostre piante per ottenere delle siepi gradevoli alla vista ma che non ci portino in un aula di tribunale perché denunciati dal vicino.
    L’obbligo di rispettare determinate metrature nel piantare un albero è un fattore che nel codice civile è sempre stato presente. E riguarda ogni elemento della pianta presa in considerazione: a partire dalla chioma, che può togliere luce e visuale, fino ad arrivare alle radici che possono mettere a dura prova pavimentazioni e costruzioni.

    La distanza deve essere misurata a partire dal punto della semina o dalla base esterna dell’albero piantato, a livello del terreno. Se non vi sono delle metrature specifiche decise in sede di zona, bisogna seguire le seguenti misurazioni:
    le piante dotate di un fusto non alto possono essere piantate ad un metro e mezzo dal confine.
    gli arbusti e le siepi vive di altezza non superiore a due metri e mezzo possono essere piantati a mezzo metro dal confine.
    Bisogna però in quest’ultimo caso fare un eccezione per alcune tipologie di piante specifiche, come ad esempio l’ontano ed il castagno, dai quali si possono ottenere delle siepi attraverso la recisione dei polloni del cespo: in questo caso la distanza da piantare è pari ad un metro e mezzo come quella prevista per le siepi di robinia che in alcuni casi, possono arrivare a richiedere una distanza specifica di due metri e mezzo dal confine del proprio vicino.
    Non rientrano in questa categorizzazione ovviamente le decorazioni di arte topiaria. Difficilmente le sculture naturali vengono utilizzate come parete divisoria e di confine tra proprietà. Potrà sembrare una focalizzazione esagerata, ma non di rado vi è stata la necessità per le persone di abbattere a causa di sentenze dei veri e propri spettacoli naturali. Prevenire è meglio che curare.



    Siepi fitte tutto l’anno con il Cotonastro

    cotoneaster
    Il Cotonastro (nome scientifico Cotoneaster) è un genere di piante originario di Cina e Himalaya appartentente alla famiglia botanica delle Rosaceae; conta circa cinquanta specie di arbusti a foglie caduche o sempreverdi e portamento eretto o prostrato: le prime sono adatte a formare siepi, le seconde come tappezzanti.
    Oggi vi parliamo di una specie di cotonastro particolarmente indicata per la creazione di siepi che restano fitte tutto l’anno: il Cotonaster salicifolius, arbusto sempreverde e a portamento eretto caratterizzato da fogliame denso e scuro arricchito, durante i mesi invernali, da caratteristici frutti rossi cui segue, in estate, la comparsa di fiori a stella bianchi o rosa.

    Quanto alle cure colturali, il cotonastro è una specie piuttosto resistente che può essere coltivata sia in pieno sole che in penombra. Tollera il freddo e gli sbalzi termici ma mal si adatta alla siccità, motivo per cui è opportuno mantenere il terreno sempre umido soprattutto durante i periodi più caldi dell’anno. Le innaffiature devono quindi essere costanti ma vanno effettuate avendo cura di non creare dannosi ristagni idrici; eventualità questa che può essere scongiurata mettendo a dimore il cotonastro in un terreno argilloso e ben drenato.
    La fertilizzazione può avvenire in primavera e in piena estate mediante una pacciamatura piuttosto spessa (circa 10 cm) formata da terra da giardino, letame o torba bagnata, mentre la potatura deve avvenire all’inizio della primavera per le specie sempreverdi e alla fine dell’inverno per le specie decidue (a foglia caduca). La moltiplicazione del cotonastro avviene in autunno mettendo a dimora in un cassone i semi estratti dalle bacche mature i quali, una volta germogliati, possono essere trapiantati.
    Per quanto sia una pianta resistente, il cotonastro può essere soggetto all’attacco di afidi e cocciniglie e del mal di piombo, riconoscibile dalla colorazione grigio-argentea delle foglie e dal progressivo disseccamento dei rami.


     
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    Tasso, pianta da siepe

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    Il Tasso (o Taxus baccata) è una pianta arborea o arbustiva perenne originaria del bacino del Mediterraneo. Si tratta di una pianta che presenta fusti di colore rossastro o grigio, a seconda dell’età, che possono raggiungere i venti metri di altezza, sebbene la coltivazione sia quasi esclusivamente limitata alla formazione di siepi. Le foglie sono di piccole dimensioni, strette, di colore verde scuro sulla pagina inferiore e più chiare su quella inferiore. Nel corso della stagione estiva il Tasso produce bacche rosse molto decorative.

    Come detto in precedenza, il Taxus viene coltivato per lo più come pianta da siepe, controllandone la crescita con potature drastiche. In questo modo si possono ottenere delle barriere compatte, molto apprezzabili dal punto di vista ornamentale. Ricordiamo infine che il Tasso contiene sostanze tossiche sia nelle foglie che nelle bacche ed è quindi consigliabile la coltivazione in luoghi non facilmente raggiungibili da bambini ed animali domestici.

    Tasso (Taxus baccata)
    Fioritura:
    Impianto: nel corso della stagione autunnale
    Tipo di pianta: arbustiva o arborea perenne
    Altezza max: se non se ne controlla la crescita può raggiungere i 20 metri di altezza
    Esposizione

    Il Tasso cresce bene in qualunque condizione climatica, sia essa in pieno sole o in un luogo completamente ombreggiato. Non teme il freddo né l'inquinamento ed è per questo che viene coltivato anche nelle grandi città o in zone con inverni particolarmente rigidi.
    Terreno

    Si adatta a qualunque tipo di substrato pur preferendo quello umido e ben drenato.
    Innaffiatura

    Il Tasso si accontenta dell'acqua piovana, richiedendo l'intervento umano solo in presenza di esemplari appena messi a dimora. In ogni caso occorre intervenire solo quando il terreno è completamente asciutto.
    Malattie e avversità

    Trattandosi di una pianta rustica, riesce a resistere egregiamente all'attacco di parassiti e malattie.
    Concimazione

    Nel corso della stagione autunnale è opportuno interrare ai piedi della pianta del concime organico maturo, in modo da favorirne lo sviluppo equilibrato.
    Moltiplicazione

    Il Tasso si propaga per semina nel corso della stagione autunnale.

     
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    Olivello, pianta da siepe

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    Stanchi della solita siepe sempreverde ad effetto monocromatico? E allora considerate l’idea di coltivare un Olivello spinoso, pianta arbustiva perenne originaria dell’Europa e del continente asiatico, particolarmente apprezzata per la bellezza dei frutti. Si tratta di una pianta caratterizzata da fusti che possono raggiungere i 4 metri di altezza e da rami ricoperti di lunghe spine appuntite.
    Le foglie sono allungate ed appuntite, simili a quelle dell’Olivo, di colore verde o grigiastro sulla pagina superiore, quasi bianco su quella inferiore. I fiori sono di colore giallastro, di scarso valore ornamentale, e fanno la propria comparsa nel corso della stagione primaverile. I frutti sono simili ad olive di colore arancio e compaiono in primavera, per restare poi a lungo sui rami. La bellezza dei frutti fa dell’Olivello spinoso una pianta molto apprezzata sia come albero singolo che nella formazione di splendide siepi.

    Olivello spinoso (Hippophae rhamnoides)

    Fioritura: nel corso della stagione primaverile
    Impianto: in primavera o al termine della stagione estiva, a seconda del motodo di propagazione
    Tipo di pianta: arbustiva perenne
    Altezza max: 4 metri
    Esposizione

    L'Olivello spinoso va collocato in una zona luminosa del giardino, anche ai raggi diretti del sole. Non teme il freddo né le temperature afose della stagione estiva ed è per questo che può essere coltivato in piena terra per tutto l'anno. Resiste egregiamente anche alla coltivazione in zone marine.
    Terreno

    Riesce a sopravvivere su qualunque tipo di terreno, purché gli venga garantito il giusto drenaggio.
    Innaffiatura

    Nel corso della stagione estiva è opportuno intervenire con regolarità, facendo in modo che il substrato si mantenga leggermente umido tra un'irrigazione e l'altra.
    Malattie e avversità

    L'Olivello spinoso è una pianta piuttosto rustica e riesce quindi a resistere ottimamente all'attacco di parassiti e malattie.
    Concimazione

    Non necessita di interventi di concimazione particolari. Nella fase di messa a dimora si può aggiungere dello stallatico maturo al terriccio di coltivazione.
    Moltiplicazione

    L'Olivello spinoso si propaga per semina in primavera o per talea al termine della stagione estiva.

     
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    Arredare il giardino: la siepe in bambù

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    Arredare il giardino non significa semplicemente appoggiarsi a scelte classiche di arredamento. Se si vuole ottenere il massimo estetico dal proprio spazio verde, uno dei principali segreti è quello di osare, compatibilmente con il clima nel quale ci si trova e le proprie possibilità, su territori non comunemente esplorati. Che ne direste se vi suggerissimo di costruire una siepe di bambù?

    Vi sembrerebbe strano, vero? Eppure, sia con il bambù, sia con le semplici canne campestri diffuse in Italia, se lo si desidera si può ottenere una parete divisoria ed elegante. Il segreto è tutto nella cura che verrà impegnata nel far crescere la pianta e nel renderla esteticamente attraente senza comprometterne la sopravvivenza. Tendenzialmente si tratta di esemplare molto malleabile, adattabile ad ogni tipologia di spazio. Anche un grande vaso può fungere da base per la vostra pianta, addirittura in un appartamento. Pensate al rendimento estetico: un ambientazione esotica, la possibilità di usufruire di una pianta sempreverde che mantiene le sue foglie in ogni stagione, la capacità di trattenimento del terreno, molto utile in caso di tempo piovoso e soprattutto una gamma immensa di tipologie.

    Lo ripeto, anche la canna nostrana può adattarsi a tale utilizzo a patto che sia ben curata, ve lo dico per esperienza. Per una siepe, ovviamente, la scelta deve essere eseguita tra i bambù nani e quelli piccoli, che possono arrivare fino ai tre metri di altezza massima. Scegliete il luogo nel quale volete costruire la vostra siepe e preparate un solco capiente e profondo. E’ consigliabile acquistare delle piante giovani ma sviluppate, avendo cura di annaffiarle secondo quanto la specie richiede. In un clima temperato come il nostro e per lo scopo che ci siamo prefissati, le varietà striscianti dovranno essere predilette, perché sarà la pianta stessa a favorire il suo sviluppo orizzontale e verticale. Volete una idea di crescita? Un metro all’anno di altezza minima.

    IMG_7754

    fonte:pollicegreen.com

     
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    Rose: come costruire una siepe

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    Le rose rappresentano la bellezza, il colore, la dolcezza. E sono quasi sempre un elemento immancabile nelle nostre case, sia se possediamo un terrazzo ed ancora di più se possediamo un giardino. In quest’ultimo caso si potrebbe pensare di dare spazio alla fantasia e costruire una siepe di rose per delimitare gli spazi. Vediamo insieme come fare.

    La prima cosa da tenere in mente è che il terreno deve essere adeguatamente preparato. Munitevi di una zappa e di una vanga e rivoltate il terreno dove avete intenzione di sistemare la vostra siepe. E’ importante che lo stesso sia morbido, al fine di fare attecchire bene le radici. Ottobre può essere un buon periodo per la messa a dimora delle piante di rosa. E’ necessario però dare alla stessa tutto il nutrimento che necessita quindi, se avete del concime organico utilizzatelo e spargetelo nel terreno tre o quattro giorni prima dell’impianto.

    Verificate l’esposizione del luogo scelto ed in base alla stessa scegliete la tipologia di rosa da inserire nel vostro spazio. Ovviamente è consigliata la posa di piante già sviluppate che non faticherete a trovare in commercio. Se non volete delle rose comuni, vi consiglio di dare un’occhiata in rete, ma affrettatevi: i tempi per la messa a dimora con l’avvicinarsi dell’inverno rischiano di assottigliarsi, anche se in Italia vi è un clima mite e gli arbusti di rosa in linea di massima hanno una buona resistenza. Scavate dei solchi abbastanza profondi, che diano modo alle radici di trovare l’adeguato spazio per svilupparsi e distanziate le piante in base a quella che è la prospettiva di crescita. Darvi una metratura precisa data la tipologia di pianta e le sue numerose varietà è impossibile, ma calcolate che le stesse avranno bisogno di spazio per crescere, quindi ipotizzate almeno un metro a destra ed uno a sinistra dell’impianto. Posso consigliarvene tre tipi? La Wild Eldric, la Queen of Sweeden e la Alnwick Rose: spettacolari in crescita, forma e colore.

    .pollicegreen.com

     
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    Bupleuro, pianta da siepe

    buplero

    Stanchi delle solite siepi che circondano il vostro giardino? E allora è il momento di rinnovare il panorama, magari puntando sulla coltivazione del Bupleuro, un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Apiacee ed originario del bacino del Mediterraneo. Si tratta di una pianta caratterizzata da fusti che possono raggiungere i due metri di altezza e da foglie ovali ed appuntite, di colore verde più o meno scuro, dotate di un odore forte e caratteristico.

    I fiori sono riuniti in ombrelle di colore giallo e fanno la propria comparsa nella tarda primavera, per durare poi fino al termine dell’estate. Come detto, il Bupleuro si adatta alla coltivazione come pianta da siepe, ma può anche essere utilizzato come albero singolo nella decorazione di giardini e parchi. la coltivazione del Bupleuro è abbastanza semplice e non richiede accorgimenti particolari, fatta eccezione per la temperatura, essendo poco resistente alle gelate intense della stagione invernale.

     
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    La pitanga o ciliegia di Cayenna per aiuole e siepi

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    La pitanga, conosciuta anche con il nome di ciliegia di cayenna, è un frutto tropicale dall’aspetto inusuale e dal gusto asprigno molto simile al nostro mirto. Si può definire quasi una parente di quest’ultimo, che negli ultimi anni è apparsa in modo spontaneo, anche alle pendici dell’Etna e che è perfetta per aiuole e siepi.

    In alcune sue varietà, l’Eugenia uniflora, è un arbusto particolarmente buono da utilizzare come decorazione. Data la sua capacità di resistere anche gelate di breve durata, essa dimostra di essere una pianta molto semplice da gestire anche alle nostre latitudini. La pitanga non necessita di particolari cure. E si adatta in modo ottimale ad essere utilizzata come elemento da siepe o come protagonista centrale di un’aiuola. Come sempre a fare la differenza è la tipologia di approccio che si ha con la pianta.

    ciliegia-di-cayenna-eugenia-uniflora

    Non dobbiamo dimenticare che si tratta di un arbusto sempreverde originario del Brasile e tentare di dargli il più possibile un ambiente simile a quello nativo, è sicuramente un tentativo in grado di dare buoni frutti. La scoperta di suoi esemplari alle pendici del vulcano siciliano ha portato alla coltivazione di una specie nata autoctona e cercata per quasi un lustro, chiamata “Etna Fire”. I vivaisti raccomandano questa tipologia di pitanga come elemento decorativo, grazie al colore rosso rubino brillante delle foglie. A regalare questo aspetto maestoso alla eugenia uniflora concorrono anche i frutti, molti pittoreschi e colorati, che per la loro grandezza (la forma è decisamente più geometrica, N.d.R.) vengono associati alle ciliegie. Il loro sapore è decisamente più aspro, ma vengono consumati nel nostro paese come alimento spesso surgelato, alla base di gradevoli succhi di frutta rinfrescanti e rinvigorenti.

    Non preoccupatevi se non possedere un giardino e non potete costruire né siepi né aiuole: la pitanga si adatta perfettamente ad essere coltivata anche in vaso: l’importante è che siate capaci di lasciarle il giusto spazio di crescita.

     
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    Arredare il giardino in primavera: cosa cambiare

    arredare-il-giardino-in-primavera

    La primavera è arrivata e non vi è momento migliore per arredare il giardino consci di poter presto usufruire di belle giornate di sole e temperature miti. Il giardino è un elemento che possiamo gestire a nostro piacimento ed a nostro gusto personale, avendo però l’accortezza di dirigerci verso soluzioni comode e materiali adatti a condizioni atmosferiche ed ambiente.

    Arredare il giardino in primavera può essere un’ottima attività per tutti coloro che amano il giardinaggio e che vogliono dare un’impronta unica al loro spazio verde. Ma cosa cambiare davvero per rendere vivibile ed unico questo ambiente. Per prima cosa, per rispondere a questa domanda bisogna capire cosa ci consente la grandezza dello spazio. Se quest’ultimo è sufficientemente grande, si può spaziare dalle fioriture primaverili, che possono andare a rinfoltire la flora presente, fino ad arrivare alla costruzione di un laghetto artificiale (anche molto piccolo ovviamente, N.d.R.) passando per il mobilio che nei mesi caldi ci consente di stare all’aperto per qualsiasi nostra attività: da un pranzo alla lettura di un libro. Per ciò che concerne la parte floreale, le bulbose primaverili sono senza dubbio i fiori in grado di dare maggiore soddisfazione, soprattutto se mescolate a quelle a fioritura estiva. Si crea infatti un avvicendarsi di colori fantastico che non mancherà mai di allietare i vostri spazi.

    A tal proposito si può optare per la costruzione di nuove aiuole fiorite, utilizzando nuovi materiali e soluzioni mai sperimentate fino ad ora. Ricordatevi che le regole per spendere poco nell’arredamento sono sempre le stesse e passano per la scelta di mobilio e soluzioni che siano in grado di sfruttare adeguatamente spazi e flora stagionale. Ricapitoliamo quindi: in primavera possiamo cambiare i fiori, approfittando di quelli del periodo; possiamo cambiare l’arredamento, puntando su materiali più o meno naturali secondo nostro desiderio, ma soprattutto possiamo dare una sferzata all’organizzazione dei nostri spazi, pianificando la formazione di aiuole o di elementi differenti che possano giocare a livello estetico con il nostro ambiente. Avete mai pensato di trasformare il vostro spazio verde in un giardino giapponese? In primavera potete fare anche questo.

     
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    Come arredare il giardino con vecchi pneumatici

    vasi-pneumatici

    Arredare il giardino è una vera e propria arte, ma non è detto che occorra necessariamente la mano di un architetto per creare uno spazio originale. Che ne dite allora di affidarvi alla vostra creatività per dare un tocco personale e simpatico al giardino? Possiamo ad esempio prendere in considerazione la possibilità di utilizzare materiali riciclati, in particolare gli pneumatici per arredare al meglio il nostro giardino. Come fare? Scopritelo dopo il salto.


    La foto in alto illustra uno dei tanti modi per ricavare dei vasi dai copertoni. Basta dipingere gli pneumatici con colori diversi (ma anche dello stesso colore), riempirli di terra, sistemarli uno sull’altro in una specie di piramide e piantare all’interno specie diverse di fiori. Se avete più tempo a disposizione, poi, potete dipingere i copertoni seguendo le linee delle gomme ed utilizzando colori diversi, in modo da creare degli splendidi effetti cromatici all’interno del giardino.

    Se invece avete bisogno di grandi contenitori per le vostre piante, potete sistemare i copertoni uno sull’altro, in modo che ne risulti una sorta di grande cilindro. A questo punto riempite il tutto con della terra e sistemate all’interno la pianta. Finita qui? Naturalmente no.

    Possiamo ad esempio utilizzare gli pneumatici per creare una sorta di altalena, servendoci di una semplice corda. Basterà legare un’estremità al copertone ed assicurare l’altra estremità al ramo di un albero. All’interno della gomma andremo poi a piazzare i nostri fiori, praticando dei buchi sul fondo per il drenaggio. Un’altra idea simpatica potrebbe essere rappresentata da una fila (o più file sovrapposte) di pneumatici appoggiati al muro in posizione verticale. Basterà poi dipingere la parte visibile della gomma e divertirsi a riempire i “cerchi” con piante rampicanti o ricadenti.

    Insomma, basta poco per dare un tocco di originalità al nostro giardino. I materiali riciclati, in questo caso gli pneumatici, possono creare un grande effetto decorativo, se utilizzati con gusto e creatività.

     
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    Lauroceraso, la siepe che fiorisce in primavera

    lauroceraso

    Per ottenere delle siepi fiorite e profumate nel corso della stagione primaverile, occorre puntare sulla coltivazione del Lauroceraso, una pianta arbustiva o arborea perenne, appartenente alla famiglia delle Rosacee ed originaria dell’Europa e del continente asiatico. Si tratta di una pianta molto diffusa alle nostre latitudini, caratterizzata da foglie ovali ed appuntite, lucide, di medie dimensioni.

    I fiori del Lauroceraso sono riuniti in spighe di colore bianco, emanano un odore molto particolare (a volte fastidioso), ed fanno la propria comparsa nel corso della tarda primavera o in estate. Il Lauroceraso si adatta perfettamente alla coltivazione come pianta da siepe, ma può essere allevato anche come alberello singolo. La coltivazione è abbastanza semplice e richiede davvero poche cure per per regalare il meglio di sé in ogni stagione dell’anno. L’unico accorgimento da usare è quello relativo alla protezione nel corso della stagione invernale, visto che il Lauroceraso non sopporta le gelate persistenti.

    Lauroceraso (Prunus laurocerasus)
    Fioritura: dalla tarda pirmavera all'estate
    Impianto: al termine della stagione estiva
    Tipo di pianta: arbustiva perenne
    Altezza max:
    Esposizione
    Il Lauroceraso deve essere collocata in posizione luminosa, in modo che possa essere colpito dal sole diretto per qualche ora nel corso della giornata. Tollera il freddo, ma non sopporta le gelate persistenti. Nel corso della stagione invernale, dunque, si consiglia di pacciamare adeguatamente il terreno.
    Terreno
    Il substrato deve essere ben drenato e poco ricco di calcare. Nella fase della messa a dimora si consiglia di mescolare terriccio da giardino, stallatico maturo ed una piccola parte di sabbia per garantire alla piante il corretto sviluppo.
    Innaffiatura
    Il Lauroceraso si accontenta dell'acqua piovana, richiedendo l'intervento umano solo in presenza di esemplari giovani o nei periodi di eccessiva siccità.
    Malattie e avversità
    E' una pianta abbastanza resistente all'attacco di parassiti e malattie. Può essere attaccata dall'oidio, che richiedeun trattamento con prodotti specifici.
    Concimazione
    Nle corso della stagione primaverile si può intervenire con un fertilizzante ricco di azoto. Volendo, si può anche provvedere ala concimazione utilizzando un prodotto complesso ogni tre o quattro mesi.
    Moltiplicazione
    La propagazione del Lauroceraso avviene per semina o per talea al termine della stagione estiva.

     
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    Siepe di fiori primaverili: ecco quali

    siepe-camelie

    Una siepe di fiori primaverili? Perché no? Certo, si tratta di un lavoro abbastanza particolare, da condurre pian piano nel corso dell’anno, ma nessuno ci vieta di pensare a delle fioriture primaverili di tipo arbustivo adatte a ricoprire il ruolo di pianta da siepe. Vediamo insieme quali sono gli esemplari migliori da utilizzare.

    Ovviamente molto dipende dalla tipologia di siepe che volete ottenere. Se molto fitta e caratterizzata principalmente da bacche a fare da ornamento o se siete alla ricerca di vere e proprie esplosioni di colori. Oggi vogliamo optare per questa seconda ipotesi. Dopo averla sperimentata con successo per qualche tempo, mi sento di consigliarvi, se avete l’accortezza di curarla come necessario, una bella siepe composta da rose rugose. A voi la scelta di colori e ibrido: non influenzerà la capacità di questa tipologia di fiore di essere perfetta per delimitare i vostri spazi versi. Ancor più se corredata da strutture che in qualche modo aiutino la crescita di questo arbusto.

    Cercate qualcosa che spicchi? L’azalea mollis è perfetta, e non solo per il colore arancione della sua fioritura, ma per la composizione fisica della stessa che la rende un fiore presente e d’impatto. Se posso consigliarvi un effetto policromatico intenso, dovreste provare ad utilizzare contestualmente degli arbusti di Cheanothus Skylark, similare nella forma dei fiori, ma caratterizzato da una colorazione azzurra che permette di giocare sui colori complementari in modo davvero grandioso.

    Sottolineano il fatto che in questo caso non ci stiamo focalizzando solo su siepi sempreverdi che garantiscono una copertura fitta grazie al loro fogliame per tutto l’anno, ma stiamo puntando più che altro all’impatto cromatico. E per rimanere in tema vi suggeriamo anche un’ultima pianta: la camelia. Personalmente vi consiglio la Kramer’s Supreme: bei fiori ed un graditissimo fucsia in grado di rendere la siepe un tripudio di vita e colore.

     
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    Siepe sempreverde primaverile: l’agrifoglio

    siepe-di-agrifoglio

    Una siepe sempreverde in grado di delimitare bene gli spazi verdi e contemporaneamente risultando elegante e bella alla vista? La pianta perfetta è senza dubbio l’agrifoglio. Una fioritura primaverile tra le più interessanti ed una pianta tra le più caratteristiche esistenti sulla faccia della terra.

    Certo, si tratta di un arbusto che noi solitamente colleghiamo al Natale per via di una certa iconografia ormai diventata tradizione secolare grazie alle sue bacche invernali, rosse e piene. Ma in realtà, se vogliamo basarci sulla fioritura, come facciamo sempre per qualsiasi tipo di pianta, è innegabile che la fioritura avvenga nel periodo primaverile, lo stesso nel quale la pianta vive la sua ripresa vegetativa annuale più forte.

    Scegliere l’agrifoglio per la propria siepe è una scelta che non potrà mai deludere. E se non vogliamo dare la “colpa” alle stupende bacche color rosso, dobbiamo per forza imputarla al verde brillante delle foglie, davvero unico ed ultra-scenografico. L’arbusto di agrifoglio, la cui altezza può arrivare fino ai 3 metri, è una pianta sempreverde abbastanza malleabile. Non solo si adatta perfettamente ad essere una siepe molto bella ed ordinata nel senso ordinario del termine (leggasi in piena terra, N.d.R.) grazie alle giuste cure ed ad una corretta potatura, ma può essere altrettanto funzionale se coltivata in grossi vasi posti l’uno accanto all’altro.

    Ciò che dovete ricordarvi, per ottenere dei buoni risultati, è la composizione del terreno. Se quest’ultimo è composto in maniera ottimale, non avrete problemi a crearvi una bellissima siepe di agrifoglio: deve essere acido o semi-acido, molto soffice e mescolato ad un po’ di sabbia. Sebbene in grado di adattarsi abbastanza facilmente in tutte le nostre zone temperate, un’esposizione in semi-ombra sarebbe l’ideale per ottenere una crescita priva di problemi di sorta.

    Badate: la primavera è il momento adatto per piantarlo nel terreno o nel vaso, insieme al periodo autunnale. Quindi, datevi da fare!

     
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    Come costruire un gazebo

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    Con l’arrivo del bel tempo aumenta anche la voglia di passare del tempo all’aria aperta; quindi, perché non sfruttare in questo senso giardino e terrazzo, magari con un bel gazebo per ritagliarsi uno spazio riparato dal sole sotto al quale pranzare o riposare? Se a spaventarvi sono i prezzi dei gazebo in commercio, non abbandonate comunque l’idea ma applicatela con il fai da te: ecco qualche consiglio per costruirsi da soli un bel gazebo in legno.

    Per prima cosa, decidete dove intendete posizionare il gazebo, le dimensioni, il tipo di ancoraggio al terreno e poi, informatevi se nel vostro comune di residenza serve un’autorizzazione speciale per costruire un gazebo, in modo da non incorrere in sanzioni. Dopo aver ben chiari questi dati iniziate con la costruzione vera e propria. Per fissare al suolo il gazebo procuratevi, se il terreno è soffice, dei montanti da inserire in dei porta paletti di ferro; se volete ottenere una base più stabile, potete ricorrere a una colata di cemento.

    Per quanto riguarda il legno da scegliere per la costruzione del gazebo, tra quelli che si prestano meglio ci sono il teak, il castagno e il pino nordico; gli attrezzi che servono sono la pala per scavare le buche nel terreno, una livella, la sega, una pialla, il martello, il trapano e un metro. Volendo è possibile comprare un kit di legno già tagliato, insieme agli altri materiali e alla copertura.

    Una volta procurati tutti gli attrezzi, delimitate il perimetro del gazebo con la lenza e con qualche picchetto e, a questo punto, negli angoli scavate le buche, dopodiché inserite i pali portanti allineandoli con la livella. Fissate al solo i pali portante con una colata di cemento o, semplicemente fissandoli al terreno; se avete usato il cemento lasciatelo asciugare per un giorno. Procedete con la copertura, iniziando a costruire il tetto, fissando le assi con vite e bulloni in fondo ai pali portanti, poi sistemate le assi più piccole ai lati. Come copertura potete usare un grande telo di nylon.

    A questo punto realizzate il pavimento ed, eventualmente le pareti laterali, con le assi di legno; se il legno è al naturale, passate l’apposito impregnante a cera in modo da proteggerlo dalla muffa e dai funghi. A questo punto il vostro gazebo sarà pronto e non vi resterà che arredarlo prima di inaugurarlo con i vostri amici e la vostra famiglia.


    Come costruire un pergolato

    pergolato

    Un bel giardino o un terrazzo con un pergolato nella bella stagione diventa davvero un fresco rifugio sotto cui leggere, riposare o organizzare qualche pranzo. Può anche trasformarsi in un meraviglioso angolo verde se viene decorato con qualche rampicante, come glicine o rose. Costruire un pergolato non è una cosa semplice ed è davvero molto importante seguire con attenzione le indicazioni.


    Le misure del progetto
    La prima cosa che dovete considerare è l’ingombro di questa struttura. Esiste veramente un angolo abbastanza ampio per ospitare il pergolato? Considerate che in media sono necessari almeno due metri per due. La prima cosa da fare quindi è prendere bene le misure e poi con righello e matita progettare il vostro oggetto che deve avere quattro piloni, alti almeno 2,5 metri. Fate molta attenzione: se il pergolato è un corpo a sé, posizionato al centro di un giardino, potete anche non curarvi del centimetro (tra i 210 cm e 260 cm andrà benissimo), se invece sarà appoggiato a una parete dove c’è una portafinestra, allora alzatevi di almeno 10 cm sopra per fare in modo che si possano aprire i vetri.

    Montanti e travi
    I montanti, oltre all’altezza, devono avere anche una certa dimensione per fare in modo che il pergolato sia stabile. Devono quindi avere un raggio (se rotondi) di almeno 15 cm oppure se quadrati devono avere il lato da 15. I montanti delimiteranno l’area del vostro pergolato, quindi devono essere posizionati da progetto nei quattro angoli della struttura e devono essere perfettamente allineati formando un quadrato o un rettangolo. L’altro elemento base del pergolato sono le travi. Avete bisogno di almeno due travi portanti che devono fare la lunghezza del vostro pergolato e tre travi che invece facciano il lato più corto (la terza deve stare a metà). Queste assi devono essere larghe almeno una spanna. Per fermarle dovete chiodarle, mentre i pali, affinché siano realmente resistenti, vanno cementati. Ovviamente, procedete a fissare le travi sono dopo che il cemento sia risultato asciutto.

    Il tetto
    Come avete visto manca completamente il tetto del nostro pergolato. Per procedere dovere decidere lo stile che avrà: lo desiderate impermeabile? Preferite che sia una struttura rustica o che invece possa ospitare delle piante? Allora un pergolato in legno non sarà mai totalmente impermeabile, però potete fare in modo che lo sia il più possibile, ricoprendo tutto il tetto con le assi di legno chiodate e poi facendo correre sopra un foglio di plastica trasparente. Se invece desiderate una cosa più rustica, ideale per una bella casa al mare, potreste ricoprirlo che dei fusti di canna. Vanno fermate una con l’altra con del filo di ferro che andrà poi fatto girare anche attorno alle travi. Per far arrampicare, invece, le piante, vi consiglio di prendere una semplice rete o al massimo fissare, ben distanziati delle piccolissime assi (massimo 5 cm di larghezza).

    I materiali
    Per compiere tutte le operazioni avete bisogno di 4 montanti, almeno 4 travi (due per il lato lungo e 3 per quello corto), chiodi, bulloni per fissare), cemento, martello, un martello pneumatico se dovete forare il pavimento per fissare il vostro pergolato, altrimenti una pala per scavare nel terreno. Vi serviranno dei fusti di canna, se volete ricoprire il tetto in modo rustico e possibilmente del filo di ferro per fissarli. Comprate altrimenti una rete metallica e delle assi di legno per far girare i rampicanti. Avete inoltre bisogno di una vernice impregnante per trattare il legno, soprattutto i pali portanti: questo prodotto serve a riparare il materiale da acqua, sole, vento e anche dalle eventuali tarme che possono mettere a dura prova la stabilità della struttura. Infine, se volete ricoprire il tetto con delle altre assi di legno, acquistate un telo in plastica o plastificato da uso esterno e fissatelo con una chiodatrice pneumatica.

    fonte.http://www.comefaretutto.com/

     
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    Illuminazione del giardino, i lampioni

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    Oggi torniamo a parlare di illuminazione del giardino e, in generale degli spazi esterni e dei viali; qualche giorno fa vi avevamo proposto i faretti da giardino come soluzione per creare degli spazi luce oggi, invece, parleremo dei lampioni, essenziali per utilizzare lo spazio aperto anche di sera, anche considerando che, generalmente, offrono un’illuminazione diffusa ideale per il giardino.

    Esistono diversi tipi di lampioni, più o meno alti a seconda dell’esigenza; quelli usati per illuminare i viali sono abbastanza alti, e sono composti da un’asse di ferro e una parte superiora dotata di lampadina; i lampioni sono collegati alle tracce di corrente che permettono alla lampadina di accendersi; quest’ultima potrà, naturalmente, essere anche a basso contenuto energetico in modo da garantire un risparmio nel tempo.

    I lampioni da giardino si trovano in vendita nei negozi di arredo o in quelli dedicati al fai da te e generalmente non necessitano di una grande manutenzione dato che sono realizzati in ferro o in altri materiali resistenti e adatti ad essere tenuti all’aperto, pertanto basta solo pulirli di tanto in tanto. I costi dei lampioni da giardino variano a seconda del modello scelto; a questo costo c’è poi da aggiungere quello dell’istallazione, se avete scelto dei lampioni classici.

    I lampioni possono avere un unico punto luce, e quindi un unico braccio, oppure due o tre a seconda della quantità di illuminazione che volete creare; se volete illuminare delle zone particolari del giardino, magari in prossimità di piante particolari e non volete ricorrere ai faretti, puntate su lampioni bassi con i quali diffonderete la luce verso il basso.

    Una novità in fatto di lampioni per illuminare il giardino, a parte quelli dalle forme particolari che sono veri e propri complementi di arredo, ci sono anche quelli a energia solare, ossia che applicano l’energia solare per l’illuminazione esterna; in questo caso la forma del lampione sarà diversa perché deve permettere la cattura dei raggi del sole da una cella solare in grado di generare energia e, quindi, illuminazione.



    Photo Credit | Thinkstock

    fonte:http://www.pollicegreen.com/

     
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    Arredare il giardino d’estate con i fiori di cera


    fiori-di-cera

    Sono stupendi alla vista e perfettamente in grado di sopportare le alte temperature estive. Parliamo dei fiori di cera, una fioritura estiva perfetta per arredare il vostro giardino. Le diverse specie di questo fiore esistenti in natura consentono infatti di ottenere numerosi e diversi effetti.

    Non è eccessivamente difficile coltivare questi fiori. Un fattore è infatti imprescindibile: quello della loro irrigazione. Sono sì una fioritura estiva e amano le giornate calde e soleggiate, ma hanno anche bisogno di essere idratate al punto giusto. Il terreno sul quale posano non deve essere secco o arido. Piccolo consiglio: tenete sempre sotto controllo lo stato delle foglie. Sono loro le prime a mostrare segni di “cedimento” quando la pianta ha bisogno di essere bagnata.

    Quello che le noi chiamiamo convenzionalmente fiori di cera sono in realtà le piante appartenenti al genere Hoya. Possono contare su centinaia di cultivar diversi. Va da se che se siete interessati a crearvi delle aiuole ben definite con questa fioritura la cosa migliore da fare, per scegliere l’esemplare a voi più congeniale per forma e colore, è senza dubbio quella di recarvi dal vostro vivaista di fiducia e chiedere di farvi vedere gli esemplari disponibili.

    I suoi fiori possono essere minuscoli o avere un diametro di qualche centimetro, ma in ogni caso parliamo di piante rampicanti in grado di crescere per almeno un paio di metri. Il consiglio per ottenere delle composizioni floreali da esterno mozzafiato è quindi quello di donare loro un supporto sul quale arrampicarsi, magari lavorato ed in ferro battuto se non si ha un gazebo o una tettoia sulle quali contare. Una struttura a sé stante permetterebbe di creare delle aiuole atipiche ma stupende nei loro giochi di intersezione.

    Fate sempre in modo tale di assicurarle il drenaggio che necessita e non dimenticatevi di darle dell’acqua e fornirle il giusto concime. Se non seguita infatti la pianta si “rifiuterà” di fare i fiori.

     
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22 replies since 22/6/2012, 14:34   15957 views
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