Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

cocktail come prepararli

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    Come fare il Cuba Libre

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    Tempo di estate, di sole, di mare e di cocktails con gli amici; questa settimana parleremo del Cuba Libre, un long drink a base di rum bianco e cola. Come ogni settimana scopriremo le origini di questo popolare cocktail e come prepararlo a casa.

    Cuba Libre, la storia

    Sull’origine del particolare nome di questo cocktail sono state fatte diverse ipotesi, una di queste sostiene che il Cuba Libre sia nato per festeggiare l’indipendenza di Cuba dalla Spagna, “Cuba libera” appunto, ottenuta grazie all’aiuto degli Stati Uniti. Pare, infatti, che il cocktail sia nato dall’idea di un barman cubano che mescolò la Coca Cola, un prodotto tipicamente americano, con il rum, caratteristico di Cuba.

    Un’altra ipotesi, invece, vede nel titolo del giornale rivoluzionario “Cuba Libre”, fondato nel 1928 da Julio Antonio Mella, l’origine del nome di questo drink.

    All’inizio il Cuba Libre era più che altro una variante allungata con la cola del cocktail Daiquiri, un drink caraibico a base di rum bianco, succo di lime e sciroppo di zucchero di canna, ma in seguito ne è stata semplificata la preparazione, anche visto l’enorme diffusione del cocktail.

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    Cuba Libre, la ricetta

    Ingredienti: 5 cl di rum chiaro, 10 cl di coca cola, un quarto di lime spremuto, oppure di limone, una fettina di lime per decorare, qualche cubetto di ghiaccio.

    Preparazione

    La preparazione del Cuba Libre è molto semplice: basta unire, in un bicchiere tipo highball, ossia un bicchiere dalla forma cilindrica tipo tumbler, il ghiaccio, il rum chiaro, la coca cola e il succo di lime o di limone, e guarnire il bordo con una fettina di lime.

    Cuba Libre, le varianti


    Le varianti più famose del Cuba Libre sono quattro: il Cuba Libre pestato, che vede l’aggiunta dello zucchero di canna, il Cuba Libre cubano, a base di rum ambrato, il Cubotto, nel quale alla cola viene sostituito il chinotto, il Cubanta, con la Fanta al posto della cola.

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    Come fare la Caipiroska

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    Tra i cocktail estivi c’è senza dubbio la Caipiroska, che altro non è che una rivisitazione a base di vodka della Caipirinha, lo storico cocktail brasiliano preparato con il distillato della canna da zucchero chiamato Cachaca. Nonostante la Caipiroska sia a base di vodka secca, può diventare un ottimo cocktail estivo perchè spesso vi vengono aggiunti frullati o sciroppi di frutta, che conferiscono al drink un piacerevole e fresco sapore estivo.

    La Caipiroska classica contempla un solo cambiamento nella ricetta originale del Caipirinha, ossia la sostituzione della Cachaca con la vodka; le varianti fruttate, invece, prevedono l’aggiunta di fragola, pesca o altra frutta.

    Caipiroska classico, la ricetta

    Ingredienti: 5 cl di vodka liscia, ghiaccio tritato, mezzo lime tagliato a pezzetti e due o tre cucchiaini di zucchero di canna.

    Preparazione

    Sistemate i pezzetti di lime nel bicchiere, generalmente un tumbler basso chiamato old fashioned, unite lo zucchero di canna e pestate il tutto fino a far uscire il succo di lime; unite la vodka e il ghiaccio tritato, mescolate e servite.

    Caipiroska alla fragola, la ricetta

    Tra i vari Caipiroska fruttati, quello alla fragola è il più diffuso, scopriamone la ricetta.

    Ingredienti: quattro fragole, mezzo lime, 50 ml di vodka secca, tre cucchiaini di zucchero di canna, ghiaccio tritato.

    Preparazione


    Tagliate i lime a pezzetti e sistematelo all’interno del bicchiere old fashioned, aggiungete lo zucchero di canna e pestate il tutto per far uscire il succo; aggiungete le fragole che avrete precedentemente privato del picciolo e tagliato a metà, e continuate a pestare; aggiungete il ghiaccio tritato e versatevi sopra la vodka. Mescolate con un cucchiaino dl manico lungo,decorate con qualche pezzetto di fragola e servite.

    Caipiroska, curiosità

    In Brasile sia la Caipiroska che la Caipirinha vengono preparate con lo zucchero di canna raffinato bianco, in Italia, invece si usa sempre lo zucchero di canna scuro.



    Come fare il Gin Tonic


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    Per il consueto appuntamento con le ricette dei cocktail più famosi, questa settimana scopriremo come preparare il Gin Tonic, un long drink a base di acqua tonica e di Gin, il caratteristico distillato ottenuto dalla distillazione di un fermentato ottenuto dall’orzo e dal frumento con l’aggiunta di una miscela di erba e spezie.

    Gin Tonic, la storia

    Del Gin Tonic, come per tutti i cocktails, esistono diverse storie sulle loro origini; una lo attribuirebbe alla fantasia di un barman inglese che creò questo cocktail per correggere il sapore secco del Gin e per sdoganarlo dalle sole serate di gala; inoltre, il Gin era il distillato preferito dalle signore di alta estrazione che non lo gustavano secco ma con la “correzione” dell’acqua tonica; ecco, quindi, perchè è nato il Gin Tonic, uno dei long drink ancora oggi più famosi nel mondo.

    Secondo un’altra storia, invece, il Gin Tonic sarebbe stato inventato nell’800 dalle truppe inglesi che si trovavano in India; dovendo fronteggiare il problema della malaria, bevevano spesso acqua tonica perché conteneva il chinino, un ottimo antimalarico; siccome l’acqua tonica di allora era molto amara, a un soldato venne in mente di mischiarla con il Gin, dando origine al Gin Tonic.

    Gin Tonic, la ricetta

    Ingredienti: 4/10 di Gin, meglio se inglese, 6/10 di acqua tonica, una fettina di limone e qualche cubetto di ghiaccio.

    Preparazione

    Versare direttamente nel bicchiere, un tumbler medio o alto, i cubetti di ghiaccio, poi il Gin e mescolate delicatamente; aggiungete l’acqua tonica facendo attenzione a non creare troppe bollicine e immergetevi una fettina di limone; a piacere decorate il bicchiere con un’altra fettina di limone.

    Gin Tonic, le varianti

    La variante più famosa del Gin Tonic è il Gin Fizz, un cocktail a base di Gin, Soda e succo di limone, e il Gin Lemon, preparato con il Gin e la Schweppes Lemon.

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    Come fare il cocktail Daiquiri

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    Per la nostra rubrica dedicata ai cocktail, oggi parliamo del Daiquiri, un cocktail di origini caraibiche a base di rum bianco, succo di lime e sciroppo di zucchero di canna, un drink perfetto per la stagione estiva, soprattutto nelle sue varianti fruttate.

    Cocktail Daiquiri, la storia

    Sul cocktail Daiquiri, noto per essere uno dei cocktail preferiti dello scrittore Ernest Hemingway insieme al Mojito, ci sono diverse leggende, una di esse risale al 1898 durante la guerra tra Stati Uniti e Spagna e precisamente dopo l’affondamento di una nave a Cuba. Pare che un marine, entrando in una specie di bar di Santiago di Cuba, abbia chiesto del rum allungato con del succo di lime e addolcito da un po’ di zucchero: nacque così il Daiquiri.

    Un’altra leggenda invece, vede la nascita del cocktail nel 1905 ad opera di alcuni ingegneri americano che stavano facendo dei lavori in una miniera, dando nome al drink Daiquiri come l’omonima spiaggia cubana.

    Cocktail Daiquiri, la ricetta

    Ingredienti: 4,5 cl di rum bianco, 0,5 cl di sciroppo di zucchero, 2 cl. di succo di lime o di limone, ghiaccio tritato.

    Preparazione

    La preparazione del Daiquiri è molti semplice: unite nello shaker tutti gli ingredienti, shakerate bene e servite in una coppetta da cocktail senza l’aggiunta di decorazioni.

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    Cocktail Daiquiri, le varianti

    Tra le varie varianti del Daiquiri, quelle accettate dall’associazione internazionale dei bartenders sono solo due: il Frozen Daiquiri e il Banana Daiquiri che prevedono, rispettivamente, l’aggiunta di frutta o di gelato, e di crema di banana.

    Degna di nota è anche la variante chiamata Hemingway Daiquiri, in onore del famoso scrittore statunitense che tanto amava il cocktail Daiquiri. L’Hemingway Daiquiri è un drink a base di rum bianco, succo di lime, succo di pompelmo e qualche goccia di liquore maraschino, da shakerare insieme al ghiaccio.

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    Come fare il cocktail Angelo Azzurro

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    Se cercate un cocktail alcolico particolare e dal sapore deciso quello che fa per voi è l’Angelo Azzurro, un drink a base di Gin, Cointreau e Blue Curaçao, un liquore fatto con la scorza di un particolare tipo di arancia che cresce nell’isola di Curaçao in America Meridionale ma di dipendenza dei Paesi Bassi. Vediamo come preparare questo cocktail anche a casa e, come al solito, un po’ di storia.


    Angelo Azzurro, la storia

    L’Angelo Azzurro, con i suoi 35° alcolici, è uno dei cocktail più forti in assoluto e infatti è bene berlo con moderazione. E’ un drink di recente creazione e sul suo nome ci sono almeno tre teorie: la prima vede il nome “angelo” al fatto che essendo molto alcolico permette di “volare”, ossia di perdere lucidità, e “azzurro” per la presenza del Blue Curaçao che conferisce questo colore al cocktail.

    Secondo un’altra teoria, “Angelo Azzurro” sarebbe un omaggio all’omonimo film con Marlene Dietrich del 1930; infine, c’è la terza teoria, che però è quella meno accreditata che “Angelo Azzurro” sia anche uno degli appellativi di Ken Shiro, il cartone animato degli anni ’80.

    Angelo Azzurro, la ricetta

    Ingredienti: 4,5 cl di Gin, 2 cl di Cointreau, 0,5 cl di Blue Curaçao


    Preparazione

    L‘Angelo Azzurro può essere preparato in due modi: direttamente nel tumbler basso da riempire con ghiaccio e versando tutti gli ingredienti, oppure shakerando tutti gli ingredienti per poi servirlo in una coppa da cocktail.

    Angelo Azzurro, le varianti

    Esistono diverse varianti dell’Angelo Azzurro, in particolar modo quelle che prevedono l’uso della vodka o del Rum; l’unico ingrediente fisso deve essere sempre il Blue Curaçao, se non altro per ottenere il caratteristico colore azzurro-blu. Molto spesso l’Angelo Azzurro viene confuso con il cocktail chiamato Blue Lagoon, anch’esso a base di Blue Curaçao, ma con vodka e succo di limone al posto del Gin e del Cointreau.

     
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    Come fare uno Smoothie

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    Forse ne avrete sentito parlare in spiaggia o al bar, ma il trend di questa estate in fatto di bevande è lo Smoothie, che altro non è che una bibita a base di frutta o di verdura. Il nome di questo drink deriva dall’inglese “smooth” che vuol dire “leggero”, il che non è sbagliato, almeno considerati gli ingredienti. Gli smoothies si possono preparare anche a casa, basta munirsi degli ingredienti necessari e di un frullatore

    Innanzi tutto chiariamo un concetto: lo smoothie non è un frullato, in quanto contiene solo frutta, acqua e ghiaccio, mentre nel frullato deve esserci sempre il latte o il gelato; insomma: lo smoothies è una specie di purea di frutta o di verdura frullata e allungata con l’acqua e rinfrescata con il ghiaccio.

    Gli smoothies possibili sono tantissimi, basta unire nel frullatore frutta o verdura fresca e poi allungare la purea ottenuta con dell’acqua o del succo di frutta a seconda della consistenza che si vuole dare al drink, e del ghiaccio per renderlo più fresco.

    Vediamo, adesso, qualche ricetta per ottenere degli ottimi smoothies.

    Smoothie di mela verde e kiwi

    Riempite il frullatore con del succo di mela verde, del kiwi fresco tagliato a pezzi, qualche foglia di menta, il succo di mezzo lime o limone, un cucchiaino di zucchero di canna e, infine, frullare il tutto e versare in un bicchiere.

    Smoothie di fragole e banane

    Unite nel frullatore un po’ di fragole fresche tagliate a pezzetti, una banana tagliata a tocchetti, un po’ di succo d’arancia e frullate il tutto; in alternativa di può usare del succo di pompelmo al posto del succo di arancia oppure della semplice acqua.

    Smoothie di verdure

    Lo smoothie di verdure, detto anche Green smoothie, è un drink a base di verdure crude a foglia verde e di frutta; ad esempio, si possono usare sedano, broccoli, cavolo, spinaci e bietole, e frutta come kiwi, arance, mele e pere, nella proporzione di 40% di verdure e 60% di frutta; frullate i vegetali, aggiungete l’acqua e il ghiaccio e il vostro Green smoothie sarà pronto.

     
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    Come fare l’Americano cocktail

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    Tra i cocktail della categoria pre-dinner, ossia da aperitivo, uno dei più conosciuti e amati è senza dubbio l’Americano, un drink che, a dispetto del nome, si prepara con prodotti italiani; ma allora perché si chiama Americano? E qual è la ricetta per prepararlo anche a casa? Scopriamolo dopo il salto.

    Americano, la storia del cocktail

    Il cocktail Americano nacque agli inizi degli anni Trenta, nel periodo in cui in Italia si amava particolarmente copiare le tendenze d’oltre Oceano, e infatti, a dispetto del nome, questo drink di Americano non ha niente, dato che viene preparato con bitter Campari e Vermouth rosso.

    All’inizio il cocktail si chiamava “Milano-Torino”, in riferimento alle città che producevano i due ingredienti principali, ovvero il Campari a Milano e il Vermouth Rosso a Torino. Il nome fu poi cambiato in seguito la vittoria a New York del pugile Primo Carnera, detto anche lui “l’Americano”, dato che all’epoca era difficile per un italiano avere successo in America.

    Infine, una curiosità: l’Americano è anche uno dei cocktail preferiti da James Bond, l’agente 007, nonché il primo ad essere servito nel film “James Bond 007 – Casino Royale)”.

    Americano, la ricetta

    Ingredienti: 1/3 di Campari, 1/3 di Vermouth Rosso, 1/3 di soda, ghiaccio e una fettina d’arancia per guarnire.

    Preparazione

    L’Americano si prepara direttamente nel bicchiere, generalmente un Highball, un bicchiere di forma cilindrica, oppure in un tumbler alto. Riempite il bicchiere di ghiaccio e poi versate tutti gli ingredienti: prima il Vermouth, poi il Campari e infine la Soda; mescolate il tutto e poi decorate il bicchiere con una fettina d’arancia.

    Americano, le varianti

    Forse non possono definirsi vere e proprie varianti, ma l’Americano è considerato il “padre” del Negroni, al quale però viene aggiunto il gin, e del Negroni sbagliato che, invece, prevede il prosecco.

     
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    Come fare il cocktail Alexander

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    Tra i cocktail più famosi c’è sicuramente l’Alexander, un drink a base di cognac, crema di cacao e crema di latte, ideale per il dopocena e non per l’aperitivo. Un cocktail stuzzicante e poco alcolico, ideale da sorseggiare durante una serata in compagnia degli amici: scopriamone la storia e la ricetta per prepararlo anche a casa.

    Cocktail Alexander, la storia

    Il cocktail Alexander esiste da molto tempo: fu stato creato a Londra nel 1922 in onore del matrimonio della principessa Mary con Lord Lascelles dal famoso barman Harry MacElhone, il quale creò un cocktail di colore bianco come omaggio nei confronti della giovane sposa. Pare che all’inizio l’Alexander si chiamasse Panamà e che al posto del cognac si usasse il gin; in seguito, alla crema di cacao chiara è stata preferita quella scura, ma volendo si può usare anche quella bianca.

    Non essendo particolarmente alcolico, l’Alexander è amato anche da chi di solito non beve drinks ad alta gradazione, ma attenzione: se siete a dieta evitatelo, è piuttosto ricco di grassi dovuti alla presenza della panna liquida.

    Cocktail Alexander, la ricetta

    Ingredienti: 2 cl di cognac, 2 cl di crema di cacao scura (o chiara secondo la ricetta originale) 2 cl di panna liquida

    Preparazione

    Versate tutti gli ingredienti in shaker riempito con il ghiaccio, shakerate bene e servite in una doppia coppa da cocktail; infine, guarnite con una spolverata di noce moscata. Se non amate il ghiaccio nei cocktails potete usare solo gli ingredienti precedentemente ben raffreddati.

    Cocktail Alexander, le varianti

    Tra le varianti più famose del cocktail Alexander c’è il Brandy Alexander, a base di brandy, crema di cacao bianca e panna, l’Alexander Baby, con il rum scuro al posto del cognac, l’Alexander Angers, che prevede l’uso del Cointreau e l’Alexander Gin, dove è il gin a sostituire il cognac.

     
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    Come fare il Black Russian

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    Per la nostra rubrica dedicata ai cocktail oggi parleremo del Black Russian, un drink a base di vodka e caffè dalla gradazione alcolica piuttosto elevata: 39,6%, e per questo indicato più come after dinner che come aperitivo. Inoltre, conosceremo anche la sua variante più famosa, lo White Russian, un cocktail leggermente più leggero ma sempre a base di vodka.

    Black Russian, la storia

    Il Black Russian è uno dei cocktails più famosi ma che, a dispetto del nome, poco ha a che fare con la Russia; il drink è stato inventato durante il periodo della Guerra Fredda negli Stati Uniti dal Barman Gustave Tops. L’epiteto “Russian” si deve alla presenza della vodka, la bevanda generalmente associata alla Russia. Il sapore del Black Russian è forte e dolce allo stesso tempo per via della combinazione di liquore al caffè e vodka.

    Black Russian, la ricetta

    Ingredienti: 5 cl di vodka, 2 cl di liquore al caffè (in genere si usa il Kahlua, un liquore messicano al gusto di caffè), ghiaccio e scorza di limone per decorare.

    Preparazione

    Il Black Russian si prepara direttamente nel bicchiere riempito con il ghiaccio; versate la vodka e il liquore al caffè, mescolate e decorate con una scorza di limone. Il bicchiere ideale nel quale servire questo cocktail è il tumbler basso.

    Black Russian, le varianti



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    La variante più nota di questo cocktail è lo White Russian, un drink che pur avendo una discreta gradazione alcolica, circa il 20%, possiede un bel sapore dolce tanto da essere spesso servito al momento del dessert, forse per la presenza della crema di latte.

    White Russian, la ricetta

    Ingredienti: 5 cl di vodka, 2 cl di liquore al caffè, crema di latte.

    Preparazione

    Anche lo White Russian si prepara direttamente nel tumbler basso pieno di ghiaccio; versate crema di caffè e vodka, mescolate e poi unite la panna liquida leggermente montata con la shaker. Ricordate di non mescolare dopo aver versato la panna e non aggiungete decorazioni.

     
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    Come fare il cocktail Rob Roy

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    Oggi parliamo di un cocktail particolare e forse non conosciuto al grande pubblico, si tratta del Rob Roy, un pre dinner, ovvero un aperitivo, a base di whisky, Vermouth e Angostura. Simile al Manhattan, questo cocktail mantiene comunque le sue origini scozzesi; scopriamone la storia, le varianti e, naturalmente, la ricetta per prepararlo a casa.

    Cocktail Rob Roy, la storia

    Il cocktail Rob Roy è stato creato nel 1890 a New York City e fin da subito ha legato il suo nome a quello dello storico personaggio scozzese Robert Roy Mac Gregor e allo scrittore e romanziere scozzese Walter Scott. Nonostante sia stato inventato a New York, mantiene le sue origini scozzesi grazie all’uso dello Scotch whisky e può essere sweet, dry o perfect; il segreto affinché sia veramente buono sta nel pieno rispetto nelle dosi.

    Cocktail Rob Roy, la ricetta

    Ingredienti: una parte di Scotch Whisky, mezza parte di Vermouth Dry, una goccia di Angostura (è un amaro concentrato ottenuto tramite infusione della corteccia di una pianta), un cubetto di ghiaccio spezzettato e una scorza di limone o una ciliegia al maraschino per decorare.

    Preparazione

    Mettete i cubetti di ghiaccio, whisky, Vermouth e Angostura nel mixing glass e mescolate bene; filtrate il tutto in una coppetta da cocktail e poi decorate con una scorza di limone; in alternativa, può essere usata una ciliegia al maraschino come decorazione.

    Il mixing glass è un bicchiere che si usa per miscelare i cocktails che si preparano con ingredienti delicati quali vini, distillati e liquori, e che non hanno bisogno di essere shakerati.

    Cocktail Rob Roy, le varianti

    Come per tutti i cocktail, anche per il Rob Roy ci sono delle varianti, le più note sono il Dry Rob Roy, preparato con Vermouth Dry, e il Perfect Rob Roy composto da Vermouth rosso e Vermouth dry.

     
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    Come fare il cocktail Bull Shot

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    Per la nostra rubrica dedicata ai cocktail oggi vi illustreremo un drink molto particolare e decisamente adatto alla stagione nella quale stiamo entrando: si tratta del Bull Shot, un cocktail a base di vodka, consommé di manzo ed altri ingredienti particolari. Questo cocktail può essere servito sia freddo che caldo e, nonostante la presenza della vodka, è poco alcolico. Scopriamone storia e ricetta.

    Cocktail Bull Shot, la storia

    Il cocktail Bull Shot nacque negli Stati Uniti intorno agli anni Sessanta; il suo nome significa “proiettile per un tono scatenato”, in quanto nella versione fredda veniva usato come “ricostituente” da bere al mattino dopo una notte di bagordi. Il Bull Shot può essere bevuto anche caldo e, in questo caso è ideale come aperitivo o per integrare un pasto leggero. Questo cocktail è entrato a far parte della lista IBA, l’Associazione Internazione dei Bartender, a partire dal 1995.

    Cocktail Bull Shot, la ricetta

    Ingredienti: 3/10 di vodka neutra, 6/10 di consommé di manzo, qualche goccia di salsa Worcester, qualche goccia di tabasco, un decimo di succo di limone, sale di sedano, sale e pepe.

    Preparazione

    Versione fredda. Unite tutto gli ingredienti nello shaker o nel boston americano, un agitatore dotato di bicchiere, unendo un po’ di ghiaccio cristallino; shakerate bene e poi versate in un tumbler medio.

    Versione calda. Questa versione si prepara direttamente nel tumbler medio, versando prima il consommé di manzo ben caldo, poi la vodka, il succo di limone, la salsa Worcester, il tabasco, sale, pepe e, infine, il sale di sedano. In entrambe le versioni non sono previste decorazioni se non un paio di cannucce corte.

    Cocktail Bull Shot, le varianti

    Il cocktail Bull Shot è a sua volta una variante, seppur non del tutto, del più noto Bloody Mary, in quanto il succo di pomodoro viene sostituito dal consommé di manzo.

    fonte: .comefaretutto.com/come-fare-bull-shot-cocktail/

     
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    Come fare il nocino

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    Il Nocino è un liquore molto amato in alcune zone italiane, soprattutto nella provincia modenese e reggiana. È preparato con le noci giovani e fresche, che devono macerare al buio. Ha un colore molto scuro, quasi bruno, e un profumo intenso. In questa stagione dell’anno aumenta il consumo della frutta secca e quindi anche delle noci, ma attenzione la preparazione del Nocino di solito avviene in occasione di San Giovanni, a giugno.


    La raccolta di questo frutto di solito avviene proprio nella seconda e nella terza settimana di giugno. Per poi mettere a riposo il nocino per un paio di mesi, in modo che per i primi di Ottobre si pronto da stappare. Come si preparare?

    1 kg di noci (possibilmente ancora con mallo e provenienti dalla collina. Sono circa 30 le noci)
    1 litro di alcool a 90°
    800 gr di zucchero

    Questi sono gli ingredienti base per il nocino tradizionale. Esistono però delle varianti, con degli aromi interessanti. C’è chi, infatti, aggiunge qualche chiodo di garofano, chi la buccia del limone grattugiata, chi 2 grammi di cannella, chi 10 chicchi di caffè e chi diluisce l’alcol o con un po’ d’acqua, per renderlo meno forte, o con un po’ di vino bianco.

    Preparazione

    Le noci vanno aperte e tagliate in 4 spicchi. Prendete un vaso in vetro o una damigiana, con una bocca abbastanza grande da poter far passare la frutta. All’interno di questo contenitore mette in infusione lo zucchero, le noci e l’alcol. Se volete aggiungete anche gli aromi di cui abbiamo parlato. Chiudete bene la bottiglia e mettetela a riposare. Dove? Non in cantina. Potete tenerla anche in casa, magari in un armadio o sotto il lavandino. Ricordatevi di muoverlo ogni tanto.

    L’infusione deve durare dai 40 ai 60 giorni. Non di più. Superato questo tempo, il vostro liquore è pronto per essere bevuto. Prima però va filtrato. Prendete un imbuto e ricopritelo con una tela (tipo lino o cotone a maglia spessa) e fate passare un paio di volte il vostro nocino.



    Photo Credit| ThinkStock

    fonte:httpcomefaretutto.com

     
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    [CENTER]Come fare la trilogia dei “cocktails criminali”

    Godfather

    Per il nostro appuntamento settimanale con la rubrica dedicata ai cocktails oggi ve ne illustreremo non uno ma ben tre: si tratta della trilogia dei “cocktails criminali”, nati sulla scia del successo ottenuto dal film “Il padrino” ; i tre cocktails in questione sono Godfather, Godmother e French Connection: scopriamo le ricette.

    Come fare il Godfather

    Il primo dei tre cocktails ad essere creato fu il Godfather come “omaggio” ai capi della mafia italo-americana degli anni Trenta e Quaranta, spesso proprietari o frequentatori assidui dei bar americani. L’ingrediente che accumuna tutti e tre i cocktail è l’Amaretto, il celebre liquore italiano composto dall’infusione di erbe e mandorle in alcool. Il Godfather è un cocktail molto alcolico che può essere usato come after dinner o digestivo

    Ingredienti: 7 cl di Scotch Whisky e 3 cl di Amaretto di Saronno

    Preparazione. Il Godfather si prepara direttamente in un bicchiere old fashioned, il tumbler basso , ricolmo di ghiaccio, dopodiché va mescolato e servito senza decorazioni.

    Come fare il Godmother

    Il Godmother è stato inventato come variante femminile del Godfather ed è dedicato alle donne d’onore della mafia italo-americana; anche questo è un cocktail dall’alto grado alcolico ideale come after dinner.

    Ingredienti: 7 cl di Vodka e 3 cl di Amaretto di Saronno

    Preparazione: Mescolate tutti gli ingredienti in un bicchiere tipo tumbler basso colmo di ghiaccio e poi servite senza decorazioni.
    Godmother
    Come fare il French Connection

    Il cocktail French Connection deve il nome all’omonima organizzazione francese che si occupava del traffico di eroina dalla Francia agli Stati Uniti, dove veniva smerciata dalla mafia italo-americana; non a caso, per la sua preparazione vengono usati, in parti uguali, il Cognac, tipo della Francia, e l’Amaretto, proprio dell’Italia; è un cocktail piuttosto alcolico da usare come digestivo o after dinner.

    Ingredienti: 3,5 cl di Cognac e 3,5 cl di Amaretto di Saronno

    Preparazione. Si mescolano tutti gli ingredienti in un tumbler basso riempito con il ghiaccio; va servito senza decorazioni.

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    fonte:/www.comefaretutto.com[/CENTER]
     
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    Come fare il cocktail Brandy egg-nog

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    Anche questa settimana per la nostra rubrica dei cocktail tratteremo un drink particolare: si tratta del Brandy egg-nog. Gli egg-nog, letteralmente “uovo alcolico” sono una categoria di cocktail composti sempre da due ingredienti fondamentali: il latte e le uova, ai quali va aggiunto un liquore, un distillato o un vino liquorosa, l’importante è che sia a gradazione alcolica medio-alta.

    Le bevande alcoliche che meglio si abbinano al latte e alle uova sono il liquore al caffè, il rum, il brandy e l’whisky, a volte arricchiti con delle spezie, generalmente cannella o noce moscata. Gli egg-nog sono bevande energetiche nate nei Paesi Anglosassoni e negli Stati Uniti da consumare soprattutto durante il periodo di Natale.

    Il Brandy egg-nog intenso come cocktail da servire nei bar nasce in Italia grazie a Guido Angelini, il capo barman dell’hotel Cavalieri Hilton di Roma, che sdoganò al pubblico questa tradizione natalizia. Il Brandy egg-nog è un cocktail mediamente alcolico, circa 13,9°, da bere come after dinner o long drink.

    Brandy egg-nog, la ricetta

    Ingredienti: 4 cl di Brandy, 5 cl di latte, un cl. di sciroppo di zucchero di canna e noce moscata grattugiata per decorare.

    Preparazione

    A seconda della stagione il Brandy egg-nog può essere servito sia caldo che freddo; nel caso in cui lo desideriate caldo, dovrete unire tutti gli ingredienti in un tumbler basso: per prima cosa sbattete l’uovo e poi unite il resto, mescolando con un cucchiaio. Se, invece, lo preferite freddo, va preparato nello shaker con del ghiaccio e servito in un tumbler alto; anche per la versione fredda dovrete prima versare l’uovo e poi gli altri ingredienti. In entrambi i casi decorate con della noce moscata grattugiata in superficie.

    Esiste anche un egg-nog tutto italiano: si tratta del Vov, che altro non è che una miscela a base di tuorlo d’uovo, latte e Marsala.

    fonte:comefaretutto.com

     
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    Cocktail di Halloween: il Martini Eyeballs e il Sangue del Diavolo

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    Mancano circa due settimane ad Halloween, quindi questo è il momento giusto per pensare a cosa servire da bere agli amici durante la notte dei 31 ottobre; naturalmente i drink dovranno essere adatti all’occasione: via libera quindi a cocktail a tema, rigorosamente di colore rosso o dal nome quanto meno evocativo. Il cocktail di Halloween per eccellenza è senza dubbio il Bloody Mary, ma se volete essere originali, proponete agli amici anche qualche altro drink “terrificante” come il Martini Eyeballs e il Sangue del Diavolo.

    Cocktail Martini Eyeballs, la ricetta

    Ingredienti: Martini bianco, un’oliva snocciolata e un ravanello

    Preparazione

    Il Martini Eyeballs è uno dei cocktail di Halloween più gettonati perché alla fine della preparazione sembra davvero di trovare un occhio nel proprio Martini. Per prima cosa sbucciate il ravanello in modo da non rimuovere del tutto la buccia, bensì lasciate delle striscioline rosse che ricordino i vasi sanguigni degli occhi. Nella parte superiore del ravanello scavate una piccola nicchia in modo da poterci incastrare un’oliva a mo’ di pupilla.

    Sistemate il “bulbo oculare” così ottenuto sul fondo di un bicchiere, meglio se il double glass, e versate il Martini, ed ecco che il vostro cocktail Martini Eyeballs sarà pronto per la festa di Halloween.

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    Cocktail Sangue del Diavolo, la ricetta

    Ingredienti: 30 ml di Cointreau, 40 ml di Gin, 20 ml di vodka rossa.

    Preparazione

    Il Sangue del Diavolo è un cocktail semplice da preparare ma molto alcolico; per prepararlo basta unire, in un calice o in un altro bicchiere lungo, il Cointreau, il Gin e la vodka rossa senza aggiungere ghiaccio, anzi, l’ideale sarebbe servirlo a temperatura ambiente, proprio per simulare il sangue. Non va shakerato né mescolato e non devono neanche esserci decorazioni proprio per dare l’impressione ai vostri ospiti di servire proprio del sangue: e pur sempre la festa di Halloween, no?

    fonte:.comefaretutto.com

     
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    Cocktail di Halloween: il Cervello Umano, il Morticia e la Sangria dello scheletro

    brain-shooter

    Halloween ormai è alle porte e già la scorsa settimana vi avevamo illustrato le ricette per due cocktail da servire durante la festa di Halloween. Oggi è il turno di altri tre drink “mostruosi”: il Cervello Umano, il Morticia e la Sangria dello scheletro: siamo sicuri che insieme al Martini Eyeball e al Sangue del Diavolo della scorsa settimana, costituiranno i cocktail più gettonati alla vostra festa.


    A prima vista quello che galleggia in questo cocktail sembra davvero del cervello, in realtà è crema di whisky e succo di limone.

    Ingredienti: 35 ml di vodka alla fragola, 4 ml di succo al limone 22 ml crema di whisky

    Preparazione

    Shakerate la vodka alla fragola con il succo di limone e poi versate il tutto in un bicchierino da short; con l’aiuto di una cannuccia aggiungete la crema di whisky nel cocktail che, a causa del succo di limone farà dei riccioli che foggerete a forma di cervello. A piacere aggiungete un po’ di granatina per ottenere l’effetto sangue: il risultato “spaventoso” è garantito.

    Cocktail Morticia, la ricetta
    Un altro cocktail decisamente adatto alla festa di Halloween è il Morticia: anche in questo caso l’effetto è assicurato

    Ingredienti: 24 cl di liquore St Germain, 14 cl di succo di mirtillo, 12 cl di vodka al limone, succo di lime, due tazze di ghiaccio, champagne e zucchero nero.

    Preparazione

    Shakerate il ghiaccio, il liquore, il succo di mirtillo, quello di lime e la vodka e poi versate in un flute da champagne per tre quarti della sua capienza; decorate il bordo con ghiaccio e zucchero nero e, infine, riempite il flute con lo champagne.

    Sangria dello scheletro
    In una festa che si rispetti non può mancare una bella sangria, e visto che siamo ad Halloween, non può che essere a tema.

    Ingredienti: due bottiglie di vino rosso, 24 cl di Cointreau, 24 cl di succi d’ananas, 4 cl di succo di lime, 24 cl di acqua gassata, due arance tagliate sottili e tanti cubetti di ghiaccio.

    Preparazione

    All’interno di una ciotola unite tutti gli ingredienti tranne ghiaccio e acqua; lasciate riposare la sangria in frigo per almeno trenta minuti e poco prima di servire aggiungete l’acqua e i cubetti di ghiaccio.

    fonte:http://www.comefaretutto.com/

     
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