Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

commento sul secondo canto del purgatorio.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline

    commento sul secondo canto del purgatorio.

    Dante e Virgilio sono ancora sulla spiaggia limitrofa il monte del Purgatorio, quando intravedono una navicella, sospinta da un angelo di un biancore abbagliante. All'interno dell'imbarcazione si assiepano un centinaio di anime; tutte insieme cantano il salmo centoquattordici del Salterio, "In exitu Isräel de Aegypto".

    Non appena la barca approda alla riva, le anime scendono, dopo di ché la navicella si allontana veloce. È giorno, il sole splende. Le anime chiedono ai due poeti la strada per il Purgatorio. Virgilio risponde loro che essi pure sono pellegrini inesperti del luogo.

    Quando le anime ravvisano in Dante la presenza di uomo ancora vivo, si sgomentano. Nondimeno, per curiosità, si avvicinano, dimenticando lo scopo per cui sono giunte fin qui, quello cioè di emendare i propri peccati.

    Una delle anime abbraccia Dante, inducendolo a fare altrettanto. È così che il poeta si accorge purtroppo di abbracciare il proprio petto, mancando le anime di consistenza corporea.

    Dante riconosce tuttavia lo spirito che lo ha avvicinato. Si tratta del musico Casella. Di lui possediamo scarsi riferimenti storici: era amico di Dante e probabilmente musicava testi dottrinali; morì poco prima della fine del Duecento. Dante apprende da lui che le anime assegnate al Purgatorio si raccolgono alla foce del Tevere, avvalorando una leggenda nota nel Medioevo.

    "Amor che ne la mente mi ragiona" canta soavemente Casella, tanto che Dante avverte dentro di sé una intensa dolcezza. Il testo appartiene allo stesso poeta fiorentino ed è tratto dal Convivio.
    A questo punto, a interrompere l'assembramento di anime, interviene Catone, che le rimprovera e le sollecita a riprendere il loro cammino.
    A guisa di colombe impaurite, i pellegrini si allontanano lesti.

    Probabilmente il senso di questo secondo canto è da ravvisare nell'arricchimento dell'animo e della coscienza del poeta, che, pur amando la bellezza e il piacere terreni dell'Arte (simboleggiati dal canto di Casella che musica un suo stesso verso), scopre che la rettitudine, la salvezza e l'amore di Dio sono più importanti. Si stabilisce una sorta di nuova gerarchia di valori.

    Ancora una volta il paesaggio e il clima del Purgatorio divergono radicalmente dai corrispettivi dell'Inferno. Qui la dolcezza, il tepore e la luce ciclica e modulata del giorno, con le sue albe e i suoi tramonti costituiscono fenomeni sconosciuti alle desolate e impervie lande infernali.

    www.skuola.net/dante/purgatorio/purgatorio-2x.html

     
    Top
    .
0 replies since 30/1/2013, 18:39   63 views
  Share  
.