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Wolf_2.0.
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Ai fianchi annodo stretta la mia maglia
e poi vado al Col di Foglia
risalendo quel pendio
e tiro su i calzoni troppo lunghi
per andare a cercar funghi
in un posto che so io
e dopo una scorpacciata di mirtilli
fare le boccacce ai polli
con la lingua tutta blu
rubare le pannocchie a un contadino
e nascondersi fra il fieno
ora non mi becca più
poi scendo da lassù
a precipizio giù
seduto su un cartone a scritte blu
un bimbo che sta li
mi guarda un po' cosi'
e poi di corsa fugge via
e guardo casa mia laggiù
è un puntolino bianco e niente più
e io sto bene qui
ad Agordo è cosi'
ad Agordo è cosi'
nel pomeriggio un salto al Bar Centrale
per scambiare due parole con la Gigia se gli va
e ordinare un'ombra di quel vino rosso
qui nel mazzo manca un asso
guarda un po' dov'è che sta!
stasera tutti al cinema sociale
settimana un po' speciale
c'è una serie con Toto'
e su dal Meto prendersi una pizza
e per chiudere in bellezza
che faremo non lo so
magari un bel falò
per riscaldarsi un po'
c'è Emma che non vuole che dice no
allora è su alla Stua un ballo e si va via
e mentre ritorniamo io
mi volto ancora per veder
quella manciata di stelle sull'Agner
potrei dormire qui
ad Agordo è cosi' ad Agordo è cosi'. -
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40 anni dopo ad Agordo
«Sono felice di essere ritornato ad Agordo dopo molti anni. Quarant’anni fa non avrei mai pensato di cantare in questo paese dove ho vissuto anche parte della mia vita».
Questo il regalo di Natale che Claudio Baglioni ha fatto ai suoi fans nella elegante ed enorme sala mensa della Luxottica di Agordo. Il regalo più grande lo ha fatto però Luxottica Group ai suoi tanti dipendenti: una cena da capodanno con i cuochi Luxottica che di apprezzamenti ne ottengono non solo nella serata della festa di Natale, ma anche tutti gli altri giorni lavorativi e l’altro regalone, un concerto con colui che ha scritto la colonna sonora di tanti amori dagli anni Settanta ad oggi.
Quarant’anni di emozioni in musica sfociati in altrettanti di storie vissute. Davanti al palco c’erano genitori e figli, da “Questo piccolo grande amore” ad una versione acustica da pelle d’oca di “Ad Agordo è così”.
Per la prima volta nella vita cantata ufficialmente davanti a tanta gente sotto all’Agner, di fronte al Col di Foglia, vicino al bar Centrale ed alla Pizzeria da Meto, negli anni Settanta c’era Silvio in quella pizzeria e Baglioni lo ha pure ricordato. Tanti angoli di Agordo cantati in una canzone che ha fatto conoscere il capoluogo di vallata ovunque. Perché qui, Baglioni, trovò l’amore che portò all’altare. Introducendola Baglioni ha detto che non la cantava da tempo, ma la versione acustica che ne è uscita sarà difficilmente dimenticata.
«Bellissimo. Stupendo. Meraviglioso. Che regalo di Natale – dice Orietta che di Claudio Baglioni ne ha fatto una bandiera – L’ho visto anche a Sedico nel 1986, sempre nei Dvd, ma averlo qui, nel mio paese dove sono cresciuta ascoltandolo, nel posto in cui lavoro, non ha prezzo. Ho saputo da mio marito che sarebbe venuto per Natale, all’inizio non gli avevo nemmeno creduto. Ad Agordo la voce “arriva Baglioni per la cena” si sente ogni anno, una leggenda metropolitana. Ma la leggenda si è trasformata in favola».
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Mirko Mezzacasa.