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Claudio Baglioni - Un Mondo A Forma Di Te

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    meglio di no non voltarsi mai quando si va via
    perché voltarsi è già un po' tornare è già nostalgia
    e non si va mai così lontano e mai via di qua
    mai come quando non si sa bene dove si va
    la culla di foschia di un piccolo mattino
    e come una malìa mi si versò nel cuore
    ed io inseguii la scia forse di un palloncino
    scivolando via senza rumore
    così si va non perché ci sia qualche cosa poi
    che è da vedere ma per vedere cosa c'è in noi
    e poi non vedi mai ciò che pensi che incontrerai
    ma trovi sempre quello che non hai pensato mai
    un altro sole in più saliva sulla strada
    ed io scendevo giù con passi da impostore
    e intinsi dentro il blu la punta di una spada
    non odiarmi tu senza rancore
    me ne vado da te
    con un sasso nel cuore
    senza rancore
    non averla con me
    e firmai il viaggiatore
    con quella eterna febbre in noi
    per ciò che non siamo mai stati
    andiamo per campare
    già delusi e stanchi
    viviamo come zebre poi
    rinchiusi dietro gli steccati
    illusi di sembrare
    dei cavalli bianchi
    io allora presi via con me
    pronto a sfidare le mie stelle
    e poi che fine avremmo fatto
    io e te
    saresti tu moglie di un re
    oppure amante di un ribelle
    od infermiera a un matto
    o sposa a un martire senza più amore
    ciò che hai davanti è di più di quello che hai avuto già
    anche se quello che hai avuto sempre davanti sta
    e tanto quello che perdi non ti perdona mai
    perché per perdere e perdonare ci vuole sai
    e se ora vado via arrivederci a un giorno
    e non sarà l'addio di questo viaggiatore
    un grano di utopia ti porto al mio ritorno
    un universo mio
    senza colore
    i bianchi misero i neri ma ci pensi com'è
    a combattere i gialli un mondo senza colore
    per tenersi ciò un mondo a forma di te
    che presero ai rossi sulla rotta del cuore
    senza squallore
    le borse crebbero a nord ma ci pensi com'è
    sulla fame del sud un mondo senza squallore
    mafie dell'est un mondo a forma di te
    nelle banche dell'ovest sulla rotta del cuore
    senza dolore
    le madri piansero i figli ma ci pensi com'è
    che non sono tornati un mondo senza dolore
    da una guerra in cui un mondo a forma di te
    stuprarono donne sulla rotta del cuore
    senza terrore
    i vili fecero i forti ma ci pensi com'è
    con le sorti dei vivi un mondo senza terrore
    i buoni uccisero un mondo a forma di te
    tutti i cattivi sulla rotta del cuore
    senza più orrore

     
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    claudio_baglioni_-_viaggiatore_sulla_coda_del_tempo

    "Un mondo a forma di te", contenuta nel concept-album da studio "Viaggiatore sulla coda del tempo" (1999), parla di un amore che l'io narrante, ossia il "Viaggiatore" del titolo, avverte l'urgenza di mettere alla prova e di rinvigorire, andandosene alla ricerca di "un grano di utopia".

    Nella parte finale della canzone risulta particolarmente affascinante il contrasto tra il quasi lugubre "parlato" (sono i versi riportati fra virgolette nel testo riportato qui sotto), ove il cantautore romano sintetizza con tratti sobri e rapidi il dramma della guerra e della fame nel mondo) e lo speranzoso "cantato" che gli fa da contraltare e che è ancora pervaso dalla speranza di trovare, da qualche parte, almeno un po' di quel "grano di utopia".



    Meglio di no, non voltarsi mai quando si va via
    perché voltarsi è già un po' tornare, è già nostalgia
    e non si va mai così lontano e mai via di qua
    mai come quando non si sa bene dove si va.

    La culla di foschia di un piccolo mattino
    e come una malìa mi si versò nel cuore
    ed io inseguii la scia forse di un palloncino
    scivolando via senza rumore.

    Così si va, non perché ci sia qualche cosa poi
    che è da vedere, ma per vedere cosa c'è in noi
    e poi non vedi mai ciò che pensi che incontrerai
    ma trovi sempre quello che non hai pensato mai.

    Un altro sole in più saliva sulla strada
    ed io scendevo giù con passi da impostore
    e intinsi dentro il blu la punta di una spada.

    Non odiarmi tu
    senza rancore
    me ne vado da te
    con un sasso nel cuore
    senza rancore
    non averla con me
    e firmai il viaggiatore.

    Con quella eterna febbre in noi
    per ciò che non siamo mai stati
    andiamo per campare
    già delusi e stanchi
    viviamo come zebre poi
    rinchiusi dietro gli steccati
    illusi di sembrare
    dei cavalli bianchi
    io allora presi via con me
    pronto a sfidare le mie stelle
    e poi che fine avremmo fatto
    io e te
    saresti tu moglie di un re
    oppure amante di un ribelle
    od infermiera a un matto
    o sposa a un martire
    senza più amore.

    Ciò che hai davanti
    è di più di quello che hai avuto già
    anche se quello che hai avuto sempre davanti sta
    poi tanto quello che perdi non ti perdona mai
    perché per perdere e perdonare ci vuole, sai.

    E se ora vado via arrivederci a un giorno
    e non sarà l'addio di questo viaggiatore
    un grano di utopia ti porto al mio ritorno
    un universo mio
    senza colore.

    "I bianchi misero i neri" - ma ci pensi com'è
    "a combattere i gialli" - un mondo senza colore
    "per tenersi ciò che presero ai rossi" - senza colore
    "i bianchi misero i neri" - un mondo a forma di te
    "a combattere i gialli" - sulla rotta del cuore
    "per tenersi ciò che presero ai rossi" - senza squallore
    "le Borse crebbero a Nord" - ma ci pensi com'è
    "sulla fame del Sud" - un mondo senza squallore
    "mafie dell'Est nelle banche dell'Ovest" - senza squallore
    "le Borse crebbero a Nord" - un mondo a forma di te
    "sulla fame del Sud" - sulla rotta del cuore
    "mafie dell'Est nelle banche dell'Ovest" - senza dolore
    "le madri piansero i figli" - ma ci pensi com'è
    "che non sono tornati" - un mondo senza dolore
    "da una guerra in cui stuprarono donne" - senza dolore
    "le madri piansero i figli" - un mondo a forma di te
    "che non sono tornati" - sulla rotta del cuore
    "da una guerra in cui stuprarono donne" - senza terrore
    "i vili fecero i forti" - ma ci pensi com'è
    "con le sorti dei vivi" - un mondo senza terrore
    "i buoni uccisero tutti i cattivi" - senza terrore
    "i vili fecero i forti" - un mondo a forma di te
    "con le sorti dei vivi" - sulla rotta del cuore
    "i buoni uccisero tutti i cattivi" - senza più orrore.

     
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