Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Claudio Abbado

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    Claudio Abbado


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    Claudio Abbado (Milano, 26 giugno 1933) è un direttore d'orchestra italiano.

    Gioventù e anni cinquanta [modifica]



    Claudio Abbado nasce a Milano nel 1933 da una famiglia borghese e ricca di stimoli culturali: suo padre, Michelangelo Abbado, è insegnante di violino al prestigioso Abbado06Conservatorio '"Giuseppe Verdi" di Milano e poi vicedirettore dello stesso; la madre, Maria Carmela Savagnone è pianista e scrittrice per bambini, suo fratello maggiore, Marcello Abbado, è pianista ed in seguito compositore e direttore dello stesso conservatorio milanese. Ha anche altri due fratelli: Luciana Abbado Pestalozza, fondatrice del Festival di MilanoMusica e Gabriele Abbado, architetto.
    Fino al 1955, compie i suoi studi presso il conservatorio meneghino, specializzandosi in composizione, pianoforte e direzione d'orchestra. Dopo il diploma, si perfeziona con Friedrich Gulda per il pianoforte e Antonino Votto per la direzione d'orchestra. In seguito, si trasferisce a Vienna, avendo vinto una borsa di studio biennale per i prestigiosi corsi di perfezionamento in direzione orchestrale di Hans Swarowsky.
    In questo stesso periodo riesce a farsi ammettere al coro della Gesellschaft der Musikfreunde, al fine di assistere alle prove dei maggiori direttori d'orchestra del mondo, fra i quali Bruno Walter, George Szell e Herbert von Karajan. Nel contempo partecipa ai corsi di perfezionamento dell'Accademia Chigiana di Siena, tenuti da Alceo Galliera (che dirigeva anche la Philharmonia di Londra) e Carlo Zecchi, dell'Orchestra Filarmonica Cecoslovacca.
    Nel 1958 vince il concorso Koussevitzky della Boston Symphony Orchestra a Tanglewood (USA), che gli permette di fare il suo debutto americano con la New York Philharmonic.
    1959-1968 Dall'esordio alla direzione de La Scala
    Nel 1959 debutta a Trieste come direttore sinfonico. Nel 1960 dirige Maria d'Alessandria di Giorgio Federico Ghedini al Teatro Verdi (Trieste). Lo stesso anno fa il suo esordio alla Scala, dirigendo alcuni concerti tenutesi alla Piccola Scala dedicati al terzo centenario della nascita di Alessandro Scarlatti.
    Nel 1962 dirige L'amore delle tre melarance al Teatro Verdi (Trieste).
    Per il Teatro La Fenice nel 1962 dirige un concerto con Pietro Grossi al violoncello nel Cortile di Palazzo Ducale (Venezia) ed un concerto con Alexis Weissenberg al pianoforte al Teatro La Fenice, nel 1963 un concerto con Tito Aprea al pianoforte nel Cortile di Palazzo Ducale ed un concerto con Weissenberg con musiche di Prokof'ev, nel 1964 con Nikita Magaloff al pianoforte nel Cortile di Palazzo Ducale e con Weissenberg.
    Nel 1963 conquista il prestigioso Premio Mitropoulos della New York Philharmonic (ex aequo con Pedro Calderon e Zdenek Kosler, direttori molto più anziani ed affermati, al tempo). Il suo nome inizia a diffondersi anche al di fuori dello stretto ambito degli addetti ai lavori, tanto da essere invitato da Herbert von Karajan a dirigere i Wiener Philharmoniker al Festival di Salisburgo (Seconda sinfonia di Gustav Mahler); debutta con la stessa esecuzione alla Scala e con la celebre London Symphony Orchestra.
    Nel 1965 dirige la première nel Teatro della Piccola Scala di Milano di "Atomtod" di Giacomo Manzoni.
    Nel 1966-67 dirige la sua prima opera di cartellone: i Capuleti e Montecchi di Vincenzo Bellini con Renata Scotto e Luciano Pavarotti nel 1966, portando l'opera in tournée all'Expo '67 di Montreal in Salle Wilfrid Pellettier quale rappresentate dell'Italia ed al Edinburgh International Festival del 1967 con Anna Moffo e Pavarotti; sempre nel 1967 con Pavarotti nel cast dirige la stessa opera anche al Teatro dell'Opera di Roma. La sua rapida carriera lo porta a firmare il suo primo contratto con il Gruppo Universal (al quale appartengono le celebri etichette Deutsche Grammophon, Philips Classical e Decca), tuttora suo principale partner discografico. Nel 1966 dirige la ripresa nel Teatro alla Scala di Milano di "Aida" di Giuseppe Verdi per la regia di Franco Zeffirelli con Leyla Gencer e Fiorenza Cossotto. Nel 1967 dirige la ripresa nel Teatro Comunale di Firenze della "Messa di Requiem" di Giuseppe Verdi con Luciano Pavarotti e la prima rappresentazione nel Teatro dell'Opera di Roma di "I Capuleti e i Montecchi" con Pavarotti. Il 7 dicembre ha l'onore di dirigere la serata di gala per l'apertura della stagione scaligera 1967/1968 con la Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti con Renata Scotto.
    Nel 1968 dirige la ripresa nel Teatro alla Scala di Milano di "I Capuleti e i Montecchi" con la Scotto e Pavarotti. Debutta al Royal Opera House di Londra con Don Carlos di Giuseppe Verdi con Gwyneth Jones e Shirley Verrett. Debutta nel Metropolitan Opera House di New York nella ripresa di "Don Carlos". Dirige la ripresa nel Teatro alla Scala di Milano di "Don Carlo" di Verdi nella serata d'inaugurazione della stagione 1968/1969 con Fiorenza Cossotto, Piero Cappuccilli, Nicolai Ghiaurov e nelle repliche Raina Kabaivanska.
    Nel 1969, a soli 35 anni, è nominato direttore musicale del Teatro alla Scala.


    Abbado e il Teatro alla Scala
    Nel 1968 la scelta di un direttore giovane e relativamente poco noto, come Claudio Abbado, fu considerata sorprendente. Soprattutto se pensiamo al fatto che, negli ultimi anni il Teatro alla Scala sembrava aver perso considerazione internazionale ed era ritenuto un ambiente turbolento ed inaffidabile. Tant'è che il teatro non aveva un direttore artistico fin dal tempo delle polemiche dimissioni di Carlo Maria Giulini nel 1956 (con l'eccezione della settimana di incarico di Guido Cantelli, prima della sua tragica fine, sempre nel 1956).

    Scetticismo e dubbi rapidamente superati, soprattutto quando, nel 1972, gli si affianca come sovrintendente Paolo Grassi, andando a sostituire Antonio Ghiringhelli, che aveva coperto l'incarico fin dal 1945.

    Per la carriera di Abbado, e per la storia del teatro scaligero, è una rivoluzione copernicana: viene ampliato moltissimo il repertorio, includendo autori come Alban Berg, Igor Stravinskij, Arnold Schönberg, in precedenza raramente eseguiti. Addirittura il teatro commissiona e rappresenta prime mondiali di opere di autori contemporanei come, nel 1984 Samstag aus Licht di Karlheinz Stockhausen (evento che non accadeva dal lontano 1926, con la Turandot di Giacomo Puccini).

    Parallelamente al rinnovamento del repertorio, Abbado impone un rinnovamento dell'approccio alla partitura: approccio filologico, ma non dogmatico; la ricerca e l'utilizzo di partiture originali, lo studio dell'esecuzione musicale dell'epoca, si accoppiano con la ricerca di una musicalità spontanea ma non banale. Questo consente di risentire per la prima volta, capolavori ben noti del repertorio tradizionale, così come di poter ascoltare brani di autori dei quali si conosceva solo parte della produzione (come ad esempio Gioachino Rossini).

    Dal punto di vista sinfonico, i cicli completi delle opere di Beethoven e Brahms, sono accoppiati all'esecuzione di autori all'epoca poco (o addirittura mai) eseguiti in Italia, come Mahler o Bruckner. Per questa operazione di "internazionalizzazione" del cartellone, sono sovente ospitati i maggiori direttori del panorama mondiale, come Karl Böhm, Herbert von Karajan, Carlos Kleiber, Leonard Bernstein, Riccardo Muti, Georg Solti; talvolta alla guida delle rispettive orchestre, altre volte guidando l'Orchestra del Teatro alla Scala, destinata a trasformarsi da orchestra prevalentemente operistica in orchestra sinfonica di caratura internazionale, come effettivamente accadde nel 1982 con l'istituzione ufficiale della Filarmonica della Scala.

    Parallelamente all'estensione del repertorio e alla sua reinterpretazione, è molto importante l'opera di divulgazione del repertorio musicale che giunge, a partire dal 1972, alla creazione dei Concerti per studenti e lavoratori. Lo scopo dell'iniziativa è quello di avvicinare alla musica e alla vita del Teatro anche le classi sociali meno abbienti, con proposte e agevolazioni ad hoc. Il progetto, sviluppato sul modello di iniziative simili, comuni nel nordeuropa, dura diversi anni e ha un successo notevole, godendo, fra l'altro, del contributo di numerosi musicisti di valore, come Maurizio Pollini, che offrono il loro appoggio incondizionato.

    Non bisogna pensare che queste iniziative di "rottura" non abbiano suscitato malumori e critiche: certo la scelta di inserire nel cartellone operistico opere contemporanee scarsamente popolari e musicalmente lontane anni luce dal repertorio tradizionale, costrinsero gli abbonati a uno sforzo di adattamento notevole. Allo stesso modo, da più parti l'iniziativa dei Concerti per studenti e operai, proposti a un prezzo nettamente antieconomico, venne accusata di populismo. Ma più in generale, alla lunga, risultò insostenibile il progetto di trasformare il Teatro alla Scala da luogo dedicato alla musica a luogo dedicato alla cultura in generale, in competizione, economica e di competenze, con altre istituzioni milanesi. D'altra parte, l'enorme popolarità di Abbado nella sua città natale, oltre che il reinserimento del Teatro nei grandi circuiti mondiali della musica classica, oltreché il sostegno delle amministrazioni comunali (presiedute prima da Aldo Aniasi, poi da Carlo Tognoli) permisero alla coppia Abbado-Grassi, di operare, almeno nei primi anni, con eccezionale libertà.

    2002-2012 La carriera dopo i Berliner
    Dopo l'esaurimento degli impegni berlinesi, Abbado sembra dedicarsi con maggiore costanza alla "sua" Chamber Orchestra of Europe. Nel maggio dirige a Parigi un concerto per celebrarne il ventennale dalla fondazione, nel quale esegue un programma dedicato a Schubert: due Lieder con la partecipazione di Anne Sofie von Otter e Thomas Quasthoff e le sinfonie VIII e IX. Al maggio Musicale Fiorentino porta il Simon Boccanegra.
    L'anno si conclude con la Mahler Chamber Orchestra con la quale effettua una tournée estiva alla fine della quale riprende il Parsifal prima a Edimburgo e poi a Lucerna.
    L'inizio del 2003 è quasi esclusivamente dedicato al pubblico italiano, a Ferrara e Reggio Emilia.
    In primavera riceve il prestigioso Premium Imperiale dell'Imperatore del Giappone.
    Organizza la Lucerne Festival Orchestra che debutta nell'edizione del 2003 della rassegna svizzera. Si tratta di un'"orchestra di solisti", che comprende nomi prestigiosi come Natalia Gutman, Kolja Blacher, Emmanuel Pahud, l'Ensemble Sabine Meyer e l'Hagen quartett.
    Nel 2004 promuove nella città di Bologna la nascita dell'Orchestra Mozart, di cui diviene direttore musicale ed artistico. Nel 2005 porta a Ferrara, a Reggio Emilia e a Modena Die Zauberflöte di Mozart con Erika Miklósa e la regia di Daniele Abbado e nel 2008, sempre nelle stesse città, l'attesissimo debutto nel Fidelio di Beethoven, entrambe dirette con la Mahler Chamber Orchestra.
    Nel 2007 per il Teatro La Fenice dirige i Concerti brandeburghesi BWV 1046-1051 con Giuliano Carmignola al violino ed Ottavio Dantone al cembalo.
    Nel 2010 dirige Fidelio al Festival di Lucerna con Nina Stemme e Jonas Kaufmann di cui esiste un CD live della Decca e l'Orchestra Mozart per lo Stabat Mater di Pergolesi, preceduto da musica di Bach con Sara Mingardo e Giuliano Carmignola per il Festival Pergolesi Spontini al Teatro Pergolesi di Jesi.

     
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    Addio a Claudio Abbado. Il direttore e senatore a vita aveva 80 anni


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    Addio al grande maestro Claudio Abbado
    Il direttore d’orchestra è morto a 80 anni

    Era malato da tempo. Dopo una vita di successi artistici e impegno, lo scorso agosto era stato nominato senatore a vitaAddio al grande maestro Claudio Abbado
    Il direttore d’orchestra è morto a 80 anni
    Era malato da tempo. Dopo una vita di successi artistici e impegno, lo scorso agosto era stato nominato senatore a vita


    È morto il direttore d’orchestra e senatore a vita Claudio Abbado. Aveva 80 anni e da tempo era molto malato. Nato a Milano il 26 giugno 1933, è morto nella sua casa di Bologna. È stato direttore de La Scala, della Staatsoper di Vienna e dei Berliner Philharmoniker. Ha acquisito meriti artistici nel campo musicale attraverso l’interpretazione della letteratura musicale sinfonica e operistica alla guida di tutte le più grandi orchestre del mondo. Il 30 agosto 2013 era stato nominato senatore a vita dal capo dello Stato Napolitano. La famiglia Abbado ha comunicato la morte del direttore d’orchestra con questo messaggio: «Claudio è con tutti noi. È partito per il viaggio misterioso. Stringiamoci alla sua vita fortunata». La camera ardente sarà a Bologna, nella Basilica di Santo Stefano, dalle 14 di domani, martedì 21 gennaio, alle 24 di mercoledì. È morto il direttore d’orchestra e senatore a vita Claudio Abbado. Aveva 80 anni e da tempo era molto malato. Nato a Milano il 26 giugno 1933, è morto nella sua casa di Bologna. È stato direttore de La Scala, della Staatsoper di Vienna e dei Berliner Philharmoniker. Ha acquisito meriti artistici nel campo musicale attraverso l’interpretazione della letteratura musicale sinfonica e operistica alla guida di tutte le più grandi orchestre del mondo. Il 30 agosto 2013 era stato nominato senatore a vita dal capo dello Stato Napolitano. La famiglia Abbado ha comunicato la morte del direttore d’orchestra con questo messaggio: «Claudio è con tutti noi. È partito per il viaggio misterioso. Stringiamoci alla sua vita fortunata». La camera ardente sarà a Bologna, nella Basilica di Santo Stefano, dalle 14 di domani, martedì 21 gennaio, alle 24 di mercoledì.

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    L’IMPEGNO PER I GIOVANI - Alla luminosa carriera artistica Abbado aveva aggiunto l’impegno per la divulgazione e la conoscenza della musica in special modo a favore delle categorie sociali tradizionalmente più emarginate. Ha avuto la responsabilità della direzione stabile e musicale delle più prestigiose istituzioni musicali del mondo come il Teatro alla Scala e i Berliner Philharmoniker; ha ideato istituzioni per lo studio e la conoscenza della nuova musica. Si è in pari tempo caratterizzato per l’opera volta a valorizzare giovani talenti anche attraverso la creazione di nuove orchestre, come la European Union Youth Orchestra, la Chamber Orchestra of Europe, la Mahler Chamber Orchestra, la Orchestra Mozart.L’IMPEGNO PER I GIOVANI - Alla luminosa carriera artistica Abbado aveva aggiunto l’impegno per la divulgazione e la conoscenza della musica in special modo a favore delle categorie sociali tradizionalmente più emarginate. Ha avuto la responsabilità della direzione stabile e musicale delle più prestigiose istituzioni musicali del mondo come il Teatro alla Scala e i Berliner Philharmoniker; ha ideato istituzioni per lo studio e la conoscenza della nuova musica. Si è in pari tempo caratterizzato per l’opera volta a valorizzare giovani talenti anche attraverso la creazione di nuove orchestre, come la European Union Youth Orchestra, la Chamber Orchestra of Europe, la Mahler Chamber Orchestra, la Orchestra Mozart.


    LA CARRIERA
    - Nato a Milano nel 1933, figlio del violinista Michelangelo, Claudio Abbado aveva cancellato gli impegni con l’Accademia di Santa Cecilia già nel novembre scorso e dall’11 gennaio l’attività dell’Orchestra Mozart. Abbado era stato insignito di onorificenze e riconoscimenti in tutto il mondo (in Italia dal 1984 era cavaliere di Gran Croce). Dopo gli studi al Conservatorio di Milano, aveva iniziato nel 1958 la sua attività direttoriale in Italia e all’estero ; è stato direttore stabile della Scala (1968-86), sino al 1991 della Staatsoper di Vienna (1986-1991), quindi sino al 2002 ha diretto la Berliner filarmoniker orchestra, per poi dedicarsi alla Chamber orchestra of Europe (da lui istituita nel 1978). Aveva fondato nel 1986, per valorizzare i giovani musicisti, la Mahler Jugendorchestra, nel 2003 l’Orchestra del Festival di Lucerna e nel 2004 l’Orchestra Mozart di Bologna. Nel suo ampio repertorio recente, oltre ai compositori dell’ultimo romanticismo, emergono le avanguardie del Novecento e i musicisti contemporanei.LA CARRIERA - Nato a Milano nel 1933, figlio del violinista Michelangelo, Claudio Abbado aveva cancellato gli impegni con l’Accademia di Santa Cecilia già nel novembre scorso e dall’11 gennaio l’attività dell’Orchestra Mozart. Abbado era stato insignito di onorificenze e riconoscimenti in tutto il mondo (in Italia dal 1984 era cavaliere di Gran Croce). Dopo gli studi al Conservatorio di Milano, aveva iniziato nel 1958 la sua attività direttoriale in Italia e all’estero ; è stato direttore stabile della Scala (1968-86), sino al 1991 della Staatsoper di Vienna (1986-1991), quindi sino al 2002 ha diretto la Berliner filarmoniker orchestra, per poi dedicarsi alla Chamber orchestra of Europe (da lui istituita nel 1978). Aveva fondato nel 1986, per valorizzare i giovani musicisti, la Mahler Jugendorchestra, nel 2003 l’Orchestra del Festival di Lucerna e nel 2004 l’Orchestra Mozart di Bologna. Nel suo ampio repertorio recente, oltre ai compositori dell’ultimo romanticismo, emergono le avanguardie del Novecento e i musicisti contemporanei.


    IL SOGNO DEI 90 MILA ALBERI PER MILANO - Abbado auspicava una stretta collaborazione tra le varie arti, riteneva deprecabili i tagli alla cultura in nome della crisi («si deve colpire il vero spreco ed eliminare le speculazioni»), e aveva un sogno nel cassetto: «Vorrei che si affermassero sempre piu’ le convinzioni che ispirano il nostro modo di lavorare: studiosi, politici, artisti, organizzatori, responsabili e semplici cittadini possono, insieme, determinare una reale collaborazione tra arte, scienza ed etica». A lungo, nel 2008, cercò di «scambiare» un suo ritorno a La Scala con un «cachet in natura»: 90 mila alberi per Milano.Ma il progetto, appoggiato anche dall’architetto Renzo Piano, naufragò.IL SOGNO DEI 90 MILA ALBERI PER MILANO - Abbado auspicava una stretta collaborazione tra le varie arti, riteneva deprecabili i tagli alla cultura in nome della crisi («si deve colpire il vero spreco ed eliminare le speculazioni»), e aveva un sogno nel cassetto: «Vorrei che si affermassero sempre piu’ le convinzioni che ispirano il nostro modo di lavorare: studiosi, politici, artisti, organizzatori, responsabili e semplici cittadini possono, insieme, determinare una reale collaborazione tra arte, scienza ed etica». A lungo, nel 2008, cercò di «scambiare» un suo ritorno a La Scala con un «cachet in natura»: 90 mila alberi per Milano.Ma il progetto, appoggiato anche dall’architetto Renzo Piano, naufragò.


    IL RICORDO DI MUTI E IL CORDOGLIO DELLA POLITICA-
    «Sono profondamente addolorato per la perdita di un grande musicista che per molti decenni ha segnato la storia della direzione d’orchestra e dell’interpretazione musicale nelle istituzioni internazionali», ha commentato il maestro Riccardo Muti. «Grande testimone della vera, profonda cultura italiana ed europea nel mondo. Di lui - sottolinea ancora Muti rendendo omaggio ad Abbado - voglio ricordare anche il coraggio di come ha affrontato la lunga e terribile malattia e la serietà e severità che hanno caratterizzato la sua vita di musicista e di Maestro. La sua scomparsa impoverisce fortemente il mondo della musica e dell’arte». La morte di Claudio Abbado «è motivo di forte commozione e dolore per me personalmente e di profondo cordoglio per l’Italia e per la cultura», ha detto il capo dello Stato Giorgio Napolitano. Profondo cordoglio è stato espresso anche dal premier Enrico Letta («È stato e rimarrà un punto di riferimento per tutto il Paese e non solo»); dal vicepremier Angelino Alfano («Ha lasciato un segno indelebile») e dal ministro dei beni Culturali Massimo Bray (« noi tutti abbiamo perso oggi un protagonista eccezionale della cultura italiana, amato e rispettato ovunque nel mondo e che ha donato tutta la sua vita alla musica»). Il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza ha annunciato: «dedicheremo a Claudio Abbado i premi destinati agli studenti iscritti alle istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica previsti nel Dl `L’Istruzione riparte´».IL RICORDO DI MUTI E IL CORDOGLIO DELLA POLITICA- «Sono profondamente addolorato per la perdita di un grande musicista che per molti decenni ha segnato la storia della direzione d’orchestra e dell’interpretazione musicale nelle istituzioni internazionali», ha commentato il maestro Riccardo Muti. «Grande testimone della vera, profonda cultura italiana ed europea nel mondo. Di lui - sottolinea ancora Muti rendendo omaggio ad Abbado - voglio ricordare anche il coraggio di come ha affrontato la lunga e terribile malattia e la serietà e severità che hanno caratterizzato la sua vita di musicista e di Maestro. La sua scomparsa impoverisce fortemente il mondo della musica e dell’arte». La morte di Claudio Abbado «è motivo di forte commozione e dolore per me personalmente e di profondo cordoglio per l’Italia e per la cultura», ha detto il capo dello Stato Giorgio Napolitano. Profondo cordoglio è stato espresso anche dal premier Enrico Letta («È stato e rimarrà un punto di riferimento per tutto il Paese e non solo»); dal vicepremier Angelino Alfano («Ha lasciato un segno indelebile») e dal ministro dei beni Culturali Massimo Bray (« noi tutti abbiamo perso oggi un protagonista eccezionale della cultura italiana, amato e rispettato ovunque nel mondo e che ha donato tutta la sua vita alla musica»). Il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza ha annunciato: «dedicheremo a Claudio Abbado i premi destinati agli studenti iscritti alle istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica previsti nel Dl `L’Istruzione riparte´».


    UN CONCERTO PER RICORDARE IL MAESTRO - La Scala di Milano ricorderà Claudio Abbado - che è stato suo direttore musicale dal 1968 al 1986 - con un concerto. Il sindaco Giuliano Pisapia, che è presidente del teatro, ha spiegato che chiederà al sovrintendente Stephane Lissner di organizzare l’evento. «Mi attiverò sin da oggi - ha assicurato in un comunicato - perché il Maestro Abbado possa essere onorato in città e in quella che è stata la sua vera casa, La Scala. Chiederò al Sovrintendente Lissner di organizzare un concerto, oltre ad altre iniziative, per ricordare uno dei migliori Direttori d’Orchestra al mondo».

    BEETHOVEN - In serata, si è appreso che l’orchestra Filarmonica della Scala lunedì 27 gennaio, alle 18, eseguirà la Marcia funebre dall’Eroica di Beethoven in memoria di Claudio Abbado. L’esecuzione, con sala vuota e porte aperte, sarà diretta da Daniel Barenboim, direttore musicale della Scala, e verrà diffusa nella Piazza di fronte al Piermarini, nel cuore di Milano.

    20 gennaio 2014UN CONCERTO PER RICORDARE IL MAESTRO - La Scala di Milano ricorderà Claudio Abbado - che è stato suo direttore musicale dal 1968 al 1986 - con un concerto. Il sindaco Giuliano Pisapia, che è presidente del teatro, ha spiegato che chiederà al sovrintendente Stephane Lissner di organizzare l’evento. «Mi attiverò sin da oggi - ha assicurato in un comunicato - perché il Maestro Abbado possa essere onorato in città e in quella che è stata la sua vera casa, La Scala. Chiederò al Sovrintendente Lissner di organizzare un concerto, oltre ad altre iniziative, per ricordare uno dei migliori Direttori d’Orchestra al mondo».

    BEETHOVEN - In serata, si è appreso che l’orchestra Filarmonica della Scala lunedì 27 gennaio, alle 18, eseguirà la Marcia funebre dall’Eroica di Beethoven in memoria di Claudio Abbado. L’esecuzione, con sala vuota e porte aperte, sarà diretta da Daniel Barenboim, direttore musicale della Scala, e verrà diffusa nella Piazza di fronte al Piermarini, nel cuore di Milano.

    20 gennaio 2014

     
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