Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Oltre (1990-C.Baglioni)

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    Oltre - Un mondo uomo sotto un cielo mago

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    Oltre è l'undicesimo album da studio di Claudio Baglioni, pubblicato nell'autunno del 1990 dalla CBS.


    Genesi

    La produzione ha richiesto anni di lavoro, quasi tre, ed ha subito più di un rimando, portando a far crescere la febbre d'attesa dei fan, che avevano prenotato già dodici mesi prima dell'uscita quasi settecentomila copie del disco stesso. D'altronde La vita è adesso, l'album precedente dell'artista, era diventato il disco più venduto di sempre nella storia della discografia italiana, con veri e propri bagni di folla per le tournée a seguire e le aspettative per il nuovo progetto erano alle stelle. Pasquale Minieri, noto collaboratore dell'epoca, racconta che i testi per questo disco, vennero cancellati e riscritti ben tre volte dall'autore,
    Oltre

    941135_520488431344041_1551007668_nL'album avrebbe dovuto chiamarsi “Un mondo più uomo sotto un cielo mago”, dicitura che poi fu modificata in "Un mondo uomo sotto un cielo mago", andando a formare soltanto il sottotitolo. Nella copertina vi è ritratto il cantautore a torso nudo su di uno sfondo stilizzato da un pittore con diverse forme a corredo, su tinte che vanno dall'arancione acceso al rosso. Sul retro, l'ombra dell'immagine di Baglioni stesso con le canzoni divise per le quattro stagioni ideali dell'album: aria, fuoco, acqua, terra. All'interno non sono presenti i testi, bensì i gusci, una sorta di racconto abbastanza criptico con frasi estrapolate dalle canzoni, difatti, Oltre, è un concept album. Attraverso i brani dell'album viene raccontata la storia di Cucaio, un personaggio nel quale Baglioni riversa parte della sua storia personale e artistica. Infatti Cucaio era il modo in cui Baglioni pronunciava il proprio nome da bambino. A detta dell'autore si tratta di un album autobiografico.
    Evoluzione

    Questa undicesima uscita discografica segna una totale svolta artistica e umana da parte di Baglioni. Musicalmente il cantautore intraprende un percorso che lo porta a cambiare profondamente il metodo di composizione con il quale aveva, fino a questo momento, prodotto i suoi maggiori successi. Se ciò da una parte spinge verso un rinnovamento del suo stile musicale, comunque lentamente intravisto nel decennio antecedente nei due clamorosi album che lo contraddistinsero, dall'altra crea una complessa assimilazione. Lo stravolgimento drastico delle armonie tipiche baglioniane, in cui ad esempio vengono introdotti elementi di musica etnica (probabilmente coadiuvati dall'incontro con Peter Gabriel) e la partecipazione di artisti di livello internazionale sottolineano musicalità che ancora oggi sono del tutto attuali. Probabilmente Baglioni - dati i cambiamenti nel proprio privato - aveva bisogno di reinventarsi anche artisticamente e scucirsi definitivamente di dosso l'appellativo di cantautore romantico.
    Reazioni

    Oltre conquista immediatamente il primo posto in classifica, tuttavia i giudizi di critica e pubblico si dividono davanti ad un album tanto difficile. Alcuni critici[1] parlano di uno stile molto vicino a quello di Pasquale Panella, paroliere di Battisti durante gli anni ottanta e novanta, famoso per i suoi testi surreali. Sul risultato finale pesa anche il fatto che - come scritto - i testi delle canzoni non furono inclusi nell'album, ma solamente pubblicati su TV Sorrisi e Canzoni. Al loro posto Baglioni scrisse un lungo racconto, i gusci appunto, in cui è inclusa la quasi totalità dei testi, senza soluzione di continuità, in ordine sparso rispetto a quello di ascolto e inframmezzato da altri pensieri. Il tutto è accompagnato da un poster su cui compare l'immagine di copertina e sul cui retro è scritto il racconto in calligrafia per la prima edizione, mentre è solamente stampato nell'edizione standard: una sorta di guscio narrativo che è anche impaginato a guisa di conchiglia, fedele alla frase iniziale che recita "Cucaio viene dal mare" e che rimanda, per il suo stile privo di punteggiatura, al monologo interiore di Molly Bloom nell'Ulisse di James Joyce. Su quello stesso numero di TV Sorrisi e Canzoni, due recensioni - la prima sulla musica, la seconda sui testi - da parte di Ennio Morricone ed Enzo Biagi, lasciano intendere che Claudio Baglioni sia riuscito a comporre un autentico capolavoro fuori da qualunque canone noto in Italia.
    Esiti

    Nonostante gli elementi innovativi che lo discostano dall'etichetta di cantante dei buoni sentimenti, l'album ottiene il successo commerciale che merita, arrivando a stazionare in classifica per oltre quaranta settimane e rientrando in occasione delle varie serie di concerti, trainato in modo particolare da alcuni pezzi divenuti dei classici, fra i quali Dagli il via (con tanto di videoclip promozionale mai girato da Claudio prima di allora ) e alla ballad confidenziale "Mille giorni di te e di me". In molte interviste Baglioni si è poi riferito a questo disco come l'inizio di una trilogia del tempo, in cui Oltre rappresenta il passato, Io sono qui, del 1995, il presente e Viaggiatore sulla coda del tempo, del 1999 il futuro.
    Le canzoni

    Dagli il via
    Dagli il via, è la canzone con cui si apre l'album e racconta di un uomo che corre e attraversa un paesaggio costituito da una mescolanza dei propri ricordi, del proprio vissuto, ma anche spinto dal bisogno di emanciparsi da esso.
    Io dal mare
    "Io dal mare" è un'intensa ballata dal sapore mediterraneo, grazie alla chitarra e ai cori di Pino Daniele, le cui atmosfere malinconiche rimandano a un passato dove la realtà e la fantasia si fondono tanto da trasformare il mare nel luogo d'origine del protagonista e dell'umanità intera. Claudio potrebbe anche fare riferimento a una località balneare dove sarebbe stato concepito.
    Naso di falco
    "Naso di falco" è un ipotetico nome di Claudio (che ha un naso piuttosto pronunciato) alla maniera dei nativi d'America: analizza la curiosità, e allo stesso tempo, l'inquietudine del protagonista nei confronti della natura e dei suoi fenomeni, ma anche su alcuni tragici avvenimenti della storia, attraverso una serie di domande che a volte denotano ingenuità, altre spingono a riflettere, come la caduta del muro di Berlino, la tragedia di Černobyl', la strage dell'Heysel, il mistero di Ustica. Musicalmente si nota un crescendo nel finale, quando la melodia diventa più aperta, chiaramente ispirato allo stile di Peter Gabriel.
    Io lui e la cana femmina
    "Io lui e la cana femmina" introduce un cambio d'atmosfera, di ritmo e d'umore. Canzone allegra e scanzonata dedicati ai suoi due cani, (probabilmente i due esemplari di pastore tedesco che Claudio possedeva) ritratti come due vagabondi, con il tipico tocco surreale che caratterizza l'intero album.
    Stelle di stelle
    locandina-oltreLe influenze jazz di questa canzone riescono a creare un'atmosfera da locale notturno di un vecchio film, in cui il protagonista siede ad un tavolo con un bicchiere di whisky ascoltando il canto malinconico di una cantante. Il duetto con Mia Martini in questo caso riesce ad essere molto emozionante, attraverso parole che raccontano sia una storia d'amore che la speranza del protagonista di essere al riparo della vita e delle sue problematiche grazie alla sua identità d'artista. Le due voci si intersecano a partire dalla seconda strofa, formando due melodie distinte con due testi distinti, che si incontrano con la parola "storia" e i frammenti di frase "...senza di noi. Anche le stelle bruciate..."
    Vivi
    Il rimpianto di un amore ormai passato pervade questa canzone, facendo riflettere sul fatto che, talvolta, i ricordi sono più vivi della vita stessa. Questo rimpianto trova sfogo nel ritornello, quando il protagonista rievoca gli attimi d'amore ormai trascorsi e paragona quegli attimi alla forza della terra, dell'aria, dell'acqua e del fuoco, trasformando la melodia in un canto epico. Nel finale sono riportati nomi di minoranze etniche in via di estinzione.
    Le donne sono
    Ancora una canzone più distesa, in cui Baglioni racconta le proprie esperienze personali e le proprie impressioni in fatto di donne. Claudio tuttavia ebbe modo di definire questa, una canzone "sugli uomini e non sulle donne". Un elenco di parole, a gruppi di quattro e accomunate foneticamente, vengono sciorinate nel finale.
    Domani mai
    Una canzone che parla di sesso e passione, una novità per un cantautore che fino a quel momento era famoso per le canzoni d'amore che aveva portato al successo. Questa canzone però porta in sé una certa drammaticità, come se il protagonista e la sua donna non riuscissero a fondersi in un unico essere, nonostante non siano mai sazi l'uno dell'altra. Su tutto domina la chitarra di Paco de Lucia, che con i suoi arpeggi evoca atmosfere cupe e sensuali, quasi un riflesso della storia raccontata.
    Acqua dalla Luna
    Il protagonista della storia racconta il rimpianto di non essere diventato un grande mago, capace di stupire tutti con le sue magie. I testi surreali dell'album toccano qui il vertice, attraverso giochi di parole, doppi sensi, paradossi (Far apparire l'uomo invisibile, lanciar coltelli e sguardi come gelo, mettere la testa in bocche di leone) ecc. con cui evocare anche il mondo circense da cui Baglioni era attratto, come da lui stesso dichiarato in varie occasioni. Una canzone con un sound molto oscuro, sostenuto dal basso di Tony Levin, ex bassista dei King Crimson e bassista di Peter Gabriel.
    Tamburi lontani
    Una canzone dai toni delicati e solenni, introdotta da un adagio suonato da un'orchestra di fiati e ritmata appunto da un tamburo in lontananza. I temi trattati sono molteplici. Si va dalla solitudine sentita da Cucaio - Baglioni, fino al suo rapporto con i suoi affetti più cari, specialmente la sua ex-moglie. Alla fine rimane la speranza di riuscire a superare le avversità della vita. "Battono i tamburi" è il verso che indica anche il battito cardiaco con il quale Claudio getta un ponte con i suoi consimili.
    Noi no
    Dopo un'introduzione di tastiere che accompagna la voce di Baglioni il brano prende forma in un in mid-tempo dal sapore corale. Infatti durante il ritornello, semplice quanto incisivo, si può ascoltare come una specie di coro che fa da eco alle parole "noi no". L'autore in questo brano respinge l'azione dei prepotenti che pensano di poter decidere per le altre persone.
    Signora delle ore scure
    È la musa ispiratrice di un pittore nella descrizione di un quadro in cui è ritratta una donna ideale"di quella bocca che qualcuno le compro' al banco dei fiori".Alla fine lo spettatore ipotetico si rende conto che quella donna perfetta non esiste, è stato solo un sogno "e fu' cosi' lei dentro un sogno, lei stessa un sogno, una vaghezza io le vegliavo la purezza.....
    Navigando
    Il ritmo allegro imposto dalla fisarmonica di Richard Galliano spezza ancora una volta l'atmosfera creata dalla canzone precedente, confermando ancora una volta la voglia di Baglioni di creare un disco il più vario possibile, in cui è facile passare dalla tristezza all'allegria in poco tempo. Anche stavolta si parla, in modo meno drammatico naturalmente, del rapporto con l'altro sesso, a volte in maniera scherzosa, sempre e comunque attraverso i giochi di parole e di metrica a cui Baglioni non rinuncia. Le parti anatomiche femminili vengono elencate abbinandole con una differente provenienza geografica (gambe andaluse, piedi africani ecc...)
    Le mani e l'anima
    Canzone dal punto di vista dell'emigrato nordafricano, che a quei tempi era soprattutto chiamato "vucumprà": su questa falsariga, il ritornello recita "l'anima che vucampà... vuparlà... vutornà". Partecipa Youssou N'Dour ai cori. Il brano è un esempio del coniugio tra pop ballad e musica etnica, connubio del quale Peter Gabriel è un noto precursore.
    Mille giorni di te e di me
    Le note dolenti di un piano aprono questa canzone d'amore, che all'epoca ebbe molto successo e che ancora oggi gode di una certa popolarità. Ascoltando questo brano si capisce che il periodo della semplicità a tutti i costi per Baglioni è una questione chiusa da tempo. Infatti il testo vive di una metrica lontana da un certo romanticismo retorico e snocciola la fine di una storia tra un uomo e una donna in modo abbastanza disincantato.
    Dov'è dov'è
    Come da consuetudine un altro repentino cambio d'atmosfera, l'ultimo, per raccontare un po' la vita da celebrità, con tutti i suoi pregi e difetti, come ad esempio la mancanza di riservatezza, di cui Baglioni è molto geloso. Una canzone ancora attuale con i suoi continui riferimenti ai paparazzi e alla loro ossessione per gli scoop scandalistici, soprattutto in occasione della lunga assenza di Claudio dalle scene. Sono presenti come ospiti speciali l'attore e doppiatore Oreste Lionello che introduce il brano, e i genitori di Claudio, oltre alla colf di Claudio, e un suo ex professore, che cantano un versetto. È forse il primo e unico caso nella musica italiana che nel brano di un artista prendano parte dei genitori non cantanti.
    Tieniamente
    Per ricordare gli studenti di piazza Tienanmen, che nel giugno 1989 protestarono per avere più democrazia nel loro paese, Baglioni scrive un intenso e sognante brano pianistico interrotto solo dalle parole: "Tienanmen: tieni a mente". Una specie di monito a non dimenticare chi ha lottato per la democrazia pagando con la vita. Il medesimo gioco di parole ricorre già in una canzone dei Litfiba Il vento e in una di Enzo Gragnaniello Tien' a ment' cantata in dialetto napoletano, entrambe incentrate sullo stesso tema.
    Qui Dio non c'e
    Tutta l'amarezza accumulata da Cucaio in precedenza viene riversata in questo brano dai toni piuttosto cupi. Il protagonista non può far altro che reagire con tristezza e rassegnazione ad un mondo in decadenza che lui stesso ha contribuito a creare (il mondo è così, no il tuo mondo te lo fai, questo mondo è lui che ci si fa). Anche la ricerca di Dio sembra un'impresa disperata, sottolineata dalla ripetizione del titolo e da un assolo di violino che rimanda alle parole "ma il cielo è un vecchio pazzo con un violino aspide". Il brano presenta un insolito tempo dispari in 5/4.
    La piana dei cavalli bradi
    A questo punto Cucaio si rende conto che deve lasciarsi tutto alle spalle per ritrovare un po' di serenità, tanto da poter essere libero come un cavallo selvaggio, animale che viene menzionato più volte all'interno del testo, come paragone di una vita che durante la sua corsa ha cambiato percorso molto spesso.
    Pace
    Finalmente Cucaio/Baglioni è libero dal male oscuro che lo affliggeva, raggiungendo quella pace tanto desiderata e raggiunta con tanta fatica. Il testo riprende molte suggestive immagini della natura per rendere tutto questo, dagli stambecchi di montagna alle cicale che aspettano sotto terra "una notte più irreale come una cattedrale". Le parole conclusive sembrano chiudere non solo l'intero album ma anche un ciclo: "ora sono libero... un uomo... oltre...".



    oltreTracce

    Disco 1
    Dagli il via
    Io dal mare (con Pino Daniele ai cori)
    Naso di falco
    Io lui e la cana femmina
    Stelle di stelle (duetto con Mia Martini)
    Vivi
    Le donne sono
    Domani mai (con Paco De Lucia alle chitarre)
    Acqua dalla luna
    Tamburi lontani



    oltre_retroDisco 2
    Noi no
    Signora delle ore scure
    Navigando
    Le mani e l'anima (con Youssou N'dour ai cori)
    Mille giorni di te e di me
    Dov'è dov'è (introduzione di Oreste Lionello)
    Tienamente
    Qui Dio non c'è
    La piana dei cavalli bradi
    Pace

     
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