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CLAUDIO BAGLIONI: «IL SOGNO (DELLA MUSICA) È MORTO? VIVA IL SOGNO»

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    CLAUDIO BAGLIONI: «IL SOGNO (DELLA MUSICA) È MORTO? VIVA IL SOGNO»

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    Per la sezione Incontro D’autore, il 6 dicembre 2013 abbiamo incontrato Claudio Baglioni. Di fronte a un pubblico di migliaia di fan e curiosi (anche giovanissimi provenienti dalle scuole locali) ha raccontato parte della sua storia, anche la più recente. Una carriera viva e in continua evoluzione.

    Il progetto «ConVoi» è diventato oggi un album, ma è nato come un cantiere aperto, un progetto discografico nato dalla pubblicazione di singoli, come abbiamo raccontato nell’articolo di Patrizia Guariento proprio sulle pagine di Sorrisi.com a fine ottobre. Non c’è occasione migliore per parlare con lui di carriera e di rinnovamento, nella musica e nel modo di proporla al pubblico.

    «Nella vita si cerca tutta la vita il successo», racconta, «ma si teme che quel successo non sia più vivo, non sia più reale. La vera sfida con il pubblico, negli anni, è quella di non deludere. E di smettere di cercare ossessivamente di durare».

    Il modo? Secondo Baglioni «Bisogna sorprendersi e mai imitare se stessi. Il mestiere del cantante ogni tanto produce qualcosa di buono, ma spesso devi rimettere in discussione tutto e il dubbio è la migliore compagna di vita per chiunque. Sarebbe bello avere un solo fan che finanzia tutto il tuo lavoro. Invece il pubblico è fatto di tante persone, tutte diverse. Il pubblico non si sceglie e non si gestisce».

    «La musica», racconta, «è stato il primo social network. Perché ogni album era almeno per me ma anche per molti, qualcosa di estremamente prezioso. Oggi la musica per molti sembra un accessorio di poco valore, ma il bello è quando si riesce a trasformare quelle emozioni in qualcosa di religioso, vivendo la musica come una necessità. Una volta dicevamo che la musica avrebbe salvato il mondo, oggi che il mondo dovrà salvare la musica. Questo è un chiaro segno dei tempi».

    Tornando al suo innovativo progetto discografico, dice: «È stato difficile, faticoso, ma sono contento. Non sapevo dove sarei andato, andare a un ritmo di due settimane per proporre i brani non è stato facile. Il pubblico si aspettava che potesse migliorare esponenzialmente la qualità dei miei pezzi, è il pubblico che in questo modo, voleva sempre qualcosa di migliore. Una sfida difficile ma stimolante, un modello che altri artisti potrebbero imitare».

    Ecco, in conclusione, cosa si augura Claudio Baglioni per la musica italiana: «Spero che lo spazio dato alle recensioni e alla critica sia sempre maggiore. Speriamo che la musica non diventi gossip. Le stelle ci sono, bisogna solo dare loro una lucidata. Perché la musica non è solo intrattenimento. E in tempi bui come questo, nell’album “Con voi” dico, il sogno è morto viva il sogno».

    7 dicembre 2013 Scritto da: Alessandro Alicandri


    www.sorrisi.com/

     
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