Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Lo smoking

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  1. Lussy60
     
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    08/01/2014 - TENDENZE
    Lo smoking diventa comodo
    come una tuta


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    Al primo giorno di Pitti Uomo trionfano le versioni hi-tech con accessori sportivi. Così piace alle nuove generazioni



    Chiamalo come vuoi: smoking, tuxedo, dinner jacket. E’ lui, l’abito preferito di James Bond, il re incontrastato del guardaroba maschile. Un ritorno, una tendenza che ha conquistato le nuove generazioni.

    E non serve più solo per andare a qualche noiosissimo party di diciottesimo «upper society», ma anche per ballare in discoteca, a una cena informale, ai bordi di una piscina, con in mano solo una birra e non per forza champagne. I puristi della «forma» e delle regole forse alzeranno un sopracciglio, ma chi se importa.

    Basta farsi un giro qui alla cinquantanovesima edizione di Pitti per capire la trasformazione del più affascinante completo maschile che esista. Perché niente dona di più a un uomo, anche se non è proprio come James Bond. O Humprey Bogart in Casablanca: «suonala ancora Sam».


    Smoking classico, ma anche no. E soprattutto cambiano le regole per indossarlo che non sono più così rigide. La giacca, con revers a scialle o a lancia, si può usare sopra una T-shirt, con un paio di jeans o di chino. E senza le classiche scarpe lucide stringate che fanno tanto gangster o vecchio signore. Meglio semplici oxford in pelle liscia o sneaker, anche colorate e tecnologich, come quelle che ha presentato PZero qui a Firenze. O delle Superga alte alla caviglia.


    Una vera rivincita dello smoking che dopo gli anni del bando (bollato come divisa di classe nei ‘70) aveva fatto un timido riaffaccio nei dorati ‘80 per poi tornare in soffitta. Nel nuovo millennio è iniziata la risalita con Tom Ford, allora guru di Gucci, che li mandò in passerella con T-shirt in seta. E adesso qui a Pitti le versioni sono moltissime e tutte adatte ai nuovi gusti dei giovani e giovanissimi. Tombolini, una delle eccellenze del made in Italy, lo ha pensato in jersey, dalle linee asciutte. «Va a ruba tra i ragazzi», dice Silvio Tombolini, responsabili del retail dell’azienda. Lui di anni ne ha 28 e lo smoking insieme con i suoi amici lo porta spesso. «Con una camicia bianca, senza sparato e spesso con cravatta nera di seta stretta, al posto del papillon. Ai piedi sneaker nere o bianche. Per i giovani il drop è 8, ma poi ci sono anche i tuxedo classici per tutte le età».

    Hydrogen ha cucito uno smoking addirittura in neoprene e viscosa, con stampe digitali black watch, tagliato al vivo. Alberto Bresci, fondatore del marchio, 37 anni, spiega che l’idea era fare uno smoking comodo come una tuta. «E’ un capo che sta tornando molto di moda perché non sbagli mai, tranne che ai matrimoni», fa notare. «Si può mettere anche solo la giacca con un jeans strappato. Ho voluto legare un oggetto di culto dell’eleganza al concetto di sportswear tipico del mio modo di vestire e del mio marchio. Un po’ ironico ma neanche troppo perchè addosso è molto elegante. Il vero smoking poi nasce in black watch, anche se da noi non si usa. Una parodia cool, raffinata».

    La collezione Gabriele Pasini Lardini racconta il mondo dei tessuti di una volta con giacca smoking gobelin in ciniglia sovrastampata Galles, bordata di raso. E pensare che quando l’allora giovane marito di Margareth d’Inghilterra, Tony Armstrong Jones si presentò a Buckingam Palace con il dolce vita nero sotto lo smoking fu uno scandalo. Tra smoking, jeans, capi sartoriali, accessori, e tutto quello che serve all’eleganza del maschio per il prossimo autunno inverno Pitti Immagine prende il via, un’edizione che precede quella di giugno quando si celebreranno i 60 anni.

    Una grande festa come ha annunciato ieri in conferenza stampa Matteo Renzi. A cui parteciperanno i big della moda «born in Florence» (Ferragamo, Scervino, Cavalli, Pucci e Gucci). «Pitti sarà il prossimo anno la singola iniziativa su cui il ministero investirà più risorse in assoluto», ha annunciato Carlo Calenda, viceministro per lo Sviluppo economico. «Con Stefano Ricci, Pitti Immagine, eSistema Moda Italia - ha detto - abbiamo fatto un punto, abbiamo messo gli attori intorno a un tavolo e definito un progetto che prenderà vita a giugno e che continuerà». Un modo per ricompensare il settore tessile, molto penalizzato negli ultimi 20 anni, come ha ammesso Calenda: «In Italia è stata fatta qualsiasi cosa per dare una mano alla globalizzazione nel distruggere il sistema industriale italiano. «Una cretinaggine incomprensibile» perché la manifattura è un valore, e i Paesi che crescono stanno cercando di trattenerlo e riportarlo, come in Usa».

    Una strategia nazionale per il rilancio del sistema moda italiano che partirà da Firenze. «Stiamo preparando un progetto di strategia nazionale, vedrete che unione di forze», ha detto Gaetano Marzotto, presidente di Pitti Immagine. «Grazie a tutti, ma soprattutto a Matteo Renzi». La moda che si affida al segretario di partito più alla moda. Non solo un gioco di parole.


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