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Hurricane - Il grido dell'innocenza
(The Hurricane)
Rubin 'Hurricane' Carter (Denzel Washington) vive una gioventù difficile, crescendo in un'America razzista nella quale i neri scontano ancora retaggi di discriminazione e violenza. Messo in riformatorio per un reato "non commesso" (aveva ferito un pedofilo che prima aveva cercato di appartarsi con un suo amico e poi di fargli del male), ne esce, fuggendo, dopo 8 anni. Si arruola nell'esercito ma al suo ritorno viene nuovamente incarcerato per la fuga dal riformatorio. Scontata la pena diviene un pugile professionista, arrivando a sfidare il campione del mondo dei pesi medi.
Nell'incontro viene sconfitto ai punti dalla decisione dei giudici, presa - così si lascia intendere - per ragioni razziali. Poco dopo viene accusato e condannato, ingiustamente, a tre ergastoli per triplice omicidio. Malgrado la pubblicazione della sua autobiografia, intitolata The Sixteenth Round,
Carter rimane dietro le sbarre, riuscendo infine a trovare la pace interiore in un completo distacco dal mondo esterno e all'interesse nazionale che si è creato intorno al suo caso. La sua autobiografia, arriverà poi tra le mani di un ragazzo di Brooklyn.
Il ragazzo si rivede in lui e lo contatta via lettera ricevendo risposta e iniziando un carteggio. Prenderà a cuore la storia di Carter al punto da coinvolgere nel caso alcuni suoi amici canadesi che se ne occuperanno personalmente fino a giungere alla liberazione.
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Film diretto da Norman Jewison del 1999. Basato sulla vita del pugile Rubin Carter, la sceneggiatura è stata ideata da Armyan Bernstein e Dan Gordon sulla base del libro Lazarus e Hurricane di Sam Chaiton e Terry Swinton nonché dall'autobiografia dello stesso Rubin Carter.
Rubin Carter "hurrican" (Clifton, 6 maggio 1937 – Toronto, 20 aprile 2014)
Un'ingiustizia l'ha reso un simbolo, una canzone e un film l'hanno fatto diventare leggenda. A 76 anni è morto nella sua casa di Toronto il pugile americano Rubin Carter, soprannominato "Hurricane", uragano, per la forza con cui sul ring combatteva gli avversari. La sua storia è diventata un film con Denzel Washington, "Hurricane - Il grido dell'innocenza" in cui si racconta della sua carriera e della sua vita spezzate da un errore giudiziario e una falsa accusa di triplice omicidio, su cui pesò il pregiudizio per il colore della sua pelle, che lo condannò a passare 19 anni della sua vita in carcere da innocente. Lui non si arrese mai, continuò a dichiararsi innocente, affrontò un processo dietro l'altro fino all'assoluzione combattendo come sul ring e scrisse un'autobiografia con cui fece conoscere al mondo la sua storia e da cui Bob Dylan prese ispirazione per scrivere nel 1975 la sua canzone "Hurricane".
La sua storia in una canzone
HURRICANE
Colpi di pistola risuonano nel bar notturno
entra Patty Valentine dal ballatoio
vede il barista in una pozza di sangue
grida "Mio Dio! Li hanno uccisi tutti!"
Ecco la storia di "Hurricane"
l'uomo che le autorità incolparono
per qualcosa che non aveva mai fatto
lo misero in prigione ma un tempo egli sarebbe potuto diventare
il campione del mondo
Patty vede tre corpi giacere a terra
ed un altro uomo di nome Bello muoversi attorno in modo misterioso
"Non sono stato io" dice l'uomo alzando le mani
"Stavo solo rubando l'incasso, spero che tu comprenda.
Li ho visti uscire", dice concludendo,
"Meglio che uno di noi chiami la polizia"
E così Patty chiama la polizia
che arriva sulla scena con i suoi lampeggianti rossi
Nella calda notte del New Jersey
Intanto lontano in un'altra parte della città
Rubin Carter ed un paio di amici stanno facendo un giro in auto
sfidante numero uno per la corona dei pesi medi
non aveva nessuna idea di che tipo di guaio stava per succedere
quando un poliziotto lo fa accostare al lato della strada
proprio come la volta prima e la volta prima ancora
a Paterson questo è il modo in cui vanno le cose
se sei negro è meglio che non ti faccia nemmeno vedere per strada
o ti incastrano
Alfred Bello aveva un socio e aveva un conto in sospeso con la polizia
Lui ed Arthur Dexter Bradley vagavano in cerca di preda
disse "Ho visto due uomini uscire di corsa, sembravano pesi medi,
sono saltati su una macchina con targa di un altro stato"
E miss Patty Valentine fece solo di sì con la testa
Il poliziotto disse "Aspettate ragazzi, questo qui non è morto!"
Così lo portarono al prono soccorso
e sebbene quell'uomo vedesse a fatica
gli dissero che avrebbe potuto identificare il colpevole
Alle quattro del mattino fermano Rubin
e lo portano all'ospedale, gli fanno salire le scale
il ferito gli dà un'occhiata con la vista appannata
e dice "Cosa lo avete portato a fare qui? Non è lui l'uomo!"
Ecco la storia di "Hurricane"
l'uomo che le autorità incolparono
per qualcosa che non aveva mai fatto
lo misero in prigione ma un tempo egli sarebbe potuto diventare
il campione del mondo
Quattro mesi più tardi i ghetti sono in fiamme
Rubin è in Sud America a combattere per il suo nome
mentre Arthur Dexter Bradley è ancora in ballo per l'affare della rapina
E i poliziotti gli stanno alle costole
cercando qualcuno da incolpare
"Ricordi quell'omicidio avvenuto in un bar?"
"Ricordi di aver detto di aver visto la macchina fuggire?"
"Pensi di voler collaborare con la legge?"
"Credi che potrebbe essere stato quel pugile
Quello che tu hai visto scappare quella notte?"
"Non dimenticare che tu sei un bianco!"
Arthur Dexter Bradley disse "Non ne sono veramente certo"
I poliziotti dissero "Un povero ragazzo come te
Potrebbe avere un'occasione"
"Noi ti abbiamo in pugno per quell'affare del motel
E stiamo discutendo col tuo amico Bello"
"Ora tu non vorrai dover tornare in prigione, fai il bravo"
"Farai un favore alla società,
Quello è un figlio di puttana"
"Vogliamo mettere il suo culo in prigione"
"Vogliamo affibbiargli questo triplice omicidio"
"Non è mica Gentleman Jim"
Rubin avrebbe potuto far fuori un uomo con un pugno
ma non gli era mai piaciuto parlare troppo di questo
"È il mio lavoro", diceva "E lo faccio per i soldi"
"E quando sarà finito me ne andrò veloce per la mia strada
su in qualche paradiso della natura
dove nuotano branchi di trote e l'aria è limpida
e dove si può fare una corsa a cavallo lungo i sentieri"
Ma poi lo hanno messo in prigione
dove cercano di trasformare un uomo in topo
Tutte le carte di Rubin erano segnate fin dall'inizio
il processo fu una farsa, egli non ebbe mai una sola possibilità
il giudice fece passare i testimoni per Rubin per ubriaconi degli "slums"
Per la gente bianca che osservava lui era un vagabondo rivoluzionario
e per i negri era solo un negro pazzo
nessun dubbio che fosse stato lui a premere il grilletto
e sebbene non fosse stato possibile produrre l'arma del delitto
il Pubblico Ministero disse che aveva compiuto lui l'omicidio
e la giuria composta esclusivamente da bianchi fu d'accordo
Rubin Carter fu processato con l'imbroglio
l'accusa fu omicidio di primo grado, indovinate chi testimoniò?
Bello e Bradley ed entrambi mentirono sfacciatamente
e tutti i giornali si gettarono a pesce sulla notizia.
Come può la vita di un tale uomo
essere nelle mani di gente così folle?
Nel vederlo così palesemente incastrato
mi sono vergognato di vivere in un paese
dove la giustizia è un gioco
Ora tutti quei criminali in giacca e cravatta
sono liberi di bere Martini e guardare l'alba
mentre Rubin siede come Budda in una cella di pochi metri
un innocente in un inferno vivente
Questa è la storia di Hurricane
ma non sarà finita finché non riabiliteranno il suo nome
e gli ridaranno indietro gli anni che ha perduto
Lo misero in galera ma un tempo sarebbe potuto diventare
il campione del mondo
(TRADUZIONE DI "ANONIMO")
Il film fa uso di vari espedienti narrativi molto diversi dalla vicenda reale vissuta da Carter.
- Egli non accoltellò un pedofilo per proteggere lui e un suo amico (come mostrato nel film), in realtà fu un'aggressione con rapina.
- Carter andò in carcere all'età di 14 anni.
- Prima della carriera di pugile è stato condannato per tre rapine a mano armata.
- Carter fece parte di una banda chiamata Gli Apaches.
- Nella carriera militare fu richiamato quattro volte dalla Corte Marziale ed in seguito congedato per inadeguatezza al servizio, pertanto non è vero il suo ritorno come soldato decorato.
- La notte in seguito all'omicidio la sua macchina venne fermata due volte, ma solo alla seconda venne effettivamente arrestato.
- Nel film l'auto è una Dodge Monaco anziché una Polara.
- Willie Marins, una delle vittime, ferita all'occhio, al momento in cui la polizia chiede di indicare se era Carter l'assassino, non scuote la testa, come mostrato nel film, ma afferma di non essere in grado di dare una risposta certa.
- La testimonianza di Patricia Valentine è riportata come: "the tail-lights lit up all across the back", mentre la vera testimonianza fu: "the tail-lights did not light up all across the back".
- Patricia Valentine non cambiò la sua testimonianza come dichiarato da uno degli investigatori canadesi interpretato da John Hannah.
- All'epoca dei fatti Patricia era una ragazza di ventitré anni e non una donna di mezza età.
- Non è vero che le due giurie erano entrambe formate per intero da persone bianche, la seconda conteneva due persone di colore e anche loro erano convinti della colpevolezza di Carter.
- Gli investigatori canadesi non scoprirono nessun nuovo indizio.
- Gli investigatori non furono mai minacciati né subirono attentati..