Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Freddie Spencer

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    Freddie Spencer - Fast Freddie



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    Tra tutti i soprannomi che si possono dare a un pilota, Spencer si è guadagnato quello più ambito: Veloce.
    Freddie Spencer nasce il 12 Dicembre del 1962 a Shreveport nello stato della Luisiana USA. La prima gara di Freddie è a soli 5 anni. L’esordio è nello Short Track ed in 5 anni ottiene vittorie che dimostrano il suo talento superiore. Dopo aver vinto tutto nelle discipline dello Short e Dirt Track, Freddie Spencer cerca nuovi stimoli passando nel 1973 a 11 anni, alla velocità in circuito. Debutta a Dallas in una corsa per derivate di serie di piccola cilindrata. Freddie Spencer vince corse e campionati fino ad imporsi nel 1978 in tutte le prove del campionato AMA 250 classe “Novice”. Nel 1979 passa alla categoria “Export”, stando in 250 e sbaraglia tutta la concorrenza in tutte le prove, eccetto una, e portando a casa il titolo con largo anticipo.

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    Freddie Spencer a soli 17 anni ha già vinto moltissimo in patria. Nel 1980 la Honda lo schiera nel campionato AMA superbike, ma il lasciapassare per il paradiso arriverà dalla Yamaha che ottiene di schierare uno Spencer solo diciottenne nel prestigioso Transatlantic Match Races (competizione riservata alle derivate di serie di 750 cc. frequentata dai migliori piloti del motomondiale). Freddy alla prima gara è primo sulla Yamaha TZ 750 standard davanti a mostri sacri come Kenny Roberts e Barry Sheene su Yamaha ufficiali. La Honda vede in lui, il pilota con le doti giuste per sviluppare la rivoluzionaria NR 500 a pistoni ovali, primo tentativo della Honda di far correre una quattro cilindri a quattro tempi, quando dal 1975 erano state le 2 tempi ad aver sempre vinto il titolo in 500.

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    La moto, guidata inizialmente da Katayama e Grant, non ebbe risultati di rilievo, collezionando una serie di brutte figure, dovute anche alle difficoltà alla partenza dei GP, che al tempo prevedevano l'accensione a spinta delle moto. La quattro tempi, di solito, si avviava quando le due tempi erano già alla prima curva. Spencer subentrò a stagione iniziata e riuscì, se non altro, a farla girare sui tempi delle Suzuki e Yamaha, dominatrici dell'epoca. Nel 1982 la Honda abbandona il progetto NR, schierando la NS 500 a due tempi, progetto meno rivoluzionario, che si caratterizzava per essere l'unica tre cilindri in gara contro le quattro cilindri Suzuki e Yamaha e lo ingaggia nel 1981 per disputare alcune gare del mondiale classe 500 affiancato dal fresco campione del mondo Marco Lucchinelli in arrivo dalla Suzuki.

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    l ventenne Freddy Spencer, alla sua prima stagione in pianta stabile nel mondiale, giuda con autorità e, per nulla intimorito dal confronto interno con “Cavallo pazzo” Lucchinelli, riesce a vincere la sua prima gara in Belgio diventando il più giovane vincitore di Gp nella classe 500 della storia bissato tale successo a San Marino si piazza al terzo posto della classifica generale con 72 punti, e finendo, grazie ad una grande costanza di risultati, terzo in campionato vinto da Franco Uncini su Yamaha 4 cilindri. Quella del 1983 è forse la stagione più importante per il pilota americano, la Honda non è ancora la casa di riferimento nel mondiale e la 3 cilindri di Hamamatsu gioca tutte le sue carte sulla leggerezza e sull’agilità non avendo a disposizione la potenza del 4 cilindri Yamaha guidata da Kenny Roberts.

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    Freddy Spencer è molto veloce sul giro secco, si pone al centro dell'attenzione sia per aver ottenuto la pole position nelle ultime tre gare disputate, ma anche soprattutto per aver rivoluzionato lo stile di guida delle motociclette delle 500, infatti prima del suo arrivo, le traiettorie della 500 erano quelle della 250, ovvero classiche e rotonde. Spencer invece ha introdotto le linee attuali, in cui l'obbiettivo primario diventa fare meno strada possibile con la moto inclinata: nel suo stile di guida importante non è la velocità di percorrenza della curva, ma aprire prima degli altri tutto il gas. Il duello a due con il ventunenne Spencer in sella alla Honda e Kenny Roberts su Yamaha 4 cilindri è spietato ma sempre corretto e contro ogni pronostico Freddy Spencer si aggiudica il campionato vincendo 6 delle 12 gare in programma con sette pole position e 144 punti, precede Roberts di solo due punti. Con questo successo il pilota americano diventa il più giovane vincitore di un titolo mondiale nella classe 500 e regala alla Honda il suo primo mondiale.

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    Nel 1984 la Honda prova a stupire la concorrenza mettendo in pista una moto rivoluzionaria. Motorizzata con un 4 cilindri a V, soluzioni mai viste prima, serbatoio del carburante sotto il motore e scarichi che passano sopra le testate con un finto serbatoio che protegge il pilota dal calore anche se nonostante questo accorgimento Freddy Spencer doveva guidare con le braccia fasciate di amianto per evitare ustioni. Vince cinque gare partecipando a sole 7 gare, perchè cinque sono anche i suoi incidenti e ciò non gli consente di andare al di là del quarto posto in classifica finale in un campionato vinto dal connazionale Eddie Lawson. Evidente che il mezzo aveva problemi di affidabilità,per cui a fine anno il progetto della rivoluzionaria NSR viene accantonato per la 3 cilindri più competitiva.

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    Spencer era noto nel paddock per una sopravvalutazione dei propri mezzi infatti era convinto di avere la "super vista", ossia la capacità di vedere i volti di tutti i passeggeri di un treno anche attraverso il passaggio a livello. Il 1985 Freddy Spencer si schiera in gara nella classe 250 e nella 500, che con freddezza e una condizione atletica curatissima, sale sulla piccola 250 e sulla scorbutica 500 senza problemi e ottiene 15 pole e sette successi e 141 punti nella 500 e altre sette vittorie 6 pole e 127 punti in 250 riuscendo nell'impresa di sconfiggere campioni quali Eddie Lawson e Anton Mang. Nello stesso anno partecipa, vincendoli a sorpresa, al campionato Superbike e alla gara di Daytona.. A fine stagione conquista una incredibile primato, mai più riuscita a nessuno in epoca moderna vincere in due categorie in un solo anno.

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    Nel 1986 Freddy Spencer in sella all’amata Honda disputa solo la classe 500 e con i suoi 24 anni la sua carriera appare ancora lunga e promettente. Nella prima gara della stagione nel Gran Premio di Spagna ottiene la pole position ma dove ritirarsi a pochi giri dal termine a causa della tendinite mentre è largamente in testa. Altri infortuni in seguito: al ginocchio, agli occhi, alla testa non gli permettono di ottenere un solo punto iridato in quella stagione, ma Freddy rifiutando di farsi curare dai medici del motociclismo, scatena una serie di dubbi sulla veridicità dei suoi problemi fisici. Nel 1987 ci si aspetta da Freddy un ritorno in grande stile, conosce la Honda come pochi altri e tutti sanno di cosa sia capace, ma la stagione è un vero calvario, si presenta al via in sole 5 gare e colse solo quattro punti (raccolti tutti in Svezia), è l’ombra di se stesso, diventato improvvisamente incapace di quella guida pulita e redditizia che lo ha da sempre caratterizzato.

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    entre la concessionaria Honda che ha aperto nel suo paese natio fallisce miseramente. Freddy Spencer torna alle gare negli Stati Uniti, in superbike, prima con la Honda ed in seguito come pilota ufficiale della Ducati USA, con la quale colse l'ultima vittoria. L'anno seguente Spencer si ritira dall'agonismo, salvo tornarci fugacemente con l'aiuto di Giacomo Agostini nel 1989 e nel 1993 con la Yamaha, ottenendo come miglior risultato complessivo un quinto posto in Spagna il 30 aprile dell'89. In seguito appende definitivamente il casco al chiodo. Nessuno ha mai fatto chiarezza su cosa sia accaduto realmente, Freddy Spencer si è sempre rifiutato di analizzare quello che gli è successo e questo ha contribuito a creare un alone di mistero dietro questa vicenda misteriosa.










    Palmares

    1982 3. nel mondiale 500
    1983 campione del mondo 500
    1984 4. mondiale 500
    1985 campione del mondo 250
    1985 campione del mondo 500
    1987 20. mondiale 500
    1989 16. mondiale 500
    1993 37. mondiale 500
    Gran premi disputati 74
    Gran premi vinti 27
    Podi conquistati 39
    Pole position 33
    Record di vittorie in una sola stagione 14 (7 in 250 e 7 in 500)





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    Veloce Freddie lo è stato davvero, dominando nelle serie americane AMA con le grosse 750 4T (le antesignane delle SBK) e poi nel mondiale ancora in prevalenza “europeo” con le indiavolate 2T, raggiungendo nel 1985 uno dei risultati sportivi più memorabili di sempre: la doppietta 250-500, un doppio titolo nella stessa stagione che nessuno è più riuscito a ripetere da allora (né sembra probabile che la cosa possa accadere). Il segreto di Spencer, un ragazzino della Louisiana da subito considerato un prodigio, sta nell’aver capito per primo come interpretare al meglio la guida delle sportive moderne, con tanta frenata e tanta accelerazione: basta traiettorie rotonde per far correre la moto in curva, e al loro posto una guida più “spigolosa” fatta di staccate ritardate, seguite da una fase di piega lenta ma breve con lo scopo di rialzare la moto il prima possibile e poter accelerare. Dopo aver cominciato già a 19 anni a battere in pista due mostri sacri come Barry Sheene e Kenny Roberts, nel 1983, a 21 anni, lo fece definitivamente conquistando il primo titolo della 500 e divenendo il pilota più giovane della storia ad averlo fatto. Due anni dopo la stagione capolavoro, aperta con la vittoria alla 200 miglia di Datyona in tutte e tre le classi (!) e la doppietta 250-500 nel Mondiale Velocità. Un predominio impressionante, ma anche logorante: dopo quella stagione, Spencer cominciò ad accusare tendinite e dolori ai polsi che misero fine anticipatamente alla sua carriera, e di fatto dopo il 1985 non vinse più nessun Gran Premio nel Mondiale. Ciò non toglie che Fast Freddie sia stato senza dubbio uno dei più forti piloti di tutti i tempi, oltre che la bandiera della Honda negli anni Ottanta e uno dei beniamini anche dei tifosi italiani. Si è rivisto alla 200 miglia di Imola Revival, in programma sul tracciato emiliano dal 19 al 21 aprile 2013.


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    Carriera

    Campione nazionale per la classe 250 nel 1977 e nel 1978 (prima tra i "novizi" e poi tra gli "esperti"), Spencer esordì nel motomondiale due anni dopo come collaudatore della Yamaha nella classe 500: in quella stagione ebbe anche l'opportunità di scendere in pista nel Gran Premio del Belgio, ma non riuscì ad entrare in zona-punti. Nel 1981 passò alla Honda, dove guidò la rivoluzionaria NR500 a pistoni ovali, primo tentativo della Honda di far correre una quattro cilindri a quattro tempi, quando dal 1975 erano state le due tempi ad aver sempre vinto il titolo in 500. La moto, guidata inizialmente da Katayama e Grant, non ebbe risultati di rilievo, collezionando una serie di brutte figure, dovute anche alle difficoltà alla partenza dei GP, che al tempo prevedevano l'accensione a spinta delle moto. La quattro tempi, di solito, si avviava quando le due tempi erano già alla prima curva. Spencer subentrò a stagione iniziata e riuscì, se non altro, a farla girare sui tempi delle Suzuki e Yamaha, dominatrici dell'epoca.

    Nel 1982 la Honda abbandonò il progetto NR, schierando la NS 500 a due tempi, progetto meno rivoluzionario, che si caratterizzava per essere l'unica tre cilindri in gara contro le quattro cilindri Suzuki e Yamaha.

    Nel 1982 vinse il suo primo Gran Premio di motociclismo in Belgio, e dopo aver bissato tale successo a San Marino si piazzò al terzo posto della classifica generale con 72 punti. Pilota molto veloce sul giro secco, si pose al centro dell'attenzione sia per aver ottenuto la pole position nelle ultime tre gare disputate, ma anche soprattutto per aver rivoluzionato lo stile di guida delle motociclette delle 500: prima che egli arrivasse, le traiettorie della 500 erano quelle della 250, ovvero classiche e rotonde. Spencer invece ha praticamente introdotto le linee attuali, in cui l'obiettivo primario diventa fare meno strada possibile con la moto inclinata: nel suo stile di guida importante non è la velocità di percorrenza della curva, ma aprire prima degli altri tutto il gas.

    Nel 1983, dopo un duello serratissimo con Kenny Roberts, fu campione del mondo della classe regina a seguito di sei successi (in Sudafrica, Francia, Spagna, Jugoslavia, Svezia ed al Gran Premio delle Nazioni), sette pole position e 144 punti, solo due in più del rivale. Nella stagione seguente vinse cinque gare, ma cinque furono anche i suoi incidenti e ciò non gli consentì di andare al di là del quarto posto in classifica, delle sei gare portate a termine cinque sono state vittorie.

    Noto nel paddock per una sopravvalutazione dei propri mezzi (era convinto di avere la "supervista", ossia la capacità di vedere i volti di tutti i passeggeri di un treno anche attraverso il passaggio a livello)[senza fonte], nel 1985 corse sia nella 500 che nella 250, riuscendo a diventare campione del mondo di entrambe le classi: sette successi e 141 punti nella prima, altre sette vittorie e 127 lunghezze nella seconda, riuscendo nell'impresa di sconfiggere campioni quali Eddie Lawson e Anton Mang. Nello stesso anno partecipò alla Daytona 200, aggiudicandosi la gara nelle categorie F1, 250 e la nuova Superbike, un tris storico.

    Da quel momento in poi iniziò però la sua crisi: nel Gran Premio di Spagna del 1986, primo della stagione, ottenne la pole position ma dovette ritirarsi a pochi giri dal termine a causa della tendinite mentre era largamente in testa. Altri infortuni (al ginocchio, agli occhi, alla testa) non gli permisero di ottenere un solo punto iridato in quella stagione. All'epoca non fu ben chiaro quale fosse la causa dei suoi continui problemi fisici, solo molto più tardi si scoprì che era affetto dalla sindrome del tunnel carpale che in anni più recenti avrebbe potuto essere risolta con un semplice intervento chirurgico.

    Ormai nettamente in crisi, colse solo quattro punti (raccolti tutti in Svezia) nel 1987 mentre la concessionaria Honda che aveva aperto nel suo paese natio fallì miseramente.[senza fonte] L'anno seguente si ritirò dall'agonismo, salvo tornarci fugacemente con l'aiuto di Giacomo Agostini nel 1989 e nel 1993 con la Yamaha, ottenendo come miglior risultato complessivo un quinto posto in Spagna il 30 aprile dell'89. Rientrò alle gare negli Stati Uniti, in Superbike, prima con la Honda ed in seguito come pilota ufficiale della Ducati USA, con la quale colse l'ultima vittoria. In seguito appese definitivamente il casco al chiodo.









    Riepilogo

    Quindici anni Capello corto, viso da bambolotto appena sbarbato, sempre lindo e pulitino, Freddie Spencer ha più l’aspetto del ragazzino di buona famiglia, allievo di un prestigioso college britannico, che non quello del rude pilota da “grand prix”, amante della velocità e del rischio.
    Invece, sotto quella sua aria quasi infantile, compita e schiva, si nasconde un campione di primaria grandezza che, all’età di soli ventitre anni, ha conquistato, primo nella storia del motociclismo mondiale, i due più prestigiosi titoli della velocità, aggiudicandosi nel 1985 l’iride nella classe 250 e nella classe 500.
    Nato a Schreveport, in Louisiana, il 20 dicembre 1961, Freddie Spencer è cresciuto, si può dire, con la passione dei motori nel sangue. Una passione trasmessagli dal padre Fred, campione locale di moto, kart e motonautica, e via via coltivata nel corso degli anni dall’intera famiglia Spencer. Non c’è quindi da meravigliarsi se, dopo aver corso, a dieci anni, sulle piste di terra battuta, dove dava filo da torcere a piloti più grandi, a tredici anni, quando i nostri ragazzini sognano il primo ciclomotore, Freddie fosse già in sella a una “250” e a quattordici vincesse a Palm Beach la sua prima gara internazionale. Freddie Spencer correva spesso, nella stessa giornata, prima con una Honda 125, poi con una Yamaha 250 e, infine, con una Suzuki 750, passando dall’una all’altra senza a volte avere il tempo di togliersi il casco.

    Entrato a soli diciasette anni nella categoria expert (l’equivalente americano della senior europea), per Freddie era giunto il momento del grande debutto tra i “mostri sacri” statunitensi. Per nulla intimorito dalla magica atmosfera del “Catino” di Daytona, Freddie, alla sua prima corsa tra i “big”, si concesse il lusso di lasciarsi alle spalle numerose “stelle” del motociclismo USA, tra cui lo stesso Randy Mamola. Un simile exploit valse a Spencer la prima moto ufficiale, una Kawasaki, con la quale vinse diverse gare del Campionato AMA.

    Poi passò alla Honda America. Nel 1982 la Honda lo portò nel Motomondiale al fianco di Marco Lucchinelli, fresco campione del mondo della 500. Freddie vinse subito 2 Gp. L'anno dopo colse il mondiale 500, obiettivo che centrò ancora nell'85. Un anno che segnò la sua consacrazione in quanto fu l'unico campione dell'era moderna a vincere, nella stessa stagione, anche il titolo della 250. Fast Freddie, così era chiamato, fu però una meteora in quanto perse misteriosamente, all'improvviso, la sua classe e con essa la voglia di correre, lasciando il mondo le corse nel 1988.

    Nell'89 tornò con la Yamaha in 500 ma non era più lui e si ritirò nuovamente. Ci provò ancora nel 1993 ma disputò solamente 3 Gp per poi uscire definitivamente dalla scena.

    La sua drammatica uscita di scena ha fatto sorgere tra gli esperti alcune domande circa la sua grandezza sportiva: per alcuni fu il più grande, mentre per altri solo il più misterioso. Tra le tante voci è girata con insistenza anche la tesi di una crisi sentimentale che ha seriamente segnato questo pilota dalla psicologia alquanto complessa. Recentemente Spencer, adepto di una setta religiosa che proibisce i rapporti sessuali prima del matrimonio, ha aperto una scuola di motociclismo negli Stati Uniti d'America.


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    Chiude la Freddie Spencer's Riding School per problemi economici

    Un laconico messaggio al posto della Homepage del sito, ed un veloce tam tam che si è sparso nei forum e sui siti di informazione: la Freddie Spencer High Performance Riding School chiude. Stop, “saracinesca abbassata”, a quanto pare sembra che la crisi economica mondiale che sta chiudendo questo 2008 - insieme ad una gestione non proprio perfetta - abbia colpito anche uno dei vecchi miti del motomondiale.

    E di sicuro la situazione non è positiva, anche perchè iniziano a circolare voci ben peggiori, come del resto il messaggio del il sito ufficiale della scuola lascia presagire: “A causa della condizione economica attuale e del drastico aumento dei costi, la Freddie Spencer’s High Performance Riding School ha cessato la sua attività per il momento.

    Abbiamo intenzione di riprendere il lavoro se e quando la situazione economica tornerà favorevole. Intanto vogliamo ringraziare tutti i nostri sponsor e gli studenti che hanno reso questa scuola possibile“. Ma come dicevamo a quanto pare c’è di peggio.

    Alcuni siti americani infatti riportano la notizia che un allievo che aveva prenotato i corsi deve ancora ricevere indietro la somma di 1200 dollari, e a questo si unisce anche l’altra notizia che ha visto i vari istruttori della pista dichiarare di non ricevere lo stipendio da mesi.

    A riguardo, un istruttore che vuole restare anonimo, oltre a far sapere che la Honda America ha mandato un truck al circuito Las Vegas Motor Speedway per riprendere possesso delle moto utilizzate per la scuola, ha anche rilasciato alcune dichiarazioni interessanti:

    “Amo questa scuola da morire, ma la situazione è pessima: e non si tratta di una mancanza di studenti, ma di una cattiva gestione. Freddie deve denaro a tutti“.

    Ipotesi che sarebbe in parte confermata anche dal capo istruttori Nick Ienatsch, che ha detto: “Freddie Spencer sta avendo alcuni problemi personali e questi stanno ricadendo nel business della scuola, e con i recenti problemi dell’economia le cose si sono accavallate portando questa struttura alla chiusura.

    Per me è fantastico lavorare con Freddie, e con lui ho un rapporto meraviglioso da 11 anni. Come nessun’altro che lo conosce veramente voglio poterlo aiutare in ogni modo nel futuro“.

    Gran brutta notizia, forza Freddie, vogliamo pensare che hai sbagliato come a tutti può succedere, non mollare!


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    Questa ricerca lo postata per far rivivere un pezzo di storia mitica del motomondiale e per chi vede solo il mondiale in questi ultimi anni, quando contavano piu’ i piloti delle proprie moto e si vedeva un mondo piu’ umano e non come oggi che tutto gira attorno ad uno sponsor e a pochi piloti in grado di gestire un'elettronica su misura. (falcon581)










    http://hondaitalia.com/livehonda/?d=267
    http://it.wikipedia.org/wiki/Freddie_Spencer
    www.windoweb.it/guida/sport/biografia_Freddie_Spencer.htm
    www.larapedia.com/motociclismo/Freddie-Spencer.html
    www.moto.it/sport/nico-cereghini-ra...ie-spencer.html
    www.motoblog.it/post/16564/chiude-l...blemi-economici
    www.200miglia.com/it/news/freddie-s...i-imola-revival

    Edited by falcon581 - 12/5/2014, 19:46
     
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0 replies since 10/5/2014, 20:36   614 views
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