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Cavalleria rusticana (opera)

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    Cavalleria rusticana (opera)


    Locandina-Cavalleria_rusticana-Zanetto


    Cavalleria rusticana è un'opera in un unico atto di Pietro Mascagni, andata in scena per la prima volta il 17 maggio 1890 al Teatro Costanzi di Roma, su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga con Gemma Bellincioni e Roberto Stagno.

    Viene spesso rappresentata a teatro, o incisa su disco, insieme a un'altra opera breve, Pagliacci di Ruggero Leoncavallo. Iniziatore di questo singolare abbinamento fu lo stesso Pietro Mascagni, che nel 1926, al Teatro alla Scala di Milano, diresse, nella stessa soirée, entrambe le opere. In passato la Cavalleria rusticana veniva talvolta eseguita insieme a Zanetto, opera dello stesso compositore.

    Breve storia della Cavalleria rusticana
    Cavalleria rusticana fu la prima opera composta da Mascagni ed è certamente la più nota fra le sedici composte dal compositore livornese (oltre a Cavalleria rusticana, solo Iris e L'amico Fritz sono rimaste nel repertorio stabile dei principali enti lirici). Il suo successo fu enorme già dalla prima volta in cui venne rappresentata al Teatro Costanzi di Roma, il 17 maggio 1890, e tale è rimasto fino a oggi.

    Venne rappresentata la Cavalleria Rusticana nel dicembre 1917 al Teatro Reale di Madrid con grande successo. Luigi Rossi Morelli rappresentò Alfio, il carrettiere. Basti pensare che ai tempi della morte di Mascagni, avvenuta nel 1945, l'opera era già stata rappresentata più di quattordicimila volte solo in Italia.

    Nel 1888 l'editore milanese Edoardo Sonzogno annunciò un concorso aperto a tutti i giovani compositori italiani che non avevano ancora fatto rappresentare una loro opera. I partecipanti dovevano scrivere un'opera in un unico atto, e le tre migliori produzioni (selezionate da una giuria composta da cinque importanti musicisti e critici italiani) sarebbero state rappresentate a Roma a spese dello stesso Sonzogno.

    Mascagni, che all'epoca risiedeva a Cerignola, in provincia di Foggia, dove dirigeva la locale banda musicale, venne a conoscenza di questo concorso solo due mesi prima della chiusura delle iscrizioni e chiese al suo amico Giovanni Targioni-Tozzetti, poeta e professore di letteratura all'Accademia Navale di Livorno, di scrivere un libretto. Targioni-Tozzetti scelse Cavalleria rusticana, una novella popolare di Giovanni Verga come base per l'opera. Egli e il suo collega Guido Menasci lavoravano per corrispondenza con Mascagni, mandandogli i versi su delle cartoline. L'opera fu completata l'ultimo giorno valido per l'iscrizione al concorso. In tutto, furono esaminate settantatré opere e il 5 marzo 1890 la giuria selezionò le tre opere da rappresentare a Roma: Labilia di Nicola Spinelli, Rudello di Vincenzo Ferroni, e Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni.


    La prima rappresentazione di Cavalleria rusticana fu, come già accennato, un successo inaudito, con Mascagni che venne richiamato sul palco dagli applausi del pubblico per quattro volte, e vinse il Primo Premio del concorso. In quello stesso anno, in séguito al tutto esaurito delle repliche al Teatro Costanzi, l'opera fu rappresentata in tutta Italia (10 gennaio 1891 nel Teatro Regio di Parma diretta da Gialdino Gialdini, 14 gennaio 1891 nel Teatro San Carlo di Napoli con Emma Calvé e Fernando De Lucia e 24 gennaio 1891 al Teatro La Fenice di Venezia), oltre che a Berlino, 16 gennaio 1891 nel Königlich-Sächsisches Hoftheater (Semperoper) di Dresda, 9 maggio 1891 nel Gran Teatre del Liceu di Barcellona, a Budapest e nel Regno Unito (allo Shaftesbury Theatre di Londra il 19 ottobre 1891, al Theatre Royal di Glasgow il 26 aprile 1892, al Royal Lyceum Theatre di Edimburgo il 9 maggio dello stesso anno, al Royal Opera House, Covent Garden di Londra il 15 maggio 1892 ed al Her Majesty's Theatre di Dundee il 7 novembre).

    Al Wiener Staatsoper la premiere è stata il 20 marzo 1891 e fino ad oggi è stata rappresentata trecentoquattordici volte.

    Cavalleria rusticana ebbe il suo debutto in America a Philadelphia al Grand Opera House il 9 settembre 1891, seguito da Chicago il 30 settembre 1891. Curioso il caso del debutto dell'opera a New York, avvenuto il 1º ottobre 1891: nello stesso giorno due compagnie diverse rappresentarono Cavalleria rusticana, una di pomeriggio al Casino, diretta da Rudolph Aronson, l'altra di sera al Lenox Lyceum diretta da Oscar Hammerstein.

    La premiere per il Metropolitan Opera di New York è stata il 4 dicembre 1891 nella trasferta di Chicago insieme al I Atto de La traviata. L'opera fu data per la prima volta al Metropolitan Opera House il 30 dicembre 1891 assieme a un frammento dell'Orfeo ed Euridice di Gluck e da quel giorno fu poi rappresentata 672 volte per il teatro newyorkese risultando il nono titolo maggiormente eseguito.

    Al Théâtre national de l'Opéra-Comique di Parigi la prima rappresentazione è stata il 19 gennaio 1892.

    Nel 1907 nell'ambito di un altro concorso presieduto da Sonzogno, Domenico Monleone presentò un'opera basata sulla stessa storia di Verga similmente chiamata Cavalleria rusticana. L'opera non ebbe successo nel concorso, ma fu rappresentata più tardi ad Amsterdam, dando via ad un tour in Europa, avente come data finale Torino. Sonzogno, volendo proteggere il guadagno che era scaturito dalla versione di Mascagni, mosse un'azione legale e successivamente l'opera di Monleone venne censurata in Italia.

    Al San Francisco Opera va in scena il 24 settembre 1927.

    Al Festival lirico areniano debutta nel 1935 e da allora è stata in cartellone per undici stagioni.

    Al Teatro Verdi (Trieste) va in scena il 16 marzo 1940 diretta dal compositore.

    A Bilbao va in scena nel 1955 con Giulietta Simionato e Giangiacomo Guelfi.

    All'Opera di Chicago va in scena nel 1957 con la Simionato e Cornell MacNeil.

    Al Grand Théâtre di Ginevra va in scena nel 1959.

    Nel 1966 avviene la prima rappresentazione nel Teatro Nuovo di Torino con Antonietta Stella e Dino Dondi.

    Trama

    La scena si svolge in un paese siciliano durante il giorno di festa. Ancora a sipario calato, si sente Turiddu,cantare una serenata a Lola, sua promessa sposa, che durante il servizio militare di Turiddu ha però sposato Alfio. La scena si riempie di paesani e paesane in festa, giunge anche Santa, detta Santuzza, attuale fidanzata di Turiddu, che decide di non entrare in chiesa sentendosi in grave peccato. Si rivolge allora a mamma Lucia, madre di Turiddu, chiedendole notizie del figlio.

    cavalleria-rusticana-11-492x329Lucia dice a Santuzza che Turiddu è andato a Francofonte a comprare il vino, ma Santuzza risponde che Turiddu è stato visto in paese nel bel mezzo della notte. Lucia replica stizzita e le chiede di entrare in casa: ha infatti paura che qualcuno possa sentire la loro conversazione, ma Santuzza rifiuta l'invito perché si sente disonorata. Intanto, Alfio giunge a far visita a Lucia e le domanda del vino: Lucia riferisce che Turiddu è andato a Francofonte per comprarne, ma Alfio replica di averlo visto al mattino vicino casa sua. Compare Alfio se ne va e a questo punto Santuzza svela a Lucia la relazione tra Turiddu e Lola, pur essendo quest'ultima sposata: Lucia, attonita, invoca la Madonna e si allontana. Giunge Turiddu che discute animatamente con Santuzza; quindi, interviene anche Lola, diretta alla chiesa, e le due donne si scambiano battute ironiche.

    Dopo che Lola è entrata in chiesa, la discussione tra Turiddu e Santuzza degenera in lite violenta fino a che, gettata a terra da Turiddu, al colmo dello sdegno, Santuzza gli augura la malapasqua. Quindi Turiddu entra in chiesa. Santuzza, rialzatasi, vede arrivare Alfio e gli denuncia la tresca amorosa della moglie. Dopo la messa, Turiddu offre vino a tutti i paesani per stare più tempo con Lola. Giunge Alfio, Turiddu gli offre del vino, ma questi rifiuta. Così, Turiddu getta via il vino e, con la scusa di un abbraccio pacificatore, morde l'orecchio ad Alfio sfidandolo a duello. Turiddu corre a salutare la madre e, ubriaco, le dice addio affidandole Santuzza.

    Subito dopo si sente un vociare di donne e popolani. Un urlo sovrasta gli altri: "Hanno ammazzato compare Turiddu!".

    Organico orchestrale
    La partitura di Mascagni prevede l'utilizzo di:

    2 ottavini, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti
    4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, tuba
    timpani, grancassa, piatti, triangolo, tamburo, campane tubolari, frusta
    arpa, organo
    archi
    Brani celebri
    O Lola, c'hai di latti la cammisa, canzone siciliana di Turiddu
    Il cavallo scalpita, Alfio
    Voi lo sapete, o mamma, aria di Santuzza
    Tu qui, Santuzza, duetto di Santuzza e Turiddu
    Intermezzo sinfonico (tra la VIII e la IX scena)
    Viva il vino spumeggiante, brindisi di Turiddu
    Mamma, quel vino è generoso, Turiddu
    L'aria introduttiva O Lola, c'hai di latti la cammisa, detta anche Siciliana, è uno dei due brani in lingua dialettale presenti all'interno del repertorio lirico italiano. L'altro brano è la celebre aria Io de' sospiri dalla Tosca di Puccini, scritta in dialetto romanesco.




    fonte:wikipedia

     
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