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Danze popolari e tradizionali in Italia

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    Danze popolari e tradizionali in Italia


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    In Italia esistono diversi gruppi folkloristici, composti da ballerini non necessariamente professionisti, che portano avanti le tradizioni regionali, tra cui le danze popolari. Queste danze tradizionali appartengono al popolo stesso, e sono infatti legate a momenti di vita particolare di una specifica comunità. Accompagnate spesso da strumenti musicali tradizionali, si differenziano da regione a regione. Nella seguente guida elenchiamo le più comuni, conosciute dalla maggior parte delle persone.

    Della tradizione settentrionale fanno parte i balli tirolesi, i balli delle valli occitane, ed i balli staccati della Romagna. I balli tirolesi sono molto presenti a Trento, Bolzano, Rovereto e Bressanone; sono balli conviviali: sono d'obbligo infatti, durante i banchetti tradizionali con dolci e vin brulè tipici. I balli delle valli occitane sono molto diffusi in Piemonte, in occasione delle feste di paese, accompagnate dal suono dell' armonica a bocca, del violino, del clarinetto, del più classico organetto. I balli staccati della Romagna (espressione dialettale dell'Appennino bolognese), precedenti al ballo liscio, prevedono tutta una serie di passi con il saltello e si ballano in coppia o gruppo.

    Nel Centro Italia si distinguono il saltarello e il trescone. Il salterello, famoso a partire dal XVIII secolo, è diffuso principalmente nelle regioni del Lazio, Abruzzo, Molise, Marche ed Umbria, ed è essenzialmente un ballo di coppia. Il trescone, nato prettamente come danza maschile e poi femminile, è tipico della Toscana. Ha origini medievali, forse dall'anno mille fu introdotto in Germania.

    Nell'Italia Meridionale le danze più caratteristiche sono rappresentate dalla tarantella, la tammurriata, la pizzica e i balli sardi. La tarantella si diffuse maggiormente in epoca borbonica, durante il Regno delle due Sicilie.

    Il nome deriva da taranta, ossia tarantola, un ragno molto velenoso il cui morso, secondo le tradizioni popolari, provocava convulsioni, agitazione e sofferenza morale. Con il ballo il veleno veniva espulso tramite il sudore e gli umori. Alla tarantella si ricollega la pizzica, una variante con ritmi molto più accesi, da sempre usata come rituale per guarire le donne morse dal misterioso ragno. La tammurriata è tipica della Campania, ed è allietata dal suono delle tammorre, ossia i tamburelli. I balli sardi, invece, tipici della Sardegna dalle origini preistoriche, sono caratterizzati dalla presenza di grandi falò attorno ai quali i ballerini si tengono per mano, danzando in grandi cerchi.

    http://nonsolocultura.studenti.it/

     
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