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I 13 rapper su cui puntare per il 2017
Mentre l’interesse di radio e media sul rap italiano sembrava che stesse piano piano sprofondando come il Titanic, nel 2016 una manciata di giovani e qualche vecchia conoscenza del genere sono riusciti con un colpo di reni a riportare alte le attenzioni sul genere.
Non solo, l’anno scorso sono venute a galla diverse promesse e abbiamo deciso di realizzare un focus su quegli artisti da cui, più di tutti, ci aspettiamo molto in questo 2017.
ERNIA
“Ricordo quando pà ha perso il lavoro
‘Ste aziende se ne sbattono, non è un problema loro
Eppure quella volta lui non ha mollato un cazzo
Tra di noi restiamo freddi, per questo non lo ringrazio.”
Ernia viene da un percorso non facilissimo. Proprio in queste pagine bocciavamo qualche anno fa il gruppo Troupe D’élite, progetto del quale Ernia faceva parte insieme anche a Ghali. Dopo un ritorno un po’ in sordina, pezzo dopo pezzo e video dopo video, Ernia sta trovando la sua strada. Suona fresco, ha tanto da raccontare e scrive bene, il 2017 può essere l’anno del suo riscatto.
LAIOUNG
“La nuova Italia siamo noi, il futuro siamo noi
A mio padre gli avevano detto: “guarda bene dove vai”
In Italia non c’è lavoro ma io non sarò come loro
E ce la farò da solo, vi giuro che ce la farò da solo”
Mistico, Laioung fa quello che vuole come canta la canzone: dirette su Instagram alle 6 di mattina, collaborazioni random, tanto se lo può permettere. Gli è bastato un singolo, “Giovane Giovane”, per conquistare tutti, da Gue Pequeno a Fabri Fibra, e dopo il suo EP Ave Cesare uscito l’anno scorso, ora aspettiamo l’album, magari con il featuring di Young Thug, perché no?
Video
DUTCH NAZARI
“Come risposte esatte a domande sbagliate,
Inutili e belli, ora gettaci via
Com’era? “Prendi una donna e trattala male”
No, prendi me e poi gettami via”
Dutch Nazari è una delle penne più raffinate in Italia, i testi sono poesia ma il suo rap non annoia. L’anno scorso è uscito il suo EP Fino A Qui che contiene alcuni episodi ben riusciti e altri un po’ meno ma nell’ultimo singolo accanto a Claver Gold e Dargen D’Amico non sfigura, anzi spicca. Quest’anno aspettiamo la sua conferma dopo il buon lavoro svolto negli ultimi anni.
Video
JANGY LEEON
“Ma che maniere ma che level ma che mene
Non danzo macarene
Lei non ha collane ma catene
Io punto solo alle sua gambe come Makelele”
Jangy Leeon in questi giorni sta lanciando la campagna crowdfunding su Musicraiser per il suo nuovo album L’Era Della Bestia, disco che ha definito “hip hop con influenze del momento e non”. Ecco, questa definizione racchiude benissimo ciò che è la musica di Jangy Leeon, è hip hop, ma non suona come gli anni 90 o gli inizi 2000 in Italia, no, il rapper di Milano suona come l’underground newyorkese di oggi. Negli ultimi mesi, in più, si può notare anche un certo miglioramento. Il 2017 è nelle sue mani.
LAZZA
“Passo con il rosso come in GTA
Sono avvelenato come DDT
Parli, io non ti ascolto frate ho il DDA
Sono sempre il capo, roccia dì di sì”
Come un pugile che scarica una raffica di ganci e montanti, così Lazza sputa punchline e word play in quantità mostruosa. Non importa quale sia l’argomento trattato, Lazza parla col linguaggio del rap, della strada, schietto, sbruffone e con una giusta dose di cinismo. Ora con la 333 Mob sembra aver trovato la formula segreta ed è pronto a splendere di luce propria.
VideoFRAH QUINTALE
“Io sono stanco dei percorsi obbligati
Dal McDrive all’Ikea, voglio andare dove non ho idea
Arrampicarmi, saltare le scale mobili
Prima che il mondo ci trasformi in sopramobili”
Dopo i buoni lavori con i Fratelli Quintale, Frah ha intrapreso il suo percorso da solista facendo l’occhiolino all’indie pop italiano. Originale, leggero, un misto tra cantato e rappato ma soprattutto una valida alternativa al solito dualismo trap-rap classico dei giorni nostri. Sperando di tenerlo ancora stretto al rap, per quest’anno ci aspettiamo qualcosa di più, magari un album.
Video
SAMUEL HERON
“Metti le Nike e fai il no-global
Sei mega ricco ma vendi la droga
Un giro in toboga, Fanculo la moda
Poi me lo suchi tipo Yakisoba”
Dopo l’avventura con i Bushwaka, Samuel Heron ha ripreso in mano il suo progetto solista. Il rapper di La Spezia ti lascia due opzioni: o lo ami o lo odi. A qualcuno potrebbe risultare antipatico per i suoi balletti, per come si veste, per le basi alla Diplo, ma Samuel Heron ha talento, questo è innegabile e i numeri per ora sono dalla sua parte..