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Il mondo davanti alla tv per la finale dei Mondiali

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    Il mondo davanti alla tv per la finale dei Mondiali


    Il 15 luglio andrà in scena l’ultimo atto: vi raccontiamo perché un miliardo di spettatori sta aspettando la diretta

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    12 Luglio 2018 | 14:15 di Matteo Valsecchi

    Un miliardo di persone in oltre 100 Paesi domenica 15 luglio alle 17 sarà davanti alla tv per la finale dei Mondiali. Di questi circa 14 milioni (lo stesso pubblico di una finale di Sanremo) saranno italiani. Ma la gara che assegna il titolo calcistico più importante non è solo un evento sportivo: è una fonte infinita di storie, aneddoti, gesti epici.

    IL PRESIDENTE TIFOSO

    Tra le immagini impossibili da dimenticare ci sono le incontenibili esultanze del Presidente della Repubblica Sandro Pertini sugli spalti dello stadio Bernabéu di Madrid nel 1982, quando l’Italia vinse la coppa battendo la Germania Ovest 3 a 1.

    QUEL FOLLE COLPO DI TESTA

    Ventiquattro anni dopo un’altra vittoria per l’Italia: è quella del 2006 contro la Francia, battuta ai calci di rigore. Incancellabile fu la testata di Zinédine Zidane a Marco Materazzi che costò al campione francese una clamorosa espulsione.

    IL GOL FANTASMA PER CUI SAREBBE SERVITO IL VAR

    Chissà come sarebbe finita Inghilterra-Germania del 1966 se ci fosse stato il Var (l’assistente dell’arbitro che controlla la moviola). Gli inglesi vinsero 4 a 2 ai supplementari, ma la terza rete dei britannici segnata da Geoff Hurst al 101° minuto è la più controversa di sempre: la palla colpì la traversa e ancora oggi non è chiaro se rimbalzò sulla linea di porta (e quindi non sarebbe stato gol) oppure oltre.

    TEDESCHI PRESENZIALISTI

    La Germania ha giocato il maggior numero di finali della Coppa del mondo, otto (quattro vinte e quattro perse). Al secondo posto c’è il Brasile a quota sette. Nella speciale classifica c’è anche una «maglia nera»: l’Olanda. Ha giocato tre finali… e le ha perse tutte tre.

    IL SOLO BIS È DI UN ITALIANO

    Nelle 20 edizioni della Coppa del mondo solo un allenatore ha guidato due volte una squadra alla vittoria del Mondiale: è il nostro Vittorio Pozzo, campione con l’Italia nel 1934 e nel 1938.

    IL TRIONFO NEL DESTINO

    Sono in due ad aver vinto la finale dei Mondiali sia da giocatore sia da allenatore: il brasiliano Mario Zagallo, in campo nel ’58 e nel ’62, poi allenatore nel ’70, e Franz Beckenbauer, difensore nella Germania che vinse il Mondiale del ’74 e poi in panchina nel trionfo del ’90.

    NEL 1950 LA PIÙ «ESAURITA»

    La finale del 1950, persa dal Brasile per 2 a 1 contro l’Uruguay al Maracanà di Rio de Janeiro, nella storia è la partita con più spettatori sugli spalti: ufficialmente 173.850, anche se pare che in realtà ce ne fossero oltre 200 mila.

    DUE GOLEADOR ESTREMI

    Quella del 1958 tra Brasile e Svezia fu una finale piena di record. In campo c’era il 17enne Pelé: il più giovane a giocare una finale, a segnare e a vincere la Coppa. Nella stessa gara c’era Nils Liedholm, che a oltre 35 anni è il giocatore più anziano ad aver segnato in una finale.

    UNDICI METRI AZZURRI

    Finora sono state due le coppe assegnate ai rigori: quelle del 1994 e quella del 2006. In entrambi in casi c’era l’Italia: sconfitta dal Brasile nel primo caso, vittoriosa sulla Francia nel secondo.

    I PIÙ VELOCI? GLI OLANDESI

    Nel 1974 Johan Neeskens segnò un rigore dopo soli 90 secondi dal fischio d’inizio. L’Olanda fece 16 passaggi prima di arrivare in area con Johan Cruijff, che fu atterrato dal tedesco Uli Hoeness. L’inevitabile rigore si rivelò tuttavia inutile: alla fine la Germania si impose 2 a 1.

    UNO SHOW DA SUPERSTAR

    I grandi spettacoli musicali prima del fischio d’inizio sono una moda nata in tempi recenti. Su tutti ne scegliamo due: quello di Ricky Martin del 1998 in Francia e quello di Shakira in Brasile nel 2014.

    UN CAMPIONE, DUE MAGLIE

    Il centrocampista Luis Monti è l’unico calciatore a essere sceso in campo in due finali con due nazionali diverse: giocò per l’Argentina nel 1930, poi venne «naturalizzato» in Italia e disputò, vincendola, la gara conclusiva del 1934.

    TRE VOLTE CAFU

    Il brasiliano Cafu, ammirato in Italia nella Roma e nel Milan, vanta il maggior numero di finali giocate, tre: nel 1994, nel 1998 e nel 2002. Ne vinse due, perse quella del 1998.

    LE 20 EDIZIONI GIÀ GIOCATE SI SONO CONCLUSE COSÌ

    1930
    Uruguay 4
    Argentina 2
    1934
    Italia 2 dts
    Cecoslovacchia 1
    1938
    Italia 4
    Ungheria 2
    1950
    Uruguay 2
    Brasile 1
    1954
    Germania Ovest 3
    Ungheria 2
    1958
    Brasile 5
    Svezia 2
    1962
    Brasile 3
    Cecoslovacchia 1
    1966
    Inghilterra 4 dts
    Germania Ovest 2
    1970
    Brasile 4
    Italia 1
    1974
    Germania Ovest 2
    Olanda 1
    1978
    Argentina 3 dts
    Olanda 1
    1982
    Italia 3
    Germania Ovest 1
    1986
    Argentina 3
    Germania Ovest 2
    1990
    Germania Ovest 1
    Argentina 0
    1994
    Brasile 0 (3-2 ai rigori)
    Italia 0
    1998
    Brasile 0
    Francia 3
    2002
    Germania 0
    Brasile 2
    2006
    Italia 1 (5-3 ai rigori)
    Francia 1
    2010
    Olanda 0
    Spagna 1 dts
    2014
    Germania 1 dts
    Argentina 0

    fonte:/www.sorrisi.com

     
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