Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Mike Bongiorno..allegria

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    Mike Bongiorno


    Mike_Bongiorno_-_Flash

    Mike Bongiorno, all'anagrafe Michael Nicholas Salvatore Bongiorno (New York, 26 maggio 1924 – Monaco, 8 settembre 2009), è stato un conduttore televisivo e conduttore radiofonico statunitense naturalizzato italiano, considerato tra i padri fondatori della televisione in Italia insieme a Corrado e Raimondo Vianello.

    Soprannominato il re dei quiz per aver condotto numerosi giochi a premi che hanno fatto la storia della televisione italiana tra cui Lascia o raddoppia?, Rischiatutto, Scommettiamo? e Flash per la Rai, Superflash, Telemike e La ruota della fortuna per la Fininvest, vanta la carriera televisiva più lunga al mondo.



    Biografia

    I suoi primi anni e l'esperienza bellica
    Italoamericano, era figlio della torinese Enrica Carello (1894–1991) e di Philip Bongiorno (1890–1971). Il nonno paterno, Michelangelo Bongiorno, di origini nobili (il capostipite della famiglia, Landro Bongiorno, vissuto nel XIII secolo era alla corte del re Manfredi di Sicilia con l'appellativo di Gran Scopatore di Corte, ossia maggiordomo personale del re),[3][4] era emigrato da Mezzojuso in Sicilia, dove aveva una bottega[5]. Suo padre fu un noto avvocato[6] che intraprese anche una positiva carriera politica arrivando a diventare presidente della potente associazione Sons of Italy in America (Figli d'Italia in America) e a candidarsi a sindaco di New York avendo come avversari Fiorello La Guardia e Generoso Pope. La madre, ultima di dodici figli, apparteneva alla borghesia torinese, in quanto la sua famiglia era proprietaria di una fabbrica produttrice di fanali per auto, fondata nel 1876. Quando era ancora un bambino Mickey - come era chiamato allora - a seguito della separazione dei genitori e della crisi del 1929, venne in Italia a Torino con la madre, andando a vivere a casa degli zii Giuseppina Carello, sorella della madre, e Nicolò Oneto di San Lorenzo - generale di origini nobili amatissimo da Mike, che in onore dello zio acquisito chiamerà Nicolò il suo secondogenito. A Torino frequentò le scuole elementari, il ginnasio e i licei classici D'Azeglio e Rosmini; divenne un grande tifoso della Juventus[6][8].

    Fin da giovane esternò la sua personalità estroversa e la volontà di diventare giornalista e dato che era un grande appassionato di sport cominciò presto a lavorare per le pagine sportive de La Stampa come «galoppino». Durante la seconda guerra mondiale, dopo l'invasione tedesca dell'Italia, fu costretto ad abbandonare gli studi[6] (aveva conseguito la maturità soltanto nella seconda sessione, l'8 ottobre 1943, in quanto nella prima era risultato insufficiente in matematica e fisica per rifugiarsi sulle Alpi. Decise così di entrare a far parte dei gruppi partigiani e, grazie alla sua conoscenza dell'inglese, fu impiegato in un'importante e pericolosa "staffetta", per cui doveva attraversare nel periodo invernale i contrafforti alpini innevati per portare in Svizzera, per conto della Resistenza, dei messaggi che permettevano le comunicazioni fra i partigiani italiani e gli Alleati di stanza nel Paese elvetico.

    Nel corso di una di queste operazioni, a seguito di una delazione, fu scoperto nell'aprile 1944 a Cravegna, in provincia di Novara (dal 1992 passata alla provincia del Verbano-Cusio-Ossola), catturato dalla Gestapo e messo al muro insieme ad alcuni altri partigiani per essere fucilato, ma si salvò perché gli agenti tedeschi ritrovarono un pacchetto che lui aveva poco prima buttato, contenente il suo passaporto americano. In effetti, la cattura di un cittadino statunitense meritava un approfondimento e poi costituiva sempre una pedina di scambio con soldati tedeschi prigionieri degli alleati.[13] Fu quindi portato a San Vittore a Milano, dove fu rinchiuso 2 mesi in isolamento e dove restò per 7 mesi. Durante la prigionia incontrò Indro Montanelli. Successivamente fu trasferito nel Campo di transito di Bolzano, dove ebbe, tra i suoi aguzzini, Michael Seifer]. Dopo diverse destinazioni in vari campi di concentramento in Germania, alla fine del '44 fu deportato nel lager di Spittal an der Drau, in Carinzia (Austria), dove rimase fino al gennaio 1945. Fu liberato a febbraio, prima della fine del conflitto, grazie a uno scambio di prigionieri di guerra tra Stati Uniti e Germania.

    Gli esordi
    Giornalista e conduttore radiofonico in America
    BaudoBongiornoCorradoTortora
    Mike Bongiorno (a sinistra) a Lascia o raddoppia? nella puntata del 28 marzo 1956, con il concorrente Gianluigi Marianini e la valletta Maria Giovannini
    Tornò a New York, dove riprese il giornalismo, anche grazie a un tesserino del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America che gli permetteva di lavorare ovunque, scrivendo su qualche rivista gratis, ma facendosi notare e ottenendo così alcuni incarichi importanti. Dopo una lunga gavetta e con un contratto precario, Mike dal 1946 lavorò presso la sede radiofonica del quotidiano Il progresso italo-americano di Generoso Pope, per il quale condusse il programma Voci e volti dall'Italia, e incominciò a fare servizi dall'America per l'EIAR, diventata Rai dal 1944:[6] sul Radiocorriere era ancora chiamato Michele Bongiorno. Nel 1948 sposò a New York il soprano Rosalia Maresca (matrimonio che fu annullato nel 1952).[6]

    Ritorno in Italia
    Dall'America, dopo aver fatto il tecnico, lo speaker, il programmatore radiofonico e il corrispondente per l'emittente The voice of America (dedita allora alla propaganda militare alleata),[9] e per WHOM Radio di New York in lingua italiana dell'imprenditore Generoso Pope, Bongiorno tornò in Italia, nel 1952, inviato di WOV - seconda stazione radiofonica italoamericana di New York -,[15] anche per realizzare alcuni documentari con intenti divulgativi o informativi su fatti e avvenimenti della ricostruzione del Paese, e gli fu presto proposto di collaborare a programmi sperimentali della TV italiana.[6]

    Fu Vittorio Veltroni, funzionario della Rai, a scegliere Mike per offrirgli un contratto di collaborazione per il Radiogiornale. Allo scopo di eliminare il suo accento americano, Veltroni lo invitò a prendere lezioni di dizione da Maria Luisa Boncompagni.

    Realizzò servizi di colore e radiocronache sportive, soprattutto di pugilato.[11]

    Bongiorno fu il primo in Italia a intervistare il presidente degli Stati Uniti d'America Eisenhower, quindi, nel 1955/1956, presentò alla radio il programma a quiz Il motivo in maschera, con l'orchestra diretta da Lelio Luttazzi.[16]

    Sulla stessa falsariga, tra il 1967 e il 1970, Mike Bongiorno condurrà la trasmissione radiofonica pre-serale Ferma la musica!, con il complesso diretto inizialmente da Gorni Kramer e poi da Sauro Sili.[17]

    Con Corrado era il presentatore più popolare in Italia, dove entrambi contribuirono alla nascita della televisione. E, seppure Corrado sia apparso prima nelle trasmissioni sperimentali della TV di Stato italiana, dalla Triennale di Milano, fu proprio Bongiorno a inaugurarne le emissioni ufficiali conducendo il programma Arrivi e partenze (per la regia di Antonello Falqui), programma in cui Mike aveva il compito di intervistare i VIP che arrivavano o partivano dall'aeroporto di Roma. Ha poi condotto alla radio la rubrica Fortunatissimo.[18]

    Il grande successo e i quiz televisivi
    Nel 1955 Bongiorno recitò nel film Il prezzo della gloria e in alcuni fotoromanzi, e subito dopo, il 19 novembre, lanciò il primo quiz della televisione italiana, Lascia o raddoppia? (versione italiana del quiz americano The $64,000 Question, o meglio del suo adattamento francese Quitte ou double?), contribuendo a far entrare il nuovo mezzo di comunicazione di massa nella cultura popolare di una nazione che, all'indomani della seconda guerra mondiale, stava subendo forti e radicali mutamenti.
    Bongiorno_Fabbricatore_Rischiatutto_1971
    Il programma ottenne subito un ottimo riscontro di pubblico e Mike divenne molto popolare, contribuendo all'aumento della vendita di televisori e del numero di spettatori (che all'epoca si chiamavano teleabbonati): non tutti però potevano permettersi un apparecchio televisivo, e allora, per vedere il programma, il giovedì sera la gente si riuniva in famiglia o nei bar, mentre i cinema, per non perdere pubblico, interrompevano la normale programmazione e proiettavano il quiz televisivo.[19]. Sulla scorta del successo della trasmissione, fu prodotto nel 1956 anche il film commedia Totò lascia o raddoppia?, che vide protagonista l'attore e comico napoletano nel ruolo di un nobile decaduto che partecipa al programma come concorrente, con Mike Bongiorno interprete di se stesso.
    Mike_Bongiorno_con_il_supercampione_di_Telemike_Marco_Colla

    Mike Bongiorno e il concorrente Andrea Fabbricatore durante una puntata del 1971 del celebre quiz TV Rischiatutto.
    Nel 1963 Umberto Eco (che era stato fra i compilatori di alcune domande di Lascia o raddoppia?), resosi conto della portata sociale, gli dedicò il saggio Fenomenologia di Mike Bongiorno (pubblicato in Diario minimo), nel quale la tecnica comunicativa del conduttore viene analizzata in maniera accademica. Umberto Eco rintracciava le radici profonde del successo di questo personaggio nella sua "mediocrità assoluta", grazie alla quale «lo spettatore vede glorificato e insignito ufficialmente di autorità nazionale il ritratto dei propri limiti».[20] Il programma chiuse i battenti nel luglio del 1959. Dal 1960 al 1962 Bongiorno condusse il programma di successo Campanile sera, basato su giochi in piazza con due conduttori esterni: Enzo Tortora e inizialmente Renato Tagliani, poi sostituito da Enza Sampò.[21]


    Pippo Baudo, Mike Bongiorno, Corrado ed Enzo Tortora a Sabato sera nel 1967.
    Nel 1957 nacque un programma che suscitò un interesse fuori dal comune: Carosello, simbolo del consumismo e del boom economico, e Mike fu protagonista di diversi short pubblicitari prestando il volto allo shampoo Dop.[22][23] Anni dopo, nel 1976, sarebbe salito sul Cervino per sponsorizzare il marchio di una nota grappa.[24] Proseguì la sua carriera con Caccia al numero (1962), con la seguitissima trasmissione La fiera dei sogni e nel 1966 con Giochi in famiglia.[25] A partire dal 1963 al 1967 ha condotto il Festival di Sanremo per cinque edizioni consecutive (in totale ha presentato ben undici edizioni del Festival, l'ultima nel 1997 con Valeria Marini e Piero Chiambretti).


    Mike Bongiorno in un'immagine del 1975
    L'11 ottobre 1968 si unì in matrimonio a Parigi con la giornalista Annarita Torsello, dalla quale si separò nel 1970.[8] Il 5 febbraio dello stesso anno, sul secondo canale (nato il 4 novembre 1961), Bongiorno lanciò un altro quiz di grande successo: Rischiatutto, dove venne inaugurato in TV l'uso dell'elettronica e degli effetti speciali. Al suo fianco Sabina Ciuffini, la prima valletta "parlante" nella storia della TV. Il quiz durò cinque anni e raggiunse una media di 20 milioni di telespettatori.[25][26] Dopo avere avuto varie fidanzate e due mogli, Mike si sposò per la terza volta il 13 marzo 1972 con Daniela Zuccoli, a Londra; da essa si separò temporaneamente il 29 settembre 1984, dopo che Novella 2000 scoprì che nel 1978 la Zuccoli si era sposata con un altro uomo a Las Vegas. Il loro matrimonio ha dato vita negli anni a tre figli: Michele, Niccolò e Leonardo.

    Nel 1975, concluso Rischiatutto, Mike presentò il suo ottavo Festival di Sanremo, per poi lavorare per la televisione svizzera nella trasmissione Personaggi in fiera, nella quale Bongiorno apparve per la prima volta nella televisione a colori quando in Italia non era ancora stata lanciata, se non in via sperimentale.[27] Seguirono i programmi Ieri e oggi (1976) e Scommettiamo?, quiz che attingeva nel suo meccanismo all'ippica e che durò per tre edizioni dove nella prima era affiancato dalla valletta contestatrice Paola Manfrin poi da Patrizia Garganese. Nel 1979, per celebrare i 20 anni dalla sua chiusura, Bongiorno condusse un'edizione di Lascia o raddoppia? (venticinquesimo anniversario), a colori e con la "cabina spaziale"; la valletta, Patricia Buffon, era la figlia di Lorenzo Buffon e di Edy Campagnoli, seconda valletta della trasmissione di quiz.[28][29] La sigla della trasmissione, Anche un uomo, cantata da Mina, è stata scritta da Ludovico Peregrini, storico autore dei quiz di Bongiorno, e da Bongiorno stesso, mentre la musica è di Anselmo Genovese.[30]

    Il passaggio alla televisione commerciale: la fondazione di Mediaset e di Fininvest

    Mike Bongiorno con Silvio Berlusconi all'esordio di Canale 5
    Il 9 ottobre 1977, al Ristorante Club 44 di Milano, Mike incontrò Silvio Berlusconi per discutere del suo futuro passaggio alla televisione dell'imprenditore lombardo.[31] Fu uno dei primi grandi conduttori a lavorare con le televisioni private e contribuì, con l'imprenditore Silvio Berlusconi, alla nascita della televisione commerciale, che andava ad arricchire il mondo della televisione, monopolizzato fino a quel momento dalla Rai. Già nel 1979 condusse, su Telemilano (quella che poi sarebbe divenuta Canale 5), prima MilanInter Club (una rassegna sportiva in onda dal 1978 al 1979), poi la trasmissione I sogni nel cassetto, che fu sponsorizzata e distribuita per la prima volta sulle TV locali.

    Dal 27 novembre 1980 al 3 giugno 1982 condusse Flash, che introdusse i sondaggi e che fu l'ultima trasmissione che Mike condusse in Rai.[32] Dopodiché passò definitivamente al nuovo gruppo Fininvest (ora Mediaset) per condurre trasmissioni che gli furono particolarmente congeniali. Il 5 ottobre 1981, su Canale 5, ebbe inizio il programma mattutino Bis, il 23 dicembre 1982 partì Superflash, versione aggiornata del precedente Flash; durò fino al 13 giugno 1985. Altri successi furono il programma a premi Pentatlon (3 ottobre 1985-18 giugno 1987) i quiz Parole d'oro (1987-1988) e Telemike (1º ottobre 1987-11 giugno 1992). Nel 1987 fu nominato vicepresidente della Fininvest[33] e nel 1990 divenne vice presidente di Canale 5.[16]


    Mike Bongiorno con il supercampione di Telemike Marco Colla

    Bongiorno davanti al tabellone di Flash, 1981
    Dal 5 marzo 1989 al 20 dicembre 2003 ha condotto il più longevo dei suoi programmi, La ruota della fortuna, stabilendo il record di puntate condotte.[34] In questa esperienza è stato affiancato da diverse vallette: Ylenia Carrisi (figlia di Al Bano e Romina Power), Paola Barale, Antonella Elia, Claudia Grego, Miriana Trevisan e Nancy Comelli. Negli anni novanta proseguì la sua carriera con: Tutti x uno (1992-1993), C'era una volta il festival (5-19 dicembre1989, 5-19 dicembre1990), Tris (1º ottobre 1990-28 giugno 1991). Dal 1990 ha condotto Bravo, bravissimo, programma dedicato alle esibizioni canore di bambini, e dal 1994 al 2002 Viva Napoli, gara dedicata alla canzone partenopea nella quale fu affiancato nelle varie edizioni da Mara Venier, Massimo Lopez, Lello Arena, Loretta Goggi e Miriana Trevisan.

    Nel 1993/1994 condusse Festival italiano su Canale 5, sulla falsariga del Festival di Sanremo, con Paola Barale (prima edizione) e Antonella Elia (seconda edizione). In seguito si dedicò a La ruota mundial (1994), Ma l'amore sì (1996), Telemania (11 dicembre 1996-25 febbraio 1997), L'albero delle stelle (1998) e I tre tenori (29 novembre 1998), tributo a lui, Corrado e Raimondo Vianello quali pionieri della televisione italiana messo in scena da Maurizio Costanzo ed Enrico Mentana. Dall'ottobre 1994, inoltre, fu ideatore insieme con la moglie Daniela Zuccoli del programma d'informazione commerciale d' Italia 1 Grandi magazzini, di cui condusse la prima puntata[35] cedendo poi il testimone a Marta Flavi, Paola Barale, Marco Predolin e Natalia Estrada.

    Nel 1996 fondò, con la moglie e i figli, la Bongiorno Production, casa di produzione che produce programmi come Bravo Bravissimo Club, Viva Napoli, Allegria!, Mezzogiorno di cuoco. Nel 1997 ritornò alla presentazione del festival di Sanremo. Dal 3 luglio al 18 settembre 1999 e dall'8 luglio al 16 settembre 2000 ha condotto Momenti di gloria, insieme con Ellen Hidding, trasmissione in cui cantanti non professionisti potevano incarnare il proprio cantante preferito. Questo format, già alla base del Re per una notte con Gigi Sabani, di cinque anni prima, è stato in seguito ripreso dal 18 giugno al 23 luglio 2005, con il titolo Sei un mito e la conduzione di Roberta Capua e di nuovo l'11 novembre 2008 con il titolo È nata una stella...gemella condotto da Lorella Cuccarini.

    Nel 2000 ha condotto su Canale 5, insieme con Antonella Elia, Qua la zampa!, trasmissione dedicata a cani, gatti e altri animali domestici, e, il 29 settembre dello stesso anno, Ricomincio da 20, serata per celebrare i vent'anni della rete ammiraglia Mediaset. Dall'11 giugno al 22 settembre 2001 ha condotto Paperissima Sprint, al posto di Striscia la notizia, affiancato dal Gabibbo e da Antonella Mosetti, nella stagione 2002/2003 Voci dalla montagna.

    Il passaggio a Sky Italia e ultime attività
    Nelle ultime stagioni televisive, dopo la chiusura della celebre Ruota della fortuna, Bongiorno si è dedicato alla conduzione di due quiz di successo su Rete 4: Genius, dedicato ai bambini, andato in onda dal 6 novembre 2003 all'8 gennaio 2004 in prima serata e dal 2 febbraio 2004 al 21 aprile 2006 al pomeriggio, e, dal 4 maggio all'8 giugno 2006, dal 10 ottobre al 22 novembre 2006 e dal 5 aprile al 24 maggio 2007, il suo ultimo telequiz, Il migliore, in cui varie categorie di persone si sfidavano in domande di cultura generale. Nello stesso periodo ha formato una coppia affiatata insieme con Fiorello, esperienza incominciata a seguito di alcune imitazioni comiche su Mike dello showman siciliano a Viva Radio 2. Da quel momento Mike è spesso ospite di Fiorello in TV e radio, e insieme saranno anche testimonial di alcuni spot pubblicitari, che continueranno a essere messi in onda anche dopo la sua morte.[36] Il 20 settembre 2007 è tornato in Rai per la conduzione della 68ª edizione di Miss Italia su Rai 1 insieme con Loretta Goggi. Il 28 novembre dello stesso anno venne intervistato da Bruno Vespa nella trasmissione Porta a Porta, raccontando la sua storia alla presenza di molti personaggi televisivi che gli erano stati a fianco durante la sua carriera. Dal 14 aprile 2008 ha condotto L'offerta del mese sul canale Mediashopping.

    Il 3 maggio 2009 venne intervistato da Fabio Fazio nella sua trasmissione Che tempo che fa, lamentando di essere stato licenziato senza preavviso da Mediaset e di non esser più stato contattato da mesi da Silvio Berlusconi, né per il rinnovo del contratto, né per semplici saluti. Vantò più volte con Fazio la propria salute ed energia, annoverando anche la longevità di molti suoi parenti e antenati (ironia della sorte, morirà 4 mesi dopo)[37]. Le sue ultime apparizioni televisive sono state come concorrente in due programmi di Sky Uno: Cash Taxi il 26 maggio 2009, giorno del suo 85º compleanno[38] e Sei più bravo di un ragazzino di 5ª?, nella prima puntata vip della trasmissione, risalente al 3 settembre 2009[39], meno di una settimana prima della morte del conduttore.

    La morte, il funerale, la Fondazione Mike

    La chiesa di Santa Maria al Lazzaretto di Vittuone, luogo presso il quale è stata ritrovata la bara di Mike Bongiorno dopo il trafugamento

    La testa del fontanile Saretta presso la quale venne trovata la salma di Mike Bongiorno
    L'8 settembre 2009 Mike Bongiorno è morto improvvisamente, a causa di un infarto, a Monte Carlo, in una suite dell'Hotel Metropole, dove si trovava in vacanza con la moglie Daniela[40]. Aveva 85 anni. Il Consiglio dei ministri decise per i funerali di Stato[41], celebrati dal vescovo ausiliare Erminio De Scalzi il 12 settembre 2009 nel duomo di Milano, alla presenza di svariate personalità della politica e dello spettacolo e di circa 10.000 persone[42]. Il presentatore è stato tumulato nella tomba di famiglia, presso il cimitero di Dagnente. Il comune di Milano aveva offerto la disponibilità di una tumulazione nella cripta del Famedio del Cimitero Monumentale di Milano accanto ai più illustri cittadini milanesi, ma la famiglia ha declinato l'offerta. In occasione del primo anniversario della morte del presentatore, la famiglia ha presentato la Fondazione Mike Bongiorno; le donazioni ricavate da essa verranno devolute per scopi benefici[43]. Tra i progetti realizzati, il network Casa Allegria, una rete di luoghi per l'aggregazione per le fasce più fragili della società. Il 15 febbraio 2013, in occasione della quarta serata del Festival di Sanremo, venne inaugurata una statua che rende omaggio a Mike e presentato il progetto dal testimonial Pippo Baudo.


    Statua di Mike Bongiorno a Sanremo
    Il trafugamento e ritrovamento della salma
    Il 25 gennaio 2011 un gruppo di ignoti ladri trafugò la salma del presentatore dal cimitero di Dagnente, dove si trovava tumulata dalla sua morte. Dopo numerosi arresti e interrogatori di persone che chiedevano un riscatto, che risultarono tutte mitomani, il feretro fu ritrovato, ancora intatto, l'8 dicembre dello stesso anno nei pressi delle sponde del fontanile Saretta in periferia della campagna del comune di Vittuone, vicino a Milano.[45] I motivi del furto e i suoi autori sono tuttora ignoti e resta senza spiegazioni la totale assenza di richieste di riscatto. Al fine di evitare un ulteriore trafugamento, il 12 dicembre seguente la salma del presentatore è stata cremata nel Cimitero monumentale di Torino su decisione della moglie Daniela, in accordo con i figli, e le ceneri sono state disperse nelle valli del Cervino in Valle d'Aosta.[46] Lo stesso anno, anche la salma di Enrica Carello, madre di Bongiorno, venne traslata dal cimitero di Dagnente e tumulata al Cimitero monumentale di Torino nell'edicola di famiglia.

    Problemi di salute

    Mike Bongiorno, a causa dei molti sport praticati, ha subìto diversi danni fisici:

    una frattura del ginocchio sinistro quando aveva 16 anni a Sauze d'Oulx mentre praticava sci di fondo
    due fratture del malleolo sinistro, di cui una nel 1962 a Cervinia mentre scendeva lungo la pista del Bardonney
    una rottura del tendine del ginocchio sinistro
    un buco nel femore per una caduta da cavallo
    i gomiti rovinati per via delle botte procuratesi sui gomiti stessi con lo slittino durante la registrazione dello spot per una nota marca di grappa: ad esempio, Mike è stato operato con la rimozione della capsula sinoviale al gomito destro
    due vertebre schiacciate
    una frattura del femore, procurata il 1º febbraio 2002 nuovamente a Cervinia su una pista di fondo
    problemi di sordità a causa delle immersioni subacquee compiute
    Mike Bongiorno elencò e descrisse buona parte di questi problemi di salute durante la trasmissione I tre tenori, trasmessa su Canale 5 nel 1998[49].

    Le gaffe
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    Mike Bongiorno e Sabina Ciuffini durante l'ultima puntata di Rischiatutto il 25 maggio 1974 in una foto a colori
    Mike Bongiorno era noto anche per le sue ricorrenti gaffe, che potevano essere causate da semplici lapsus o da grossolane storpiature di alcune parole, ma che in molti casi lo portavano a incappare in facili doppi sensi di natura sessuale o a dire frasi fuori luogo nei confronti dell'interlocutore (un episodio accaduto più volte era quello in cui, rivolgendosi a una concorrente, chiedeva informazioni riguardo suo marito, per poi essere informato dalla donna di essere vedova). Tali gaffe sono diventate una sorta di marchio di fabbrica del presentatore, tanto da essere entrate nella memoria dei telespettatori di quegli anni ed essere riproposte in altre trasmissioni: ad esempio il programma Paperissima, nel corso delle sue edizioni, ha trasmesso numerosi blocchi costituiti da tali gaffe.

    Nel corso della sua carriera, non è mai stato chiarito se queste gaffe fossero frutto di una naturale ingenuità del presentatore o se invece fossero delle gag estemporanee (ad esempio, quando il conduttore insisteva su parole come "uccello" o "palla", fingendo di non capire perché il pubblico continuasse a ridere) in modo da creare dei piccoli momenti comici, grazie al doppio senso, nel corso della trasmissione. Inoltre, sebbene i suoi programmi fossero trasmessi quasi esclusivamente in differita, queste gaffe non vennero mai "tagliate" dalla versione finale, neppure quelle apparentemente più imbarazzanti.

    Quella che viene considerata la sua gaffe più nota è in realtà una leggenda metropolitana e fa riferimento ad un episodio mai avvenuto: durante una puntata del telequiz Rischiatutto, la campionessa in carica, Giuliana Longari, avrebbe sbagliato la risposta di una domanda di ornitologia (altre versioni indicano invece una domanda sul pittore Paolo Uccello) e il commento di Bongiorno sarebbe stato: «Ahi! ahi! ahi! Signora Longari [...] Mi è caduta sull'uccello!». Tale leggenda nasce probabilmente nel 1976 a causa della trasmissione satirica L'altra domenica di Renzo Arbore, in cui il presunto incidente veniva usato nelle gag che ironizzavano sui quiz televisivi. Il mito di quella ipotetica battuta potrebbe essere stato ispirato dalla puntata del 17 maggio 1973, quando furono poste ai concorrenti (tra i quali vi era una donna, Maria Luisa Migliari) alcune domande sull'ornitologia.[52] A nulla è servito il fatto che tale episodio sia stato smentito dai due protagonisti[53] o che non ne sia mai stato trovata la registrazione video. Esiste un filmato in cui Mike Bongiorno recita quella frase, che viene erroneamente considerato la prova di questo episodio; tuttavia quel filmato non è tratto da Rischiatutto, in quanto il conduttore appare visibilmente più vecchio, con un look diverso rispetto a quello degli anni '70 e il filmato è realizzato a colori (mentre tutte e cinque le edizioni del Rischiatutto furono trasmesse in bianco e nero). Lo spezzone risale agli anni ottanta ed è stato estratto da una scena più ampia, in cui Mike Bongiorno stava parlando di quell'episodio, citandone la frase[54].

    Imitazioni
    Il timbro di voce caratteristico e l'inconfondibile stile di conduzione hanno fatto sì che molti imitatori abbiano reinterpretato la personalità di Mike Bongiorno.

    Una delle imitazioni più celebri è quella di Alighiero Noschese, che trasformò il saluto «Allegria!» in «Allergia!». Uno dei suoi più noti imitatori era Gigi Sabani, che lo imitò anche nella canzone La fine del mondo, cantata al Festival di Sanremo 1989. Le caratteristiche più note del Mike Bongiorno di Sabani erano la pronuncia pedissequa di ogni parola anglosassone (es. "miche" per dire "Mike", "ieans" al posto di jeans oppure "blac iac" anziché black jack) e un forte risucchio al termine delle frasi, sebbene quest'ultimo fosse un'invenzione di Sabani stesso e non avesse riscontro nella realtà.

    L'imitazione di Massimo Lopez metteva in risalto invece l'atteggiamento paternalistico del presentatore; il Mike Bongiorno di Lopez conduceva la trasmissione con tale concentrazione da non curarsi minimamente né di cosa gli dicessero i concorrenti (interpretati dai colleghi de Il Trio, Anna Marchesini e Tullio Solenghi) né degli incidenti in studio, continuando come se nulla fosse successo; ad esempio, faceva partire il cronometro senza aver letto la domanda - con vane proteste da parte del concorrente -, apriva la busta numero «tre» anche se era stata scelta la «due», continuava a parlare del marito della concorrente nonostante lei ripetesse di essere nubile. Tale imitazione ricorda un episodio avvenuto durante il Festival di Sanremo 1966: la valletta Carla Maria Puccini finse di svenire in diretta, Mike capì che si trattava di un espediente per attirare l'attenzione su di sé e proseguì imperterrito. Il Mike di Lopez esordì in Tastomatto (1985), in una parodia del tipico quiz di Bongiorno; in Allacciate le cinture di sicurezza (1990) un interrogatorio in tribunale si trasforma improvvisamente in telequiz; in Viva Napoli l'imitazione di Massimo Lopez sostituiva il Mike originale mentre quest'ultimo usciva dallo studio «per andare a ritirare i risultati della gara»; un Mike più invecchiato è riproposto da Lopez ne La carica di 101 su Radio 101.

    Successivamente quella di Mike Bongiorno diventò un "classico" nel mondo delle imitazioni, tanto da essere spesso esageratamente standardizzata e con risultati altalenanti. Per questo, gli imitatori e i comici professionisti, smisero di imitarlo almeno fino alla seconda metà degli anni duemila, quando lo showman Fiorello, nel corso della trasmissione radiofonica Viva Radio 2 lo trasformò in un personaggio fisso dei suoi sketch. L'imitazione di Fiorello faceva leva sulla sua cordialità e pacatezza durante la trasmissione, aspetto noto agli addetti ai lavori, contrapposta alle esplosioni di rabbia con cui, fuori onda, reagiva a comportamenti poco professionali dei concorrenti o dello staff. Il Mike di Fiorello aveva a che fare con i piccoli concorrenti di Genius (interpretati da Enrico Cremonesi), dal comportamento impertinente e poco educato nei suoi confronti; nonostante il presentatore tentasse di nascondere il fastidio durante la trasmissione, quando partiva la pubblicità li sommergeva di insulti e minacce, con un effetto esilarante.

    Sarà proprio grazie a queste imitazioni che tra i due nascerà un sodalizio artistico e una grande amicizia, tanto che Fiorello stesso, pochi anni dopo, sarà uno degli oratori presenti al funerale del presentatore. Durante il suo discorso di commiato, Fiorello fece un'ultima imitazione dell'amico, pronunciando la frase "Se potesse parlare adesso mi direbbe: bravo, hai messo la cravatta!" e terminando con la battuta (pronunciata con la voce di Mike) "Hai visto? Mi hanno dato il duomo di Milano...a Baudo non l'avrebbero mica dato".


    La piastrella autografata da Mike Bongiorno sul muretto di Alassio
    Matrimoni e famiglia
    Mike Bongiorno ha avuto tre mogli:

    Rosalia Maresca, cantante lirica italoamericana cara ai Kennedy, sposata a New York l'11 aprile 1948. Il matrimonio è stato dichiarato nullo nel 1952 perché lei non voleva avere figli.
    Annarita Torsello, detta «la contestatrice», giornalista, sposata a Parigi l'11 ottobre 1968. La separazione è avvenuta, burrascosamente, nel 1970.
    Daniela Zuccoli (Milano, 13 maggio 1950), ex stilista (aveva fondato la maison Daniela Bongiorno), attualmente produttrice televisiva, sposata a Londra il 23 marzo 1972. Da questo matrimonio sono nati i tre figli:
    Michele Pietro Filippo (Milano, 21 agosto 1972), regista e produttore documentarista. Ha realizzato un documentario in quattro puntate sulle località degli Stati Uniti.
    Nicolò (Milano, 4 aprile 1976), regista e sceneggiatore. Ha curato la stesura della biografia del padre.
    Leonardo (Milano, 5 settembre 1989), imprenditore. È apparso come co-conduttore in Bravo Bravissimo Club, scritto e prodotto dai fratelli, accanto a Maria Teresa Ruta. Ha partecipato a due spot pubblicitari accanto al padre e a Fiorello.
    L'intera famiglia lavora in una casa di produzione fondata da Mike e Daniela e diretta da quest'ultima: la Bongiorno Production.

    Oltre ai tre matrimoni, Bongiorno ebbe alcune relazioni, tra cui le più note sono quelle con l'attrice e soubrette Flora Lillo, durata cinque anni (dal 1956 al 1961) e molto burrascosa e tormentata, tanto che, quando terminò, la Lillo tentò addirittura il suicidio per ben due volte[55] e quella, di poco successiva, con la cantante e presentatrice televisiva Vanna Brosio[56].

    Stile di conduzione e aneddotica
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    Questa sezione contiene «curiosità» da riorganizzare.
    Contribuisci a migliorarla integrando se possibile le informazioni all'interno dei paragrafi della voce e rimuovendo quelle inappropriate.
    Il successo dei suoi programmi, gli anni in televisione e l'affetto dei telespettatori gli sono valsi l'appellativo di "SuperMike".

    Quando capitavano imprevisti durante una registrazione Mike non esitava, talvolta, a prendersela con i concorrenti o col pubblico. Poche volte i programmi di Mike Bongiorno sono andati in onda in diretta; i suoi quiz sono sempre stati trasmessi in differita, con l'eccezione di Lascia o raddoppia? nelle ultime 15 puntate del remake del 1979 e di Flash. Questa soluzione viene adottata nel tempo da quasi tutti i quiz a cadenza giornaliera, per permettere la registrazione di più puntate in un solo giorno e per gestire problemi tecnici e imprevisti che potrebbero causare sforamenti di orario. Tuttavia le registrazioni di Mike Bongiorno non hanno quasi mai subito tagli, anche quando si sono verificati imprevisti più o meno spiacevoli. Gli unici tagli di cui si abbia notizia riguardano episodi troppo lunghi per essere trasmessi integralmente; in questi casi l'episodio è stato trasmesso in una versione ridotta, mentre quella integrale è stata proposta in altre sedi, come Striscia la notizia o Paperissima. A causa di questa scelta, negli anni, si sono verificati diversi episodi divertenti, spiacevoli o curiosi, che possono essere ritenuti una caratteristica dei programmi di Mike Bongiorno:

    È capitato diverse volte che Mike cacciasse dallo studio uno spettatore che riteneva colpevole di aver suggerito.
    In una puntata dell'edizione speciale di Lascia o raddoppia? del 1979, un concorrente selezionato per rispondere a domande sulla fisica quantistica, si dilungò nello spiegare in cosa consistesse tale materia. Mike Bongiorno gli disse che si stava perdendo tempo e che era il momento di passare alle domande e lui se ne andò, pronunciando la frase "Lascio tutto alla scienza!". Bongiorno si premurò di assicurare agli spettatori che non si trattava di una presa in giro, ma il comportamento del concorrente lasciò in molti il dubbio che fosse tutto combinato.
    In una puntata de La ruota della fortuna del 1992 una concorrente svenne per tre volte.
    Nella puntata di Telemike del 3 maggio 1990, durante il gioco finale, Mike notò che la concorrente Maura Livoli, al momento di rispondere alle ultime domande, guardava con insistenza verso il basso e chiese all'assistente Sabrina Gandolfi di andare a controllare. La concorrente nascondeva nella camicia alcuni fogli con appunti e fu immediatamente squalificata (venne proclamato campione l'altro concorrente); subì inoltre un duro rimprovero da parte di Mike, che disse infine di non volerle parlare altrimenti avrebbe potuto essere sgarbato nei suoi confronti. Maura Livoli reagì aggrappandosi a un altro concorrente e accasciandosi a terra, ma Mike non si scompose e disse che riteneva il comportamento una sceneggiata. La Livoli stessa citò successivamente in causa Mike, ma la perse.[57] Striscia la notizia ripropose la scena (insieme alla cacciata di uno spettatore che aveva suggerito nel corso della trasmissione Tutti x uno) e tacciò Mike Bongiorno di cinismo.
    Quando, a causa di un incidente stradale, morì Illy Reale, autore e giudice de La ruota della fortuna, erano già state registrate diverse puntate da mettere in onda nei giorni successivi alla morte. In accordo con la famiglia, gli interventi del giudice e i suoi scambi di battute non vennero tagliati dalle registrazioni. Il giorno successivo alla sua scomparsa, prima della messa in onda della puntata, Mike spiegò in diretta l'accaduto e il motivo per cui, per alcune puntate, il pubblico avrebbe ancora visto Illy Reale. Quando, diverse settimane dopo, andò in onda la prima puntata registrata dopo la sua scomparsa, Mike, visibilmente commosso, annunciò la notizia al pubblico in sala (che non sapeva nulla) e al pubblico a casa, dicendo che sapeva che avrebbero sentito quel messaggio solo molto tempo dopo.
    In una puntata di TeleMike dedicata all'eruzione dell'Etna, l'allora opinionista del programma Vittorio Sgarbi sostenne che dispiacersi per le case travolte dalla lava dell'Etna era ipocrisia, in quanto erano disabitate e simbolo di speculazione edilizia. Mike lo interpretò come un attacco verso gli abitanti della zona, che rischiavano di perdere le loro case, e ne nacque un'accesa discussione, con vari insulti da parte di entrambi. La lite andò in onda in versione ridotta, con una durata di quasi dieci minuti, e vennero censurate le parolacce. Anche questa scena andò poi in onda, a Striscia la notizia, in versione integrale.
    Luca Barbareschi realizzò una serie di scherzi (andati in onda nel programma Il grande bluff) presentandosi camuffato in diverse trasmissioni e interpretando un concorrente goffo e maleducato. In realtà molti dubitarono dell'efficacia del travestimento e si pensò che gli scherzi fossero combinati (ma non fu il caso di quello rivolto a Mike Bongiorno). Quando Barbareschi rivelò la sua identità, Mike, già alterato per tale comportamento, finse di non conoscerlo, senza risparmiargli alcune parolacce. La puntata andò in onda senza la lite.
    Spesso, come premio finale dei quiz di Mike Bongiorno, venivano assegnate delle pellicce (anche questo un aspetto che ha suscitato molte polemiche). Una concorrente vincitrice del gioco finale de La ruota della fortuna, rifiutò la pelliccia, dichiarandosi obiettrice di coscienza. Mike rimase perplesso mentre l'assistente Antonella Elia esultò e si congratulò con la concorrente. Appena terminata la registrazione, Mike rimproverò Antonella proponendone il licenziamento, convinto che avesse fatto sfigurare lo sponsor in quanto (come parte dello staff del programma) aveva reagito con netta opposizione ai prodotti dello stesso.
    Durante una intervista di Bongiorno a due wrestler, questi finsero di iniziare a provocarsi e a picchiarsi; per sbaglio uno dei due colpì di striscio Mike alla mascella, facendogliela sanguinare.
    In una puntata di Paperissima (che Mike ha anche condotto nella versione Sprint, la versione quotidiana del preserale, insieme con il Gabibbo e Antonella Mosetti) è comparso vestito da Topolino, ribattezzato per l'occasione "Mickey Mike".
    Durante la conduzione del premio cinematografico del David di Donatello 2005, insieme a Luisa Corna, Mike fu più volte vittima di imprevisti: il vincitore, il regista Roberto Faenza, nell'atto di ritirare il premio non fu riconosciuto dai due presentatori, mentre il premio vinto da Luca Bigazzi (assente alla cerimonia) fu ritirato dal suo produttore; Mike contestò duramente e accusò gli autori del programma.
    Nel 2007 ebbe un acceso diverbio con Valerio Staffelli, inviato di Striscia la notizia. Questi voleva consegnargli un Tapiro d'Oro in seguito alla vicenda riguardante Miss Italia, e Mike, di cattivo umore e intento a recarsi in studio per registrare una telepromozione, gli strappò il tapiro dalle mani e lo gettò a terra, riducendolo in pezzi. La guardia del corpo del presentatore invitò fortemente Staffelli ad andarsene e Mike disse addirittura di voler chiamare le guardie. Qualche settimana dopo, durante l'inaugurazione della mostra per il ventennale di Striscia, Bongiorno fece pubblica ammenda, scusandosi e dichiarando ironicamente di volere un altro Tapiro d'Oro, perché quello che avevano cercato di consegnargli "gli era caduto dalle mani". Dietro di lui, a sua insaputa, era presente Valerio Staffelli, che gliene consegnò un altro. Furono mostrate entrambe le scene.
    Nella sua biografia, Indro Montanelli ricorda come Bongiorno (addetto alla lavanderia) assistesse gli altri detenuti nello scambiarsi messaggi, quando entrambi erano incarcerati nel carcere di San Vittore;[58] ricorda inoltre che agì da intermediario nel proporre all'allora direttore de Il Giornale una collaborazione con il nascente telegiornale di Telemontecarlo.[59]
    Quando Silvio Berlusconi decise di passare da imprenditore televisivo locale a produttore nazionale, chiamò Mike, che allora lavorava in Rai, e gli chiese quanto guadagnasse in un anno. Bongiorno replicò: «26 milioni». Il Cavaliere gli mostrò un assegno da 600 milioni e Mike chiese stupito quanti anni avrebbe dovuto lavorare per raggiungere tale cifra; Berlusconi gli rispose che quello era il compenso di un solo anno di lavoro alla sua televisione e che se fosse passato alle TV commerciali, avrebbe guadagnato sempre queste cifre grazie agli sponsor. Fu proprio questo episodio a convincere Mike a lasciare definitivamente la Rai. Con i soldi del suo primo contratto Fininvest Bongiorno comprò una nuova automobile e cambiò i quadri alle pareti di casa. Poi telefonò entusiasta ad alcuni colleghi, Raimondo Vianello, Sandra Mondaini e Raffaella Carrà.
    Le vallette
    Nel corso della sua lunga carriera Mike Bongiorno era solito farsi affiancare da vallette e collaboratrici di studio. Alcune di loro affiancavano il conduttore in più trasmissioni.

    Maria Giovannini in Lascia o raddoppia? (1955) e Festival di Sanremo (1963)
    Edy Campagnoli in Lascia o raddoppia? (1955-1959) e Festival di Sanremo (1963)
    Rossana Armani al Festival di Sanremo (1963)
    Giuliana Copreni al Festival di Sanremo (1963)
    Alba Rigazzi in La fiera dei sogni
    Gilda Giuffrida in La fiera dei sogni
    Milena Manni in La fiera dei sogni (1965-1966)
    Anna Identici in La fiera dei sogni (1965-1966)
    Anna Marchetti in La fiera dei sogni (1965-1966)
    Giulia Shell in La fiera dei sogni
    Vanna Brosio in La fiera dei sogni
    Giuliana Lojodice al Festival di Sanremo (1964)
    Grazia Maria Spina al Festival di Sanremo (1965)
    Paola Penni in La fiera dei sogni (1963-1964) e Festival di Sanremo (1966)
    Carla Maria Puccini al Festival di Sanremo (1966)
    Renata Mauro al Festival di Sanremo (1967)
    Gabriella Squillante al Festival di Sanremo (1968)
    Sylva Koscina al Festival di Sanremo (1972)
    Gabriella Farinon in Un disco per l'estate (1971) e Festival di Sanremo (1973)
    Sabina Ciuffini in Rischiatutto (1970-1974) e Festival di Sanremo (1975)
    Paola Manfrin in Scommettiamo? (1976-1977)
    Patrizia Garganese in Scommettiamo? (1977-1978)
    Maria Giovanna Elmi al Festival di Sanremo (1977)
    Anna Maria Rizzoli al Festival di Sanremo (1979)
    Patricia Buffon (figlia di Edy Campagnoli) in Lascia o raddoppia? (1979)
    Fabrizia Carminati in I sogni nel cassetto (1979-1981), Bis (1981-1983), SuperBis (1982), Gran premio internazionale della TV (1984)
    Fiorella Pierobon in Bis (1983-1984) e Gran premio internazionale della TV (1985)
    Gabriella Golia in Gran premio internazionale della TV (1984-1985)
    Cinzia Lenzi in Gran premio internazionale della TV (1984-1985)
    Alessandra Buzzi in Gran premio internazionale della TV (1985)
    Susanna Messaggio in Bis (1984-1990), Gran premio internazionale della TV (1985), Parole d'oro (1987), TeleMike (1988-1989)
    Carol Alt al Gran premio internazionale della TV (1987)
    Renèè Simonsen al Gran premio internazionale della TV (1987)
    Sabrina Gandolfi in TeleMike (1989-1990)
    Ylenia Carrisi in La ruota della fortuna (1989)
    Paola Barale in La ruota della fortuna (1989-1995), La ruota d'oro (1994-1995), La ruota mundial (1994), Tutti x uno (1992-1993), Festival italiano (1993)
    Tarità Catullè in Bravo, bravissimo (1993)
    Roberta Capua in La ruota della fortuna (estate 1995)
    Antonella Elia in Festival italiano (1994), La ruota della fortuna (1995-1996), Bravo, bravissimo (1995), Premio Mozart (1996), Ma l'amore si (1996), Qua la zampa! (2000)
    Claudia Grego in La ruota della fortuna (1996-1997), Bravo, bravissimo (1996), Telemania (1996)
    Ana Laura Ribas in La ruota della fortuna (1997)
    Valeria Marini al Festival di Sanremo (1997)
    Miriana Trevisan in La ruota della fortuna (1997-2002), Bravo, bravissimo (1997-2001), Piccoli Mozart (1997), Viva Napoli (1998-2002), Tutti in allegria! (2001)
    Ellen Hidding in Momenti di gloria (1999-2000)
    Antonella Mosetti in Paperissima Sprint (2001)
    Nancy Comelli in La ruota della fortuna (2002-2003) e I consigli di Mike (2003-2005)
    La passione per il calcio
    Per oltre 70 anni Mike Bongiorno è stato tifoso della Juventus. Nel gennaio del 2003 ha presentato uno speciale in prima serata su Rai 1, Una squadra per amico[60], condotto insieme con Martina Colombari, che aveva come ospiti gli allora giocatori della squadra bianconera, insieme con l'allenatore dell'epoca, Marcello Lippi. La serata era per beneficenza, a favore di un ospedale pediatrico, l'Istituto Giannina Gaslini di Genova.

    Laurea "honoris causa"
    Nell'autunno 2007 Mike Bongiorno è stato insignito della laurea specialistica honoris causa in televisione, cinema e produzione multimediale presso la IULM di Milano. In tale occasione, il 14 dicembre, ha tenuto una lectio magistralis di quaranta minuti.
    Presso la stessa università, gli è stata dedicata un'aula, posta al quarto piano dell'edificio 1.

    Canzoni scritte da Mike Bongiorno

    Anno Titolo Autori del testo Autori della musica Interpreti
    1963 Il domani è nostro Mike Bongiorno, Adolfo Perani Tony De Vita Pino Donaggio
    1966 E lei ti aspetterà Mike Bongiorno, Adolfo Perani Pino Calvi I Giganti
    1976 Sogno Mike Bongiorno, Ludovico Peregrini, Mino Reitano, Franco Reitano Bruno Longhi, Mino Reitano Mino Reitano
    1976 Tu, dolcemente Mike Bongiorno, Ermanno Capelli, Mino Reitano, Franco Reitano Bruno Longhi, Mino Reitano Mino Reitano
    1976 Scommettiamo? Mike Bongiorno, Alberto Nicorelli, Ludovico Peregrini, Dante Pieretti Dante Pieretti Le Piccole Ore
    1976 Io ti lascio, Maria Mike Bongiorno, Claudio Damiani, Ludovico Peregrini Dante Pieretti Le Piccole Ore
    1978 Donna donna mia Mike Bongiorno, Toto Cutugno, Ludovico Peregrini, Dante Pieretti Toto Cutugno Toto Cutugno
    1979 Anche un uomo Mike Bongiorno, Anselmo Genovese, Ludovico Peregrini, Alberto Testa Alberto Testa Mina
    1981 Che bella sera Mike Bongiorno, Ludovico Peregrini, Franco Reitano, Mino Reitano Mino Reitano Mino Reitano
    1983 Amico è Mike Bongiorno, Sergio Bardotti, Nini Giacomelli Dario Baldan Bembo Dario Baldan Bembo e Caterina Caselli
    1983 Cammina cammina Mike Bongiorno, Sergio Bardotti Dario Baldan Bembo Dario Baldan Bembo
    1983 Voci di città Mike Bongiorno, Sergio Bardotti, Nini Giacomelli Dario Baldan Bembo Dario Baldan Bembo
    1983 Ogni volta che cerco la luna Mike Bongiorno, Sergio Bardotti, Nini Giacomelli Dario Baldan Bembo Dario Baldan Bembo



    Nicolò Bongiorno racconta papà Mike: “La sua allegria vive in me”

    nicolobongiorno-mike


    Intervistato da Famiglia Cristiana, il secondogenito di Mike Bongiorno ha raccontato chi era suo padre alle soglie di una data molto importante, l’8 settembre 2019, dieci anni dalla sua scomparsa. La passione per i viaggi e quella per l’avventura, entrambe ereditate da papà Mike, e poi il suo mantra: “Allegria”, non era solo un motto ma un vero e proprio stile di vita dello storico conduttore.


    Nicolò Bongiorno, 43 anni, è il secondogenito di Mike Bongiorno. Intervistato da Famiglia Cristiana, raggiunto dopo un lungo viaggio in India, dove ha girato un documentario, Nicolò ha raccontato chi era suo padre alle soglie di una data molto importante, l'8 settembre 2019, quando saranno passati 10 anni dalla sua scomparsa. La passione per i viaggi e quella per l'avventura, entrambe ereditate da papà Mike, e poi il suo mantra: "Allegria", non era solo un motto ma un vero e proprio stile di vita per Bongiorno.

    Le parole di Nicolò Bongiorno
    Il re del quiz televisivo ha segnato profondamente la crescita e l'umanità di Nicolò Bongiorno, elementi che riflette nella sua opera di documentarista. Lo ammette candidamente: "Se faccio questo lavoro, in buona parte lo devo a lui". Ogni estate, papà Mike portava Nicolò, Michele (47 anni, il maggiore) e Leonardo (29), negli States per visitare i fantastici parchi nazionali: "Conservo ricordi bellissimi di tutti gli incontri e le avventure che abbiamo vissuto". Quando Nicolò nacque, Mike Bongiorno era in tv con un celebre spot della grappa Bocchino realizzata in cima al Cervino: "Sempre più in alto", recitava lo spot e Nicolò conserva ancora quell'immagine: "Da bambino tenevo in cameretta il poster con quell’immagine. E la conservo ancora. Appassionato di alpinismo, Mike Bongiorno arrivò nel 2001, a 77 anni, a sfidare il Polo Nord su due slitte trainate da 14 cani.

    Aveva una tempra eccezionale e una continua voglia di mettersi in gioco e di esplorare strade nuove, anche da un punto di vista professionale. Basti ricordare la sua scommessa di lasciare la Rai per le nascenti Tv di Berlusconi. Fu il primo a farlo.



    Ricorda ancora Nicolò di Mike, "un padre che sapeva essere severo e che dava un'importanza fondamentale alla famiglia: faceva di tutto per stare con noi".

    L'esperienza della Seconda Guerra Mondiale
    Mike Bongiorno ha vissuto l'esperienza della Seconda Guerra Mondiale. Fu catturato da partigiano e condannato a morte dai nazisti, successivamente rinchiuso in un lager austriaco. Un periodo che Mike Bongiorno non amava ricordare:

    Quando eravamo piccoli, papà non amava ricordare quel periodo. Lo ha fatto quando nel 2007 abbiamo scritto insieme la sua autobiografia, "La versione di Mike". Quella prova così drammatica fu poi decisiva per il suo futuro: fu chiamato in radio per la prima volta proprio per raccontare la sua esperienza di prigioniero di guerra. In quei mesi trascorsi insieme ho scoperto molte cose di papà.

    Bersagliato dagli intellettuali, Mike Bongiorno si prese le sue rivincite nel tempo: "Mike, lei ha insegnato l'italiano agli italiani", disse al tempo il presidente dell’Accademia della Crusca Francesco Sabatini. Poi la laurea honoris causa conferitagli dallo Iulm, come racconta Nicolò: "Papà andava molto fiero di questi riconoscimenti, perché erano il frutto del suo duro lavoro".

    fonte:https://tv.fanpage.it

     
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    Mike Bongiorno, raccontare la tv con il coraggio della semplicità




    Il conduttore ha sempre scelto il punto di vista del «semplice», diventando facile preda degli entomologi dell’ovvio



    A differenza di molti suoi colleghi, Mike ha interpretato il mestiere con scrupolo, al limite della meticolosità; nel fare e nel raccontare la tv, ha sempre scelto il punto di vista del «semplice». Per questo, fin dagli inizi della sua carriera, ha continuato a produrre — un po’ per carattere, un po’ per mestiere — gaffe, bizze, goffaggini, battute che hanno garantito un richiamo popolare non meno forte di quello esercitato dai giochi proposti. Anche se la celeberrima battuta rivolta a una concorrente («Ahi, ahi signora Longari, lei mi è caduta sull’uccello!»), non è mai stata pronunciata. Attribuita a lui, però, è diventata più vera del vero, una leggenda metropolitana. Per il coraggio della semplicità, Mike è sempre stato facile preda degli entomologi dell’ovvio. Ma dire che era mediocre, ignorante, succube degli esperti, prodigioso gaffeur privo di umorismo era anche un modo cifrato di avvertire i fans che il loro idolo era lo specchio di una qualità antica: l’aurea medietà (la caratteristica più ragguardevole dei media), quel buonsenso che contribuisce a rendere più saggi gli uomini.

    Non è facile esercitare la propria grandezza nelle cose ritenute di poco conto. Si portava dietro un cruccio, la famosa «Fenomenologia di Mike Bongiorno», un tópos del pezzo di costume e della ricerca sociologica sulle comunicazioni di massa. Mike è stato considerato un evento aurorale su cui fondare una mitologia negativa: le sue apparizioni televisive sono come la fodera invisibile della mediocrità, del ludibrio della cultura, della mancanza di curiosità, dell’immobilismo: «Lo spettatore vede glorificato e insignito ufficialmente di autorità nazionale il ritratto dei propri limiti», scriveva Umberto Eco. Certo, quell’articolo è stato un pezzo di bravura, un’analisi inconsueta, un divertissement intelligente. Ma nei confronti di Mike, e della cultura pop, per una volta Eco si era fatto vincere dal moralismo.

    www.corriere.it/

     
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