Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Parafrasi: "Italy" di Giovanni Pascoli da II a VIII

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline
    Parafrasi: "Italy" di Giovanni Pascoli da II a VIII
    di vincenzo.c (Medie Superiori) scritto il 07.03.20

    Italy è un poemetto composto da 450 versi divisi in due canti, con il sottotitolo Sacro all’Italia raminga. Giovanni Pascoli scrisse quest’opera nel 1904 ispirandosi alle vicende di una famiglia di contadini di Castelvecchio costretta a emigrare negli Stati Uniti. La poesia evidenzia la perdita di identità, l’estraneità e l’incomprensione fra chi è partito e i familiari rimasti in patria a conservare arcaiche tradizioni. Pascoli racconta la storia della piccola Maria-Molly, malata di tisi, riportata in Italia dal lontano Ohio per essere curata.
    II
    Salivano, ora tutti dietro il nonno, la scala rotta. Il vecchio lupo in basso non abbaiò: scondinzolò tra il sonno.
    E tentennò sotto il lor piede il sasso davanti all'uscio. C'era sempre stato presso la soglia, per aiuto al passo. E l'uscio, come sempre, era accostato. Lì dentro, buio come a chiudere gli occhi. Ed era buia la cucina accanto. La mamma? Forse scesa per due pezzi di legna da arder...forse in capanna a mungere...No, era al focolare sopra i due ginocchi. Aveva pulito rispettivamente la mangiatoia e lo strumento di legno posto sopra la mangiatoia, sul quale si colloca il fieno per gli animali; ora, accendeva...Udì il suono del fuoco: era in ginocchio, disse la preghiera. Appariva nel buio a poco a poco. E negli stecchi lei soffiò, mezzo arsi; e le sue rughe, apparvero al barlume. E raccattava, senza ancor voltarsi, tutta turbata, avanti a sé, la mamma, rami di potatura, fusti della canapa, sparsi sul focolare. E si levò la fiamma.
    III
    E i figli la rividero alla fiamma del focolare, curva, sfatta, pallida.
    Ed accostando agli occhi, essa, la punta del grembiule; con un fil di voce . I muri grezzi apparvero col banco vecchio e la vecchia tavola di noce. Di nuovo, una stampa americana dove si vede un uomo di colore con una lenza da pesca. Evidentemente un dono dai figli. Tutto era vecchio, scuro. S'udiva il soffio delle vacche, e l'odore di muffa, di chiuso e di vecchio della capanna empiva l'umile dimora. Beppe sedé col capo indolenzito tra le due mani. La bambina bionda ora indicava qua e là col dito. Parlava e la sua nonna, tremebonda, stava a sentire. Parlava la sua lingua d'oltremare
    IV
    Maria guardava. Aveva gli zigomi arrossati, aveva lacrime lontane negli occhi, un colpo ad or ad or di tosse. La nonna intanto ripeteva: parole che assomigliavano a una lingua straniera ma non lo erano Un bianco tovagliolo logoro metteva sulla tavola ed affettava il pane. Pane di casa e latte appena munto. E qui Beppe soggiungeva compunto
    Oh! no: non c'era lì né la torta con gli aromi né tutto il resto. Ruppe in un gran pianto Oh! no: starebbe in Italy sin tanto ch'ella guarisse: un mese o due, povera Molly! e Joe godrebbe di questo riposo e svago dopo il lavoro! Muggiva il vento che scendeva dai colli bianchi di neve. Lei mangiò poi muta fissò la fiamma con gli occhioni umili di pianto. Venne, sapendo della lor venuta, gente, e qualcosa rispondeva a tutti Joe, grave Il vento di tramontana discendeva con sordi brontoli. Ognuno si godeva i cari ricordi, cari ma perché ricordi: quando sbarcati dai mari sconosciuti scorrevano le terre ignote con il richiamo del venditore ambulante in bocca, a guadagnare soldi per farsi un campo, per rifarsi un nido...
    VI
    Un campettino da vangare, un nido da riposare: riposare, e ancora gettare in sogno quel lontano grido: Volete comprare ... per Chicago e Baltimora, comprare figurine ... per Troy, Memphis, Atlanta, con una voce che te stesso ancora: a buon mercato!... nella notte, solo in mezzo a tanta gente; a buon mercato! a buon mercato! tra il frastuono della grande metropoli che opprime; a buon mercato!... Finalmente un altro odi, che canta... Sentendo la voce di un compatriota che canta, all'emigrante sembra di essere tornato in patria, e di udire il verso del gallo appollaiato sul mucchio del concime. La voce di un altro tra i presenti che era stato anch'egli in America, interviene a sottolineare gli aspetti positivi del paese straniero, dopo quelli negativi: quando arriva il gelo, al calore della stufa a carbone!. O va per via, battuto dalla pioggia. Trova una fattoria; e mostra il suo cesto con la mercanzia. Un uomo compra tutto e gli dà anche ospitalità. Diceva alcuno; ed assentiano al detto gli altri seduti entro la casa nera, più nera sotto il bianco orlo del tetto. Uno guardò la piccola straniera prima non vista, muta, che tossì. Ella negò severa
    VII
    La mamma allora con le dita magre la lana che la filatrice trae dalla rocca prima di raccoglierla sul fuso. La civiltà industriale appare alla contadina in una luce favolosa, perché per lei producetutto quel filo così rapidamente è un prodigio che possono compiere solo le fate, e s'indugiava a lungo nel suo cantuccio presso il focolare.. Vedeva le mille fate nelle grotte illuminate. A lei faceva il fungo la lucernina nell'oscura notte.
    VIII
    Metro: terzine di endecasillabi a rime incatenate (ABA, BCB ecc.) con un verso di chiusura per ogni "capitolo".
     
    Top
    .
0 replies since 17/11/2022, 20:14   2940 views
  Share  
.