Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Unicorno..fra fantasia e realta'

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline

    Unicorno vero: cosa sappiamo dell’animale mitico


    L’unicorno è un animale leggendario molto affascinante che ha accompagnato storie e leggende per gran parte della storia dell’umanità.




    Le narrazioni su questo animale mitico esistono in tutto il mondo e hanno suggestionato generazioni, ma ovviamente non esiste alcuna prova scientifica sulla loro esistenza.

    Simbolo di purezza e nobiltà, l’unicorno è diventato un’icona del mondo fiabesco e un’immagine tremendamente pop, che molto spesso sfiora nel kitsch.


    Ma cosa c’è di vero sulla storia dell’unicorno? Cerchiamo di approfondire le verità e i miti dietro questa creatura.



    L’unicorno vero



    L’unicorno vero è in realtà un animale che viene chiamato elasmoterio, che sarebbe un genere estinto di rinoceronte che possedeva un grosso corno posizionato sul cranio. Le fattezze di questo animale hanno dato vita ai miti sugli unicorni.

    La scoperta di tutto questo la dobbiamo a un gruppo di ricercatori della Tomsk State University in Russia, che hanno datato il fossile a circa 29 mila anni fa: questo significa che questo tipo rinoceronte è entrato a contatto con l’uomo, al contrario di quanto si pensava prima, e cioè che fosse andato completamente estinto circa 350 mila anni fa. L’idea è che l’area geografica intorno alla Siberia Occidentale abbia costituito delle condizioni ecologiche particolarmente favorevoli al proseguimento della vita degli unicorni.

    L’unicorno e i Vichinghi

    L’unicorno è stato sempre venerato, in quanto la credenza diffusa in tempi antichi era quella per cui il corno fosse un bene prezioso, dato in dono a re e regine perché considerato una panacea contro tutti i mali fisici, oltre ad essere considerato il perfetto trattamento contro un ipotetico avvelenamento.

    Questo è il motivo per cui i Vichinghi in tempi antichi ne approfittarono per vendere zanne di narvalo ai nobili a caro prezzo, come se fossero corni di unicorni. La popolarità di questa pratica diventa sempre più diffusa, ed così infatti che la credenza riguardante i poteri curativi cresceva sempre di più, e la nobiltà pagava somme mentre maggiori per avere qualsiasi tipo oggetto costruito, in realtà, con le zanne di narvalo.

    L’unicorno e la cultura di massa
    Come abbiamo detto, la figura dell’unicorno è diventata tremendamente pop, e le sue apparizioni nella cultura di massa sono innumerevoli. Possiamo citare, ad esempio, la sua comparsa nel primo capitolo della saga di Harry Potter, il cui sangue avrebbe il potere di rendere immortale chiunque lo beva. Oppure possiamo pensare alla copertina dell’album di Lady Gaga, Born This Way, dedicandoci anche diverse canzoni.

    Nel cinema e nella musica sono innumerevoli gli esempi, ma ci limitiamo a citare il fatto che nella comunità LGBT l’unicorno è diventato un simbolo e un meme, ribaltando il sottotesto religioso e elevandolo a simbolo generico di libertà.




    L’unicorno nell’araldica
    Nella araldica, ossia la disciplina che studia e analizza la storia degli stemmi e dei blasoni, l’unicorno è una figura chimerica raffigurata secondo la tradizione, ma che presenta gli zoccoli biforcati del cervo e del bue, spesso con la coda di leone e la barba sotto la gola. Questo tipo di simbolo, comune soprattutto tra gli elementi esterni ad uno scudo, rappresenta forza, vittoria e castità. È stato uno dei simboli più antichi della Casa d’Este, ed è simbolo-emblema della Scozia, e compare come supporto agli stemmi di Regno Unito e Canada.

    Simbolismo dell’unicorno
    L’unicorno ha assunto nel tempo diversi significati simbolici dal medioevo. Allora, infatti, era simbolo di umiltà, in quanto animale piccolo ma invincibile. Il corno, stava a simboleggiare la presenza del divino in questa creatura. L’insieme dei due elementi (il manto bianco, la purezza, e il corno, l’arma), simboleggia, secondo la tradizione cristiana, la Vergine fecondata dallo Spirito Santo. L’animale mitico, quindi rappresenterebbe l’incarnazione del volere di Dio.

    fonte:https://www.esquire.com/



    Unicorno, la storia e le leggende sull’animale mitologico più amato


    Gli unicorni non passano mai di moda, la sua figura misteriosa e ambivalente piace a tutti ed è una fonte inesauribile di ispirazione.


    La sua figura misteriosa e ambivalente è una fonte inesauribile di ispirazione, arrivando a simboleggiare dalla libertà e il potere alla tenerezza.

    Gli unicorni non passano mai di moda. Nonostante quest’antica creatura mitologica nel corso della storia abbia mutato la sua simbologia, si mantiene ancora nella nostra iconografia. Infatti, oggi la figura mitica dell’unicorno è presente nella letteratura fantastica, nei cartoni animati, nel cinema, nel mondo dei giocattoli, nei nostri vestiti e perfino le start up, le minoranze sessuali e le relazioni poliamorose si sono appropriate del suo simbolismo.

    Il suo nome proviene dal latino unicornis, che deriva a sua volta dal prefisso uni e dal sostantivo cornu, “un solo corno”. A differenza dell’immaginario comune, l’unicorno non sempre è stato considerato un’animale mitologico. Già dai tempi antichi si parlava di un animale di enormi dimensioni e con un corno sulla fronte, e i greci lo menzionavano come un essere reale ma esotico, poiché credevano vivesse in India.

    Il corno dell’unicorno, rimedio universale

    corno-unicorno

    Se l’unicorno è stato venerato, il suo corno ancora di più. Infatti era considerato un bene molto prezioso e un dono comune per re e regine (i quali credevano realmente nella loro esistenza) poiché considerato una panacea. Gli venivano attribuite infatti proprietà curative e magiche ed era ritenuto come l’antidoto perfetto per il trattamento degli avvelenamenti.

    Secondo un’antica leggenda “una volta un serpente andò a un abbeveratoio e avvelenò l’acqua, ma poi apparve un unicorno, immerse il suo corno nell’acqua e la purificò per il bene di tutti gli animali”. Anche se era un animale dai grandi poteri magici e avrebbe potuto fare tutto ciò che desiderava, questo mito ci dimostra come il suo unico volere fosse fare del bene e proteggere tutte le specie.

    L’origine dell’unicorno

    unicorno


    L’unicorno è uno dei miti più antichi e affascinanti della storia. Diverse sono le teorie riguardo l’origine di questo leggendario personaggio, ecco alcune di queste:

    Rinoceronti o unicorni?
    Quando i greci, i romani e i macedoni visitarono l’India, scambiarono i rinoceronti per unicorni. Così scrive lo storico Ctesia nel V secolo a.C. “in India ci sono degli asini selvatici grandi come cavalli o forse di più; le loro teste sono rosso scuro e gli occhi sono blu scuro. Hanno un corno sulla fronte lungo quasi mezzo metro”. Cinquecento anni dopo, anche Plinio il Vecchio ne ammette l’esistenza. Entrambi descrivono una combinazione tra il rinoceronte bianco visto nelle campagne indiane e il narvalo dei mari del Nord.

    La furbizia dei Vichinghi e la sfortuna del narvalo
    Grazie alla credenza diffusa degli unicorni, i nordici ne approfittarono per vendere ai nobili zanne di narvalo come se fossero corni di questo animale mitologico. Nel corso dei secoli, la credenza dei poteri curativi dei corni cresceva sempre di più e la nobiltà pagava grosse somme di denaro per polveri, bicchieri e posate realizzate con le “corna di unicorno” utilizzate poi per proteggersi dall’avvelenamento poiché si credeva che i manici delle posate di questo materiale si annerissero al contatto con sostanze pericolose nel cibo. Così l’astuzia dei Vichinghi aiutò la leggenda degli unicorni a diventare ancora più grande. (LEGGI anche: Questo narvalo rimasto ‘orfano’ è stato adottato dai beluga (VIDEO))

    Il capriolo-unicorno di Prato
    Vi ricordate che nel 2008 un capriolo-unicorno commosse l’Italia? Il giovane esemplare maschio, che al posto delle corna biforcate possedeva un unico corno al centro della fronte, si era presentato nel Centro di Scienze Naturali di Prato, in Toscana. Si ritiene che la scoperta di questo animale possa essere accaduta più volte nella storia, ed è per questo che gli uomini di quel tempo avrebbero potuto confondere il suo avvistamento con l’origine degli unicorni.

    “… l’unicorno, in quanto specie, non esiste in natura, ma può essere unicamente e raramente un fenomeno di anomalia morfologica come quello nato al Centro di Scienze Naturali”, scrisse all’epoca in un comunicato il centro.


    L’unicorno siberiano

    unicorno-siberiano

    Nelle praterie dell’Eurasia, un animale di notevoli dimensioni con un corno prominente sulla fronte potrebbe aver dato origine al mito degli unicorni. Parliamo dell’elasmoterio, una specie estinta di rinoceronte, conosciuta anche come “l’unicorno siberiano”.

    Si credeva che questo grande mammifero fosse scomparso 200.000 anni fa, ma un studio, pubblicato sulla rivista Nature Ecology and Evolution, indica come questo antico rinoceronte gigante e peloso dell’era glaciale, sia sopravvissuto fino ad almeno 39.000 anni fa e che la sua scomparsa potrebbe essere collegata alla riduzione delle praterie e della steppa in cui viveva a causa di al cambiamento climatico. Lo studio quindi ha aperto alla possibilità che questo animale abbia potuto avere contatti con gli esseri umani, generando così l’ipotesi che abbia avuto origine con lui il mito degli unicorni.

    La simbologia nell’attualità dell’unicorno
    L’unicorno, l’animale nazionale della Scozia

    emblema-scozia

    Grazie ai valori che rappresenta – come nobiltà, orgoglio, coraggio, libertà e purezza – l’unicorno è l’animale nazionale della Scozia. Si ritiene sia stato usato per la prima volta nello stemma della Scozia durante il regno di Guglielmo I, nel XII secolo. In molte rappresentazioni scozzesi, l’animale appare incatenato, probabilmente per simboleggiare il potere dei re scozzesi, talmente potenti da essere in grado di catturare e addomesticare questa bestia selvaggia.

    Le aziende unicorno
    Anche il mondo aziendale si è appropriato della sua simbologia, infatti, specialmente tra le startup, si sente sempre più parlare del “Club degli unicorni”, ovvero aziende innovative che hanno raggiunto in un breve periodo una valutazione di mercato di almeno un miliardo di dollari. Alcuni esempi attuali sono Glovo e TikTok, ma sono state aziende unicorno anche Google, Apple e Facebook. Queste startup unicorno sono presenti principalmente negli Stati Uniti e in Cina, mentre In Italia non ci sono.

    Il genere (come l’unicorno) è immaginario
    Anche i membri della comunità LGBT si sentono identificati con alcuni dei valori che gli unicorni rappresentano. Non a caso è molto comune vedere quest’animale disegnato negli striscioni di molte manifestazioni accanto allo slogan “il genere è immaginario” o “scegli l’amore”).


    www.greenme.it/l

     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline

    La principessa e l'unicorno



    fiabe sugli unicorni:



    principessa-e-unicorno-svegli-di-fiaba-del-fumetto-103475194

    C’era una volta, una bellissima principessa, il cui cuore era puro e colmo d’amore.
    Aveva gli occhi dello stesso colore del cielo, quando era limpido.
    I suoi capelli, ondulati e di un colore dorato, le ricadevano sulla schiena come tenere carezze.
    La sua dolcezza era unica, lei amava qualsiasi persona o animale, persino i fiori sussurravano dolcemente al vento il suo nome.

    Ogni petalo che cadeva, ad ogni singola pianta, bello o semplice che sia, lei versava una lacrima per esso ed esprimeva un desiderio : che il fiore possa vivere per sempre, senza provare dolore né perdere la sua bellezza.

    Un giorno, un unicorno passava sulla terra, silenzioso come l’aria, a scrutare i cuori delle persone.
    Ma tra tutte quelle persone, ne fu colpito da una soltanto, una bellissima principessa, dal cuore talmente puro che la spingeva a piangere per un petalo caduto da un fiore.

    La sua bellezza e il suo cuore erano talmente puri e affascinanti che ne rimase incantato.

    Ogni giorno, l’unicorno andava a osservare la principessa, che lui considerava una rarissima perla, senza imperfezioni o impurità.

    L’ammirazione che provava nei suoi confronti, divenne molto forte, come un fuoco avvolgente e implacabile che lui stesso non riusciva a tenere nascosto. Allora decise di andare da lei, in una notte di luna piena, dove il cielo e il mare diventavano tutt’uno.

    Quella stessa notte, la fanciulla, che stava rinchiusa dentro la sua stanza, udì una lieve e sottile melodia, che proveniva da un carillon.

    La musica, affettuosa ma triste allo stesso tempo, pareva suonata dalla luna.

    Era così bella, che la principessa, non poté fare a meno di uscire sulla terrazza del suo grande castello per udire quelle dolci note.
    Ma appena uscita dalla finestra, vi trovò qualcosa di molto più affascinate. Lì davanti ai suoi occhi c’era un candido unicorno, che pareva uscito da un libro di fiabe che le raccontavano da bambina. La guardava fisso negli occhi, quasi come se volesse parlare.
    A tale vista la fanciulla le si illuminò il viso, e aveva lo stesso splendore di una stella appena nata.

    Le ali dell’unicorno erano trasparenti, come l’aria limpida, ma alla luce della luna risplendevano tali quali alla luce di una scia di stelle cadenti.
    Sul dorso della schiena, aveva appoggiato un carillon, lo stesso da cui proveniva quella splendida melodia.

    La principessa si innamorò di quella magica creatura, sin dal momento in cui si incrociarono i loro sguardi.

    Ma ahimè, il loro amore non era possibile, poiché la durata della vita di un essere umano è molto fragile.
    Però i loro sentimenti erano talmente forti, che li spinsero a sfuggire a questa triste realtà.
    Infatti, gli anni passarono, la principessa pian piano invecchiò.
    E ben presto morì.

    L’unicorno, ne fu molto triste e adirato.
    Anche se troppo tardi, si rese conto della fragile vita degli esseri umani.
    Un giorno, prese dal letto in cui giaceva, il corpo senza vita della sua amata fanciulla, e la portò in riva alla spiaggia
    Mentre il sole tramontava, con la sua calma ed eleganza, il cielo si dipinse di rosa, e il volto della principessa si illuminò, come la prima volta che ella gli sorrise.

    L’unicorno le fece una promessa prima che la luna piena comparì in cielo : che la sua anima pura possa risplendere in eterno.

    Così fece assorbire tutto il suo corpo dentro la luna piena.

    E l’unicorno si lasciò assorbire dall’acqua del mare.

    La principessa, poiché diventò parte della luna, ora poteva risplendere in eterno. E l’unicorno, poiché divenne parte del mare, poteva ammirare e riflettere tutta la sua bellezza.
    Per sempre.


    Fine
     
    Top
    .
1 replies since 19/11/2022, 19:40   23 views
  Share  
.