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jovanotti...
A te che sei l’unica al mondo
L’unica ragione per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro
A te che mi hai trovato
All’ angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto come un gatto
E mi hai portato con te
A te io canto una canzone
Perché non ho altro
Niente di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo
E la magia
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro all’aria
Come bollicine
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore
A te che io
Ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti
Stringendoti un po’
E poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua vita
E trascinarla in salvo
A te che mi hai insegnato i sogni
E l’arte dell’avventura
A te che credi nel coraggio
E anche nella paura
A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre la stessa
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei
Essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano
A te che sei l’unica amica
Che io posso avere
L’unico amore che vorrei
Se io non ti avessi con me
a te che hai reso la mia vita bella da morire, che riesci a render la fatica un immenso piacere,
a te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,
a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più,
a te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
a te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore,
a te che sei, semplicemente sei, sostanza dei giorni miei, sostanza dei sogni miei...
e a te che sei, semplicemente sei, compagna dei giorni miei...sostanza dei sogni.... -
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chiarathe best.
User deleted
e' una canzone da brivido......ogni volta che la sento mi fa emozionare..... . -
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jovanotti..e famiglia...
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Baciamni ancora sarà sicuramente un successo come un grande successo è stata l'iniziativa di Jovanotti Giuliano Sangiorgi e Mauro Pagani per il singolo Domani 21/04.09 - Artisti uniti per l’Abruzzo che è stato il singolo più venduto dell'anno 2009 e ha incassato 1 milione di euro che andranno alle vittime del terremoto d'Abruzzo.
Il nuovo brano di Jovanotti si intitola Baciami Ancora e il video clip su you tube ha avuto oltre 43mila visualizzazioni nel momento in cui scriviamo. E Baciami Ancora firma musicalmente il nuovo attesissimo film di Gabriele Muccino. Il film uscirà il 29 gennaio. Per il suo ritorno al cinema in Italia il nostro regista più amato nel mondo ha voluto una canzone proprio di Lorenzo Jovanotti.
Baciami ancora dunque è la prima canzone del 2010 come scritto sul sito ufficiale del cantante: dal 1° GENNAIO è in tutte le radio e da oggi 2 GENNAIO il video è in rotazione nelle TV e su internet.
PUBBLICITÀ GOOGLE
Il brano inoltre sarà disponibile su iTunes dalla settimana successiva all'interno di un EP che conterrà anche il video (diretto dallo stesso Muccino) e due versioni alternative.
Uscirà anche un CD singolo nei negozi contemporaneamente al digital download.
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Jovanotti, Fango si aggiudica il premio Mogol
La canzone “Fango” di Jovanotti si è aggiudicata la prima edizione del premio Mogol per il miglior testo dell’anno. Un Lorenzo Cherubini quasi incredulo è stato premiato da una giuria di tutto rispetto composta da Barbara Palombelli, Linus, Aldo Cazzullo e dallo stesso Mogol , con una splendida riproduzione in oro di un Tata, un antico giocattolo valdostano raffigurante un cavallo su due ruote nella splendida cornice del Forte di Bard, un antico maniero militare recentemente restaurato.
La splendida “Fango” è arrivata in finale con tre brani altrettanto belli: Niente Paura di Ligabue, Pensa di Fabrizio Moro e Ti regalerò una rosa di Simone Cristicchi. “ Per me la poesia è aderenza alla vita senza filtri né riserve, è passato e presente che si incontrano o si scontrano.
Io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
sotto un cielo di stelle e di satelliti
tra i colpevoli le vittime e i superstiti
un cane abbaia alla luna
un uomo guarda la sua mano
sembra quella di suo padre
quando da bambino
lo prendeva come niente e lo sollevava su
era bello il panorama visto dall'alto
si gettava sulle cose prima del pensiero
la sua mano era piccina ma afferrava il mondo intero
ora la città è un film straniero senza sottotitoli
le scale da salire sono scivoli, scivoli, scivoli
il ghiaccio sulle cose
la tele dice che le strade son pericolose
ma l'unico pericolo che sento veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
il profumo dei fiori l'odore della città
il suono dei motorini il sapore della pizza
le lacrime di una mamma le idee di uno studente
gli incroci possibili in una piazza
di stare con le antenne alzate verso il cielo
io lo so che non sono solo
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
la città un film straniero senza sottotitoli
una pentola che cuoce pezzi di dialoghi
come stai quanto costa che ore sono
che succede che si dice chi ci crede
e allora ci si vede
ci si sente soli dalla parte del bersaglio
e diventi un appestato quando fai uno sbaglio
un cartello di sei metri dice tutto è intorno a te
ma ti guardi intorno e invece non c'è niente
un mondo vecchio che sta insieme solo grazie a quelli che
hanno ancora il coraggio di innamorarsi
e una musica che pompa sangue nelle vene
e che fa venire voglia di svegliarsi e di alzarsi
smettere di lamentarsi
che l'unico pericolo che senti veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
di non riuscire più a sentire niente
il battito di un cuore dentro al petto
la passione che fa crescere un progetto
l'appetito la sete l'evoluzione in atto
l'energia che si scatena in un contatto
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che nn sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
e mi fondo con il cielo e con il fango
e mi fondo con il cielo e con il fango. -
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Jovanotti
biografia
Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, è nato il 26 settembre del 1966 a Roma. La passione per la musica inizia sin da giovanissimo: si cimenta come dj in varie radio e nelle discoteche di Roma. Propone sia musica dance che hip hop, genere non molto noto in Italia. L'inizio ufficiale della carriera di Lorenzo arriva quando Claudio Cecchetto lo scopre e lo fa lavorare a Radio Deejay con il nome Jovanotti. Indimenticabile la notte di capodanno tra il 1987 e il 1988, durante la quale Lorenzo resta incollato ai microfoni di Radio Deejay per ben 8 ore di fila, senza alcuna interruzione.
A 19 anni Lorenzo incide i primi singoli rap come "E qui la festa?" e "Gimmi five" che anticipano l'album "Jovanotti for president". Nel 1989 partecipa al festival di Sanremo con "La mia moto" e l'album, dallo stesso nome, vende circa 600.000 copie. Oltre alla musica, Lorenzo si impegna anche in tv con "Deejay television" e "1, 2, 3 casino". Musica, televisione e anche scrittura: esce il primo libro "Yo, brothers and sisters", una sorta di concentrato di energia giovanile di cui Lorenzo si fa promotore.
La prima svolta artistica della sua carriera c'è con l'album "Giovani Jovanotti" che comprende brani come "I numeri", "Ciao mamma" e "La gente della notte", brani lontani dal rap assoluto dei primi anni. Nello stesso anno partecipa con Pippo Baudo all'edizione di "Fantastico". "50% contenuto e 50% movimento" è lo slogan di "Una tribù che balla", terzo album del 1991 che segna un'ulteriore crescita dell'artista con brani come "Una tribù che balla" e "Muoviti muoviti".
Nel 1992 esce il singolo "Cuore", che produce ad uso esclusivamente radiofonico, per ricordare il giudice Falcone morto nella strage di Capaci.
Con il disco seguente "Lorenzo 1992" che rimane in classifca per molte settimane. Al disco segue un tournè con Luca Carboni: i due si alternano sul palco e propongono duetti insoliti. E' il periodo di canzoni che hanno segnato la carriera di Jovanotti come, "Sono un ragazzo fortunato" e "Non m'annoio". Dello stesso anno è la collaborazione "estiva" con Gianna Nannini in "Radio baccano". Con il passare degli anni e delle canzoni, cambiano i testi e gli ideali di Lorenzo.
"Lorenzo 1994" non è solo un album ma un modo di vedere la vita. A siglare questo nuovo "way of life" è "Penso positivo" (apprezzato anche dall'Osservatore Romano). Oltre a questo sono sicuramente da ricordare "Serenata rap" e "Piove", canzoni d'amore che arrivano di corsa in vetta alle classifiche. La scalata nelle hit parade non si limita all'Italia: ben presto "Serenata rap" diventa il video più trasmesso in Europa e in Sud America.
L'album è accompagnato dal secondo libro "Cherubini". Nel 1994 Jovanotti si esibisce in una lunga tournè che lo vede impegnato sia in Italia che in Europa, prima da solo e poi insieme con Pino Daniele ed Eros Ramazzotti. E' un anno importante grazie anche alla creazione dell'etichetta discografica "Soleluna". Lo stesso nome ha il suo sito ufficiale (www.soleluna.com), in cui ci sono tutte le novità musicali, le manifestazioni organizzate e uno speciale diario multimediale aggiornato "quasi" quotidianamente. Nel 1995 esce la prima raccolta "Lorenzo 1990-1995" con due brani inediti "L'ombelico del mondo" e "Marco Polo". Con il primo dei due brani Lorenzo partecipa agli Mtv music award come miglior cantante europeo.
Partecipa anche a due tributi: uno è "The Different You" dedicato a Robert Wyatt e un altro dedicato a Gershwin intitolato "Red, Hot + Rhapsody". Un altro progetto discografico è "Artisti Uniti per gli Zapatisti del Chapas", compilations che raccoglie fondi per la costruzione di un ospedale in Messico. Ad ottobre esce un altro libro: si tratta de "Il grande boh", diario dei suoi ultimi viaggi. Lorenzo conquista così anche il pubblico di "letterati" che accolgono favorevolmente il suo "diario di bordo". Altra soddisfazione (stavolta del tutto personale) nel 1999 quando Francesca, compagna di Lorenzo, dà alla luce Teresa. Jovanotti trasmette la magia della paternità a tutti i suoi fans, componendo una "Per te", ninna nanna speciale tutta dedicata alla primogenita.
"Per te" è anche il singolo che anticipa, nel 1999, l'album "Capo horn". L'estate del 99 è segnata da "Un raggio di sole", secondo singolo dell'album. A giugno del 99 Lorenzo, con Ligabue e Piero Pelù compone un pezzo a sei mani "Il mio nome è mai più", il cui video è girato da Gabriele Salvatores. Il brano vince due PIM, come miglior video e miglior canzone dell'anno. Il singolo vuole ricordare le 52 guerre in corso nel mondo e illustra il profilo di "Emergency" (www.maipiu.emergency.it/), associazione umanitaria italiana per la cura e riabilitazione delle vittime delle guerre e delle mine antiuomo.
Tutti i proventi della vendita del CD sono stati devoluti, e continuano ad esserlo, all'associazione.. -
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Jovanotti: "E' Ora di fare ballare di nuovo la tribù"
A tre anni di distanza da "Safari" che ha venduto oltre 600mila copie, Lorenzo Jovanotti torna con il doppio album "Ora" e 25 brani. "E' un disco fatto con amore .- spiega a Tgcom - L'ho dedicato a mia mamma, che è scomparsa quest'anno, perché è carico di gioia". Il tour partirà ad aprile e continuerà per tutto maggio: "Sarà in 4d. Perché ci sono io dal vero".
"Ora" è sicuramente il disco dell'anno. Un'esplosione dance, electro pop e progressive di notevole fattura grazia anche al produttore Michele Canova. Tra i 25 brani (che non stancano all'ascolto e già questa è una scommessa vinta) spiccano per energia "Amami", "La notte dei desideri", "La porta è aperta" (che ha venature anni 80) e "Spingo il tempo al massimo". Eccezionale crescendo musicale di archi e musica elettronica con "Ora". C'è anche il sound rock ne "Il Più Grande Spettacolo Dopo Il Big Bang" e l'Africa e la Francia si incontrano in "La Bella vita" con la collaborazione di Amadou & Mariam. Non mancano le ballad struggenti come "Le tasche piene di sassi" e "Un'illusione".
Un lavoro ricco e creato con attenzione assieme alla band band: Saturnino, Riccardo Onori, Frank Santarnecchi, Christian Rigano, Alex Alessandroni Jr., Gil Oliveira e la supervisione del produttore Michele Canova Iorfida.
"Ora" viene dopo "Safari", una bella responsabilità. Perché hai detto che è stato "come fare il mio primo disco"?
Uscire da "Safari" che è stato un disco amatissimo da tutti e anche da me, non era affatto semplice. Ma l'ho dimenticato del tutto e se mi chiedessero di cantare una canzone del vecchio repertorio non saprei farlo. Dunque è come se avessi ricominciato.
Per cosa si caratterizza questa nuova fatica discografica?
Ha un suono molto elettronico e l'ho realizzato in una maniera primordiale. Da solo, con le macchine, i campionatori, giradischi, batteri e tastiere. Le canzoni sono state scritte in team ma la realizzazione è stata molto intima al contrario di "Safari" a cui hanno collaborato grandi musicisti di Los Angeles in studi enormi. Qui, invece, ho suonato quasi tutto io con qualche musicista amico che veniva ogni tanto. Abbiamo riprodotto un'aria da cantina ma che avesse una visione spaziale. Avevo la sensazione, ogni volta che entravo in studio a incidere, in realtà di chiudermi in una navicella spaziale per andare in orbita. La musica mi ha aiutato a riconnettermi con il piacere di vivere e con la voglia di ballare. Ho ballato tantissimo durante la realizzazione di questo disco.
Come mai hai dedicato questo disco a tua mamma?
La musica serve a compensare qualcosa. Quest'anno mia mamma è stata molto male e ci ha lasciato. Ho passato tanto tempo con lei a Siena e con la macchina tornavo in studio a Milano. Erano due estremi, due poli opposti che hanno avuto un ruolo importante nella nascita di questo disco. La canzone preferita di mia madre era "What a wonderful world" di Louis Armstrong, ma anche le canzoni di Celentano e la musica festosa. Questa cosa me l'ha trasmessa e volevo fare un disco festoso per lei che sono anche io, io sono lei. C'è molta emozione, voglia di divertirsi e amore in questo disco, non tanto come argomento di una canzone ma come ambiente di una canzone. Questo disco è stato fatto con molto amore da parte mia e da parte di tutto quelli che ci hanno lavorato, che hanno compreso il momento particolare che stavo vivendo e ci hanno messo ancora più impegno.
Il 16 aprile parte da Rimini il "Lorenzo Live 2011 in 4d - Ora in tour", cosa puoi anticiparci?
Sarà un tour con una tecnologia pazzesca, sono un appassionato di 3d e quando vado al cinema li vedo sempre. Ma il mio tour in 4d vedrà me al centro di tutto, ci lì dal vero davanti ai miei fan (ride, ndr). Sono la quarta dimensione!
"Ora Tour" farà tappa a Conegliano il 19 e 20, il 22/23 a Perugia, il 26/27 ad Acireale, il 29/30 a Caserta. A maggio si riparte da Firenze il 2 e 3 maggio, il 5 Bologna, il 7 Mantova, il 10/11/13 Milano, il 16 Basilea, il 18/19 Torino, il 21 e 22 Ancona, il 24 Brescia, il 26 Parma.. -
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Jovanotti - Ora (Deluxe Version)
CD1
1. Megamix – 3:28
2. Tutto l'amore che ho – 3:38
3. Le tasche piene di sassi – 3:33
4. Amami – 3:26
5. Ora – 4:01
6. Il più grande spettacolo dopo il big bang – 3:50
7. L'elemento umano – 5:15
8. La bella vita (La belle vie) – 5:07 – con Amadou & Mariam
9. Battiti di ali di farfalla – 4:01 – con Michael Franti
10. Io danzo – 4:31
11. La notte dei desideri – 3:27
12. Quando sarò vecchio – 4:47
13. Un'illusione – 3:12
14. La porta è aperta – 3:43
15. Rosso d'emozione – 4:34
CD2
1. Spingo il tempo al massimo – 3:39
2. I pesci grossi – 4:44 – con Cesare Cremonini
3. Kebrillah – 3:43
4. La festa infinita – 4:12
5. Sulla frontiera – 3:37
6. La medicina – 3:48
7. Sul lungomare del mondo – 2:47
8. Dabadabadance – 3:35
9. Go!!!!!!! – 3:22
10. L'elemento umano – 3:58 – acustica
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Le meraviglie in questa parte di universo,
sembrano nate per incorniciarti il volto
e se per caso dentro al caos ti avessi perso,
avrei avvertito un forte senso di irrisolto.
Un grande vuoto che mi avrebbe spinto oltre,
fino al confine estremo delle mie speranze,
ti avrei cercato come un cavaliere pazzo,
avrei lottato contro il male e le sue istanze.
I labirinti avrei percorso senza un filo,
nutrendomi di ciò che il suolo avrebbe offerto
e a ogni confine nuovo io avrei chiesto asilo,
avrei rischiato la mia vita in mare aperto.
Considerando che l'amore non ha prezzo
sono disposto a tutto per averne un po',
considerando che l'amore non ha prezzo
lo pagherò offrendo tutto l'amore,
tutto l'amore che ho.
Un prigioniero dentro al carcere infinito,
mi sentirei se tu non fossi nel mio cuore,
starei nascosto come molti dietro ad un dito
a darla vinta ai venditori di dolore.
E ho visto cose riservate ai sognatori,
ed ho bevuto il succo amaro del disprezzo,
ed ho commesso tutti gli atti miei più puri.
Considerando che l'amore non ha prezzo...
Considerando che l'amore non ha prezzo,
sono disposto a tutto per averne un po',
considerando che l'amore non ha prezzo
lo pagherò offrendo tutto l'amore,
tutto l'amore che ho,
tutto l'amore che ho.
Senza di te sarebbe stato tutto vano,
come una spada che trafigge un corpo morto,
senza l'amore sarei solo un ciarlatano,
come una barca che non esce mai dal porto.
Considerando che l'amore non ha prezzo,
sono disposto a tutto per averne un po',
considerando che l'amore non ha prezzo
lo pagherò offrendo tutto l'amore,
tutto l'amore che ho,
tutto l'amore che ho,
tutto l'amore che ho,
tutto l'amore che ho,
tutto l'amore che ho.
ti. -
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Jovanotti - Le tasche piene di sassi
Un Jovanotti solo, che parla ad una folla, come se fosse un attore di teatro, alle prese con un monologo: è così che appare nel video del suo nuovo singolo “Le tasche piene di sassi”, tratto dal multiplatino album Ora
“Le tasche piene di sassi” affronta il tema dell’abbandono e della solitudine, del dolore e delle lacrime che producono, ma anche della serenità che nasce proprio dal dolore, perché spesso è proprio passando attraverso una grande sofferenza che in fondo al dolore si trova sempre un po’ di serenità: quella che aiuta a superarlo.
Difficile quindi creare un video che rendesse l’idea di questo brano, che non ha una sola interpretazione, ma ne offre tante. Rappresentarne una sola, come ha dichiarato Jovanotti in un intervista al Corriere della Sera, sarebbe stato limitante.
Nasce così l’idea di un video alla Bob Fosse, in stile stand up comedy americana, rigorosamente in bianco e nero.
Da solo, su un palco, Jovanotti racconta una storia, di cui non si ode nulla, per dare modo all’ascoltatore di immaginare, sulle note della canzone, la storia che vuole, quella che le parole gli suggeriranno come sua esperienza di vita.
Alessandra Rondinini, giovedì 17 marzo 2011
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