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Analisi Poesia Petrarca "Movesi il vecchierel canuto
Parafrasi
si muoveva il vecchierello canuto e bianco dal dolce luogo dove ha trascorso la sua vita e dalla famiglia sgomenta che vede il caro padre(capofamiglia)andar via .Quindi da lì trascinando poi il vecchio corpo nella parte finale della sua vita quanto piu può si aiuta con la buona volontà distrutto dagli anni e stanco per il cammino e viene a Roma seguendo il suo desiderio per contemplare l'immagine di colui che spera di vedere di nuovo lassù nel ciel (paradiso)così,ahimè,talora,donna,io vado cercando,per quanto è possibile,in altre donne la vostra desiderata immagine vera.
i 3/4 del testo sono incentrati sul vecchio che parte per roma x vedere prima di morire un immagine bizantina di Cristo (s'intitola veronica quell'opera per via di una falsa etmiologia creduta in quel tempo cioè ver icon->la vera icona,che rappresenta il vero volto di Cristo)
L'immagine del vecchio è un primo termine di paragone attraverso il quale Petrarca cerca di giustificare i suoi rapporti con altre donne
Il vecchio prima di morire vuole vedere l'immagine vera di Cristo sperando di rivederla nel aldilà
Nell'ultima terzina invece Petrarca parla di se ("cerco in altre donne la vostra immagine")giustifica i suoi molteplici rapporti che sono però in nome di un unico amore,quello per Laura...
Come il vecchio affronta il pellegrinaggio x vedere l'immagine cosi Petrarca è attirato da altre donne dove spera di vedere l'immagine di Laura
Laura viene quasi divinizzata poichè viene paragonata a Cristo (mentre lui al vecchietto)ma il termine "lasso"ci fa capire che Petrarca sa di sbagliare e introduce una nota di pentimento.
L'immagine del vecchio è moralmente positiva egli nonostante gli acciacchi della vecchiaia ha il coraggio di compiere un pellegrinaggio pericoloso per un motivo incomiabile(=lodevole)
(mentre le considerazioni nell'ultima terzina come gia detto sottolineano un giudizio morale negativo sul proprio comportamento)
Termini
vecchirel famigliuola
diminutivi con connotazione positiva accresciuti dagli aggettivi (dolce caro) ogmi verso contiene un vocabolo connotato affetivamente
canuto e bianco-> introducono una nota di pathos(commozione).questa connotazione sulla vecchiaia torneranno in antitesi con la sua forza di volontà e la fede che lo sostiene(seconda quartina)
nella prima quartina accentuano il pathos anche i termini:
sbigottita e venir manco
si insiste sull'aspetto fragile del vecchio e sulla paura della famiglia.
1 quartina->scena dei saluti
2 quartina->vecchio in cammino (dove si mette in luce la fatica accentuata dal fatto di essere vecchio)[trascinando,antico,ultima epoca della vita)fatica contrastata dalla buona volontà
abbiamo anche un chiasmo a sottolineare la fatica del cammino
ROTTO ANNI
CAMMINO STANCO
le parole non descrivono il vecchio ma ne suggeriscono l'immagine
v7 contrappone la buona volontà alla fatica e ai pericoli del viaggio
buona volontà->connotazione religiosa,buon volere dei valori alti (questa parola è legata a desio cioè la motivazione che sorregge la buona volontà)
"quanto più pote" in correlazione con "quanto è possibile" v13
"la sembianza...."in correlazione con "forma vera"
"desio"--->"desiata"
Per concludere possiamo dire che questo sonetto è l'ennesima dichiarazione di scontentezza,da parte di Petrarca,della propria incapacità di agire con correttezza seguendo solo i valori più alti (giudizio negativo su se stesso). -
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Movesi il vecchierel canuto e bianco.
Francesco Petrarca
Parafrasi.
Il vecchierello bianco di capelli e pallido
Si muove dal dolce luogo dove ha vissuto
E dalla sua famiglia sbigottita
Che vede il caro padre mancare;
quindi, trascinando il vecchio corpo
per le ultime giornate della sua vita
quanto più si iuta dalla buona volontà,
rotto dalla fatica, e stanco per il camino;
e giunge a Roma, seguendo il desiderio,
per ammirare l’immagine di Cristo
di colui il quale spera di vederlo ancora lassù in cielo.
Così, stanco, talora io vado a cercare,
per quanto mi è possibile,
la donna in qualcun'altra la desiderata vostra immagine.
Analisi e commento.
Questa poesia è tratta da “Il Canzoniere” un’opera di 366 sonetti scritta da Petrarca in tutta la sua vita e completamente dedicati alla donna sempre amata: Laura.
Può essere divisa in quattro sequenze. La prima che racconta la partenza del vecchietto, la seconda il viaggio di questo, la terza l’arrivo alla meta tanto desiderata, nella quarta riappare Petrarca, che è alla continua ricerca dell’immagine di Laura nel volto di altre donne. Possiamo, quindi, definire tutto il componimento un’enorme similitudine tra la ricerca da parte del vecchio e la ricerca di Laura da parte dell’autore. È da sottolineare il ritmo lento e pacato che Petrarca impone all’opera, questo possiamo definirlo un topos di Petrarca. Infatti leggendo le sue poesia possiamo capire si che il suo amore per Laura è infinito, ma anche che lui è sempre stanco e spossato della ricerca di una donna come lei e dell’amore che lo perseguita senza lasciarlo stare in pace. In questo sonetto utilizza più volte termini ambigui che potrebbero avere molti significati. Possiamo paragonare il venir manco del padre ad una stanchezza fisica (ai pressi della morte) oppure al momentaneo viaggio che intende fare. Possiamo sempre rispecchiare Petrarca in queste analisi infatti la sua stanchezza risalta non più della guerra interna che da sempre combatte al suo interno: perché amare se si deve soffrire? ma come fare per non amare?
Tutta la poesia ruota attorno a tre parole chiave principali: il desio (desiderio) di trovare Colui che il vecchio sta cercando,la stanchezza, l’immagine che è la meta.
Il sonetto è per definizione suddiviso in due quartine e due terzine, composte da versi endecasillabi per la maggior parte piani. Le due quartine presentano rime incrociate (a schema ABBA), mentre le terzine hanno una rima ripetuta (ABC-ABC). L’allitterazione è sempre presente, infatti si può notare una ripetizione dei gruppi sillabici –an –nd e –ac. L’insistenza nel ripetere il suono della –n rende soprattutto un livello di tranquillità, di leggerezza e di pace, che ben concorda con la poesia che racconta di un vecchietto molto pacifico, calmo, tutto ciò rallenta la poesia e la rende molto dolce e commovente. A differenza che in altri suoi sonetti, Petrarca non fa uso di figure come le consonanze e le assonanze per rendere la poesia ancora più suggestiva.
Come sempre è presente l’inversione delle parole che si suddivide in anastrofe (più comune) ed iperbato. Nella prima quartina fa uso anche della sineddoche, una figura retorica che sostituisce l’oggetto in considerazione solamente con una parte di esso, in questo caso antiquo fianco non significa letteralmente il fianco, ma l’antico e vecchio corpo.
Vengono utilizzate anche molte parole sincopate oppure aferesi o anche apocopi. Questi accorgimenti vengono fatti sia perché a quell’epoca si parlava in questo modo, ma anche per rendere il verso endecasillabo, quindi per una ragione metrica. Petrarca utilizza moltissimi gerundi all’interni di questa composizione. Privilegiando l’ipotassi alla paratassi rende molto più complicata e significativa la poesia, che si può attribuire anche alla continua ricerca di Laura, affannosa, confusa e complicata, un po’ come i periodi che lui stesso costruisce.
Fonti:web.