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parafrasi- ALLE FRONDE DEI SALICI di Salvatore Quasimodo

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    ALLE FRONDE DEI SALICI
    di
    Salvatore Quasimodo


    E come potevamo noi cantare
    Con il piede straniero sopra il cuore,
    fra i morti abbandonati nelle piazze
    sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
    d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
    della madre che andava incontro al figlio
    crocifisso sul palo del telegrafo?
    Alle fronde dei salici, per voto,
    anche le nostre cetre erano appese,
    oscillavano lievi al triste vento.


    In questa prima parte del componimento sono numerosi gli echi del Salmo CXXXVII della Bibbia dove si narra che gli ebrei avevano appeso le loro cetre sui rami dei salici e avevano perso la gioia di cantare perché prigionieri in terra babilonese.
    Con il piede straniero sopra il cuore: metafora: con l’esercito tedesco che aveva occupato l’Italia.
    sull’erba dura di ghiaccio: con i morti abbandonati sull’erba, resa dura dal ghiaccio (anche la natura sembra prendere parte al dolore del poeta, diventando dura come il ghiaccio).
    Lamento d’agnello: enjambement (al lamento / d’agnello) che mette in rilievo l’analogia tra il pianto dei bambini, e il belato degli agnelli (nei riti di purificazione dei popoli antichi l’agnello era la vittima innocente), per indicare le sofferenze più crudeli di chi è più debole e indifeso di fronte allo spettacolo della violenza.
    urlo nero = sinestesia (la parola "urlo", simbolo di dolore e appartenente alla sfera sensoriale dell'udito, è accostata alla parola "nero", sensazione visiva , simbolo di lutto) che vuole evocare la violenza atroce e disperata del grido della madre, che si getta sul figlio torturato.
    crocifisso sul palo del telegrafo: verso che trasferisce su un dato di vita moderna (il palo del telegrafo) il supplizio di Cristo.
    fronde dei salici: il salice simboleggia l’albero del pianto.
    le nostre...vento = le cetre, simbolo della poesia, sono ora fragili e inutili(lievi: l’aggettivo mira a sottolineare il senso di inutilità) cose in balia dei tempi di male e di dolore che, come un triste vento, le portano qua e là.

    Tema: Alle fronde dei salici è la lirica d'apertura contenuta nell’opera poetica “Giorno dopo giorno”. Questa lirica testimonia il momento civile della produzione di Quasimodo, ispirato alla situazione ed alle vicende italiane durante la seconda guerra mondiale. Il poeta fa sua l’espressione di sconforto di un profeta ebraico durante l’esilio del suo popolo a Babilonia: “Abbiamo appeso ai salici le nostre cetre...Come potremmo cantare in terra straniera?”. Con accenti e immagini bibliche Quasimodo dichiara le ragioni del tacere della poesia in tempo di guerra: di fronte all’oppressione straniera, ai morti abbandonati, alle sofferenze dei bambini, alle torture, il poeta rinuncia, si chiude nel silenzio, sacrificando il suo bene più prezioso: la poesia; così come gli ebrei, durante la prigionia in Babilonia, non riuscivano a cantare i loro salmi ed avevano appeso le loro cetre sulle fronde dei salici. Anche l’arte muore, quando muoiono i sentimenti più elementari di pietà e di umanità; di conseguenza la cetra, strumento e simbolo della poesia, rimane appesa agli alberi, inutilizzata, in attesa che tornino le condizioni del vivere civile. Quasimodo esprime la sua concezione della poesia : il poeta deve essere attento al mondo circostante e provare dei sentimenti per esso, talvolta talmente forti da impedirgli di comporre. La poesia cioè non deve essere estranea al mondo, ma avere un ruolo sociale attivo, contribuendo allo sviluppo della società.

    Metro: Endecasillabi sciolti. La poesia procede con un andamento veloce ed inizia con una domanda retorica (“E come”) per terminare con una spiegazione finale che esprime la rassegnazione del poeta sull’impotenza della poesia a risolvere le sorti della guerra.
     
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    Esercizi Sulle fronde dei salici-Quasimodo

    E come potevano noi cantare
    Con il piede straniero sopra il cuore,
    fra i morti abbandonati nelle piazze
    sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
    d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
    della madre che andava incontro al figlio
    crocifisso sul palo del telegrafo?
    Alle fronde dei salici, per voto,
    anche le nostre cetre erano appese,
    oscillavano lievi al triste vento.


    domande

    1. Perche i poeti tacciono?
    2. Per quale motivo hanno deciso di "appendere le loro cetre" ai salici?
    3.i temi di questa poesia sono due: uno espresso in modo esplicito quando si parla di repressione e l'altro implicito ...............................
    4. Perche la poesia inizia con la congiunzione "e"? Puo essere la continuazione di una riflessione persole "io"
    5.Spiega il significato delle metafore "piede straniero sopra il cuore" e "lamento d'agnello dei fanciulli".
    6 L'espressione "urlo nero" e una sinestasia, trovi efficace l'accostamento delle due parole?
    indica almeno tre aggettivi che potrebbero essere riferiti all'urlo della madre.
    7. Rileggi la poesia prestando particolare attenzione all'ultimo verso,la cui musicalita sembra suggerirci il suono levissimo,appena percettibile,delle cetre fatte oscillare dal vento. Quali consonanti creano questo effetto di soffusa ed elgante musicalita:
    a) L e V
    b) L e S
    c) T e N

    risposte

    1. Di fronte agli orrori e ai mali arrecati dalla guerra, i poeti tacciono come gli antichi ebrei schiavi a Babilonia, che appesero le loro cetre ai rami dei salici.

    2. per voto

    3. il secondo tema è il ristabilimento di un rapporto di armonia con il creato, che l’esperienza della guerra sembra aver infranto. Bagnandosi nelle acque dell’Isonzo, il poeta ha la sensazione di essere in piena sintonia con l’universo e con sé stesso. Ciò l'induce a ripensare a tutti i fiumi che ha conosciuto, simbolo delle diverse tappe della sua vita: il Serchio, legato alle vicende dei suoi avi, il Nilo, che lo ha visto crescere negli anni della fervida giovinezza egiziana, La Senna, che ha accompagnato la sua maturazione durante il periodo parigino» preso da qui

    4. poiché rafforza l'idea di essere un messaggio ad un interlocutore fittizio: sembra che Q stia parlando con qualcuno, senza possibilità che vi sia una continuità denotato appunto dalla congiunzione iniziale E, il contestatore sembra essere giovane che gli contesta in colpevole silenzio le sue affermazioni. Silenzio che non è solo dell'interlocutore, ma anche di tutti i poeti detti ermetici del periodo del fascismo.

    5. piede straniero sopra il cuore = Il poeta vuole esprimere l’oppressione dei nazisti sugli Italiani, la metafora ci comunica la sofferenza del popolo italiano (tratto da qui)

    lamento d'agnello dei fanciulli = Orribili erano i morti abbandonati nelle piazze, il lamento dei fanciulli, il grido straziante della madre che vedeva il proprio figlio appeso sul palo del telegrafo. Scene reali che si verificavano nelle città e nelle campagne italiane. I nazisti occupavano il Paese e i poeti non trovavano le parole per esprimere lo sconforto e il dolore che avevano nel cuore, nell’anima. Tanto dolore paralizza la mano e offusca la mente (tratto da qui)

    6. inquieto, straziante, disperato

    7. io direi la B

     
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1 replies since 24/2/2011, 18:04   2053 views
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