Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

il bimbo e la nascita...

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    Un parto “affollato” ha stupito l’America


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    I medici si sono detti stupiti ma, immaginiamo la faccia del padre quando gli hanno detto che, in una sola volta, è diventato il papà di otto bambini. Il parto plurigemellare di Los Angeles ha stupito non solo lui, ma l’America intera. Nell’ospedale “Kaiser Permanente Medical Center”, a Bellflower, una donna ha messo al mondo ben sei maschietti e due femminucce dal peso che oscilla tra 680 grammi e 1,470 kg. Ad assistere la donna nel parto c’era un’equipe di ben 46 medici ed il cesareo è durato appena 5 minuti. Tutti, padre compreso, sembrano stare bene anche se la nascita è avvenuta in anticipo di nove settimane.
     
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    Come dormire con il bi-pancione


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    Ella ed il suo pancione
    Uno dei problemi che hanno alcune mamme durante la gravidanza (in particolare quella gemellare) è la difficoltà ad addormentarsi con il pancione spropositato che si portano dietro come zavorra... ma quali sono le posizioni migliori? Quelle più gradite a mamma e bambini? Quelle che non fanno venire il mal di schiena, ma non schiacciano neppure i pupi? Ecco le esperienze di alcune mamme.

    Buongiorno a tutte!!
    Oggi i miei pistolotti compiono 27 settimane e io nonostante la felicità mi sono svegliata malissimo. Non ho mai avuto nemmeno la più piccola traccia di mal di schiena e invece questa mattina mi sveglio con un dolore pazzesco alla zona lombare... beh mi sembra normale!!! Anzi il minimo direte voi!!! Ho un dubbio stupido, i pistolotti sono messi uno a destra e l'altro a sinistra, in verticale, occupano esattamente metà pancia per uno. Io dormo sul fianco (destro o sinistro) perchè sdraiata a pancia in su mi sento soffocare.
    Simone che sta a sinistra protesta da matti quando mi sdraio dalla sua parte, Lorenzo invece è più accondiscendente. Stamattina mi sono svegliata e... Lorenzo era scappato!! La sua metà di pancia era mollissima; all'inizio (nel dormiveglia) ho avuto un po’ paura , poi mi sono resa conto che ero un’idiota e infatti dopo poco mi ha fatto il bozzo dal suo lato. Questa cosa mi fa riflettere. Non c'è il rischio che li schiacci o che gli succeda qualcosa? Considerando che ognuno di loro quando mi sdraio sul fianco ha sopra il fratellino? Stanotte infatti ho messo un cuscinetto sotto la panciona per paura di schiacciarli (e forse è per questo che ho mal di schiena). Credo che fra poco dovrò dormire seduta, anche se per ora respiro bene sul fianco sdraiata, e quindi il problema si risolverà da solo, ma vorrei lo stesso un consiglio.
    Paciu79
    Laura B. (mamma di trigemini): Io ho sempre dormito di fianco... un po' di qui e un po' di là... e loro tre si sono sempre adattati. Al corso preparto ricordo che mi consigliarono queste posizioni, piuttosto che a pancia in su.
    Alessia: Io, dal quarto mese, ho usato il cuscino per l'allattamento posizionato dietro la schiena, senza non avrei mai potuto dormire.
    Robinix: Ho sempre dormito di lato, anche perché sulla schiena non ci riesco proprio. In effetti protestano un po' tutti e due, ma con un cuscino apposta sotto la pancia sono riuscita ad andare avanti. I miei sono posizionati come i tuoi, solo che il piccolo sul lato destro e più "interno", mentre la mia piccolina è più in "superficie".
    Quando dormo sul lato del maschio lui in effetti sparisce, ma si infila solo un po' più sotto, mentre quando dormo sull'altro lato, lei tira fuori tutto il suo sederino e io mi risveglio con una palla che sbuca dalla pancia. Se riesci la cosa migliore é dormire un po' a tre quarti, con un cuscino sotto la pancia e uno dietro la schiena, comunque fai un po' di prove per vedere cosa è meglio per te (questa posizione a me fa venire un dolore al lato delle natiche).

    Lucia: Anche io ho sempre dormito su un fianco: un po’ a destra, un po’ a sinistra. E ogni volta che cambiavo lato, dovevo prendere la panciona fra le mani e spostarla perchè mi rimaneva tutta dal lato su cui dormivo (come per te uno dei due spariva e la pancia era tutta a destra o a sinistra).
    Barbara1973: La posizione supina è sconsigliata perchè va a premere su un'importante vena che porta il sangue alla mamma ed al bimbo (o ai bimbi): la mia ginecologa me lo dice sempre di evitarla! Oltretutto quella posizione mi fa soffocare.
    Anch'io dormo alternando il fianco destro con quello sinistro.
    Francesca: Anche io sempre sul fianco: non fai male ai tuoi cuccioli, pensa alle coniglie che hanno 9/10 cuccioli in pancia e stanno sempre con la pancia a terra.
    Leo: Ecco, questo è uno dei ricordi negativi della mia gravidanza gemellare. Dal quarto mese, non ho più chiuso occhio a letto!
    Le mie notti le ho passate quasi tutte su una sedia a dondolo da camera.
    Era la mia unica salvezza dato che una delle due era letteralmente nel mio stomaco. Ho iniziato a riposare quando ho partorito (…si fa per dire!!)
    Michelle: Ricordo che nell'ultimo mese era una battaglia come te, uno a sinistra, uno a destra nessuno era mai comodo, quindi mi toccava dormire sulla schiena, con 2 cuscini per avere un po’ di sollievo, per non parlare delle nottate sveglia a leggere da seduta.
    Lally: pure io dormivo sul fianco destro o sinistro, con un cuscino sotto la pancia. Per girarmi dovevo tenerla; anche la mia ginecologa ha detto di non dormire sulla schiena, anzi le ultime ecografie le ho fatte girata sul fianco.
     
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    Parto podalico, se il bimbo è ancora .. a testa in su


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    Verso la 30a settimana, chi un po’ prima chi dopo, la maggior parte dei bimbi ‘fa la capriola’, ovvero si sistema a testa in giù nel pancione della mamma, assumendo quella posizione cefalica che gli permetterà di venire al mondo con un parto spontaneo. Circa quattro bebè su cento, però, preferiscono restare tranquillamente ‘seduti’ nel grembo materno e qualcuno decide addirittura di presentarsi con i piedini. Ma perché alcuni bambini non ne vogliono sapere di mettersi regolarmente a testa in giù? Cosa può fare la futura mamma? E, infine, qual è il parto più sicuro in questi casi?

    Presentazioni differenti
    Quando il bimbo non è in posizione cefalica, viene definito genericamente ‘ podalico ’. Non tutti i piccoli, però, sono messi nello stesso modo e, a seconda della parte del corpo che mostrano all’ingresso del bacino materno, si distinguono diverse ‘varietà’. Quando la presentazione podalica è completa, il bimbo è rannicchiato, con le gambe flesse, e all'ingresso del bacino ci sono il sederino e i piedini. Esistono poi vari tipi di presentazione podalica incompleta:
    -natiche: il piccolo tiene le gambine allungate davanti al corpo con i piedini davanti alla faccia e si presenta solo con il culetto;
    -ginocchia e piedi: si mostra con le ginocchia o con i piedi;
    -miste: all’ingresso pelvico si vedono un piede e un ginocchio, una natica e un piede e così via.
    -Ma quali sono le cause di queste posizioni ‘anomale’? Il motivo è per lo più ignoto. In alcuni casi è collegabile a malformazioni pelviche e uterine o a problemi del feto. Altre possibili cause sono la placenta previa, il polidramnios (ovvero una quantità eccessiva di liquido amniotico) o, ancora, una gravidanza gemellare.

    La manovra di rivolgimento
    Purtroppo, gli ospedali che prevedono questa possibilità non sono molti, eppure, se eseguita da mani esperte la ‘manovra di rivolgimento’ ha buone percentuali di riuscita. Si chiama ‘versione cefalica esterna’ e consiste nella manipolazione del feto, attraverso l'addome materno e sotto costante controllo ecografico, al fine di portarlo dalla presentazione podalica a quella cefalica. Questa manovra può essere eseguita nelle ultime settimane dell’attesa – a partire dalla 36a per le prime gravidanze e dalla 37a per le successive - o anche all'inizio del travaglio, un attimo prima della rottura delle membrane. E’ una pratica leggermente fastidiosa per la donna, ma non è dolorosa e, per evitare un cesareo, vale proprio la pena di tentare.
    - Ma questa via non è sempre praticabile. Esistono alcune controindicazioni assolute. Ad esempio se si è verificata un’emorragia vaginale nei sette giorni precedenti, oppure in presenza di anomalie del battito cardiaco fetale o di anomalie uterine, quando c’è poco liquido amniotico o si sono rotte le membrane e, infine, se la mamma ha subìto un pregresso cesareo. Il veto riguarda anche le gravidanze multiple, i casi in cui c’è un ritardo di crescita fetale o in cui le condizioni mediche della donna rendono necessario un intervento.
    - Per quanto riguarda i possibili rischi, esiste una probabilità, anche se ridotta, che si verifichino complicazioni, come il distacco di placenta, (o in casi rari la rottura dell'utero e/o un’emorragia feto-placentare). In questi casi si interviene immediatamente con un cesareo: studi clinici riferiscono una percentuale dello 0,5% di operazioni urgenti proprio in seguito alla manovra, ma senza alcuna conseguenza per la salute del bebè.

    Esistono anche metodi alternativi

    Mentre per eseguire la manovra di rivolgimento è necessario attendere fino alla 36-37a settimana, esistono alcuni sistemi che, non avendo controindicazioni, possono essere sperimentati già a partire dalla 32-33a settimana di gravidanza. Invece, è inutile preoccuparsi prima di questa data perché il bambino ha tutto il tempo di cambiare posizione anche più di una volta, soprattutto se non è la prima gravidanza.
    MOXA E AGOPUNTURA
    La moxibustione, che in alcune città è possibile sperimentare direttamente in ospedale, consiste in una ‘stimolazione’ tramite il calore di un punto del corpo preciso, indicato dalla medicina tradizionale cinese. Si tratta del punto Zhiyin del meridiano della vescica collegato con l’utero: la sua stimolazione provoca un incremento dei movimenti fetali e quindi aumenta la possibilità che il piccolo si decida a compiere la sospirata capriola che mette dal riparo la mamma dal rischio di un cesareo. L’ostetrica o il naturopata collocano un sigaro di artemisia a pochi millimetri di distanza dall’unghia del mignolo dei piedi della mamma. Una volta imparata la tecnica, si può ripetere senza problemi la moxa a casa, con l’aiuto del futuro papà. Un altro trattamento di origine orientale è la classica agopuntura, che prevede la stimolazione diretta del medesimo punto, ma questa volta mediante l’utilizzo di un ago sottile, naturalmente sterile e monouso.
    ESERCIZI di relax
    Un suggerimento molto semplice e ‘casalingo’ è quello di assumere per una decina di minuti, due o tre volte al giorno, posizioni particolari in cui il bacino risulta più in alto delle spalle. Ad esempio sdraiandosi supine con alcuni cuscini collocati sotto il sedere. Pare che in questo modo si favorisca la capriola del bimbo, che viene allontanato dalla parte più stretta dell’utero e potrebbe quindi cambiare posizione più comodamente.

    Per scrupolo, un’ultima ecografia

    Quando una donna deve partorire con un cesareo perché il piccino è podalico , per evitare il rischio di problemi respiratori o di immaturità del neonato è opportuno non fissare in modo rigido la data dell’intervento prima della 39a settimana. - La futura mamma può attendere che il travaglio si avvii spontaneamente, in modo da avere la certezza che il bimbo sia davvero pronto per nascere. Per evitare che si renda necessario un intervento d’urgenza, la donna si recherà in ospedale al sopraggiungere dei primi segnali. Si tratta quindi di una nascita ben monitorata, per seguire passo dopo passo il procedere della situazione. - Un’accortezza da non trascurare, infine, sia che l’operazione sia stata programmata, sia che venga eseguita a travaglio iniziato, è di controllare attentamente la posizione del bambino tramite ecografia. Soprattutto per le donne che hanno già avuto figli, non è escluso, infatti, che il piccolo si sia girato all’ultimo minuto. Non accade di frequente, ma una verifica prima di entrare in sala operatoria è consigliabile proprio per accertare questa eventualità non rara e per evitare di sottoporsi a un cesareo inutile.
     
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    La Nascita Di Un Bambino...


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    Una bella favola d'Amore a lieto fine.


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    E’ un figlio a dare un senso alla vita. Tanti auguri
    - La felice notizia riempe i nostri cuori di gioia. Tantissimi auguri al/alla piccolino/a
    - La vostra gioia con la nascita del primogenito toccherà il cielo, ma la nostra non è da meno.
    - La vostra famiglia da oggi è più numerosa: un figlio vi darà tanto da fare, ma anche un'immensa gioia.
    - Tesoro, possa il nostro piccolo restare per sempre l'immagine più vera, bella e concreta del nostro amore.
    - Benvenuto tra noi! Che la vita ti sorrida sempre.
    - Congratulazioni! Avete ricevuto un prezioso dono dal cielo a riempire di gioia e di amore i vostri cuori.
    - Nulla è più bello di una nuova vita che sboccia!Auguri.
    - La felicità radiosa di questo giorno e la sua luce accompagnino vostro figlio per tutta la vita.
    - Quando nasce un bambino,nasce anche una mamma. Auguri a tutti e due!
    - Questo neonato è il simbolo più vero e concreto dell'amore.
    - Anche se vi aspettano notti insonni…sono sicuro che siete disposti a non dormire tutta la vita, ed essere comunque felici, per la nuova stella che si è posata nei vostri cuori. Auguri
    - Il miracolo si è compiuto ancora. Dall’amore è nata una vita nuova. Dall’amore, ne sono certa, essa trarrà l’energia necessaria per crescere. Con affetto, auguri a tutti voi.
    - La vostra casa risuonerà di grida, di risate, di sorrisi. Se ciò è possibile, sarà sempre più un nido di cui bandiera è l’amore vero.
    - I bimbi sono angeli scesi sulla terra per fare miracoli, ti fanno capire che la vita è il dono più bello e cancellano in un attimo tutto il male che c'è stato prima nella tua vita.
    - Che il vostro bimbo possa trarre da due splendidi genitori come voi tutta l'energia necessaria per vivere intensamente la vita che lo attende. Auguri affettuosi.
    - Congratulazioni ai neogenitori. La vostra bambina è così bella che vien voglia di mangiarla di baci.
    - Alcuni dicono che la felicità bisogna cercarla lontano; altri dicono che dimora vicino, nella casa; ma la felicità perfetta è nella culla di un bimbo nato dall'amore. Auguri
    - Auguri mamma e papà e benvenuti nel club degli insonni! Vi siamo vicini! Con affetto e simpatia.
    - Lo sai perché il cielo è così luminoso? Perché è pieno di stelle che risplendono nella notte da quando è nato il tuo piccolo angelo.
    - Congratulazioni! Ho sempre creduto che voi due potevate fare miracoli... e a giudicare dal vostro angioletto direi che ci siete riusciti!
    - Auguro al/alla dolce (…) che la vita gli/le sorrida sempre con lo stesso sorriso che lui/lei ci ha regalato venendo al mondo.
    - Vedo sulla porta di casa che la cicogna vi ha fatto visita.. siate felici.Tanti auguri.
    - Tanti Auguri! Speriamo solo che questo piccolo e delizioso esserino... non assomigli troppo a voi due!
    - Gli occhi sono della mamma, il sorriso del papà... speriamo che almeno il carattere sia di qualcun altro!
    - Un consiglio ai nuovi genitori: lo sviluppo emotivo dei bambini, a questa età, passa per tre fasi fondamentali: 1. sta per piangere 2. piange 3. ha appena finito di piangere. Congratulazioni.
    - Lo avete sospirato, lo avete invocato, lo avete desiderato, ebbene ora è nato! Ci sentiamo tra qualche mese e poi ne riparliamo.
    - Lo avete sospirato, lo avete invocato, lo avete desiderato, ebbene ora è nato! Ci sentiamo tra qualche mese e poi ne riparliamo.
     
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    Il taglio del cordone ombelicale

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    All'interno delle sale parto, il taglio del cordone ombelicale viene spesso attuato dall'ostetrica che assiste al parto.

    Solo negli ultimi anni si è progressivamente diffusa la possibilità per il padre di tagliare il cordone ombelicale.

    Perchè proporre ai padri tale operazione?
    Il taglio del cordone ombelicale rappresenta un gesto di altissimo valore simbolico, perchè mette a fuoco nella mente del padre il suo diritto di "riprendersi" il figlio, dopo che si è concluso il ciclo della gestazione previsto dalla natura, insieme alla responsabilità che egli ha nei riguardi del figlio stesso.

    Queste considerazioni fanno comprendere l'importanza di tale gesto: il taglio del cordone ombelicale segna simbolicamente l' inizio di quella che sarà la funzione del padre all'interno della coppia madre/figlio.
    Il padre è, per così dire, il testimone della separazione: mentre la madre costituisce per il bambino la "casa-base" nella quale rifugiarsi e trovare comunque affetto e conforto, la funzione del padre sarà quella della "mano che accompagna" alla scoperta di tutto quello che è al di fuori.
    Com’è fatto il cordone ombelicale?

    È un cordone gelatinoso, biancastro, lungo dai 50 ai 60 cm e spesso 2 cm.
    È resistente e poco comprimibile.
    Il suo aspetto storto è dovuto al fatto che le due arterie sono attorcigliate attorno alla vena.
    Da un lato, va a finire nella placenta e, dall'altro, entra nell’ombellico del feto.
    Quando e come si taglia il cordone ombelicale?
    Secondo alcuni studi, se si aspettano un paio di minuti prima di tagliare il cordone, il neonato può contare su una riserva extra di ferro ed emoglobina.
    Si aspetta, cioè, che il cordone abbia smesso da solo di pulsare, senza interrompere mediante il taglio la circolazione sanguigna feto-placentare, e con essa l'apporto di ossigeno che arriva ancora al bambino attraverso il sangue del cordone. Si taglia in questo caso quando il legame oramai è terminato e madre ed il cordone ha naturalmente cessato le sue funzioni.
    In genere invece in ospedale il cordone ombelicale viene reciso al massimo dopo quattro minuti dalla nascita, quando ancora pulsa. Il sangue cordonale viene ritenuto molto prezioso: si è scoperto, infatti, che contiene cellule staminali che, se prelevate alla nascita, congelate e conservate in "banche", possono essere efficacemente utilizzate nella cura di leucemie e di altre gravi malattie del sangue.
    Viene tagliato a circa 8/10 cm. e chiuso con un elastico o con una molletta di plastica, poi avvolto con una garza sterile asciutta.
    Cosa accade quando si taglia il cordone ombelicale?
    Il primo respiro e il taglio del cordone ombelicale trasformano la circolazione sanguigna del neonato: è in questo momento che inizia la doppia circolazione, indispensabile alla vita sulla terra.
    Così il neonato può respirare autonomamente.
     
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    Se c'è un fratellino


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    Quando si hanno già altri bambini, bisogna prepararli all'arrivo del nuovo fratellino o della nuova sorellina già durante la gravidanza. Con il linguaggio e gli argomenti appropriati all'età e all'indole, si potrà informare il bambino sulla novità: lo si inviterà a toccare e "sentire" il pancione, rassicurandolo sul fatto che la mamma e il papà continueranno a volergli bene come sempre e che il rapporto tra fratelli è una relazione forte, molto speciale che unisce e arricchisce per tutta la vita. Questo aiuterà i fratelli maggiori ad accogliere il neonato e a non percepirlo come l'intruso venuto a rubare l'attenzione e le coccole di mamma e papà, e a non diventare ansiosi e risentiti verso i genitori.
    Quando il neonato arriva in casa, per quanto possibile, le abitudini quotidiane degli altri fratelli non dovrebbero essere sconvolte. I fratelli maggiori dovrebbero trascorrere molto tempo con il neonato ed essere coinvolti nella relazione con lui, sia per familiarizzare sia per rendersi conto che la mamma e il papà dedicano tanto tempo al nuovo venuto perché è ancora tanto piccolo e ha bisogno di cure. Soprattutto nei primi tempi, i genitori dovrebbero manifestare più attenzione per i grandicelli. Per non farli sentire esclusi, un modo per comunicare concretamente sicurezza e amore è quello di dedicare loro del tempo "speciale", ascoltandoli, parlando, giocando con loro o aiutandoli a fare i compiti senza interruzioni o interferenze.
     
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    Staminali, all’estero 10 mila cordoni ombelicali




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    Sono circa diecimila i cordoni ombelicali italiani “bancati” in biobanche private estere. Più o meno la metà di quelli conservati in banche pubbliche del Paese (intorno alle 20 mila unità). È il bilancio emerso recentemente a Milano da un incontro sul futuro delle staminali, sulle loro applicazioni e le prospettive della ricerca.
    In Italia, il ministero della Salute ha prorogato l’ordinanza che vieta la conservazione autologa (l’opzione che consente di tenere il sangue cordonale per sé). Nel nostro Paese, quindi, a oggi è possibile solo la donazione solidaristica. Fa eccezione il caso di famiglie portatrici di una malattia curabile con un trapianto di staminali. Le cellule estratte dal cordone ombelicale, spiegano gli esperti, sono sempre più utilizzate nella cura di malattie come le leucemie, i linfomi o la talassemia.
    In tutto il mondo, i trapianti di questo tipo di staminali nell'ultimo anno sono raddoppiati, passando dai circa 10 mila eseguiti nel 2007 ai 20 mila del 2008, ricorda in una nota Irene Martini, presidente di Smart Bank Foundation, ente di divulgazione scientifica nato su iniziativa di Smart Bank, azienda che conserva privatamente in un laboratorio inglese i cordoni ombelicali degli italiani che non vogliono donarlo. La scelta se conservare per sé il cordone ombelicale in una banca estera o donarlo "è una scelta individuale", dice Irene Martini.
    Ma le future mamme devono sapere che "le banche pubbliche conservano il sangue del cordone donato per un potenziale utilizzo su pazienti sottoposti a trapianto. Molte delle malattie per le quali i bambini sono sottoposti a trapianti di cellule staminali, come leucemia e malattie genetiche, necessitano di cellule provenienti da un'altra persona. Se si dona il sangue del cordone del proprio figlio ad una banca pubblica, la donazione può salvare una vita", spiega l'esperta. "Anche se non si ha la garanzia di poter disporre del sangue per un familiare successivamente, salvo particolari casi di malattie genetiche già diagnosticate in un fratellino o sorellina". Se una mamma decide invece di conservare il cordone per sé, deve informarsi attentamente sulle caratteristiche delle banche private a cui si rivolge, avverte l'esperta. Questi laboratori, infatti, devono seguire criteri precisi, stabiliti da protocolli internazionali, che garantiscano la qualità della conservazione. E poiché questa operazione ha un costo, conclude Martini, "sarebbe opportuno che la banca privata garantisse il diritto di recesso in caso di prelievo insufficiente per un trapianto alla luce degli standard scientifici attuali".
     
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    Nei mesi che precedono il parto, si pensa a come cambiera' la vita tra le mura di casa. Non sempre pero' i pensieri assomigliano alla realta'. Finalmente il nostro bambino e' nato e dobbiamo cercare di conciliare la vita di tutti i giorni con il nuovo arrivato e quindi modificare tutte le abitudini ed i ritmi quotidiani.
    Il ritorno a casa, provoca sempre un po' di ansia, soprattutto se si tratta del primo figlio, si vorrebbero fare tante cose, ma ricordiamoci che dopo il parto abbiamo accumulato stanchezza e stress.
    Il mio consiglio e' di cercare di seguire i ritmi del bambino e di riposare il piu' possibile.
    Per quanto riguarda le faccende domestiche potremmo chiedere l'aiuto dei nonni e lasciar fare la spesa al marito.
    La nostra casa non sara' perfettamente pulita come vorremo, ma cerchiamo di non dare troppo peso a cio'.
    Un altro motivo di stress possono essere le visite dei parenti, a qualsiasi ora del giorno, cerchiamo di imporre loro, gentilmente degli orari di visita. Ricordiamoci inoltre che in questo delicato momento le cose piu' importanti sono la nostra tranquillita' e il nostro stato d'animo che viene riflesso sul bambino.

     
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    ..Il sole quando sorge, sorge piano e poi
    la luce si diffonde tutto intorno a noi
    le ombre ed i fantasmi della notte sono alberi
    e cespugli ancora in fiore...


     
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    La nascita del neonato



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    Il cucciolo d’uomo, ovvero il bambino neonato, di cui siamo chiamati a prenderci cura, fa insorgere in noi un senso di dolcezza e tenerezza dovuto alla sensazione di una fragilità e di un’incapacità a difendersi propri del suo essere così piccolo e senza alcuna forma di protezione. Eppure la natura sembra anche donargli una forza particolare, legata proprio al suo profondo desiderio di essere e di vivere. Nascere infatti è senza dubbio una delle prove più intense e dolorose nella vita dell’uomo: è un passaggio delicato ed importante da una forma ad un’altra, da una situazione estremamente protetta ed ovattata ad una in cui viene toccato il vuoto e la perdita di ogni punto di riferimento, da un ambiente caldo in cui fluttuare dolcemente ad un complesso e variegato mondo sconosciuto, ricco di sempre nuovi stimoli e conseguenti emozioni e sensazioni che vanno a creare un forte stress fisico ed emotivo, in quanto costringono il neonato a rimanere costantemente pronto a fornire una risposta a ciò che accade intorno a lui. E così crea un rapporto con ciò che lo circonda fin dai primi momenti di vita: il cambiamento repentino che la nascita ha provocato lo costringe ad uno stato di necessità che lo fa reagire d’impulso.


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    L'influenza della luna sulla data di nascita dei bambini

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    C'è davvero un legame tra la nascita dei bambini e la fase della luna? Assolutamente si, e a dichiararlo non sono solo persone comuni, ma anche infermiere ed ostetriche che ad ogni ciclo lunare vengono sommerse da una improvvisa grande ondata di lavoro




    La Luna influisce sulla Terra tramite la radiazione elettromagnetica e la forza di gravità. La prima, rappresentata dalla debole luce solare che riflette (1/460000 di quella del Sole) sembra essere in grado di stimolare certi movimenti (tropismi) di alcune specie vegetali e certi comportamenti riproduttivi di alcuni organismi marini notturni. La seconda agisce in maniera decisamente visibile tramite quella che viene chiamata forza mareale che provoca un innalzamento del livello delle acque marine con un meccanismo che è ormai ampiamente conosciuto. I sostenitori della correlazione Luna-nascite affermano questo: "poiché la Luna, provoca le maree (il record sarebbe detenuto nella baia canadese di Fundy, dove il divario tra la bassa e alta marea arriva addirittura a 19 metri), chissà quali effetti può avere su noi esseri umani composti da circa il 75% di acqua? Figuriamoci poi quanto potrà influire su una futura nascita, il cui feto è totalmente immerso nel liquido amniotico..".
    Vai alla gallery: Il momento del parto Il ciclo lunare è sempre stato uno strumento di riferimento temporale che permetteva all'uomo di calcolare il tempo trascorso prima della nascita di un bambino. Da qui, a ricoprire di misticismo divino la Luna, e fare in modo che fosse quest'ultima a dare l'avvio ad un parto, il passo è stato breve. La scienza non usa fare presunzioni di nessun tipo, e sarà felice di poter studiare una nuova forza che agisce a nostra insaputa. Ma prima bisognerà accertarsi che una tale forza sia reale e sia reale anche la sua influenza e non sia tutto solo frutto di impressioni o sensazioni.

    Sono stati comunque fatti studi rigorosi sull'argomento e non hanno mai mostrato alcuna correlazione tra frequenza delle nascite e fasi lunari.

    All'origine della credenza vi è probabilmente l'approssimativa coincidenza della durata media del ciclo mestruale della donna (28 giorni) con la durata del mese lunare (29 giorni e 12 ore). Questa è però una pura coincidenza casuale. Se si esaminano infatti altri mammiferi, si riscontrano durate ben diverse nei cicli: circa 3 settimane per la mucca, 2 per la cavia, e - per i primati - abbiamo 35 giorni per lo scimpanzè, 32 per il babbuino, 29 per il gorilla e l'orango, ecc.
    Possibile che solo le donne siano stregate dalla Luna? Per quale oscuro motivo le femmine degli altri animali, anche a noi vicini, non sarebbero influenzate dal nostro satellite? Appare molto più probabile pensare che la Luna non abbia in realtà alcuna influenza sul ciclo riproduttivo dei mammiferi
     
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