Adele - Rumour has it

Adele - Rumour has it




Per togliermi subito il sassolino dalla scarpa dico per prima cosa che “Rumour has it” sarebbe stata una delle mie ultime scelte dovendo pescare le tracce da estrarre da “21” come singoli.
Chiaramente è un'opinione personale, ma trovo (come già detto altre volte) che il territorio principe di Adele sia quello della ballata, nel quale far sfoggio della sua capacità vocale immergendola in una profondità diversa da quella che consentono brani più movimentati.

Detto ciò, va riconosciuto che “Rolling in the deep” è traccia più che grintosa e ha certo retto splendidamente addirittura come lead-single del disco.
Dopo la struggente “Someone like you” e l'ibrida “Set fire to the rain” non è quindi un salto nel buio affidarsi ad una canzone come “Rumour has it”.
Il pezzo è fortemente caratterizzato dalle percussioni che, oltre ad aprire con un deciso ritmo tribale/marziale, guidano per tutto il tempo imprimendo al tutto un battito molto profondo.

La prestazione canora di Adele è, manco a dirlo, impressionante per tenuta su tutti i registri: si fa tagliente nel ripetere il titolo, più morbida e jazz-style quando gli strumenti saltuariamente si inchinano modesti a lasciarla svolgere le sue trame.
L'andamento sincopato di “Rumour has it” ne fa alla fin fine un brano che resta nella mente dell'ascoltatore, non si può negare l'incisività del prodotto confezionato da Adele e dal coautore d'eccezione Ryan Tedder.

Magari il fatto che la traccia sia anche l'unica di “21” prodotta in prima persona dall'influente frontman degli “OneRepublic” potrebbe spiegare qualcosa sulla scelta di pubblicarla come singolo, ma onestamente si scenderebbe sul piano della sola malizia.
Per chiudere, l'album è talmente ben fatto da essere di gran lunga uno dei più importanti dell'anno che volge al termine: anche pescando i singoli a casaccio non si correrebbe il rischio di sbagliare troppo.
Non è da escludere poi che avremo modo di tornare sull'argomento, all'appello mancano ancora brani degnissimi come “Don't you remember” o la cover dei The Cure “Lovesong”.
Sergio Cadeddu, domenica 27 novembre 2011