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Come Si Fa La Parafrasi?

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    Come Si Fa La Parafrasi?

    guarda non è difficile..la parafrasi non e nient' altro che la scrittura in lingua italiana corrente(quella che usiamo tutti i giorni) di poesie o testi scritti con forme linguistiche antiche e non piu utilizzate..ti faccio un esempio...prendiamo i primi versi della divina commedia di dante "nel bel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrivai per una selva oscura che la diritta via era smarrita.." la nostra parafrasi diventa "A metà della nostra esistenza terrena mi trovai a vagare in una buia foresta, nella condizione di chi ha smarrito la via del retto vivere"...capito?spero di esserti stato utile..



    Allora praticamente è quando da un brano scritto in una lingua difficile, si "portano" le frasi ad uno stato più comprensibile.
    Nei testi di italiano (antologie, letterature...) ci sono quasi sempre i numerini vicino alle parole più "incomuni" e sotto riportano il significato. Quello è un piccolo esempio di parafrasi di un testo. Inoltre, come ha detto appunto la tua prof, la parafrasi si fa di quelle grandi composizioni come Iliade, Odissea, Divina Commedia ecc



     
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    Come Fare Una Parafrasi Di Un Testo Poetico

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    Come sappiamo comprendere un testo poetico, o un qualsiasi testo, non è cosa semplice ed è per questo motivo che spesso ci troviamo difronte persone che ci chiedono di fare una parafrasi, una sorte di spiegazione di quel testo per avere una maggior comprensione. Come nella maggior parte dei casi succede ai poveri studenti che sopratutto in caso di esame o di compito in classe vanno letteralmente nel panico.

    Scopri come fare:

    1

    Quasi tutti i ragazzi/e trovano difficoltà nello svolgere tale compito, reputandolo difficile o inutile, ma non è così. Ed in seguito spiegheremo delle semplice mosse per raggiungere l'obiettivo da voi richiesto, e da me prefissato. Iniziamo col dire perchè è importante fare la parafrasi di un teso? Fare la parafrasi di un testo, sopratutto poetico, può essere molto importante poiché può servire, anzi serve a comprendere meglio ciò che si sta studiando, o semplicemente leggendo.
    2
    I passi da seguire per effettuare al meglio una parafrasi precisa e corretta sono pochi e semplici.
    Il primo passo da compiere è quello di leggere il testo ed accertarsi, in tal modo, di essere a conoscenza di tutte le parole o meglio del loro significato; se vi sono alcune parole difficili o di cui non conoscete il significato potete consultate il dizionario. Per le parole meno difficili o di lessico comune, per non usare le medesime parole nella vostra elaborazione, potete trovate dei sinonimi magari aiutandovi anche stavolta con un dizionario.
    Il secondo passo da compiere è quello di rileggere nuovamente il testo con le modifiche apportate ed apportare ulteriori modifiche dove il testo presenta la non regolarità della grammatica, o dove il testo presenta una non regolarità nel tempo di svolgimento delle azioni

    3
    Terzo passo, ultimo, ma più importante poiché fa capire se abbiamo o no compreso il testo, è passare alla fase scritta di quello che sarà il vostro testo, o per meglio dire la vostra parafrasi Cercate di ricostruire il testo con tutte le modifiche fino ad ora citate ed applicate regole grammaticali in modo da avere un testo comprensibile e coerente, magari aggiungendo delle vostre impressioni, delle vostre possibili spiegazioni, o semplicemente aggiungendo parti del testo sottintese; specificando attraverso un aggettivo o un sostantivo che quella spiegazione/impressione/commento è del tutto frutto della vostra comprensione

    Non dimenticate, nella stesura, di usare un registro semplice, comune.


    4
    A questo punto, se vuoi approfondire l'argomento Come Fare Una Parafrasi Di Un Testo Poetico ti consigliamo di leggere i seguenti articoli:
    Come Rispondere Correttamente Alle Summary Questions Della Certificazione Linguistica Toefl Come Rispondere Alle Restatement Questions Del Toefl



    Come Fare Una Parafrasi

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    La Parafrasi costituisce la riscrittura di un testo secondo modalità diverse da quelle del testo di partenza, mantenendone intatto il significato letterale. E' un'attività di scrittura prevalentemente scolastica, condotta su testi letterari, soprattutto poetici con l'obiettivo di favorirne la comprensione da parte del lettore.

    Occorrono:
    un testo
    vocabolario della lingua italiana
    dizionario dei sinonimi e contrari
    Scopri come fare:

    1
    La prima cosa da fare è quella di eseguire un'attenta lettura del testo di partenza. Dopo ripeti i medesimi argomenti trattati nel testo di partenza, controllando di non averne dimenticato alcuno, ma senza aggiungerne di nuovi. Poi ricalca la struttura del testo di partenza, mantenendo l'ordine di disposizione degli argomenti.
    2
    Semplifica (e "normalizza"), se necessario, la sintassi, modificando la posizione delle parole (per esempio eliminando le inversioni), evitando le ripetizioni, completando le ellissi, spiegando o sostituendo i connettivi. Puoi modificare, se necessario, anche la punteggiatura oppure puoi spiegare le metafore specialmente nei testi poetici.

    3
    Come noterai nell'area dei consigli o quella del materiale da utilizzare, puoi rilevare l'utilizzo del dizionario, non soltanto quello della lingua italiana ma soprattutto quello dei sinonimi e contrari perchè ti aiuterà tantissimo; infatti un'altra cosa che devi fare è quella di lavorare sul lessico, cioè sostituire parole più difficili e inusuali - antiquate, tecniche, poetiche - con parole del linguaggio comune o con sinonimi o perifrasi; tieni anche conto del significato particolare che le parole possono avere nel vocabolario del poeta e nel suo periodo storico.

    Consigli:
    utilizzo del dizionario dei sinonimi e contrari

     
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    Metodo di parafrasi di un testo

    La parafrasi o versione in prosa consiste in una “traduzione” di un testo poetico allo scopo di favorirne la comprensione del significato letterale; proprio per questo deve essere il più possibile precisa e completa.
    Ad ogni espressione del testo di partenza (singola parola o locuzione complessa) deve corrispondere un’espressione equivalente nel testo d’arrivo.


    Non è un esercizio di bella scrittura, ma uno strumento preliminare di comprensione. Dunque, la parafrasi migliore non è quella più elegante, ma quella più aderente al testo.

    Procedi così:
    1.suddividi il testo in unità sintattiche (periodi e frasi),
    in base ai segni forti di punteggiatura (punto, punto e virgola, talvolta due punti).
    Ricorda che spesso non c’è corrispondenza tra unità metriche (strofe e versi) e unità sintattiche: un’analisi verso per verso è quindi scorretta e può comportare gravi errori di comprensione. Va da sé che il testo d’arrivo sarà in prosa, quindi la divisione in versi e in strofe scompare!


    2.l’alterazione dell’ordine abituale delle parole, ai fini ritmici ed espressivi, è un tratto tipico del testo poetico; devi perciò riordinare il testo secondo l’ordine naturale (ad esempio soggetto, predicato, complemento oggetto); puoi farlo rapidamente numerando a matita le parole fuori posto (se lavori con un PC sposta direttamente le parole); l’italiano (a differenza dell’inglese e, ancor più, del tedesco) non ha un ordine fisso, quindi talvolta sono accettabili più soluzioni; scegli quella che facilità di più la comprensione;


    3.se necessario integra le espressioni ellittiche, inserendo tra parentesi quadre le parole mancanti o sottintese; fai quest’operazione con estrema prudenza: aggiungi solo quelle parole senza le quali il testo risulterebbe poco chiaro!


    4.sostituisci tutte le parole o espressioni difficili, inusuali, antiquate, o in ogni caso per te oscure, con sinonimi; anche in questo caso non esagerare: tutto ciò che è chiaro e accettabile va lasciato così com’è (usare IL DIZIONARIO DEI SINONIMI ! );


    5.per non appiattire troppo il testo
    , rischiando anche gravi incomprensioni, è meglio non eliminare figure retoriche come metafore, sineddoche, metonimie, conservale e affiancale con una “traduzione” tra parentesi, preceduta dal segno di uguale, come ti mostra l’esempio: il male seme d’Adamo > il malvagio seme d’Adamo (= i malvagi discendenti d’Adamo);


    6.DIFFERENZA TRA PERIFRASI E RIASSUNTO!Attenzione: a differenza di quanto faresti in un riassunto, rispetta le persone e i tempi scelti dall’autore
    (a meno che non corrispondano più all’uso odierno; questo vale in particolare per i modi verbali).





    ESEMPI DI PARAFRASI

    TESTO IN PROSA
    Contesto :


    Il narratore dei Promessi Sposi descrive la personalità di Don Abbondio, il prete del paese vicino a Lecco in cui è ambientato il romanzo, attraverso una similitudine con la società a lui coeva ( = “contemporanea”), ovvero la società del 1600, epoca in cui la Lombardia si trovava sotto la dominazione spagnola, caratterizzata da uno stile di vita corrotto e malvagio, in cui i prepotenti ed i facoltosi ( =” ricchi” ) prevalevano sulle persone più miti e bisognose.
    Promessi Sposi, Descrizione di Don Abbondio

    Il nostro Abbondio non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno, s'era dunque accorto, prima quasi di toccar gli anni della discrezione, d'essere, in quella società, come un vaso di terra cotta, costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro. Aveva ubbidito quindi, assai di buon grado, ai parenti, che lo vollero prete. Per dir la verità, non aveva gran fatto pensato agli obblighi e
    ai nobili fini del ministero al quale si dedicava: il procacciarsi di che vivere con qualche agio, e mettersi in una classe riverita e forte, gli eran sembrate due ragioni più che sufficienti per una tale scelta. …
    Don Abbondio, assorbito continuamente ne' pensieri della propria quiete,
    non si curava di que' vantaggi,
    per ottenere i quali facesse bisogno d'adoperarsi molto, o d'arrischiarsi un poco. Il suo sistema consisteva principalmente nello scansar tutti i contrasti, e nel cedere, in quelli che non poteva scansare.
    Il nostro Abbondio, di umili origini, povero,
    timoroso, si era dunque reso conto,
    ancor prima di entrare nell’età della ragione,
    di essere, nella società del ‘600, come un vaso
    fragile, incastrato a forza tra molti vasi
    robusti. Quindi egli aveva assecondato
    volentieri il desiderio dei familiari di farsi sacerdote.
    A dire il vero, egli non aveva affatto considerato
    i doveri che tale scelta comportava,
    nonché le alte finalità della vocazione sacerdotale; infatti il procurarsi un tenore di vita agiato ed il rivestire un ruolo sociale rispettato e prestigioso, gli sembravano due ragioni sufficiente per questa decisione.
    Don Abbondio, crogiolandosi nella serenità che il suo stato sociale gli consentiva,
    non si preoccupava troppo né degli ulteriori benefici che avrebbe raggiunto con un maggior impegno,
    né dei possibili altri guadagni. La sua strategia consisteva quindi nell’evitare tutti i problemi e di cedere a quelli che proprio non poteva
    evitare.



    ORA TOCCA A TE:
    TESTO IN PROSA
    Contesto:

    Lucia Mondella, promessa sposa del giovane Renzo Tramaglino, è costretta ad abbandonare il paese natale nei pressi di Lecco, per sfuggire alla bramosia ( = “desiderio ardente”) del signorotto locale, Don Rodrigo. Insieme alla madre Agnese parte a bordo di una piccola barca per dirigersi sulla sponda opposta del lago di Lecco; rivolgendo lo sguardo verso i monti della sua infanzia, abbandonati per la prima volta, l’animo della fanciulla viene pervaso da un sentimento di nostalgia e di timore per l’ignoto cui va incontro …

    Promessi Sposi, Soliloquio di Lucia mentre lascia il paese natìvo.

    Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! …
    Quanto più si avanza nel piano, il suo occhio si ritira, disgustato e stanco, da quell'ampiezza uniforme; l'aria gli par gravosa e morta; s'inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pare che gli levino il respiro; e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero, pensa, con desiderio inquieto, al campicello del suo paese, alla casuccia a cui ha già messo gli occhi addosso, da gran tempo, e che comprerà, tornando ricco a' suoi monti…..
    . Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa.
    Addio, chiesa, dove l'animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov'era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l'amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio!
    Di tal genere, se non tali appunto, erano i pensieri di Lucia, e poco diversi i pensieri degli altri due pellegrini, mentre la barca gli andava avvicinando alla riva destra dell'Adda.

    CORREZIONE:
    - “ADDIO MONTI”

    Addio Monti nascenti dall'acqua, ed innalzati al cielo; vette differenti, conosciute a chi è maturato tra voi, e segnato nella sua mente, non di meno dell'aspetto dei suoi più conosciuti, ruscelli, dei quali si capisce il fragore, come la rinomanza delle voci di casa; borghi sparsi e albeggianti sulla pendice, come un gregge di pecore che pascolano; addio! Quanto è sconfortante il passo di chi, è diventato adulto tra di voi, e adesso se ne allontana.
    Più avanza nel piano, più il suo occhio si chiude, schifato ed esausto di quella estensione monotona; l'aria gli sembra pesante e morta; si addentra triste e distratto nelle città movimentate; le case aggiunte a case, le strade che fluiscano nelle strade, sembra che gli tolgano il fiato; e dinanzi agli edifici ammirati dallo straniero, immagina, con brama smaniosa, alla terra del suo paese, alla dimora cui ha già posato gli occhi da tanto tempo, e che acquisterà, ritornando ricco ai suoi monti.
    Addio, casa natia, dove, sedendo, con un idea occulta, si apprese a scindere dal rumore dei passi comuni il rumore d'un passo atteso con un oscura paura. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla fuga, passando, e non senza vergogna; nella quale la mente si illustrava una dimora calma e perenne di sposa.
    Addio, chiesa, dove l'animo ritornò tante volte felice, inneggiando le lodi del Signore; dov'era giurato, preparato una funzione; dove il sospiro nascosto del cuore doveva essere austeramente consacrato, e l'amore essere ordinato, e chiamarsi santo; addio!
    Lucia aveva in mente pensieri simili, se non proprio questi pensieri, o poco diversi dai pensieri degli altri due fuggiaschi, mentre la barca si avvicinava sempre più alla riva destra dell'Adda. (fonte: studenti.it)

     
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