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parafrasi-"L'aura gentil, che rasserena i poggi" di Francesco Petrarca

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    "L'aura gentil, che rasserena i poggi" di Francesco Petrarca



    parafrasi

    La aura gentile che i poggi rasserena
    destando i fiori per questo ombroso bosco,
    riconosco -al soave suo spirto,
    per questo conviene che sia fondata su pena e fama.

    Per ritorvare dove il cuore stanco si poggia, (abbia fondamento),
    fuggo dalla mia Toscana, dalla mia aria,
    anche per chiarire il pensiero, ch'è torbido e appannato,
    cerco il mio sole e spero vederlo oggi.

    Nel quale provo dolcezze tante e tali
    ch'Amore per forza mi riconduce a lui;
    poi sì mi viene vistoso che il fuggire è tardi, per me.

    I' chiederei per fuggire, non armi, anzi ali;
    ma il il morire mi dà il cielo, per questa luce,
    che di lontano mi struggo e vicino ardo.

    La poesia parla di un dolore, quello di Petrarca che asconde in se gioie, è la storia di qualcosa che non ci è dato, eppure noto: è un suo momento, e lui lo descrive.
    Inizia il tutto con l'evocazione della natura, di una entità che è fonte di prosperità e che viene e risveglia i fiori nel bosco ombroso (crea una atmosfera) e dice mutando direzione che al soave suo spirto riconosce (riferendosi a l'aura gentil) per cui, conviene che in pena e fama poggi: Petrarca fa riferimento a questi due elementi, come fossero due suoi tutori, due fonti di sicurezza, sebbene noi non possiamo capire la inerenza tra questi due elementi (pena e fama) e l'aura gentil che rasserena...e che al suo soave spirto riconosce... capiamo bene che è fonte della sua ispirazione e che se così ha parlato, è Amore ad averglielo fatto dire. Continua: Per ritrovare ove il cuore lasso appoggi (e Petrarca deve stare attento a fare rima) ovvero per ritrovare il fondamento del suo cuore, ciò in cui la sua vita ha fondamento, fugge, dice, dal suo luogo di appartenenza, per fare luce al pensiero che è torbido e fosco, cerca il suo sole, la sua speranza, e spera vederla oggi stesso. Poi, continua, -nel qual io provo dolcezze tante e tali, che Amore per forza a lui (al cuore) lo riconduce; poi, tanto forte, lo abbaglia che lo sfuggire, ormai, è troppo tardi. "I' chiedrei" continua "a scampar, non armi, ma ali, ma questo giorno, ora, tramite questa luce, il cielo gli da di che morire, che da un lato mi struggo, e da l'altro invece ardo.

    Petrarca è il più fresco poeta di quel periodo. se lo si confronta con davanzati, Cavalcanti, ed altri, egli emerge sempre come emerge il più bel giovine tra di altri, ch'abbia in sè una beltà dissimile e abbagliante. Le sue poesie sono amore, ed egli narra, narra dell'amore, con, amore, e se amore non fosse, Petrarca sarebbe inesistito, come questo termine.

     
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