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parafrasi - commento "non chiederci la parola che squadri da ogni lato" tratta da Ossi di Seppia - Montale.
TESTO
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
Perduto in mezzo a un polveroso prato.
Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
PARAFRASI
Non chiederci la parola,che definisca con precisione sotto tutti gli aspetti, il nostro animo privo di certezze, e a lettere che lo chiariscano rendendolo luminoso come il fiore dello zafferano: perduto in mezzo ad un prato polveroso.
Ah l'uomo che se ne và sicuro, d'accordo con se stesso e con gli altri.
E la sua ombra non viene toccata che dal sole nel periodo più caldo dell'estate; proiettata su un muro privo di intonaco.
Non domandarci la formula che possa rivelarti nuove prospettive di conoscenza del mondo,bensì una distorta sillaba secca come un ramo.
Solo questo possiamo dirti oggi, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo
commento
Montale visse in un periodo di crisi generale, in cui gli intellettuali, e quindi anche i poeti, non avevano ideali da rivelare. Infatti, Montale inizia la poesia esortando a non pretendere da loro poeti, di esprimere attraverso le parole della poesia quelle risposte definitive che non posseggono. Egli definisce l’animo “informe” proprio a sottolineare la mancanza di ideali e di certezze. Non bisogna poi pretendere che la loro parola risplenda come un croco in un campo polveroso. Montale qui usa due similitudini: il croco che indica, col suo colore giallo, indica la vita, mentre il campo polveroso indica il grigiore della realtà. Il poeta biasima colui che è sicuro di se stesso, che è in pace con sé e con gli altri, che non si preoccupa minimamente della sua ombra che egli proietta su un muro scalcinato. Montale ovviamente usa l’ombra come metafora dell’inconsistenza e della precarietà della vita ma anche del lato oscuro della realtà, quello che, chi è contento, non prende in considerazione ma che invece turba il poeta. È inutile domandare loro la formula per rivelare il vero senso della vita o anche delle certezze, perché sono capaci di esprimere qualche sillaba “storta, qualche parola stracciata, secca, dice Montale, come un ramo. Oggi, i poeti sono capaci di raccontare solo ciò che non sono e cosa non vogliono. Praticamente, qui possiamo notare come Montale interpreti il pensiero dei poeti di quel tempo che esprimono una concezione negativa dell’esistenza.
Edited by Lussy60 - 24/3/2013, 15:39. -
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Eugenio Montale
Parafrasi – Non chiederci la parola
Non chiederci una parola che possa spiegare, dare un senso o un ordine al nostro animo informe che non ha certezze positive; una parola scritta a lettere di fuoco che chiarisca l’oscuro groviglio della sua consistenza o che rispenda come un fiore giallo, in un prato polveroso.
Ah l’uomo che va sicuro nella vita perché è in armonia con il mondo, incurante della sua ombra proiettata su un muro, seppur questo è rovinato.
Non chiederci una formula risolutiva che possa spiegare qualsiasi mistero reale, perché la poesia non può offrire messaggi fondamentali, ma soltanto sillabe storte e secche somiglianti ad un ramo.
Dunque il poeta può solamente esprimere con certezza , ciò che non è e ciò che non vuole.. -
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Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
Perduto in mezzo a un polveroso prato.
Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
Non chiederci la parola,che definisca con precisione sotto tutti gli aspetti, il nostro animo privo di certezze, e a lettere che lo chiariscano rendendolo luminoso come il fiore dello zafferano: perduto in mezzo ad un prato polveroso.
Ah l'uomo che sene và sicuro, daccordo con se stesso e con gli altri.
E la sua ombra non viene toccata che dal sole nel periodo più caldo dell'estate; proiettata su un muro privo di intonaco.
Non domandarci la formula che possa rivelarti nuove prospettive di conoscenza del mondo,bensì una distorta sillaba secca come un ramo.
Solo questo possiamo dirti oggi, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
Tratto interamente da
http://www.skuola.net/appunti-italiano/eug...la-montale.html.