Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

Posti in piedi in paradiso - Un film di Carlo Verdone

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline

    Posti in piedi in paradiso


    locandina

    Un film di Carlo Verdone. Con Carlo Verdone, Pierfrancesco Favino, Marco Giallini, Micaela Ramazzotti, Diane Fleri.

    Commedia di situazione sulla crisi moderna che straripa in personaggi e microstorie

    Edoardo Becattini

    Tre uomini divorziati ed estremamente diversi per carattere e abitudini decidono di Posti-in-piedi-in-paradiso-film-2012-foto-e-trailercondividere un fatiscente appartamento romano per venire incontro alle difficoltà economiche dettate dalla crisi e dalle personali debolezze. Ulisse gestisce un negozio di vinili e di memorabilia del suo glorioso passato di produttore discografico; Fulvio è stato un importante critico cinematografico prima di finire a scrivere di gossip e starlette a causa di una relazione epistolare intrattenuta con la moglie del suo caporedattore; Domenico, invece, è un agente immobiliare scapestrato che il vizio del gioco e delle donne ha ridotto a vivere dove capita e a dover pagare gli alimenti a un numero di figli e di famiglie imprecisato. I tre vitelloni si ritrovano a fare i conti con una difficile convivenza, finché una sera Domenico, che arrotonda le entrate come escort, viene colto da un malore dopo aver preso troppo viagra e fa chiamare a casa Gloria, una stramba cardiologa con seri problemi sentimentali.
    In tempi di recessione economica e artistica, Carlo Verdone decide di non risparmiare nulla della sua personalità di attore e regista nel misurarsi con la “nuova” commedia italiana ai tempi della crisi. Posti in piedi in paradiso concentra ogni momento della commedia verdoniana: c'è il Verdone comico dei personaggi coatti, pignoli e ingenui (in questo caso condivisi con Pierfrancesco Favino e Marco Giallini); c'è il Verdone intimista dei conflitti familiari e delle nevrosi affettive; e c'è in parte anche il Verdone del racconto corale che cerca di tracciare un profilo sociale a partire da un insieme di caratteri molto diversi. Ne esce una “commedia di situazione”, ricca di personaggi e di relazioni, di microstorie e di umori, dall'impostazione quasi teatrale.
    Due sono i blocchi fondamentali che la caratterizzano. La prima parte lavora sui meccanismi comici classici dettati dall'interazione fra uno “strano trio” di divorziati, in cui fra l'Ulisse pignolo e stressato di un Verdone che rifà se stesso e il Domenico tronfio e cialtrone di un Marco Giallini a metà fra Vittorio Gassman e Christian De Sica, si immette la figura mediana del Fulvio di Pierfrancesco Favino (forse quella più rappresentativa dell'uomo medio moderno, grazie al suo carattere al contempo imbranato e meschino, educato e cattivo). In questa fase, gli attori funzionano, mentre le gag fanno la spola fra il recupero della commedia all'italiana e la faciloneria del nazional-popolare. La seconda parte smembra progressivamente il trio per concentrarsi sui sentimenti attraverso il rapporto fra il personaggio di Verdone e quello di Micaela Ramazzotti e le relazioni fra padri e figli.
    In questo ampio girotondo di anime e di caratteristi, si riconosce il tentativo di ampliare lo sguardo e la drammaturgia della commedia ordinaria, ma, allo stesso tempo, troppi sono i cambi di direzione, così come i momenti superficiali e meramente illustrativi. È come se Verdone più che cercare di narrare la realtà, giocasse a riempire il suo film di personaggi e di situazioni sfaccettate per prendere tempo e declinare umoristicamente tutte le possibili sfaccettature dell'attuale crisi, prima di decidere su quale di queste dirigere il senso del racconto.
    Non proprio un film sulla crisi economica o sul dissesto della famiglia, non proprio un film sull'amicizia maschile o sulla stasi sentimentale, non proprio un film sulla nostalgia del passato e su un presente miserabile (l'aggettivo più ricorrente all'interno del film), Posti in piedi in paradiso cerca di raccontare tutto questo ma senza una precisa coerenza o unità. Né comico, né malinconico, il paradiso amaro di Verdone lascia posto solo a un messaggio consolatorio in cui la realizzazione delle generazioni dei figli scagiona i fallimenti di quelle dei padri. Speranza legittima e lodevole, ma che dimentica che se per i genitori ci sono solo posti in piedi, per i loro figli, al momento, non c'è neanche una lista d'attesa.

    Video

     
    Top
    .
0 replies since 4/3/2012, 16:41   15 views
  Share  
.