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parafrasi del sonetto della primavera di vivaldi
È giunta la primavera e gli uccelli
la salutano festosi con il loro canto
e i ruscelli scorrono con dolce mormorio
allo spirare degli zeffiri;
l’aria viene coperta di un manto nero
ad annunciarla lampi e tuoni,
indi tacendo questi (tuoni) gli uccelletti
tornano di nuovo incanto al loro cinguettio
e quindi sull’ameno prato fiorito
al caro mormorio di fronde e piante
dorme il capraio con il cane fedele a fianco.
Al suono festoso di una zampogna
Danzano festosi ninfe e pastori nel luogo dove
la primavera si mostra brillante.