parafrasi "Ahi Serva Italia" (Purgatorio, vv 67-87; vv. 106-117)

parafrasi "Ahi Serva Italia" (Purgatorio, vv 67-87; vv. 106-117)

Solo Virgilio si avvicinò ad essa, pregandola che ci mostrasse la salita meno ripida; ed essa non rispose alla sua domanda, ma nel nostro luogo di origine e della (nostra) vita ci chiese notizie; e la (mia) dolce guida incominciava (a dire) : " Mantova " e l'anima prima tutta raccolta in sé, si slanciò verso di lui dal luogo in cui prima stava, dicendo: " O Mantovano, io sono Sordello della tua terra!" e l'uno abbracciava l'altro. Ahi serva italia luogo di dolore, nave senza nocchiero in gran tempesta, non più dominatrice dei popoli ma luogo di corruzione! Quell'anima gentile fu così pronta, solo a sentire il dolce nome della sua città, a far festa al suo concittadino lì (nel purgatorio); mentre ora dentro i tuoi confini non stanno senza guerra i tuoi abitanti, e si dilaniano a vicenda quelli che le stesse mura lo stesso fossato racchiudono. Cerca o misera incominciando dalle coste le tue regioni di mare, e poi cerca attentamente le regioni interne (per vedere) se una sola tua regione gode della pace.


VV.106-117
Vieni a vedere i Montecchi e i Cappelletti, i Monaldi e i Filippeschi, o uomo che non fai il tuo dovere: i primi già vinti e gli altri pieni di timori! Vieni, o crudele, vieni, e vedi l'oppressione dei tuoi signori, e poni rimedio alle loro magagne; e vedrai la contea di Santafiora come è decaduta! Vieni a v edere la tua Roma che piange vedova e abbandonata, e giorno e notte invoca: "O mio imperatore, perchè non mi guidi?" Vieni a vedere quanto si ama la gente (in Italia)! E se nessuna pietà di noi ti smuove, vieni e vergognati della tua fama.