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CASTELLO NEL CIELO – Hayao Miyazaki – (1986)

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    CASTELLO NEL CIELO – Hayao Miyazaki – (1986)

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    Laputa – Castello nel cielo è il terzo lungometraggio d’animazionediretto da Hayao Miyazaki.

    Dopo il successo di Nausicaä della Valle del Vento, nel 1985 Hayao Miyazaki, insieme a Isao Takahata e allaTokuma Shoten Publishing Co. LtD fonda lo Studio Ghibli. La prima opera che nacque da questo formidabile team fu proprio Laputa – Castello nel cielo. Prodotto tra il giugno 1985 e il luglio 1986, e uscito nelle sale il 2 agosto di quello stesso anno, non tradì le aspettative né dei fan né dello stesso Studio Ghibli, che si apprestava a diventare uno dei più rinomati studi di animazione del mondo. Lo stesso Miyazaki era scettico riguardo alla sopravvivenza del neonato Studio Ghibli, ma Laputa resistette e superò qualsiasi dubbio e fu premiato in Giappone come miglior film d’animazione del 1986.

    Miyazaki curò il design di ogni parte del film, dai mezzi volanti di Dora ai robot dell’isola di Laputa, curando personalmente ogni particolare e riprendendo molti dei temi (così come i paesaggi) già trattati nel precedenteNausicaä della Valle del Vento e in Conan, il ragazzo del futuro quali l’ecologismo, l’antimilitarismo, l’avversione per la sete di potere umana e la fiducia, malgrado tutto, in sentimenti come l’amore e l’amicizia.

    L’uscita italiana del DVD risale all’aprile 2004 (uscita rinviata per quasi 2 anni), al prezzo di 25 euro; il DVD è stato misteriosamente ritirato dal mercato meno di un anno dopo. Stessa sorte (ritiro improvviso senza ragione apparente) è toccata all’edizione spagnola del film, identica in tutto e per tutto all’edizione italiana (audio italiano compreso). La Buena Vista ha definitivamente perso o “congelato” i diritti del film, quindi l’edizione in DVD in questione è fuori commercio, e pertanto reperibile solo sul mercato dell’usato a prezzi da collezionismo.

    Successivamente nel 2012 la Lucky Red portando avanti il suo progetto di distribuire in Italia tutti i titoli dello Studio Ghibli ha acquistato i diritti del film che uscirà nei cinema italiani il 25 aprile 2012 col titolo Il castello nel cielo e successivamente verrà distribuito in DVD e Blu-Ray.

    Trama

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    La storia inizia con una bambina, Sheeta, che, per scappare da un gruppo di pirati intenzionati a catturarla, scivola dalla sua aeronave e cade dal cielo su un villaggio. Durante la caduta una misteriosa luce avvolge la piccola, che improvvisamente inizia a galleggiare nell’aria, fino ad atterrare dolcemente nelle braccia di un ragazzo orfano, Pazu, di ritorno alla fine del suo turno in miniera.

    Dopo averla soccorsa, Pazu la porta nella sua casa. La mattina, appena svegli i due fanno subito amicizia, e durante la conversazione Pazu scopre che Sheeta è una discendente del popolo di Laputa, un leggendario castello volante che viaggia nel cielo nascosto dalle nuvole da centinaia di anni. In pochi credono alla sua esistenza, ma Pazu ne è convinto grazie al fatto che suo padre, anni addietro fotografò parte della imponente struttura. Pazu racconta che persino nel romanzo I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift vi è una descrizione del castello. Il ragazzo decide quindi di aiutarla a ritornare nella sua città e insieme intraprendono una lunga avventura, costantemente inseguiti dai pirati e dall’esercito.

    Personaggi

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    Sheeta: personaggio principale del film, la ragazzina ha vissuto tra i monti in solitudine, custodendo un segreto a cui ora l’esercito è particolarmente interessato. Infatti è una degli ultimi discendenti della famiglia reale di Laputa, il leggendario castello volante.
    Pazu: ragazzo che lavora nelle miniere. Aiuta Sheeta e l’accompagna per tutta l’avventura inseguendo il sogno sfiorato dal padre, ovvero trovare Laputa.
    Colonnello Muska: un uomo misterioso e principale nemico di Sheeta. Vuole la sua pietra per impossessarsi del suo potere e trovare Laputa.
    Dola: donna a capo di un piccolo gruppo di pirati in cerca della pietra di Sheeta. Non sembrano conoscere appieno i poteri della pietra e il suo collegamento con Laputa.
    Generale: Comandante dell’esercito, è sovente in contrasto con Muska.
    Distribuzione

    Il film uscì in Giappone nel 1986 mentre in Italia fu distribuito solo nel mercato home video nel 2004. Verrà distribuito nei cinema italiani il 24 aprile 2012 dalla Lucky Red con il titolo Il castello nel cielo in una nuova edizione ridoppiata per l’occasione.

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    Il castello nel cielo
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    Un film di Hayao Miyazaki. Titolo originale Tenku no shiro Rapyuta. Animazione, Ratings: Kids, durata 124 min. - Giappone 1986. - Lucky Red uscita mercoledì 25 aprile 2012.



    La favola più avventurosa di Miyazaki, alla ricerca di una città nel cielo dove tutto può accadere
    Emanuele Sacchi


    laputa_il_castello_nel_cieloPer sfuggire ai pirati dell'aria la giovane Sheeta cade da un aereo, ma si salva levitando nell'aria e atterrando dolcemente tra le braccia di Pazu, un giovane minatore che decide di prendersi cura di lei. Mentre si susseguono i tentativi di catturare Sheeta e la misteriosa pietra che la ragazza porta al collo, cresce la consapevolezza che Sheeta nasconda dei segreti che vanno ben oltre quel che l'apparenza sembri indicare, legati a una misteriosa città nel cielo, Laputa, di cui si favoleggia l'esistenza.
    Per molti versi Il castello nel cielo, meglio noto con il titolo originario di Laputa tra i fan del sensei dell'animazione nipponica, rappresenta l'epitome del Miyazaki-pensiero, oltre che uno dei suoi esiti più ragguardevoli. I temi portanti della poetica del regista sono presenti al gran completo, dall'abnegazione e dedizione al lavoro come passaggio essenziale per la maturazione dell'individuo al sostanziale pessimismo sulla natura umana, vista come inevitabilmente contrastante con le esigenze della natura nel suo complesso; per concludere con l'ossessione per il volo e la libertà insita nell'astrazione dal mondo a bordo di un velivolo, punto d'osservazione privilegiato. Ciò nonostante Laputa rimane un unicum nel corpus miyazakiano, che mai come qui si affida a un vero e proprio action hero, come l'indomito Pazu, alle prese con dei nemici che non sono i consueti spiriti birboni o dei poco di buono un po' confusi, ma veri e propri villain ad alto livello di pericolosità (e che muoiono, fatto piuttosto raro nella filmografia del sensei). Quasi che Il castello nel cielo costituisse un trait d'union tra gli inizi nella serialità per la Tv – Pazu ricorda le fattezze di Conan e la vicenda presenta alcuni punti di contatto con Lupin III: Il castello di Cagliostro – e l'epopea dello Studio Ghibli.
    In Il castello nel cielo è come se Hayao avesse voluto convogliare il senso dell'avventura classica nel suo complesso, convogliando influenze e aspirazioni per elaborare la sua summa definitiva; citazioni letterarie come quella ovvia di Swift (Laputa era una città del cielo de I viaggi di Gulliver) che si mescolano con i miti del continente perduto e tecnologicamente avanzato.
    Laputa come una novella Atlantide, luogo ideale per rappresentare la parabola della corruzione della natura umana, inevitabilmente incline al possesso e al perseguimento del potere, come fu per la Babilonia della Bibbia o la Nûmenor di Tolkien, entrambe punite dalla collera divina. Laputa è insieme Eden irraggiungibile (e come tale celato all'umanità) e porta dell'inferno, per la doppia e distruttiva natura che reca in sé; come la Gerusalemme di Dante situata sopra la bocca dell'Inferno, in un contrasto di Bene e Male che è anche convivenza di Yin e Yang. La durata di due ore abbondanti evidenzia lo sforzo di voler abbracciare tutti i temi possibili, senza tralasciare, naturalmente, neanche l'amore, mai così vicino a rendersi palese, fermato solo dalla tenera età scelta per i due protagonisti Pazu e Sheeta, costantemente disposti al sacrificio individuale per il bene dell'altro, inscindibili (come sottolinea l'evidente metafora della sequenza che li vede legati assieme).
    Per alcuni il vertice della sua poetica e il momento in cui Miyazaki ha dimostrato di saper padroneggiare una gamma più ampia del consueto di generi, anche contrastanti; per tutti indiscriminatamente, invece, un momento fondamentale per comprendere il senso dell'avventura nell'era del “già detto” e le potenzialità ad infinitum e ab infinito dello storytelling, attraverso il superamento di limiti comunemente autoimposti.

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1 replies since 1/5/2012, 15:05   129 views
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