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Project X - Una festa che spacca
Un film di Nima Nourizadeh. Con Thomas Mann, Oliver Cooper, Jonathan Daniel Brown, Dax Flame, Kirby Bliss Blanton.
L'esilarante cronaca della perdita del controllo, dove la sete di vita incontra il rischio di morte
Gabriele Niola
Thomas, Costa e JB vogliono organizzare una festa a casa del primo per il suo 17esimo compleanno, visto che i suoi genitori sono fuori città. L'idea è di dar vita ad un evento memorabile che innalzi la scarsissima popolarità dei tre presso i compagni di scuola e magari fruttargli illustri accoppiamenti. Il risultato però andrà oltre ogni loro intenzione e oltre ogni limite costituito dalla legge.
Todd Phillips, autore di commedie in cui la riconquista della vitalità passa per l'anarchia distruttiva, è produttore di un film che in tutto e per tutto appare come lo spin-off di quel “dittico della sbronza” costituito dai due Una notte da leoni. Project X infatti è un'esilarante versione casalinga del mondo di Todd Phillips in cui i protagonisti, invece che compiere un'odissea di piacere in stato d'incoscienza, ricevono nel loro mondo ordinato e calibrato l'invasione di un caos che li libererà solo dopo averli demoliti. Non a caso anche in questo film si ritrovano i caratteri base del regista di Road trip: ogni uomo è un adolescente e ogni adulto è un adolescente represso (l'unica differenza è tra chi vuole godere anche se fuori tempo massimo e chi cerca di reprimere il mondo a cui non appartiene più) e, all'insegna di un maschilismo mai nascosto, ogni donna è un oggetto del desiderio, un corpo sempre disponibile a patto di soddisfarne le richieste o di raggiungere un certo status.
A questa formula il regista Nima Nourizadeh aggiunge l'espediente di una messa in scena da found footage (cioè l'uso di immagini che fingono di essere state riprese con videocamere e telefonini da uno o più partecipanti alla storia), con la quale raccontare la cronaca di una discesa all'inferno. Per farlo prima documenta la preparazione al grande evento, in cui la comicità tutta di scrittura gioca con l'aspettativa del pubblico riguardo quel che accadrà, dopodichè mostra la graduale perdita di controllo che diventa distruzione di ogni regola o forma di buon senso, all'insegna di un divertimento che sa di liberazione da quella repressione degli istinti adolescenziali imposta dalla società e che culmina in un'inevitabile scontro con essa.
Calato in mezzo ai partecipanti alla festa e poi nella guerriglia con ogni forma di video “ritrovato”, Project X aderisce in tutto e per tutto ai suoi protagonisti attraverso le immagini, riprendendoli come adolescenti indecisi e incoscienti dalle videocamere degli amici o come leader di una lotta al sistema dai video dei telegiornali o della polizia. Inoltre, senza nessun rispetto per alcuna convezione morale, Nourizadeh mostra consumo di droghe (pesanti e leggere), disinibizione sessuale e ogni tipo di amoralità esaltandone il lato godereccio e il piacere immediato, in un tripudio di furiosa comicità dai tempi perfetti che abbina un insaziabile desiderio di vita alla tensione verso il rischio di morte.
In nome di nessun ideale ma dei più bassi e futili istinti, i protagonisti di Project X distruggono tutto quello che hanno (esilarante la sequenza finale che mostra le conseguenze degli eventi narrati), provocando danni oltre l'immaginabile, fino a sconfinare nella più paradossale e insensata delle rivoluzioni, filmata appoggiandosi all'immaginario fissato dai video delle rivolte londinesi. Un esercito che non sa di esserlo, privo di ideali, obiettivi o comandanti, conduce senza ordine una guerriglia urbana priva di motivazioni ma che, vista attraverso la lente del duo Nourizadeh/Phillips, appare come l'unica possibile riconquista della vitalità umana all'interno di una società civile.
Video.