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parafrasi - " Foscolo e La Danzatrice"
Testo
Spesso per l'altre età, se l'idioma
D'Italia correrà puro a' nepoti,
(è vostro, e voi, deh! lo serbate, o Grazie!)
Tento ritrar ne' versi miei la sacra
Danzatrice, men bella allor che siede,
Men di te bella, o gentil sonatrice,
Men amabil di te quando favelli,
O nutrice dell'api. Ma se danza,
Vedila! tutta l'armonia del suono
Scorre dal suo bel corpo, e dal sorriso
Della sua bocca; e un moto, un atto, un vezzo
Manda agli sguardi venustà improvvisa.
E chi pinger la può? Mentre a ritrarla
Pongo industre lo sguardo, ecco m'elude,
E le carole che lente disegna
Affretta rapidissima, e s'invola
Sorvolando su' fiori; appena veggio
Il vel fuggente biancheggiar fra' mirti.
PARAFRASI
Spesso per le future generazioni, se la lingua italiana arriverà pura ai nostri nipoti, io cerco di rappresentare nei miei versi la danzatrice sacra alle Grazie, meno bella quando siede, meno bella di te, o nobile suonatrice d'arpa (Eleonora Nencini), meno amabile di te quando parli, o nutrice delle api (Cornelia Martinetti).
Ma se danza, eccola! tutta l'armonia del suono si irradia dal suo bel corpo e dal sorriso della sua bocca; e un movimento, un gesto, una lusinga rivela improvvisamente agli sguardi degli astanti l'immagine di una bellezza nuova.
E chi può definirla nei suoi rapidi movimenti? Mentre io fisso lo sguardo attento su di lei, ecco mi sfugge e affretta molto rapidamente i movimenti che prima disegnava lentamente, e poi si allontana sorvolando sui fiori, quasi senza toccarli; a stento vedo biancheggiare fra i mirti il velo fuggente..