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Biancaneve e il cacciatore Un film di Rupert Sanders.

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    Biancaneve e il cacciatore


    locandina

    Un film di Rupert Sanders. Con Kristen Stewart, Charlize Theron, Chris Hemsworth, Sam Claflin, Ian McShane


    Tra fiaba e fantasy, Biancaneve diventa una guerriera compiendo la sua ascesa sociale a colpi di spada e di (buona) volontà
    Marzia Gandolfi


    93aeb8c88bbcf900789561c7a2c5cc0cRavenna è una bambina strappata precocemente all'abbraccio della madre da un re malvagio e affamato di bellezza. Battezzata da un incantesimo e determinata a vendicarsi degli uomini, Ravenna cresce in potere, magia (nera) e beltà, disponendo eserciti di ombre, innamorando sovrani e rovinando regni. Incantato il padre di Biancaneve, vedovo dolente e sconsolato, ne diventa regina e padrona. Assassinato nel talamo nella prima notte d'amore, spegne il suo reame e rinchiude la sua bambina nella torre più fredda del castello. Gli anni passano e Biancaneve matura una bellezza che specchio e regina non possono davvero ignorare. Minaccia e insieme soluzione, il cuore di Biancaneve è una promessa di immortalità per Ravenna che ordina di condurla al suo cospetto. Ma la principessa trova la fuga e infila la via del bosco, vendendosi care pelle e cuore. Assoldato un cacciatore ebbro e impulsivo, la perfida Ravenna lo lancerà all'inseguimento della fuggitiva, perduta in una foresta ostile, dove la soccorreranno nani, fatine, principi pallidi e cervi radiosi.
    Un film (Biancaneve), un c'era una volta e una mela avvelenata dopo, arriva in sala la Biancaneve di Rupert Sanders ed è subito sfida tra ‘belle del reame'. Se la bellezza rossa e svettante di Julia Roberts è minacciata da quella minuta e lunare di Lily Collins, quella bionda e folgorante di Charlize Theron è provocata da quella pallida e introversa di Kristen Stewart, di nuovo contesa in un triangolo, di nuovo condivisa nel talamo.
    Ieri erano un vampiro e un licantropo (Twilight), domani saranno uno scrittore e un fedifrago (On the Road), oggi sono un principe e un cacciatore, che ha smesso l'abito di Thor ma ha conservato l'appeal degli dei. Lasciando allo specchio magico e al Paride mitologico giudizio e conferimento di ‘mela' e titolo, sfuggiamo la tentazione di eleggere ‘la più bella' evidenziando l'implacabile sistema competitivo che muove Biancaneve e il cacciatore, film indeciso tra fiaba e fantasy, tra fedeltà e tradimento. Come nelle pagine dei fratelli Grimm, Biancaneve si ‘raccomanda' a Dio ma al contrario dell'originale cade in tentazione una volta sola mordendo la mela, si lascia baciare da due ‘principi', combatte dentro un'armatura e alla maniera di Giovanna d'Arco contro una regina ‘posseduta' e liberata come un nosferatu con una stilettata al cuore.
    Seguendo la tendenza di tanto cinema contemporaneo a rinnovare il repertorio dei classici, Sanders pesca nel pozzo fiabesco dei Grimm e realizza un film in costume contraddistinto da modifiche sostanziali nella caratterizzazione dei personaggi e nella struttura stessa dello sviluppo narrativo. Più interessanti degli esiti sono i ‘ritocchi' che nelle recenti riedizioni ‘riformano' l'eroina ‘bianca come la neve e bruna come l'ebano'. Sopravvissuta all'immancabile mela, grazie a un bacio o a un rigetto miracolistico, Biancaneve è una guerriera, laica per Tarsem Singh, cristiana per Rupert Sanders, una fanciulla in fiore che s'inventa una nuova identità, rivolgendosi con determinazione a un pubblico femminile a cui nega (quasi) ogni gratificazione consueta. Perché, che siano nani ‘trampolati' o un cacciatore potente come un ‘tuono', Biancaneve viene addestrata all'arte della guerra, compiendo la sua ascesa sociale a colpi di spada e di (buona) volontà. Nessun principe azzurro canonico spalleggia la principessa di Kristen Stewart, piuttosto un team di natural born losers (sette nani minatori convertiti al furto e un cacciatore vedovo e sbronzo) lanciati contro le ingiustizie e i tempi correnti, quando i ‘cattivi' non basta più sgominarli ma bisogna anche ‘capirli'. Si costruiscono allora psicologie ben definite e background fantasiosi a figure trascurate (ma non trascurabili), attribuendo loro un nome, un passato e un trauma che ne giustifichi la monomania (Ravenna), la cialtroneria (Eric), la furfanteria (i sette nani).
    Se convince la final girl forte delle sue debolezze, votata alle scelte estreme, ‘do or die', e proiettata verso lo scontro uno a uno con la strega nera, una ‘superba' Charlize Theron, barbara massacratrice di ‘figlie', l'illustrazione del trascorso traumatico della matrigna, del cacciatore e dei nani (cavatori ripudiati dalla società civile), priva lo spettatore della possibilità di interpretare, producendo ridicolo involontario e profondità dove non se ne sentiva il bisogno. La voglia di piacere troppo spesso rovina la favola e la bella della favola.

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    BIANCANEVE E IL CACCIATORE, LA RECENSIONE

    Biancaneve-e-il-cacciatore-nuove-immagini-e-cover-del-romanzo-10-300x200Abbiamo visto in anteprima speciale per voi l’attesissima nuova versione cinematografica di una delle fiabe più amate di tutti i tempi: Biancaneve e il Cacciatore. Diretto da Rupert Sanders e interpretato da un eccezionale cast composto da Kristen Stewart, Charlize Theron, Chris Hemsworth, Bob Hoskins, Ray Winstone, e Nick Frost, Biancaneve e il Cacciatore racconta la classica storia di Biancaneve aggiornata con nuovi e interessanti dettagli cinematografici: dopo essere stata rinchiusa dalla perfida Regina cattiva Ravenna (Charlize Theron), responsabile della morte del padre e della caduta del regno, Biancaneve (Kristen Stewart) riesce a scappare inoltrandosi nella temibile foresta nera, un luogo denso di pericoli e creature misteriose. Supportata dall’aiuto dell’affascinante e rude Cacciatore (Chris Hemsworth), inizialmente incaricato dalla Regina di catturare la giovane ragazza, ma poi redento di fronte alla giovinezza e bontà della fanciulla, Biancaneve inizia la sua trasformazione da dolce e fragile donna a temibile guerriera, decisa una volta e per tutte a vendicare la morte del padre e a riprendersi il regno, ormai decaduto a causa delle azioni tiranniche di Ravenna. Tra creature magiche (dolci fatine, enormi troll, spire allucinogene), mele avvelenate, epiche battaglie e simpatici nani, Biancaneve inizia una lotta all’ultimo sangue contro Ravenna, dimostrando una volta per tutte di essere oltre alla più bella del reame anche l’unica vera e propria Regina di tutti i tempi.
    Prodotto da Joe Roth e Sam Mercer, sceneggiato da Evan Daugherty, John Lee Hancock e Hossein Amini e diretto da Rupert Sanders, Biancaneve e il Cacciatore è un discreto film fantasy che, pur avendo i presupposti per essere considerato un capolavoro di genere, rimane confinato in una sorta di indeterminatezza cinematografica, causata dall’ eccessiva commistione di generi. Se solo in alcuni dettagli si ricollega alla classica fiaba dei fratelli Grimm (la mela avvelenata, la strega cattiva, lo specchio magico, il bacio del vero amore) in altri è impossibile non notare enormi somiglianze con recenti fantasy commerciali, talmente evidenti da lasciare nello spettatore una gran confusione su cosa stia effettivamente vedendo: swath-biancaneve-e-il-cacciatore_mid-300x199Biancaneve e il Cacciatore passa infatti con eccessiva leggerezza da Le cronache di Narnia a Il Signore degli Anelli (le battaglie epiche, le freccie nel cielo), da Harry Potter (la foresta magica, le creature misteriose) a Cappuccetto Rosso Sangue (le atmosfere dark), suscitando sensazioni che oscillano dal piacere (ottimi gli effetti speciali) al fastidio, dall’entusiasmo a qualche punta di noia. Laddove la regia, seppure incerta, riesce a caratterizzare alcune scene veramente interessanti dal punto di vista visivo (prima tra tutte quelle relative allo specchio magico), il montaggio risulta eccessivamente blando, frutto di un lavoro frettoloso e poco armonico che non contribuisce a dare linearità al film.
    Altra pecca di questo nuovo adattamento cinematografico è la scelta della protagonista principale, Kristen Stewart, richiestissima a Hollywood per il successo planetario della saga di Twilight, ma di discutibile bellezza e talento. Se la Biancaneve del film infatti risulta assolutamente sciapa e incolore, la perfida Regina Ravenna brilla come non mai grazie alla straordinaria performance di Charlize Theron, lasciando nello spettatore altri dubbi sulle incoerenti scelte dello specchio (Kristen Stewart sarebbe più bella di Charlize Theron?) e portandolo a tifare più per i cattivi (mai stati così affascinanti) che per i buoni (già visti ed eccessivamente stereotipati). Tralasciando il senso di portare sul grande schermo due adattamenti cinematografici della stessa fiaba a soli tre mesi di distanza e sorvolando sulle grandi differenze dei due film, il Biancaneve di Tarsem appare più convincente e fedele alla storia originale, meno improntato ai classici fantasy visti e rivisti e in linea generale anche più caloroso e interessante di questo Biancaneve e il Cacciatore di Rupert Sanders, un tantino troppo freddo e anonimo per essere considerato un capolavoro di genere. Biancaneve e il Cacciatore uscirà in tutti i cinema italiani a partire dall’11 luglio 2012.

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