Film degli anni ’80 che ritornano sempre

Film degli anni ’80 che ritornano sempre



1. Breakfast Club
Forse il motivo per cui Breakfast Club piace a tutte le generazioni è che il suo soggetto è bello e senza tempo. Parla infatti di come si lotta per affrontare la vita quando si è adolescenti. È qualcosa in cui tutti si identificano, specialmente quando i personaggi sono presentati in modo così fantastico e vivido. Senza dubbio, è la migliore opera di John Hughes.



2. La trilogia di Guerre stellari
Molto tempo fa, in una galassia molto lontana, la cultura pop è stata cambiata per sempre. La trilogia di Guerre Stellari rimane tuttora l’enorme fenomeno che è stato tra il 1977 e il 1983. È una macchina che continua semplicemente ad andare avanti, raccogliendo fan di generazione in generazione, conquistando i cuori e sconvolgendo le menti.




3. Indiana Jones
Se Guerre Stellari e Lo squalo hanno definito lo standard per i blockbuster, Indiana Jones lo ha superato. Harrison Ford – ancora sull’onda del successo per Guerre stellari – interpreta un famoso archeologo in lotta contro il tempo per fermare i nazisti, in un film che ha dato un nuovo significato al genere “azione e avventura”. Scritto in modo brillante, gloriosamente girato e spassosissimo, non c’è da stupirsi che ancora oggi sia perfetto così com’è.


4. Ritorno al futuro
Ritorno al futuro ha qualcosa di speciale che continua a farci, beh... ritornare ad allora. La storia di un adolescente di nome Marty McFly (interpretato brillantemente dall’adorabile Michael J Fox) che accidentalmente viene spedito indietro nel tempo non è piena solo di risate e di emozioni, ma anche di genuino fascino. Da allora è diventato parte della cultura popolare – specialmente la DeLorean – degli anni ‘80, e non è una brutta cosa.



5. Una pazza giornata di vacanza
Con Bella in rosa e Breakfast Club, si può dire che i film di John Hughes abbiano definito il cinema adolescenziale. Una pazza giornata di vacanza è solo un esempio della sua genialità. Partendo dalla semplice premessa di un ragazzo e dei suoi amici che saltano la scuola per un giorno, diventa una dirompente cavalcata che tocca il cuore delle ansie giovanili.


6. Shining
Shining è indimenticabile. È un thriller psicologico soprannaturale che ti ossessiona con le sue riprese claustrofobiche, una colonna sonora incredibilmente terrificante e un cast di figure raccapriccianti, fra cui il maniaco assassino con l’ascia interpretato da Jack Nicholson (“Sono il lupo cattivo!”) e un paio di gemelline morte. È un film che ti resta dentro, che tu lo voglia o no.


7. Ghostbusters
Con Bill Murray al top assoluto della sua fortuna, una colonna sonora freneticamente orecchiabile e Dan Aykroyd che continua a lavorare all’autoparodia, non c’è niente di non apprezzabile in Ghostbusters. Il suo fascino, essenzialmente, risiede nella tempesta di umorismo goliardico di Murray e una storia che pur essendo un po’ leggera, non è mai stupida. Di fronte a tale meraviglia cinematografica, chi chiamerai?


8. Terminator
Una storia d’amore minacciata da un assassino cyborg inviato indietro nel tempo, Terminator rappresentava una realtà più violenta e tetra rispetto alla tipica fantascienza degli anni ’80 – che è generalmente caratterizzata da un fascino bizzarro. Interpretato con formidabile minacciosità da Arnold Schwarzenegger, il suo cyborg è un pericolo onnipresente, apparentemente indistruttibile che non cessa mai di dare al film una tensione senza precedenti. La situazione sembra senza speranza, per questo è così terrificante.



9. Footloose
Uscito cinque anni dopo che Grease aveva dato inizio alla moda del musical, Footloose, che parla di un adolescente ottimista di Chicago che si trasferisce in un paesino dove il ballo e la musica rock sono stati proibiti, è stato demolito dalla critica, ma poi è diventato un successo della cultura pop. Forse per via delle sue canzoni orecchiabili e della coreografia divertente, anche se un po’ stucchevole, il tutto adattato per il palco.


10. Scarface
Dalle frasi celebri al suo iconico poster in bianco e nero, Scarface è un fenomeno cult. Intriso di sangue, droga e un linguaggio violento, narra la nascita del re della cocaina, Tony Montana, interpretato con iconica platealità da Al Pacino. È gretto realismo, una cupa descrizione della criminalità e il famoso finale “salutami il mio amichetto” gli è valso un’eredità culturale che non crollerà mai - a differenza dell’impero di Montana.