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Parafrasi del "Cantico di frate Sole".

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    Il Cantico di Frate Sole di San Francesco d
    Il "Cantico di Frate sole" di San Francesco d'Assisi.


    san%20francesco%202Francesco Bernardone nacque ad Assisi nel 1182. Suo padre Pietro Bernardone era un ricco mercante di stoffe. Francesco, dopo una giovinezza tumultuosa e dedita ai godimenti, nel 1206 ebbe una profonda crisi spirituale che lo portò a vagheggiare e a realizzare nella sua azione quotidiana gli ideali evangelici della povertà, dell'umiltà, della penitenza, della carità per il prossimo e della completa dedizione alla volontà di Dio. Fondò l'ordine Frati minori, riconosciuto dal Papa Onorio III nel 1223. Dopo un vano tentativo di estendere la sua predicazione fuori dell'Italia, (nel 1219 si recò in Egitto per tentare di convertire il Sultano), si ritirò in dura e solitaria ascesi sul monte della Verna e qui nel 1224 ricevette le stimmate. Morì nel 1226 alla Porziuncola.

    Testo del "Cantico di frate sole".

    Altissimu, onnipotente, bon Signore,
    tue so' le laude, la gloria et l'honore et onne benedizione.
    Ad te solo, altissimo, se Konfano,
    et nullu homo ène dignu te mentovare.

    Laudato, sie mi' Signore, cum tucte le tue creature,
    spetialmente messor lo frate sole,
    lo quale è jorno, et allumini noi per lui.
    et ellu è bellu et radiante cum grande splendore:
    de te, Altissimo, porta significazione.

    Laudato si', mi' Signore, per sora luna e le stelle:
    in celu l'hai formate clarite et preziose et belle.

    Laudato si', mi' Signore, per frate vento
    Et per aere et nubilo et sereno et omne tempo,
    per lo quale a le tue creature dài sustentamento.
    Laudato si', mi' Signore, per sora aqua,
    la quale è multo utile et humile et preziosa et casta.

    Laudato si', mi' Signore,per frate focu,
    per lo quale ennalumini la nocte:
    et ello è bello et jacundo et robustoso et forte.

    Laudato si', mi' Signore, per sora nostra madre terra,
    la quale ne sustenta et governa,
    et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.

    Laudato si', mi' Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore
    Et sostengo infirmitate et tribulazione.
    Beati quelli ke le sosterranno in pace,
    ka da te, Altissimo, siranno incoronati.

    Laudato si', mi' Signore, per sora nostra morte corporale,
    da la quale nullu homo vivente po’ skappare:
    guai a quelli ke morranno ne le peccata mortali;
    beati quelli ke troverà ne le tue sanctissime volontati,
    ka la morte secunda non 'l farà male.

    Laudate e benedicete mi' Signore et ringraziate
    E serviteli cum grande humiltate.











    Parafrasi del "Cantico di frate Sole".

    Dio, altissimo, onnipotente, buon Signore,
    le lodi, la gloria, l'onore e ogni benedizione sono tue.
    Esse si addicono solo a te, Altissimo Dio,
    e nessun uomo è degno di nominarti.
    Tu, mio Dio, devi essere lodato con tutte le tue creature,
    specialmente (perché hai creato) il fratello sole,
    il quale è la luce del giorno e illumini noi con esso.
    Esso è bello e luminoso con grande splendore:
    esso rappresenta Te, o Altissimo.

    Tu, mio Dio, devi essere lodato perché hai creato la sorella luna e le stelle:
    le hai create nel cielo chiare e preziose e belle.

    Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) il fratello vento
    e l'aria, e le nubi e il cielo sereno e ogni clima
    attraverso il quale tu dai il nutrimento alle tue creature.
    Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) sorella acqua,
    la quale è molto utile e umile e preziosa e pura.

    Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) fratello fuoco,
    attraverso il quale ci illumini la notte:
    esso è bello e giocoso e caloroso e forte.

    Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) nostra madre terra,
    la quale ci nutre e ci fa crescere,
    e perché produce i frutti con fiori colorati e con le foglie.

    Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) coloro che
    perdonano per il tuo amore
    e sopportano malattie e patimenti.
    Beati quelli che le sosterranno con serenità,
    perché da te, o Altissimo, saranno premiati (e ricompensati).

    Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) la nostra sorella morte
    corporale, dalla quale nessun uomo può scappare:
    guai a quelli che moriranno nei peccati mortali;
    beati quelli che moriranno nella tua volontà,
    perché la seconda morte non gli farà nessun male
    (cioè non avranno male nell'anima,
    cioè non saranno dannati per l'eternità).

    Lodate e benedite il mio Signore e ringraziate
    e servitelo con grande umiltà.











    Il tema della poesia.
    Il tema di fondo della poesia è il ringraziamento di Francesco d'Assisi a Dio, perché ha creato il mondo con tutte le sue creature. San Francesco ringrazia Dio per la sua Bontà. Tutto il mondo creato è molto bello: il sole, la luna, le stelle, il vento l'aria, l'acqua, la madre terra. Queste cose sono belle ed utili alla vita degli uomini. Ma ciò che colpisce della laude è certamente il grande afflato mistico e religioso che pervade tutta la poesia. L'afflato mistico è in tutte le cose del creato che si riverbera nella grande fratellanza che esiste tra tutti gli esseri della terra. Una profonda fratellanza fra le cose inanimate, gli animali e l'uomo che accomuna tutte le creature del mondo in un solo destino, in un solo ambiente naturale che è il padre di ogni forma vivente. Questa visione di fratellanza umana e naturale è ancora oggi attuale, poiché oggi sappiamo che la natura è malata e molti elementi naturali sono in via di estinzione.



    Sintesi della poesia: inizio, sviluppo e conclusione.
    La prima lassa della lauda è dedicata a Dio: egli è altissimo, onnipotente, buono, e ogni lode e ogni benedizione sono sue; l'uomo non è degno di nominarlo.
    La seconda lassa è dedicata al fratello Sole: esso è bello e splendente.
    La terza lassa è dedicata alla luna e alle stelle: esse sono chiare, preziose e belle.
    La quarta lassa è dedicata al vento, al clima e all'acqua: l’acqua è utile, perché fonte di vita, umile perché facile a bere, preziosa perché benefica, pura perché trasparente e limpida.
    La quinta lassa è dedicata al fuoco: esso è bello, giocondo, caloroso e forte.
    La sesta lassa è dedicata alla madre terra, la quale ci mantiene in vita con i suoi prodotti naturali, con i suoi frutti, con i suoi fiori e le foglie.
    La settima lassa è dedicata agli uomini buoni di cuore, i quali sanno perdonare gli altri e sopportano con serenità le malattie e i patimenti, perché saranno ricompensati dalla beata vita eterna accanto a Dio.
    L'ottava lassa è dedicata alla sorella morte corporale, dalla quale nessun uomo vivente può sfuggire, e saranno dannati quelli che moriranno nei peccati mortali, mentre quelli che moriranno nella volontà divina saranno beatificati e non subiranno le pene dell'inferno.
    La nona ed ultima lassa è l'invito di San Francesco a lodare il Signore e a servirlo con grande umiltà.

    Il messaggio della poesia.

    Il messaggio centrale del Cantico è il ringraziamento di San Francesco (e con lui di tutta l'umanità) per le bellezze del mondo naturale e le meraviglie dell'universo, dovute alla bontà di Dio. Il candore e lo stupore di San Francesco di fronte alla bellezza del creato è un messaggio ancora oggi attuale. Noi uomini di oggi dobbiamo rispettare la natura perché sappiamo che è molto malata e moribonda. Tutte le fabbriche del mondo e tutte le armi nucleari e tutto l'inquinamento del mondo hanno ridotto la madre terra a una malata in fase terminale, e sappiamo anche che sarà difficile farla tornare in piena salute. Allora il messaggio della Laude è quello di rispettare la natura con tutte le sue creature, di inquinare il meno possibile, di salvare gli animali e le piante che sono in via di estinzione.

    La tesi della poesia.

    Dopo aver lodato Dio per la sua bontà di avere creato il mondo con tutte le sue creature, il Cantico si rivolge agli uomini. San Francesco allora distingue fra gli uomini che perdonano, perché sostenuti dall'amore di Dio, e che moriranno nella grazia del Signore e che accettano le malattie con serenità, da coloro che moriranno nei peccati mortali, a cui spettano le pene dell'inferno. I primi non avranno nessun male all'anima, mentre i secondi subiranno le pene dell’inferno. Credo che questa tesi sia valida ancora oggi perché i malfattori, i delinquenti, gli assassini, saranno colpiti dalla giustizia divina, mentre i buoni di cuore, i puri, i generosi e i rispettosi degli altri e della natura, saranno premiati da Dio. Ora però noi sappiamo e vediamo ogni giorno che la lotta per la sopravvivenza tra gli uomini è crudele, feroce quanta quella che si svolge ogni giorno tra gli animali e che la visione di vita che ha San Francesco della Natura è troppo semplicistica e bonaria e che i rapporti tra gli uomini sono molto più complessi da quanto emergono dal Cantico. Le leggi di una società sono molto importanti perché regolano, ordinano e stabiliscono i doveri e i diritti di ciascun cittadino. Allora ecco perché il messaggio del cantico risulta valido ancora oggi: gli uomini in qualsiasi parte e società del mondo vivano devono rispettare gli altri e la natura.
    Ora può essere che pensare che ci sia un Dio che alla fine del mondo giudichi gli uomini in base al loro operato sia solo fantasia e che, invece, la cruda realtà sia quella della nullità della vita dopo la morte. Può essere vera o l'una o l'altra ipotesi: sapremo la verità quando Dio interverrà o non interverrà di nuovo tra gli uomini. Credo che sia bello credere in Dio perché ciò aiuta a vivere meglio e perché la fede in un Dio buono e giusto dà una norma di condotta etica interna a ciascuno di noi molto forte e necessaria all'anima umana, la quale è spesso portata a deviare dall'onesto comportamento civile e sociale.

    Fatti, luoghi, tempo e personaggi della poesia.

    Il fatto principale della Laude è la lode che San Francesco fa a Dio per volerlo ringraziare della sua Bontà e per aver voluto creare il mondo con tutte le sue creature. I luoghi della poesia coinvolgono l'intera madre terra. Il tempo della poesia si riferisce al fluire del tempo: dalla creazione fino all'epoca di San Francesco. I personaggi della poesia sono: Dio che ha voluto creare il mondo con tutte le sue creature; le cose del mondo: dal sole all'acqua, dagli uomini buoni che saranno salvati da Dio agli uomini cattivi che subiranno i mali della seconda morte cioè subiranno le pene dell'inferno.

    Contesto storico, culturale , filosofico, ambientale della poesia.

    All'inizio del 1200 nell'Italia centrale fiorirono numerosi movimenti religiosi che invitavano i fedeli a ritrovare lo spirito del Cristianesimo primitivo, che predicavano a vivere secondo gli insegnamenti del vangelo in umiltà, in povertà e fratellanza. Questi "movimenti religiosi contrapposero il ritorno alla purezza e alla povertà evangeliche, alternando la polemica contro l'arricchimento e la mondanità ad una grande tensione ideale, profetica e apocalittica, nell'attesa di un radicale rinnovamento". (Dal testo di C. Salinari e C. Ricci "Storia della letteratura italiana" Editori Laterza 1994 pag. 178).
    San Francesco, dopo la svolta mistica e la conversione spirituale, fonda l'ordine Frati minori che, secondo il suo insegnamento, devono vivere in pace e carità, amando ogni creatura di Dio, accettando con gioia e umiltà la povertà e diffondendo gli insegnamenti di Cristo.
    "In Umbria la predicazione di San Francesco ispira la produzione di composizioni religiose in volgare. Si tratta soprattutto di Laudi che, con il diffondersi del nuovo spirito religioso vengono scritte in una lingua più comprensibile al popolo e vengono cantate anche in occasioni diverse dalle funzioni religiose".( Da "Leggere i classici" di P. Assandri, P. Bertolino, E. Mutti, Zanichelli editore 1997, pag.116).
    Il "Cantico di frate sole" fu scritto da San Francesco nel 1224 e terminato poco tempo prima della sua morte. Esso si inserisce perfettamente nel suo ideale di purezza ascetica e di povertà economica e sociale, anzi esprime in forma poetica l'ideale teologico e spirituale della sua Weltanschauung. Essa si configura in conformità con il nuovo spirito religioso dei movimenti pauperistici nati all'inizio del 1200.
    Il contesto culturale del "Cantico di frate Sole" è quello religioso dell'Umbria del XIII secolo, ma il Cantico riprende la forma di alcuni Salmi di David della Bibbia che iniziavano con l’incipit:<< Lodate l'Eterno>>.
    Il contesto filosofico del "Cantico di frate Sole" si rifà al pensiero filosofico di S. Paolo, ma soprattutto ad una lettura del vangelo inteso come messaggio di salvezza per i poveri e i fedeli.

    fonte:http://www.biagiocarrubba.

     
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