Parafrasi canto dell'usignolo

Parafrasi canto dell'usignolo

Ma l'usignolo, il cui canto è così bello che sembra la sirena dei boschi (ho svolto il senso della metafora), porta il suo spirito appassionato e acuto al di sopra di ogni altro uccellino grazioso e delicato che si dedichi con leggiadrìa al canto e al volo.
E forgia così bene il suo raro stile che sembra il maestro di tutti gli esseri alati.
Il suo cantare si distingue in mille forme e trasforma un modo di comunicare in mille modi di comunicare.
È una meraviglia sentire questo prodigio musicale, che si sente sì, ma appena si comprende come spezza la voce, poi la riaccende,poi la ferma,poi la deforma, poi la spegne, poi diventa piena, ora mormora su toni bassi, ora la porta ad assottigliarsi, poi esegue dolci sequenze ripetendole in una catena musicale e sia che la lasci correre per lo spazio sia che raccolga la voce in uno spazio più piccolo la lega e la scioglie ugualmente con una melodia!
Chi può credere che un animaletto così piccolo possa avere in sé così tanta forza?
E che un piccolo cosino sonante possa nascondere tra le sue vene e dentro le ossa (molto interessante il richiamo fisiologico) così tanta dolcezza?
O che la voce di un uccellino, un suono volante (voce pennuta- sineddoche) sia mosso da qualcosa di diverso che da una lieve brezza?
e che un canto possa essere alato, e non sia altro che un fiato vivo, vestito di penne, una sola piuma che canta? (una sola piuma- nel senso che è davvero piccolino!)
Fonti:web