Chi l’ha già visto lo riveda. E chi ancora no, lo guardi subito e poi legga le polemiche che ha suscitato, per capire come il pensiero conformista e il politicamente corretto si attivi più facilmente nel caso di temi delicati, come la malattia. Che invece, a maggior ragione, avrebbero bisogno di un approccio più coraggioso, creativo, persino rivoluzionario. Lo spot, prodotto dall’agenzia cilena Lowe Porta, e dal bellissimo titolo “Por amor a Las Tetas”, rovescia il normale messaggio sulla prevenzione del cancro. Invece che rivolgersi alle donna con foto di seno spesso immobilizzato, al massimo una mano che lo accarezza, ma staticamente, e relativo messaggio, decide di parlare agli uomini. Una carrellata movimentatissima di seni che vivono, fanno l’amore, allattano, nei più diversi momenti della giornata e nei più diversi ambiti. Proprio come succede nella realtà. E poi, dopo questo colorato susseguirsi vitale, lo spot chiede a loro, agli uomini: se vi piacciono tanto le tette, allora invitate le vostre compagne a proteggersi.
Por Amor de Las Tetas: lo spot cileno contro il cancro che si rivolge agli uomini invece che alle donne è stato accusato di maschilismo e di essere eccessivamente erotizzato. Ma invece rompe molti degli stereotipi che circondano gli spot progresso su questa malattia
Maschilista: così l’hanno definito in molti, perché mostra una carrellata di seni abbondanti, come in un film erotico, senza tra l’altro mostrare i volti delle donne. Molto meglio sarebbe ad esempio, suggerisce il blogger BuzzFeed, una campagna meno erotizzata, ad esempio come quella che trovate sotto, dove i seni sono volutamente normali e imperfetti. Cartelli che sfilano uno dopo l’altro, come quelli della campagna promossa da Estee Lauder e dove il tono dominante è il rosa, quello del fiocchetto simbolo della campagna contro il cancro.
Tuttavia l’agenzia cilena non è l’unica ad aver pensato spot anticancro originali e diversi. Marvel Entertainment ha lanciato in ottobre, mese della prevenzione, una serie di copertine per supportare il Susan G. Komen for the Cure, con le sue eroine (come Wolwerine, che trovate nell’immagine in basso) in versione rosa-battaglia. Originale anche la campagna promossa da Elle per invitare le donne indiane a controllarsi, che in qualche modo critica la mania della donne di guardarsi e osservarsi allo specchio, ma non fare prevenzione. Solo i toni sono scuri e un po’ malinconici, anzi direi angoscianti.