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Esce nuovo film di Gabriele Muccino: Quello che so sull’amore – Trailer

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    Esce nuovo film di Gabriele Muccino: Quello che so sull’amore – Trailer


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    Quello che so sull’amore è il titolo del nuovo film di Gabriele Muccino, regista romano che – dopo aver raggiunto il successo con pellicole “italianissime” quali Come te nessuno mai (1999) – da qualche tempo ama e preferisce usare la cinepresa in terra statunitense: dopo La ricerca della felicità e Sette anime, anche il suo nuovo film è infatti targato Hollywood e arriverà nelle sale nazionali il prossimo 10 gennaio, mentre per il pubblico Usa è uscito già a dicembre. Il trailer italiano è disponibile da qualche giorno diffuso dalla casa di produzione, la Medusa Film, per offrire un assaggio di ciò che vedremo sul grande schermo.
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    Nel nuovo film Gabriele Muccino racconta di un ex calciatore, George (Gerard Butler), baciato suo malgrado dalla sfortuna – è infatti talentuoso e affascinante, ma del tutto inadeguato per gestire i rapporti affettivi nella sfera privata – e quindi costretto ad arrangiarsi per rimettere insieme i pezzi della sua vita, disastrosa soprattutto sul fronte dell’attitudine alla genitorialità. Al fine di ricostruire il suo rapporto con il figlio Lewis (Noah Lomax) decide di sfruttare ciò che meglio sa fare, giocare a pallone, e si fa assumere come allenatore della squadra in cui il ragazzino milita. Non ha però fatto i conti con il più temibile degli avversari: una schiera di avvenenti soccer moms (”le mamme del calcio”) che non perdono occasione di mettergli i bastoni tra le ruote.
    Accanto al bel Butler e all’altro avvenente protagonista maschile (Dennis Quaid), Gabriele Muccino ha scelto per il suo nuovo film altrettanto seducenti e sensuali figure femminili PlayingForKeeps3_500_101612-415x519come Jessica Biel, Uma Thurman e Catherine Zeta Jones, mettendo quindi insieme un cast davvero perfetto per una commedia romantica dove amore e sentimenti non possono essere disgiunti da fascino e bellezza.
    Il titolo italiano, Quello che so sull’amore, sembra infatti porre l’accento – molto più dell’originale americano Playing for Keeps – sulla componente affettiva e sentimentale che Muccino indaga ancora una volta – dopo La ricerca della felicità – attraverso il legame unico esistente tra un padre e suo figlio: questa volta però il rapporto non è solido come nella coppia Will-Jade Smith, ma va costruito passo passo sfidando le avversità.

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    Quello che so sull'amore


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    Muccino torna a Hollywood con una commedia sentimentale all-star. Prevedibile ma senza sbavature


    quello_che_so_MOREGeorge Dryer (Gerard Butler) ha fallito più occasioni nella vita che in aria di rigore. Vecchia gloria del calcio caduta in disuso, marca stretto il figlio di 9 anni (Noah Lomax) e l’ex moglie (Jessica Biel), nel tentativo di riconquistarli entrambi. Ma se il bambino diffida, la seconda medita già di convolare a nozze con un altro. Missione impervia, con George costretto a “passare” pure dalle forche caudine di un esercito di milf in fregola (Catherine Zeta-Jones, Uma Thurman e Judy Greer).
    E’ Quello che so sull’amore, terza prova americana di Gabriele Muccino, stavolta orfano di Will Smith.
    Voglia di leggerezza e desiderio di tornare a Hollywood suggeriscono al nostro una commediola sentimentale All-Star, che gioca un primo tempo d’attesa e un secondo in difesa. Muccino non rischia e lascia in panchina cuore e personalità – pure se il tema dell’adulto bambino è suo - per affidarsi all’estro dei solisti (il migliore risulterà Dennis Quaid, marito geloso della Thurman) e agli schemi collaudati del cinema mainstream.
    Confezione impeccabile, poche sbavature e nessun autentico segnale di vita. Sarebbe l’ideale per una domenica pomeriggio in famiglia, ma alligna un pizzico di misoginia.





    Muccino spiega Quello che so sull’amore: “Gli americani non hanno saputo vendere il film”




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    Gabriele Muccino è prossimo al suo ritorno nelle sale cinematografiche italiane con Quello che so sull’amore, film che ha già debuttato negli Usa.

    Un debutto agrodolce, minato dalle difficoltà. Quello che so sull’amore non ha conquistato l’America, in virtù di un errore di fondo indipendente dalla volontà e dal lavoro di Muccino. Dopo avervi raccontato com’è stato scelto il regista, ci domandiamo:

    Di chi è la colpa di questo mancato successo?

    La commedia romantica negli Usa non ha più lo stesso appeal di qualche anno fa. Sono ormai tramontati i tempi di Notting Hill e di Harry ti presento Sally.

    Basta come alibi? No. Anche perché quella di Muccino, spacciata per una commedia romantica, è in realtà un’opera tendente al genere drammatico (motivo per il quale il buon Gabriele ha scelto di girarla)

    In merito al ‘pasticcio’ americano, dunque, Muccino ha la sua teoria e la espone senza peli sulla lingua:

    “Quello che so sull’amore è un film che non ha creato nessun problema durante la fase realizzazione. Tutto è andato per il meglio. Il problema è sorto quando il distributore mi ha detto che il film andava venduto come una commedia romantica, facendolo presente a me e ai produttore”.

    Il problema, dunque, qual è stato?


    “In America vendono il genere, non il film, né il regista ma il cast e il prodotto stesso. Ad esempio “Sette Anime” la Sony lo ha distribuito come un thriller, ma in realtà é un ibrido non catalogabile”.

    E poi, afferma Muccino, si pecca di superficialità:

    “Negli USA i film vengono giudicati dai critici già dal trailer e dal marketing che viene fatto per promuoverlo.”

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    Eccolo, dunque, il Muccino che conosciamo. Secco, diretto, pronto ad andare anche contro i geni del marketing hollywoodiano:

    “L’insuccesso è dovuto ai seguenti fattori: dal trailer non si capiva bene che film fosse, il manifesto originale non era adatto. E poi il titolo originale “Giocare in ritirata” non aveva senso per me, e il weekend che hanno scelto per l’uscita é quello più debole dell’anno americano, ed era l’unico film che usciva quella settimana”. Una frittata, insomma. Fatta in America, con uova italiane.

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    E per il futuro? Il regista lavorerà ancora negli States? Muccino non è uno di quelli che accusa il colpo e, in presenza di difficoltà, rilancia:

    “È come se giocassi a calcio contro Messi, non riuscirei mai a toglierli la palla! Ma non demordo, sono stato fortunato a fare tre film in un contesto del genere e spero di continuare in futuro”.

     
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1 replies since 4/1/2013, 20:57   371 views
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