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parafrasi - Ferrara : Gabriele D'annunzio
Ferrara
O deserta bellezza di Ferrara,
o bellezza deserta di ferrara
ti loderò come si loda il volto
ti farò gli stessi complimenti
di colei che sul nostro cuor s'inclina
che si fanno al volto di colei che si posa
per aver pace di sue felicità lontane;
sul nostro cuore per avere pace e ricordar ele vecchie felicità
e loderò la chiara
e farò complimenti all'area
sfera d'aere ed'acque
chiara e alle acque
ove si chiude la mia malinconia divina
dove finisce la mia malinconia divina
musicalmente
musicalmente
E loderò quella che più mi piacque
e farò più complimenti
delle tue donne morte
alla più bella
più delle altre
delle donne morte
e il tenue riso ond'ella mi delude
e il suo tenue sorriso mi delude
e l'alta immagine ond'io mi consolo
e la grande immagine con cui io mi consolo
nella mia mente.
presente nella mia mente
Loderò i tuoi chiostri ove tacque
loderò i chiostri di Ferrara dove il dolore umano
l'uman dolore avvolto nelle lane
cessò dentro lenzuola di lana
placide e cantò l'usignolo
e dove cantò l'usignolo
ebro furente.
ebro furente
Loderò le tue vie piane,
lodero le tue strade piane
grandi come fiumane,
grandi come le valli dei fiumi
che conducono all'infinito, chi va solo
che sembrano condurre verso l'infinito colui che
col suo pensiero ardente,
vi cammina da solo con il pensiero ardente
e quel loro silenzio ove stanno in ascolto
e quel loro silenzio con le porte hce sembrano voler ascoltare
tutte le porte
se il fabro occulo batte su l'incude,
se il fabbro batte l'incudine al ferro
e il sogno di voluttà che sta sepolto
e il sogno di volontà che è sepolto
sotto le pietre nude con la tua sorte.
sotto le semplici pietre con il tuo destino.