Claudio Baglioni Forum - Un mondo in musica

parafrasi "Arpie "dell' Eneide(vv.239 al 321 )

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    parafrasi del brano delle Arpie dell' Eneide(vv.239 al 321 )

    Il mare era profondo, un'infinita distesa
    Il mare era profondo e occupava un'immensa distesa
    senza nessuna terra, soltanto cielo e mare,
    non si vedevano terre, solo il cielo e il mare
    quando sopra al mio capo si form≥ un nembo azzurro,
    quando sopra la mia testa si formò una nuvola azzurra
    un nembo che oscur≥ il mare, scaten≥
    che oscurò i mare e diede vita ad una tempesta
    tempesta, inverno e notte. All'improvviso i venti
    all'inverno e poi alla notte. All'improvviso i venti
    sconvolgono l'oceano, immensi cavalloni
    sconvolgono le acque dell'oceano e onde altissime
    si levano, siamo dispersi, sbattuti dal gorgo qua e lα.
    si alzano, ci ritroviamo persi, sbattuti dalla foga delle onde qua e la
    I nembi coprirono il giorno, un'umida notte
    le nuvole coprirono il giorno e la notte umida
    ci tolse la vista del cielo; migliaia di fulmini
    ci impediva di vedere il cielo; c'erano migliaia di fulmini
    squarciarono le nubi. Vaghiamo fuori rotta
    che aprivano quelle nubi. Ci muoviamo senza metà e fori dalla rotta
    per onde ignote, scurissime. Lo stesso Palinuro
    per onde sconosciute, e molto scure. Palinuro
    grida di non distinguere il giorno dalla notte
    ulrava che non riusciva più a distinguere se era notte o giorno
    e di non riconoscere la strada fra le onde.
    e non riconosceva la strada che percorrevamo tra le onde
    Cos∞ erriamo sul mare tre giorni, alla ventura,
    così abbiamo passato tre giorni sul mare senza sapere dove andavamo
    senza vedere una stella la notte. Il quarto giorno
    senza vedere neanche una stella di notte.Il 4 giorno
    finalmente ci parve di scorgere una terra
    finalmente ci sembrò di vedere la terra
    levarsi alta sul mare, e scopriamo dei monti
    levarsi dal mare, e vediamo che ci sono dei monti
    in lontananza e un fumo che si torce nell'aria.
    in lontananza e un fumo che si muove nell'aria
    Calate in fretta le vele ci buttiamo sui remi;
    caliamo in fretta le vele e cominciamo a remare
    i marinai a tutta forza fendono l'acqua azzurra.
    i marinai con tutta la loro forza infrangono l'acqua azzurra
    Ad accoglierci, salvi dal mare, sono i lidi
    e ad accoglierci, ormai salvi dal mare, sono le spiagge
    delle isole Strofadi: cos∞ chiamate con nome
    delle isole S: chiamate così
    greco. Sorgono in mezzo al grande Jonio, vi abitano
    dai greci, Sono situate nel mar Jonio e abitate
    la feroce Celeno e le altre Arpie, da quando
    da Celano e le altre Arpie, da quando lasciarono
    dovettero lasciare la casa di Fineo,
    la casa di Fineo e le sue antiche mense
    per paura, e le antiche loro mense. Non c'Φ
    per paura. Non esiste altro mostro
    mostro pi∙ brutto di loro, nessun flagello divino
    più brutto di loro, e nessun flagello divino
    pi∙ crudele di loro usc∞ mai dallo Stige.
    più crudele di loro
    Sono uccelli col viso di fanciulla, dal ventre
    Sono uccelli con il viso di una ragazza, con il ventre
    scaricano in continuazione luridissime feci,
    defecano continuamente,
    hanno mani uncinate, faccia pallida sempre
    hanno mani dotate di grandi unghie, il volto sempre pallido
    per la fame...
    per la fame....
    Appena entrati nel porto, ecco, vediamo qua e lα
    Appena entrati nel porto guardiamo intorno
    nei campi begli armenti di bovi e un gregge di capre
    nei campi scorgiamo bei pascoli di bovini e un gregge di capre
    disperso nell'erba alta, senza nessun guardiano.
    disperso nell'erba alta, senza nessun guardiano
    Corriamo loro adosso col ferro, ed invochiamo
    Gli corriamo addosso con le armi e invochiamo
    gli Dei e lo stesso Giove, offrendo una parte di preda
    la protezione degli dei e dello stesso Giove, offrendo una parte della preda
    ai Celesti; imbandiamo le mense sul lido ricurvo
    alle divinità; prepariamo una mensa sulla spiaggia ricurva
    e allegri banchettiamo con quella splendida carne.
    e mangiamo allegri quella splendida carne
    Ma all'improvviso calando con volo orrendo dai monti
    ma all'improvviso arrivano in un orrendo volo dia monti
    arrivano le Arpie, scuotono in aria le ali
    le Arpie, che battono le ali in aria
    con enorme fracasso, portano via le vivande,
    facendo un grande rumore e ci portano via il cibo
    insozzano ogni cosa col loro immondo contatto;
    e sporcano tutto quello che era intorno
    poi fuggono, resta nell'aria la loro voce selvaggia
    poi se ne vanno e resta nell'aria la loro voce selvaggia
    in mezzo a nuvole grevi di odore nauseabondo.
    in mezzo a nuvole gonfie del loro cattivissimo odore
    Per la seconda volta prepariamo le mense
    per la seconda volta prepariamo altro cibo
    e riaccendiamo il fuoco sugli altari, scegliendo
    e riaccendiamo il fuoco sugli altari per i sacrifici, scegliendo
    una gola profonda sotto una concava rupe,
    un posto più riparato sotto la rupe concava
    chiusa tutto all'intorno dagli alberi pi∙ ombrosi;
    protetta tutto intorno da alberi che fanno ombra
    e una seconda volta, da un'altra parte del cielo
    e una seconda volta, da un'altra parte del cielo
    e da chissα mai quali nascondigli, la turba
    e da chissà quale nascondiglio, la foga schiamazzante
    schiamazzante, volando sulla preda, la strazia
    volando sulla preda la strazia
    con gli unghioni, la infetta con la lurida bocca.
    con le sue grandi unghie e la infetta con la sua sporca bocca
    Allora grido ai compagni di prendere le armi
    e allora urlo ai compagni di prendere le armi
    per ingaggiare battaglia con quella razza feroce.
    per iniziare una battaglia contro le Arpie
    Cos∞ fanno e nascondono nell'erba alta le spade
    così fanno e nascondono le spade e gli scudi sull'erba alta
    e gli scudi. Ed appena le Arpie, piombando gi∙
    e appena le arpie scendono giu
    fragorose dal cielo, fecero rimbombare
    con le loro urla fecero risuonare tutta
    tutto il lido ricurvo, il trombettiere Miseno,
    la spiaggia ricurva, il trombettiere Miseno
    che stava di vedetta in un posto elevato,
    che si era messo di vedetta in un luogo molto alto
    diede uno squillo di tromba. I compagni le assalgono
    fece uno squillo di tromba e i compagni assaltano le arpie
    e impegnano uno strano combattimento: ferire
    e iniziano un combattimento strano: ferire con la spada
    col ferro affilato quei brutti uccelli di mare.
    quei brutti uccelli di mare
    Ma le impenetrabili piume, le schiene invulnerabili
    ma le loro piume impenetrabili e le loro schiene invulnerabili
    respingono ogni offesa: salve le Arpie s'involano
    respingevano ogni colpo: senza alcun danno le arpie si alzarono in volo
    verso il cielo, lasciando la preda cincischiata
    lasciano la preda che avevano rovinato
    e coprendo ogni cosa di ripugnanti escrementi.
    e coprendo ogni cosa con i loro escrementi
    Solo Celeno, fermandosi su un'altissima rupe,
    Solo celeno, fermandosi su una tupe altissima
    funesta profetessa, ci grid≥: "Discendenti
    in modo funesto ci gridò: Discendenti
    dell'eroe Laomedonte, vi preparate forse
    dell'eroe L, vi preparate forse
    - dopo averci ammazzato tanti bovi e giovenchi -
    dopo che ci avete ucciso i nostri buoi e i giovenchi
    a dichiararci guerra? E volete scacciare
    a dichiararci la guerra? E volete mandarci via
    dal patrio regno le Arpie che nulla v'han fatto di male?
    dal regno delle Arpie che non vi hanno fatto nulla di male?
    Imprimetevi in cuore quanto vi dico: io
    Che il vostro cuore ricordi quanto vi dico: io
    la maggiore di tutte le Furie, vi rivelo
    osno la maggiore di tutte le Arpie e vi rivelo
    ci≥ che l'Onnipotente predisse ad Apollo, ed Apollo
    cià che Giove disse ad Apollo e a Apollo disse a me
    predisse a me. Andate pure in Italia, in favore
    andate pure in italia, ci arriverete seguendo il vento
    di vento ci arriverete, potrete attingere il porto;
    potrete occupare il porto
    ma non cingerete di mura la cittα promessa
    ma non mettete le mure nella vostra città
    prima che una feroce fame - giusto castigo
    prima che una fame feroce, giusto castigo,
    per averci aggredito - non v'abbia costretto
    per averci aggredito, non vi abbia costretto
    a rodere coi denti persino le mense."
    a mordere persino le mense
    Poi levandosi al volo si rifugi≥ nel bosco.
    poi levandosì in volo tornò nel bosco

     
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