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L'«uomo bellissimo»
di Jean Paul Gaultier
Intervista esclusiva allo stilista francese sul suo ultimo profumo, il (molto) maschile Le Beau Male: «L'olfatto è fondamentale per stimolare il desiderio verso qualcuno: provoca e fa sognare»
di V. Debernardi
Cinque anni fa, a Parigi, incontrai Jean Paul Gaultier a una festa da lui stesso organizzata per lanciare la fragranza MaDame. T-shirt a righe, giacca scura, gesticolava molto. Era la prima volta che intervistavo uno stilista di quel calibro. Si parlava di profumi e abiti quando disse che in un futuro non troppo lontano, non ci sarebbero più state differenze tra femminili e maschili perché si sarebbero confusi l'uno nell'altra. Ricordo che nel tono della voce c'era stata una flessione strana che mi aveva lasciato un dubbio: che forse stesse alludendo anche al genere di relazione sentimentale?
Tornai a casa ripensando a quell'uguaglianza reclamata tramite i profumi, gli odori, i gusti. In realtà quel futuro non è proprio alle porte: ci si aspetta ancora certi profumi da un uomo (la freschezza degli agrumi o l'intensità di legni e incensi) e altri da una donna (fiori e frutta, per esempio). Ma è vero anche che ci sono note unisex, che piacciono sia sulla pelle propria che su quella del partner, come la violetta, il patchouli, i muschi.
Insomma, non è sempre facile giocare con gli estratti per comporre composizioni olfattive, ma si sa: Jean Paul ha sempre amato il lato ludico della vita, e del suo lavoro. Così oggi lo ritroviamo per il lancio di una nuova fragranza, questa volta dichiaratamente (molto) maschile. È un'interpretazione nuova e glaciale di Le Male, una delle poche scie di profumo riconoscibili per strada. Si chiama Le Beau Male e mantiene un cuore di lavanda che si miscela però con salvia, menta, artemisia, fiori d'arancio e muschi, creando un profumo dalla «freschezza torrida»..