-
.
Il camaleonte arcobaleno con il muso da Pinocchio
Il rettile impossibile da non notare è stato trovato, insieme ad altre due nuove specie, in una remota foresta del Madagascar, lo stato insulare culla di biodiversità.
Quello tra camaleonti e Madagascar è un binomio inscindibile: lo stato insulare nell'Oceano Indiano ospita circa 80 specie di questi rettili, gran parte delle quali impossibili da trovare altrove.
Ora David Prötzel, zoologo della Ludwig Maximilians University di Monaco in Germania, ha aggiunto alcuni nuovi arrivati alla famiglia: insieme ai colleghi ha identificato tre nuove specie di camaleonti, residenti in un tratto circoscritto di una foresta isolata e poco accessibile.
QUADRO VIVENTE. Tutte e tre presentano rostri, cioè appendici allungate "alla Pinocchio" sul muso. Il Calumma uetzi (nella foto in apertura) si fa anche notare per le sfumature color ocra, lavanda, scarlatto e turchese che esibiscono i maschi, e per la cresta dorsale delle femmine.
UN GRUPPO DI "MUSONI". Il Calumma lefona, la seconda nuova specie, ha il muso che termina in un'appendice allungata talmente evidente, che il suo nome scientifico deriva dal termine malgascio per indicare le lance.
Mentre il Calumma juliae (nella foto qui accanto), riconoscibile per il rostro squamato, prende il nome da Julia Forster, una delle ricercatrici che ha contribuito alla sua scoperta. Le tre specie sono state ritrovate in una porzione di foresta di soli 0,15 km quadrati, che pertanto necessita di immediata protezione e tutela.
10 cose da sapere sui camaleonti
CAMBIANO COLORE... PER AMORE. E non semplicemente per mimetizzarsi con l'ambiente circostante. La maggior parte dei camaleonti ha una colorazione che ben si adatta all'habitat di appartenenza. Quando i rettili mutano aspetto, è in genere per distinguersi dallo sfondo, e spiccare agli occhi della potenziale partner. I maschi che competono per una compagna, ingaggiano spesso lotte all'ultimo... colpo di colore. Guardando le variazioni cromatiche della loro pelle è anche possibile capire chi vincerà: gli esemplari che durante lo scontro hanno il capo più variopinto e colorato avranno la meglio.| JOHAN, FLICKR
RIFLETTONO LA LUCE COME SPECCHI. Anche il modo in cui i camaleonti cambiano colore è un po' diverso da come ce lo si aspetterebbe. Fino a pochi mesi fa si pensava che riuscissero a mutare aspetto disperdendo pigmenti colorati sotto all'epidermide. Ma questo meccanismo è solo in parte corretto. Uno studio pubblicato da Nature nel marzo 2015 chiarisce che le variazioni cromatiche dipendono da un doppio strato di nanocristalli che riflettono la luce, incorporati nelle cellule della pelle di questi animali. Cambiando la posizione di questi cristalli, vengono riflesse lunghezze d'onda diverse. Nella foto, un camaleonte di Namaqua (Chamaeleo namaquensis), tipico dei deserti africani, assume una colorazione nera a scopo difensivo. Nelle prime ore del mattino, questo colore serve a incamerare la maggiore quantità di calore possibile.| WIKIMEDIA COMMONS
HANNO OCCHI INDIPENDENTI. Questi rettili non sono curiosi solo nell'aspetto, ma anche nel modo in cui guardano il mondo. I loro occhi sono infatti capace di muoversi in maniera autonoma, seguendo ciascuno un oggetto diverso. Ma al momento di concentrarsi sulla preda, convergono sullo stesso target, passando alla visione stereoscopica che consente di percepire con precisione la profondità di campo, e attivare la lingua di conseguenza.
NASCONDONO UNA CATAPULTA TRA LE FAUCI. A proposito di lingua, quella dei camaleonti, a forma di clava e coperta da una secrezione appiccicosa, può essere catapultata all'esterno con la precisione di una catapulta, raggiungendo in un istante una lunghezza che può superare quella del corpo del rettile. Uno studio del 2004 ha mostrato che la lingua di un camaleonte di Meller (Trioceros melleri) raggiunge una velocità di 6 m/s e si scaglia su una preda distante una volta e mezzo il corpo dell'animale in un decimo di secondo. Nella foto, il pasto di un camaleonte di Jackson (Trioceros jacksonii).
CE NE SONO DI TUTTE LE TAGLIE. L'ultimo censimento, pubblicato nel 2015, conta più di 200 specie, metà delle quali endemiche del Madagascar. Alcuni sono talmente piccoli da passeggiare tranquillamente su un'unghia o una capocchia di fiammifero. Nella foto, un giovane esemplare di Brookesia micra, che da adulto raggiungerà al massimo i 3 cm di lunghezza.
SONO UN PO' DURI D'ORECCHI. Come i serpenti, i camaleonti sono privi di padiglione auricolare e di orecchio interno. Tuttavia, non sembra siano completamente sordi: possono sentire a frequenze comprese tra i 200 e i 600 Hz, e alcune specie comunicano con vibrazioni sui rami e suoni a bassa frequenza non udibili dagli esseri umani.
ALCUNI HANNO UN BIZZARRO CICLO DI VITA. I camaleonti di Labord (Furcifer labordi), un'altra specie endemica del Madagascar, hanno un ciclo vitale che ricorda quello di alcuni insetti, il più corto mai registrato per un vertebrato terrestre. Le uova si schiudono a novembre, con le piogge; gli esemplari raggiungono l'età adulta e si riproducono a gennaio, per deporre le uova a febbraio-marzo. Subito dopo, l'intera popolazione muore, fino all'autunno successivo.
HANNO ZAMPE A TENAGLIA. È questo il segreto della sicurezza con cui si spostano sui rami. Le zampe hanno due dita principali con due o tre artigli rispettivamente, che si serrano attorno a rami e cortecce e permettono ai rettili di non scivolare. Le zampe anteriori hanno due artigli sul dito esterno e tre in quello interno. In quelle posteriori, per ragioni di equilibrio, la proporzione è invertita.
I MASCHI SONO PIÙ... DECORATI. Il dismorfismo sessuale è molto accentuato tra camaleonti, e i maschi sono in genere più naturalmente "agghindati" delle femmine: presentano corna, creste e vistose appendici nasali (come quella di questo Calumma gallus fotografato in Madagascar).
HANNO UNA VISTA AGLI ULTRAVIOLETTI. Oltre a quella nella luce visibile. Gli esemplari esposti ai raggi UV mostrano un maggiore appetito e una migliore predisposizione alla caccia e all'accoppiamento, grazie agli effetti positivi sulla ghiandola pineale, fondamentale per la regolazione dei ritmi circadiani.
fonte:https://www.focus.it.